Con l'uscita di Dead Ringers - Inseparabili, che vista la mia velocità finirò nel 2030, ho deciso di riguardare dopo anni il film Inseparabili (Dead Ringers), diretto e co-sceneggiato nel 1988 dal regista David Cronenberg a partire dal romanzo omonimo di Bari Wood e Jack Geasland.
Trama: i gemelli Elliot e Beverly Mantle, ginecologi di fama nazionale, condividono fin da bambini ogni esperienza, questo finché la bella attrice Claire non si insinua nel loro rapporto, logorandolo lentamente...
Quando nella simbiosi tra Elliot e Beverly si insinua Claire (attrice sgamata che non solo è in grado di distinguere l'uno dall'altro, ma riesce a non lasciarsi impressionare dall'aura di grandeur e mistero che circonda i due gemelli, rimanendo sempre coi piedi ben piantati in terra in quanto donna indipendente), come un agente nocivo all'interno di un organismo perfettamente funzionante, la psiche dei due ginecologi comincia a sgretolarsi progressivamente, a mano a mano che il loro "cordone ombelicale" viene reciso. Beverly, nonostante ami, ricambiato, l'attrice, si fa trascinare da lei nel tunnel della tossicodipendenza e trasferisce sulla donna il suo terrore di rimanere solo ed incompleto, un mix micidiale che sfocia in allucinazioni legate a donne "mutanti", da curare con strumenti chirurgici da incubo; Elliot cerca di "salvare" il fratello nell'unico modo (distorto) che conosce, decidendo di percorrere il suo stesso cammino di autodistruzione così da tornare ad essere identico al gemello e ricucire la ferita causata da Claire. Ovviamente, il destino di due persone come i gemelli Mantle non può essere che infausto, perché nessuno dei due riesce a vedere oltre il claustrofobico mondo che li vede come unici abitanti, egoisti ed egocentrici possessori di una scienza che ritengono possa plasmare la natura secondo i loro desideri. Cronenberg da vita a questa chiusura mentale con immagini emblematiche che, oltre ad includere gli strumenti di tortura chirurgica creati da Beverly, tipicamente "cronenberghiani" ed adatti solo alle idee distorte ed allucinate del dottore, ci mostrano i gemelli all'interno di sale parto simili a showroom, dove i due operano vestiti di un indimenticabile rosso cardinalizio (nemmeno fossero i profeti indiscutibili della "loro" nuova carne, senza alcun rispetto per qualcosa di squisitamente femminile come il parto), oppure rinchiusi dentro ambienti claustrofobici come camere d'albergo poco illuminate, stanze piene di rifiuti, salotti tanto raffinati quanto impersonali, dove la sola presenza dei Mantle basta a risucchiare tutta l'aria presente nel luogo.
Quest'ultima sensazione è strettamente legata all'innegabile carisma di un Jeremy Irons che, vai a sapere perché, quell'anno non è stato neppure candidato agli Oscar, men che meno ai Golden Globe. L'attore ha dato vita ad una performance che immagino abbia richiesto uno sforzo mentale non indifferente, anche solo per capire chi stesse interpretando in ogni scena, e che ha portato sullo schermo due personaggi interessanti ed affascinanti nonostante la loro natura respingente. Elliot, pur col suo savoir faire da vecchio continente e i modi di fare arroganti da tombeur des femmes consumato, ha quella vena di freddezza e schifo verso il mondo intero che lo rende inquietante come un robot che si finge umano, e non ispira pietà neppure quando rivela una fragilità inaspettata; con Beverly, il "baby brother" dal nome femminile, è altrettanto impossibile empatizzare perché totalmente privo di spina dorsale e anche troppo pronto a farsi trascinare dalle personalità forti di Elliot e Claire, e sul finale la sua follia accompagnata da quel tristissimo "Ellie" ripetuto a mo' di cantilena mette i brividi. L'indagine di Cronenberg nei recessi più nascosti dell'animo umano, pur senza mettere totalmente da parte gli stravolgimenti della carne, era dunque già iniziata nel 1988, forse per questo Inseparabili non mi era piaciuto tanto quanto i suoi film più viscerali e sicuramente più immediati, almeno a livello superficiale, per una ragazza di 17 anni. Adesso, invece, riesco a capire qualcosa in più e ad apprezzare Inseparabili per la sua lucidità e spietatezza, tanto da arrivare al punto di consigliarvelo caldamente se non lo avete mai visto (magari prima o dopo la visione della serie Amazon), eppure lo stesso non riesco ad inserirlo in un'ideale top 5 dei film di Cronenberg. My bad.
Del regista e co-sceneggiatore David Cronenberg che, non accreditato, compare anche nei panni di ostetrico, ho già parlato QUI. Jeremy Irons, che interpreta sia Beverly che Elliot, lo trovate invece QUA.
Visto un milione di anni fa, al cinema, eravamo in 4. Mai più recuperato, però rimane uno dei miei favoriti del buon David (che dopo ho perso un pò di vista) non fosse, concordo con Cassidy, per l'enorme prova di quel gran figo di Irons (si, sono abbastanza vecchia per considerare Irons un gran figo). La serie è un grande Boh...a questo punto pure io mi sa che me lo vado a ricercare.
RispondiEliminaIrons E' un gran figo. Punto, e non si discute, a prescindere dall'età anagrafica!
EliminaUno dei tanti capolavori di Cronenberg, e senza dubbio uno dei miei preferiti 😊
RispondiEliminaIo ne preferisco altri, ma rimane un film di enorme impatto!
EliminaCapisco che tu non lo apprezzi troppo, anche date le circostanze sfortunate in cui lo hai visto, ma per me effettivamente rimane uno dei migliori film di Cronenberg...
RispondiEliminaPreferisco altri suoi capolavori, Videodrome in primis, ma riconosco ogni oncia di valore che gli appassionati più illuminati gli conferiscono!
EliminaGli strumenti mutanti mi agghiacciano ogni volta che li vedo, sono già pronta a tirare un calcio in faccia ad Irons al solo pensiero, forse è per questo che Inseparabili mi fa digrignare i denti ogni volta, nonostante l'indubbio fascino dell'intera opera.
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