L’ho già detto per Source Code ma ripetersi non fa male. È un peccato che la distribuzione italiana penalizzi alcuni film pubblicizzandoli poco oppure facendoli uscire a ridosso di megaproduzioni o blockbuster. È un peccato perché, attirati da cose come Thor, l’ultimo episodio dei Pirati dei Caraibi o Fast 5, gli spettatori rischiano di perdersi un bel film come Red, uscito l’anno scorso in America e diretto dal regista Robert Schwentke.
Trama: Frank Moses è un agente in pensione che passa il suo tempo corteggiando telefonicamente una centralinista, Sarah. I due saranno costretti ad incontrarsi e a fuggire assieme quando la CIA comincerà a mandare i suoi migliori assassini contro Frank e altri suoi amici ed ex “colleghi”, per motivi legati ad un’oscura missione del passato…
Red mantiene quello che un film come L’uomo che fissa le capre prometteva solo nei trailer: una storia semiseria, ai limiti del paradossale, in grado di soddisfare sia lo spettatore che cerca l’action comedy poco impegnato sia quello che cerca quel qualcosa “in più” che distingue la pellicola da altre mille simili. E quel “di più” che caratterizza Red è quello che posso definire solo come “wit” tipicamente inglese, quel misto di arguzia ed ironia che in questo film abbonda, e giustamente, visto che è tratto da una graphic novel (molto più cupa, a dire il vero) di quel geniaccio di Warren Ellis. Ho citato L’uomo che fissa le capre ma forse ho fatto un paragone ingiusto, forse farei meglio ad aggiungere anche The Expendables perché alla fine Red incarna un po’ lo spirito di entrambi i film: la presenza di Bruce Willis assicura quella lieve ed ironica tamarraggine tipica della star di mille film d’azione (emblematica l’immagine di Frank che esce dalla macchina della polizia ancora in movimento con la pistola già spianata…), ma c’è anche una sottile riflessione sui tempi che cambiano, sulla tecnologia che rischia di soppiantare le abilità umane, sul “vecchio” che viene messo da parte, ingiustamente o meno, sui valori che diventano importanti con l’età.
Anche in questo caso ad una bella e intelligente storia si associa una solida regia che non lesina inseguimenti e sparatorie (senza lasciare che ammorbino il pubblico) e che aggiunge tocchi di humor, come l’introduzione con una cartolina di ogni città visitata dai protagonisti e la trasformazione della scena finale nella copertina di uno dei romanzi rosa che legge Sarah, come se l’intera vicenda fosse appunto una sciocchezza, la fantasia di una donna comune che ci viene descritta come un’amante dei viaggi avventurosi e dei romanzetti da quattro soldi. Come al solito, però, il punto di forza di un film ben riuscito sono gli attori, tutti assolutamente perfetti, da un Bruce Willis sempre a suo agio in questi ruoli, ai favolosi Helen Mirren e Brian Cox che regalano una misurata interpretazione di rara leggerezza, senza contare gli interpreti secondari, tutti azzeccatissimi. Ma quello che ha davvero superato sé stesso in Red è John Malkovich nei panni del folle Marvin, un ruolo così ironico e sopra le righe che, una decina di anni fa, sarebbe calzato a pennello per Christopher Lloyd. Per tutto il film John viene sgridato come un bambino dagli altri “Reds”, si porta dietro maiali di peluche rosa (la scena in cui rimane tutto contrito in mezzo all’aeroporto con il porco tenuto per la coda mi ha fatta ridere un’ora…), mostra sorrisetti sarcastici o completamente folli e a un certo punto lo vediamo anche con una deliziosa parrucchetta bionda con le trecce. Vale lui da solo il prezzo del biglietto, garantito. Ma per fortuna non è la sola cosa valida di Red, che consiglio senza riserve.
Di Bruce Willis, che interpreta Frank Moses, ho già parlato qui. Helen Mirren, nei panni di Victoria, è già stata nominata qua, mentre Morgan Freeman (che compare brevemente col personaggio di Joe) lo trovate qui. Dulcis in fundus, qui c’è il post dedicato a John Malkovich, che in Red interpreta Marvin, e qua quello per Richard Dreyfuss, ovvero l’infame Dunning.
Robert Schwentke è il regista della pellicola. Tedesco, ha girato film come Flightplan – Mistero in volo e il pilot della serie Lie to Me. Anche sceneggiatore, ha 43 anni e un film in uscita.
Mary – Louise Parker interpreta Sarah. Durante la proiezione del film s’è creato il solito dibattito “questa dove l’ho già vista…?”: la mia amica la ricordava, giustamente, per il bellissimo Pomodori verdi fritti alla fermata del treno mentre io, un po’ più prosaicamente, dopo averla scambiata per Lauren Graham di Una mamma per amica, ho pensato al telefilm Weeds, dove la Parker è protagonista. Tra gli altri film ai quali ha partecipato l’attrice segnalo Il cliente, Ritratto di signora, Red Dragon e la bellissima miniserie Angels in America. Americana, ha 47 anni e un film in uscita.
Julian McMahon interpreta il vicepresidente Stanton. Cole di Streghe e, soprattutto, il Dr. Troy di Nip/Tuck, ecco i ruoli per i quali verrà ricordato dal pubblico (soprattutto femminile) questo bellissimo attore Australiano, che ha partecipato anche a film come I fantastici quattro, I fantastici quattro e Silver Surfer e a serie come Home and Away e Will & Grace, oltre ad avere doppiato un episodio di Robot Chicken. Anche produttore, ha 43 anni e due film in uscita.
Brian Cox interpreta Ivan. La “versione” di Anthony Hopkins è sicuramente quella più famosa, ma i fan di Hannibal Lecter dovrebbero invece sapere che è stato proprio Cox ad interpretarlo per primo nel film Manhunter – Frammenti di un omicidio. Tra gli altri film dell’attore scozzese ricordo Rob Roy, Braveheart, il bellissimo Rushmore, L’intrigo della collana, The Ring, La 25sima ora, X-Men 2, Troy, Matchpoint e Zodiac. Anche regista, ha 65 anni e tre film in uscita, tra cui Rise of the Planet of the Apes, ennesimo remake/sequel dei film della saga de Il pianeta delle scimmie.
Ernest Borgnine (vero nome Ermes Effron Borgnino) interpreta Henry l’archivista. Storico “pezzo da novanta” del cinema internazionale, lo ricordo per film come Quella sporca dozzina, 1997: fuga da New York, Gattaca – La porta dell’universo, l’orrendo Blueberry e La cura del gorilla, miniserie storiche come Gesù di Nazareth e telefilm come La casa nella prateria, Love Boat, Magnum P.I., La signora in giallo, Quell’uragano di papà, Walker Texas Ranger, Settimo cielo e E.R. medici in prima linea. Ha inoltre prestato la voce per il film Small Soldiers e le serie Pinky and The Brain e Spongebob Squarepants. Americano, anche produttore, ha 94 anni e un film in uscita.
Karl Urban interpreta l’agente Cooper. Probabilmente a causa della parrucca bionda e mossa che indossava non riconoscerete in questo attore l’Eomer della trilogia de Il Signore degli Anelli, ma sappiate che c’era anche lui. Ha partecipato al reboot di Star Trek e lo ritroveremo nell’imminente Priest, inoltre ha recitato anche in alcuni episodi delle serie Hercules e Xena principessa guerriera. Neozelandese, ha 39 anni e tre film in uscita, tra cui il probabile seguito di Star Trek e il remake di Dredd – La legge sono io, che all’epoca come protagonista mostrava l’inossidabile Sylvester Stallone.
Orribile rischio!, John C. Reilly era la prima scelta per il ruolo di Marvin. Non oso pensare come sarebbe potuto risultare il mio personaggio preferito di tutto il film nelle mani di un attore che sopporto davvero poco. Sarebbe stato interessante invece vedere Meryl Streep nel ruolo di Victoria anche se a dire il vero le sarebbe mancato il phisique du rol. Di Red pare sia già in progetto un sequel, ma non si sa ancora nulla né della trama, né del regista né tantomeno del cast. Se vi è piaciuto il film vi consiglio di vedere un altro action movie parecchio ironico (anche se meno bello), A – Team o farvi una bella cultura “Willisiana” cercando tutti i film della serie Die Hard. E ora vi lascio con il trailer del film... ENJOY!!!
L'ho adorato. "Vecchio un cazzo" resta la battuta da incidere nella pietra
RispondiEliminaQuella battuta le vince tutte, son d'accordo!!
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