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giovedì 24 novembre 2011

Anonymous (2011)

Dopo qualche settimana di assenza dalle sale cinematografiche, ieri sera mi sono rimessa finalmente in poltrona per vedere Anonymous di Ronald Emmerich.



Trama: noi tutti siamo abituati a considerare William Shakespeare come il Bardo per eccellenza, simbolo dell’era Elisabettiana. Ma se non fosse stato proprio così…? E se il buon Will fosse stato solo un semplice strumento e dietro le sue opere ci fosse stata ben altra mano, come per esempio quella del Conte di Oxford?


Quando ho sentito le due parole Shakespeare ed Emmerich nominate in una stessa frase, lo ammetto, ho avuto un mancamento. Voglio dire, stiamo parlando di un regista che ha girato roba come Independence Day e Godzilla, come minimo mi aspettavo una rumenta dove il Bardo si sarebbe dovuto ad un certo punto confrontare con un duca proveniente da una lontana colonia inglese spaziale, ben deciso a far saltare in aria la gorgera di Sua Maestà la Regina. E invece, come al solito, aspettandosi nulla si ottiene comunque la possibilità di gustarsi di più un film onestamente carino, ben diretto e ben fatto. Eh sì, perché al di là della trama e dell’accuratezza storica, il bello di Anonymous sono proprio la regia e il fluidissimo alternarsi di momenti più statici e riflessivi (assai sontuosi, grazie ai bellissimi costumi e alle splendide scenografie), interessanti rappresentazioni delle opere di Shakespeare che cercano di ricostruire in maniera filologica quello che doveva essere il modo di sentire il Teatro all’epoca, qualche scena d’azione impressionante come l’incendio del teatro all’inizio e la soppressione della rivolta finale, e infine grandiose sequenze come quella del funerale di Elisabetta, con il corteo che sfila in una Londra ricoperta di neve con tanto di Tamigi ghiacciato. Molto azzeccata anche l’idea di girare il film come una “rappresentazione nella rappresentazione”: Anonymous infatti incomincia ai giorni nostri e la storia ci viene introdotta su un palco teatrale dal sempre bravo Derek Jacobi che, con un prologo, comincia a raccontare al suo pubblico quello che poi vedremo anche noi, mentre dietro di lui attori e macchinisti si danno da fare per preparare la rappresentazione. Un primo piano di Sebastian Armesto (alias Ben Jonson) ci consente di passare così, senza soluzione di continuità, dalla finzione del teatro alla realtà della storia narrata. E qui cominciano sia il film che qualche difetto ad esso legato.


La storia raccontata in Anonymous è molto interessante e mette in scena un dubbio che si erano già posti fior di narratori come Dickens: ma com’è possibile che non esistano manoscritti a provare che sia stato proprio Shakespeare a scrivere le sue opere? Inoltre, come diamine ha fatto quest’uomo anche solo a pensare delle trame così colte e complesse se la storia ce lo presenta praticamente analfabeta? Eh, questo è un bel mistero e Anonymous ci da una possibile (per quanto onestamente improbabile) soluzione, che include anche qualche bell’intrigo di corte che appassiona sempre il pubblico. Per chi ha studiato un po’ di storia e letteratura elisabettiana come me e quindi arriva al cinema con un minimo di infarinatura il film non presenta stonature evidenti e, anzi, parrebbe sfruttare al meglio delle verità storiche conosciute e comprovate ma mai ben specificate (per esempio, Marlowe, che pure non dovrebbe essere vivo all’epoca dei fatti narrati, si dice sia morto in una rissa di strada, ma ovviamente nessuno ha mai spiegato il motivo della rissa..), introducendo tanti personaggi realmente esistiti. Se cercate quindi una critica storico/culturale rimarrete delusi, mi manterrò molto più terra terra (ma se volete vi dico che il Globe viene bruciato dopo, che MacBeth è stato scritto durante il regno di Giacomo I e non di Elisabetta, che prima della ribellione di Essex hanno messo in scena Riccardo II e non Riccardo III. Secondo voi, però, queste cose me le sono ricordate al cinema? No.). Onestamente, devo dire che Anonymous si mantiene brillantemente lontano da castronerie varie almeno fin verso il finale: certo, la Regina Elisabetta che ci viene mostrata è ben diversa dalla figura forte e razionale a cui siamo stati abituati dai film a lei dedicati, in Anonymous è più una sorta di isterica Brooke di Beautiful ante litteram e, sinceramente, anche l’idea di mostrare uno Shakespeare cialtrone, ignorante e puttaniere mi ha un po’ spezzato il cuore. Ma il finale colpisce in faccia lo spettatore con un colpo di scena da telenovela talmente gratuito e improbabile che per un attimo ho dimenticato tutto quel che di buono avevo visto fino a quel momento e, lo ammetto, non sono più riuscita a stare seria fino alla conclusione definitiva.



La questione del colpo di scena ha purtroppo influenzato in parte anche il mio giudizio sugli attori. Se, infatti, Rhys Ifans riesce a tenere la testa alta fino alla fine e a mangiarsi tutti gli altri interpreti con un’interpretazione del Conte di Oxford a dir poco magistrale (anche se il già citato Sebastian Armesto nei panni di Jonson e il figlio di Timothy Spall, Rafe, nei panni di Shakespeare sono davvero bravissimi), chi ne fa maggiormente le spese è quella povera crista di Vanessa Redgrave. Per carità, grande attrice, ma in questo film sembra il monumento nazionale alla cartapecora e, soprattutto verso il finale, più che la regina Elisabetta ricorda un incrocio tra E.T. e la trashissima Mahaut interpretata da Jeanne Moreau ne La maledizione dei templari (per dire che la si vede anche urlante in mutande: holy crap!!). Per contro, nel vedere la pur bella figlia Joely Richardson (che interpreta Elisabetta da giovane) mi aspettavo sempre che da dietro al trono comparisse Julian McMahon per bombarsela in qualche strana ed inventiva posizione. Altro neo, gli anonimi, bellocci ed efebici giovinetti usati per interpretare il Conte di Oxford da giovane e il Conte di Southampton, abbastanza privi di personalità, ma voto dieci al mollissimo, scazzato, gobbo e viscido Robert Cecil di Edward Hogg. Altra cosa ottima, e per nulla scontata in un adattamento italiano, è il visibile sforzo portato avanti dai bravi doppiatori che, per una volta, si sono impegnati ad adottare una pronuncia decente dei nomi inglesi. In definitiva, Anonymous è un film che consiglio comunque di vedere, nonostante qualche difetto. Se vi interessa l’argomento e riuscite a sorvolare su qualche espediente da soap opera non rimarrete delusi.


Di Rhys Ifans, che interpreta il Conte di Oxford, ho già parlato qui. Rimanendo sempre in ambito Potteriano, David Thewlis, che interpreta William Cecil, lo trovate qua. Derek Jacobi, che interpreta invece il narratore, è già stato nominato qui.

Roland Emmerich è il regista della pellicola. Tedesco, ha diretto film come Stargate, Independence Day, Godzilla, Il patriota, L’alba del giorno dopo, 10000 AC e 2012. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 56 anni.
Vanessa Redgrave interpreta Elisabetta da anziana. Attrice inglese, la ricordo per film come Blow – Up, Assassinio sull’Orient Express, Casa Howard, La casa degli spiriti, Mission: Impossible, Wilde e Deep Impact. Ha inoltre doppiato Cars 2 e partecipato alla serie Nip/Tuck, ovviamente nei panni della madre del personaggio interpretato da Joely Richardson, che è la sua vera figlia. Anche produttrice, ha 74 anni e tre film in uscita. Ha avuto sei nomination all’Oscar ma ne ha vinto solo uno, quello come miglior attrice non protagonista per il film Giulia.


Joely Richardson interpreta Elisabetta da giovane. Inglese, figlia di Vanessa Redgrave, come attrice la ricorderò sempre nei panni dell’ammorbantissima Julia della serie Nip/Tuck, ma ha partecipato anche a film come Hotel New Hampshire, La carica dei 101 – questa volta la magia è vera, Il patriota e L’intrigo della collana. Ha 46 anni e tre film in uscita, tra cui l’imminente Millenium: uomini che odiano le donne, dove interpreterà Anita Vanger.


Rafe Spall interpreta Shakespeare. Inglese, degno figlio di tanto padre (ovvero Timothy Spall), ha partecipato a film come Shaun of the Dead, Un’ottima annata, Hot Fuzz e Grindhouse (uno dei pezzi non visti in Italia, ovvero il fake trailer Don’t, diretto da Edgar Wright). Ha 28 anni e due film in uscita.


Jamie Campbell Bower (vero nome James Campbell M Bower) interpreta il Conte di Oxford da giovane. Inglese, ha partecipato a Sweeney Todd: il diabolico barbiere di Fleet Street (nei panni di Anthony), Harry Potter e i doni della morte – parte I e parte II (nei panni del giovane Grindelwald), New Moon e Breaking Dawn – parte I. Ha 23 anni e due film in uscita.


Sebastian Armesto interpreta Ben Jonson. Inglese, ha partecipato a film come Marie Antoniette, Pirati dei Caraibi – Oltre i confini del mare e al telefilm Doctor Who. Ha 29 anni e un film in uscita.

Con questo si conclude la recensione. Sappiate che domani e dopo potrebbero cominciare due nuove rubriche sul Bollalmanacco! Nell'attesa di ciò... ENJOY!!

17 commenti:

  1. puoi provare a lasciare dentro l'editor in html solo il testo senza nessun "effetto" (font, grassetti, link ecc) e modificare tutto da principio, però con l'editor in modalità "normale". probabilmente hai accavallato varie formattazioni in html.

    il film a me non convince per niente... però per la curiosità alla fine so già che lo recupererò, probabilmente aspetto il dvd!

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  2. Hmm.... ci riprovo allora, provo a fare come hai detto tu.
    Ricominciare tutto daccapo però mi scoccia, sono pigra ç__ç
    Grazie comunque!!

    Quanto al film forse non è necessario vederlo al cinema, in effetti, credo sia molto godibile anche in DVD!

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  3. Evviva la cartapecora con lo sguardo perso nel vuoto!

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  4. Oddio, non ci credo che Emmerich ha girato un film decente. L' apocalisse è davvero alle porte! :D

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  5. @Anonimo
    Se non ho preso un abbaglio dovresti essere Toto. Totastro, la prossima volta firmati!! XD

    @Lucia
    D'altronde, se non si intende di apocalissi lui...!!

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  6. Non gli avevo dato mezza lira. Ma forse, almeno quella, vale! ^^

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  7. Anche io partivo molto prevenuta, ma alla fine poteva andare davvero peggio!
    E' carino anche per chi apprezza Shakespeare.
    Grzie per essere passato!

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  8. Bene bene ero indecisa se andarlo a vedere stasera o domenica. Non sono una fan delle riprese del teatro elisabettiano al cinema, che spesso ci presentano delle vere e proprie porcate, ma da quel che ho letto mi pare passabile.

    Oh no, Elisabetta muore e non metti lo spoiler? D:
    Laura F.

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  9. Mi lascia quasi di stucco la tua recensione, ne ho sentito parlare abbastanza male. A questo punto potrei anche decidere di dargli una possibilità

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  10. @Laura
    Mah guarda, io l'ho trovato sicuramente più interessante del celebratissimo Shakespeare in Love, che mi aveva depressa assai all'epoca. Fammi sapere poi quel che ne pensi e perdonami lo Spoiler, anche io credevo che la vecchietta fosse praticamente immortale XDXD

    @Frank
    Elementi di soap opera e qualche particolare irritante ci sono, eh, non lo nego e l'ho detto. Però personalmente ho visto di molto, molto peggio! Se non ti dispiace troppo vedere romanzati avvenimenti elisabettiani un'occhiata la darei davvero.

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  11. Aspetterò l'uscita home video, per sicurezza. Grazie del consiglio.

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  12. Ecco, questo è un film che devo assolutamente vedere, me lo voglio segnare ma ancora non sono riuscita a vederlo, mi sa che devo fare come melancholia quando è uscito l'ho visto coi sottotitoli in italiano...poi aspetto che sia disponibile XD

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  13. Sicuramente visto in lingua originale è più bello, ma il doppiaggio italiano per una volta usa delle pronunce impeccabili!!

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  14. ah si, io lo dicevo per vederlo subito, tanto prima che è disponibile il film passerà del tempo ;)

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  15. Ok,l'inghilterra è una delle cinque nazioni che più detesto.Epperò come non rimanere affascinati dalla storia degli intrighi di palazzo?
    A tal proposito ti consiglio questa sacra triade per me: Beckett e il suo Re di Peter Glenville con Richard Burton nel ruolo di Beckett e Peter O'Toole in quello di ENRICO II,poi IL LEONE DI INVERNO con Peter O'Toole e con Anthony Hopkins ancora Enrico II e il classico Un Uomo Per Tutte le Stagioni.
    Vabbè io sono appassionato di storia russa,araba,cinese ,ma queste inglesate sono davvero ottime.Tanto che mi vedrò questo Anonymous anche perchè il pirletta teutonico mi sta tanto sulle palle,ma penso che il tema sia così bello e forte che superi il germanico in regia.

    ciao davide spettatore indisciplinato

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  16. Vergogna su di me, non ho visto nemmeno uno dei film che hai citato.
    Poi fammi sapere cosa penserai di Anonymous una volta che l'avrai visto!!

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  17. In effetti a te è piaciuto di più! Concordo sull'attenzioni filologica per il teatro, ma sono poche scene all'interno di un film troppo lungo con troppa carne al fuoco e poi sì, il colpo di scena finale è trashissimo!

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