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martedì 30 maggio 2023

La sirenetta (1989)

In occasione dell'uscita del tanto discusso remake live action, ho deciso di riguardare dopo decenni La sirenetta (The Little Mermaid), diretto e co-sceneggiato nel 1989 dai registi Ron Clements e John Musker, ispirati dalla fiaba omonima di Hans Christian Andersen.


Trama: Ariel, figlia minore di Tritone, Re del Mare, si invaghisce del principe umano Eric e stringe un terribile patto con la strega del mare per poter coronare il suo sogno d'amore...


La sirenetta è il primo prodotto del cosiddetto Rinascimento Disney, dopo un periodo di stanca in cui la Casa del Topo aveva perso molto del suo appeal commerciale e rischiava di chiudere i battenti. Vincitore di due premi Oscar (uno per la miglior Colonna Sonora Originale e uno per la canzone In Fondo al Mar), il film ha ridato letteralmente vita ai Disney Studios e ha spianato la strada a capolavori come La bella e la bestia, Aladdin e Il re leone, con Ariel a fungere da ponte di passaggio tra le "vecchie" Principesse Disney e quelle più moderne. Dico la verità, avevo visto La sirenetta già al cinema, quando avevo 8 anni, ma non mi aveva folgorata come La bella e la bestia; rivisto all'età di 42, sono riuscita a capire il perché, e ad apprezzare moltissimo la debordante Ursula, la quale avrebbe meritato un film tutto suo anche solo in virtù del suo essere un misto di Divine e Madame Medusa. Il problema de La sirenetta, guardato nell'anno del Signore 2023, è che Ariel sarà anche moderna, nella misura in cui si rende indipendente dal padre padron... ehm, Tritone ed accalappia il Principe Eric consapevole di volerlo e di essere una figa spaziale già all'età di 16 anni, però è proprio questo il punto: Ariel si innamora di Eric solo perché è bello e, nel giro di 30 secondi, lo elegge talmente ad amore della sua vita da decidere di abbandonare famiglia, voce e mare pur di farsi sposare. Almeno Belle e Jasmine, le sue sorelle più prossime, hanno modo di conoscere gli uomini di cui si innamorano e di interagire con loro in modo realistico, giustificando così la forza del loro sentimento! Il principe Eric non è migliore di Ariel, per carità, e fanno tanto sorridere i dialoghi tra lui e il suo tutore, quando quest'ultimo gli magnifica la dolcezza, arguzia, devozione della giovane fanciulla, che conosce da tre giorni ed è MUTA. La gente punta il dito sulla canzone "Baciala" (gente, che consenso dovrebbe ancora dare una che pende letteralmente dalle labbra del principe e si sporge per ricevere l'agognato bacio, con tutta la foresta che incoraggia entrambi, non solo Eric, a coronare il loro sogno d'amore?) ma è l'intero plot del film che sarebbe da rivedere un attimo e, come ho scritto sopra, l'unica degna di stima è Ursula, che ha la sola colpa di intortare le minchie di mare che fanno scelte sconsiderate e, al limite, di percularle dimenando le terga e sbattendo loro in faccia le sise prorompenti.


Messo un attimo da parte il cinismo di una 42enne, La sirenetta non dev'essere privato del suo reale valore. La colonna sonora di Alan Menken e i testi scritti da Howard Ashman, utilizzati per la prima volta come parte integrante della trama e non come mero accessorio, non hanno mai perso freschezza, ed emozionano oggi come nel 1989. Non si spiegherebbero, altrimenti, i brividi e il magone che mi prendono ogni volta che ascolto le prime note della dolcissima Part of Your World (che, chissà perché, in italiano è sempre stata solo "La Sirenetta"), né la voglia irrefrenabile di cantare In fondo al mar, ma anche il one woman show di Ursula con la sua Poor Unfortunate Souls è uno spettacolo, sia di musica che di animazione. La sirenetta è stato l'ultimo film Disney a venire realizzato quasi interamente con metodi di animazione e colorazione tradizionali e, nonostante alcune imperfezioni a livello di proporzioni (sia dei personaggi che delle singole parti del loro corpo, perché a volte la povera Ariel sembra macrocefala, mentre Sebastian cambia dimensioni a seconda di chi gli sta accanto), ha delle sequenze tuttora impressionanti ed iconiche; i movimenti di macchina durante i numeri musicali conferiscono dinamismo a quelli più sfrenati e pathos a quelli più tranquilli, l'uso dei colori è eccelso soprattutto durante le sequenze in cui dominano i toni cupi uniti ai rossi vividi o il verde/giallo malato delle vittime di Ursula, e il mondo sottomarino è composto da sfondi meravigliosi, punteggiati da miriadi di bolle disegnate da mani certosine. Anche il character design è assai gradevole e rispetta alla perfezione le personalità dei vari protagonisti, in primis quella della scoppiettante Ariel, sirenetta tutta occhioni che non smette un secondo di stare e ferma e di lasciarsi scompigliare i capelli fiammanti dall'acqua (altro bel trionfo di animazione!), però credo che la punta di diamante siano Flounder, Sebastian e Scuttle, perché non è assolutamente facile trasformare creature esteticamente poco accattivanti come granchi o gabbiani spelacchiati in personaggi dal design indimenticabile. Nell'attesa di vedere questo tanto vituperato remake, un recupero de La sirenetta credo ci voglia, ma il mio consiglio è quello di lasciare da parte il filtro della nostalgia e di gustarselo per quello che è, con tutti i suoi molti pregi e con qualche innegabile difetto che, chissà, magari il live action rimetterà a posto. D'altronde, dura DUE ORE E MEZZA contro l'ora e venti de La sirenetta, non avranno mica aggiunto solo della gran fuffa... o no? Ne parliamo domani!


Dei registi e co-sceneggiatori Ron Clements e John Musker ho già parlato ai rispettivi link.

In italiano: "sgualdrina". Alla faccia del MOIGE.

La voce originale di Re Tritone è quella di Kenneth Mars, che in Frankenstein Junior interpretava l'esilarante Ispettore Kemp; tra i doppiatori "scartati" figurano invece Robin Williams e Dom De Luise per il ruolo di Sebastian e Tim Allen per quello del Principe Eric. Nel musical nato dal film Disney sono state utilizzate parecchie delle idee scartate all'epoca, tra cui quella che vede Ursula sorella di Tritone, bandita dal palazzo dopo avere abusato dei poteri magici concessi dalla conchiglia che porta al collo, equivalente dello scettro del fratello. Probabilmente sarà un po' difficile andare a Broadway a godervi il musical ma, nell'attesa di farlo e di vedere il remake live action, se avete ancora voglia di Sirenetta sappiate che esistono altre opere nate dal film, come la serie La sirenetta - Le nuove avventure marine di Ariel e i film direct-to-video La sirenetta 2 - Ritorno agli abissi e La sirenetta - Quando tutto ebbe inizio. ENJOY!

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