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martedì 6 marzo 2012

Batman - Il ritorno (1992)

Tanto per cambiare, visto che in questo blog non lo faccio mai (XD) parliamo un po' di Tim Burton! Oggi torniamo al 1992, quando il regista girava Batman - Il ritorno (Batman Returns), seguito del suo primo Batman.


Trama: a Gotham City arrivano due nuovi oscuri personaggi, il deforme Pinguino e l'affascinante Catwoman. Riuscirà il buon Batman a sventare i piani del primo e ad evitare di farsi intrappolare dal fascino della seconda?


Batman Returns è il secondo e ultimo film che Burton ha dedicato all'uomo pipistrello della DC Comics. Dei film "anni '90" (ovvero prima che Nolan ci mettesse mano) è l'ultimo degno di essere visto, visto che Batman & Robin e Batman Forever sono state delle brutture epiche ed inguardabili; dei due girati dal regista è sicuramente il più personale, quello che sfrutta Batman e i suoi nemici per portare avanti la riflessione burtoniana sul "mostro" e sul diverso. Il fulcro della pellicola, infatti, non è la figura di Bruce Wayne/Batman ma quella di Oswald Cobblepot/Pinguino e quella di Selina Kay/Catwoman, senza dimenticare il magistrale Max Shreck di Christopher Walken. Il Pinguino è nato mostro, è una figura triste, deforme e patetica; le immagini iniziali mostrano i ricchi genitori disgustati dalla manina pinnata del pargoletto (e dal fatto che decida di sfamarsi col povero gatto di famiglia...) che cercano di liberarsene gettandolo nel fiume, condannandolo a morte certa. Non ci deve stupire il fatto che il Pinguino, dopo essere sopravvissuto, sia diventato un malvagio tout court, incapace di liberarsi di quella bruttezza interiore indissolubilmente legata al suo aspetto fisico, perché è stato segnato fin dalla nascita dal rifiuto di chi nasce bello e ricco e si aspetta che il mondo lo rispecchi. Ad affiancarlo ed istigarlo c'è Shreck, dall'aspetto "normale" ma corrotto sicuramente più del Pinguino, perché non ha scusanti a cui attaccarsi. Un mostro che indossa una maschera di normalità e crea altri mostri, prosciugando il bene come farebbe la sua centrale elettrica con l'energia della città. Non a caso, Catwoman nasce proprio dal suo tentativo di uccidere la segretaria Selina.


Mentre il Pinguino e Shreck, per diversi motivi, sono sicuramente i villain della pellicola, Catwoman è una figura ambivalente. Come il Pinguino, non è nata malvagia ma lo è diventata: donna e segretaria frustrata, oppressa dalla madre, disprezzata dal capo, abbandonata dagli uomini e incapace di reagire a tutta l'indifferenza ed il disprezzo che le vengono scagliati addosso, trova nella morte la sua liberazione. Shreck ha ucciso davvero Selina, anche se il suo corpo si è rialzato. Scomparsa Selina, scompaiono anche i freni inibitori della donna, lasciando campo libero a Catwoman, proprio come succedeva con la Typhoid Mary di Ann Nocenti: una persona forte e consapevole ma indebolita dalla propria follia, che la rende incapace di liberarsi davvero e diventare donna completa perché troppo legata al desiderio di vendetta e di rivalsa. Il confine tra mostro ed essere umano non esiste per Selina, come non esiste per Batman. Bruce Wayne è l'unico che indossa la maschera consapevolmente ed è l'unico tra tutti i personaggi a non subire il giudizio di chi lo vorrebbe mostro e malvagio come tutti i villain che lo circondano, ma la sua vita è triste quanto quella di Selina perché la maschera di Batman diventa un rifugio di fronte alla sua palese incapacità di conservare dei legami a lungo termine (non a caso viene detto che la giornalista Vicky Vale lo ha abbandonato e l'unico che può considerare davvero amico e padre è il domestico Alfred). I due personaggi arrivano così ad avere un rapporto di odio ed attrazione fisica nei panni dei loro alter ego, e di amore nelle loro identità quotidiane, ma il loro è un legame che non può sopravvivere proprio perché Batman e Catwoman (o Bruce e Selina) sono incapaci di scindere le loro due nature e riappropriarsi della loro umanità: al ballo in maschera, infatti, sono tutti travestiti tranne Selina e Bruce, il che significa che Catwoman e Batman sono le loro vere personalità.


Sproloquio psicologico a parte, Batman Returns è sicuramente più di un semplice "cinecomic". La visione Burtoniana e il bellissimo score di Danny Elfman lo rendono uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie e le sequenze o le singole immagini memorabili sono tante. Personalmente, ho amato le scene iniziali con i vigliacchi genitori del Pinguino, prima nella loro sontuosa dimora e poi mentre corrono sotto la neve nel parco, per gettare la carrozzina giù dal ponte; i vagoncini a forma di paperella che trasportano il Pinguino e i suoi splendidi ombrelli multiuso; l'improvviso e brutale assalto della banda del Circo e l'uso finale dei poveri pinguini come arma impropria; il commovente (sì, mi sono commossa...) corteo funebre dei pinguini alla fine. Ce ne sarebbero mille altre ma non voglio togliere la sorpresa a chi non avesse mai visto il film, quindi mi limiterò a spendere ancora due parole sugli attori. Michael Keaton è molto ironico e simpatico nei panni di Batman, ma scompare come Christopher Walken davanti all'incredibile bravura di Danny De Vito e Michelle Pfeiffer. De Vito riesce ad essere inquietantissimo al di là del trucco eccelso che lo nasconde, il suo Pinguino è contemporaneamente patetico e crudelissimo, ironico e spaventoso, affettuoso e porco (sì, anche porco, e sono scene semplicemente esilaranti). Quanto a Michelle Pfeiffer, è una dea e non si discute. Halle Berry ed Anne Hathaway non sono state e non saranno mai degne neppure di baciare la punta dei suoi stivali con i tacchi a spillo: è vero, la splendida tuta indossata da Catwoman credo sia il miglior costume mai creato per un cinecomic, sicuramente il più sexy, ma lo sguardo, i movimenti e la voce della Pfeiffer sono suoi e sono le uniche cose in grado di consacrare a memoria sempiterna il personaggio che incarna (e il solo pensiero che la parte era stata scritta per la pur brava Annette Bening mi mette i brividi). Se vi piace Batman, se non sapete cosa fare nell'attesa che esca Il Cavaliere oscuro - Il ritorno, se non avete mai visto la versione di Burton, recuperate il primo film e continuate la visione con questo, non ve ne pentirete!


Di Tim Burton, Michael Keaton (Bruce Wayne/Batman), Michelle Pfeiffer (Selina Kay/Catwoman), Danny De Vito (Oswald Cobblepot / Pinguino), Christopher Walken (Max Shreck), Vincent Schiavelli (il suonatore d’organetto del circo) ho già parlato nei rispettivi link.

Michael Gough interpreta il maggiordomo Alfred. Originario della Malesia, lo ricordo per film come La mia Africa, Caravaggio, Il serpente e l’arcobaleno, Batman, il meraviglioso L’età dell’innocenza, gli orrendi Batman Forever e Batman & Robin e infine Il mistero di Sleepy Hollow. Inoltre, ha doppiato personaggi de La sposa cadavere ed Alice in Wonderland. E’ morto nel 2011, all’età di 94 anni.


Michael Murphy interpreta il sindaco. Americano, ha partecipato a film come Nashville, Manhattan, Magnolia e X – Men - conflitto finale, oltre a serie come MASH. Ha 73 anni.


Andrew Bryniarski interpreta il figlio di Max, Chip. Americano, ha interpretato l’icona horror Leatherface negli ultimi due remake a lui dedicati, Non aprite quella porta e Non aprite quella porta – l’inizio. Tra gli altri film a cui ha partecipato ricordo Hudson Hawk il mago del furto, Street Fighter – Sfida finale, Scooby-doo e il deludente Curse – La maledizione. Anche produttore, ha 42 anni e un film in uscita.


Pat Hingle (vero nome Martin Patterson Hingle) interpreta il commissario Gordon. Americano, ha partecipato a film come lo storico Brivido, Batman, Pronti a morire, Batman Forever, lo Shining di Stephen King, Batman & Robin e Talladega Nights: The Ballad of Ricky Bobby; inoltre ha prestato la voce per il film Alla ricerca della valle incantata e partecipato a serie come Alfred Hitchcock Presenta, Ai confini della realtà, Missione impossibile, L’uomo da sei milioni di dollari, MASH, Magnum P.I., La signora in giallo, L’ispettore Tibbs e Dawson’s Creek. Anche produttore, è morto di cancro nel 2009, all’età di 84 anni.


Il film ha avuto due nomination all'Oscar, per effetti speciali e trucco; purtroppo per Batman Returns quello era anche l'anno di La morte ti fa bella e di Dracula di Bram Stocker, che lo hanno giustamente surclassato. Mentre per il ruolo di Catwoman si era pensato ad Annette Bening e anche, brevemente, a Madonna, Geena Davis, Brooke Shields o Lena Olin, per quello del Pinguino erano stati fatti i nomi di Christopher Lloyd, Marlon Brando, John Candy, Dustin Hoffman e Bob Hoskins (li avrei voluti vedere tutti, giuro!!!). Parecchi anche i rimaneggiamenti dello script, che prevedeva inizialmente l'assenza di Catwoman nel finale, l'introduzione di Robin e la presenza di Harvey Dent al posto di Max Shreck, con conseguente nascita di Due Facce alla fine del film. Se il film vi fosse piaciuto, vi RIconsiglio di evitare i seguiti e di immergervi nell'atmosfera dark de Il Corvo, altro splendido film dell'epoca.

10 commenti:

  1. Questo è stato uno dei film che ha segnato la mia infanzia: adoravo i Batman di Tim Burton.

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    1. Ti capisco!
      E' tanto che non vedo il primo, ma adoravo anche quello, nonostante sia più legata al secondo.

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  2. Il miglior Tim Burton, in assoluto. O almeno, senza voler avere pretese di oggettività, il mio preferito. E Nolan può solo andarsene a cuccia.

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    1. Per me il miglior Tim Burton resta Edward mani di forbice o Beetlejuice, ma tra tutti i Batman che ho mai visto questo è sicuramente il migliore. E confermo, a cuccia Nolan :PP

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  3. Secondo me insieme a Edward, questo film rappresenta il meglio del primo Tim Burton. Il Mereghetti definiva questa pellicola la versione dark di Edward mani di forbice, e in effetti aveva ragione, i punti in comune sono tantissimi. L'inizio fiabesco è splendido, il finale idem, e gli interpreti grandissimi (Danny De Vito da oscar, Michelle Pfeiffer più bella e brava che mai). Concordo anche sulla bellezza del Corvo, che citi alla fine del post, e che ho rivisto da poco: qualche anno fa pensavo sarebbe diventato un vero cult, invece col passare degli anni la gente pare si stia cominciando a dimenticare di quel piccolo gioiellino...mi sa che per rinfrescargli la memoria dovrò scriverne un post a breve!

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    1. Versione Dark di Edward mani di forbice è una definizione interessante a cui non avevo mai pensato, ma d'altronde è vero: come Edward parte dal rifiuto del diverso, del freak (che poi è il fulcro della poetica Burtoniana), ma è ancora più pessimista perché qui nessuno trova il suo posto nel mondo, per quanto "isolato", neppure Batman.
      Il Corvo è parecchio tempo che non lo vedo, ma è un film che ho adorato sin dalla prima volta che l'ho visto, al di là della faciloneria di chi lo ama solo per la sua storia "maledetta", perché è girato benissimo e ha una colonna sonora da urlo. E poi è veramente crudele e pessimista.
      Non vedo l'ora di leggere la tua recensione!!

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  4. Quando si parla di Batman, drizzo sempre le orecchie. ;)
    Un po' perché per un po' ho vestito i panni del cavaliere oscuro, un po' perché Batman Returns è anche il mio Batman preferito di sempre.
    E uno dei migliori Tim Burton che ricordi, artista discontinuo ma che non puoi, davvero non puoi, permetterti di ignorare, che ti piaccia il suo stile o no.
    Condivido praticamente ogni parola della tua recensione. La maschera tragica del Pinguino è una delle creature cinematografiche più riuscite di sempre.

    Babol, ti va di partecipare al mio meme? Trovi QUI tutti i dettagli. :)

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    1. Alla faccia del costume, complimentissimi!!!
      Batman Returns è sicuramente il mio Batman preferito, sebbene come film di Tim Burton ne abbia altri nel cuore. Ma il Pinguino e Catwoman sono indimenticabili.

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