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venerdì 1 marzo 2019

Lizzie (2018)

Finita la carrellata di film consigliati da Dread Central, passiamo a quelli consigliati a fine 2018 da Lucia. Quest'anno sono stata particolarmente brava e me ne mancavano davvero pochi, tra cui questo Lizzie, diretto nel 2018 dal regista Craig William Macneill.



Trama: Lizzie Borden è una donna schiva che vive col padre autoritario, la matrigna e la sorella in una magione dove, un giorno, va a lavorare la giovane Bridget Sullivan. Tra le due sboccia subito un sentimento di amicizia, che a poco a poco diventerà un sentimento più profondo e pericoloso...



Nominare Lizzie Borden negli USA, dove la donna è divenuta protagonista di innumerevoli opere di fiction e ne ha ispirate altrettante, ne richiama subito alla mente la tragica vicenda mentre forse qui in Italia è un po' meno conosciuta, anche se negli anni '80, così dice Wikipedia, è stato realizzato un film TV ricalcato sul suo caso. Per chi non sapesse di cosa sto parlando, nel 1892 in casa Borden sono stati ritrovati i cadaveri del padre e della matrigna di Lizzie, massacrati con svariati colpi di accetta, e la donna, unica presente in casa assieme alla domestica, è stata accusata dell'omicidio per poi essere prosciolta perché, secondo la difesa, "incapace di sferrare così tanti fendenti in quanto donna". Uno dei molti delitti irrisolti di cui è pieno il mondo, particolarmente interessante perché, ovviamente, la figura di Lizzie si è caricata di un'aura di mistero e lo stesso vale per la sua domestica. Anche quest'ultima era coinvolta? Quali erano i motivi per compiere un omicidio così efferato? Come ha fatto Lizzie a cavarsela? Ad alcune di queste domande cerca di dare risposta Craig William Macneill con questo elegantissimo film, che sviscera innanzitutto la condizione disagiata delle due protagoniste, imprigionate e soffocate dalla società e dal loro ruolo di donne. Lizzie è una pluritrentenne, zitella e soggetta a crisi epilettiche, una donna dal carattere fragile ma deciso che non esita ad impuntarsi contro le decisioni del padre, un riccone gretto, pitocco e privo di qualsivoglia affetto per la figlia che arriverebbe persino ad affidare il proprio patrimonio al cugino debosciato solo perché "uomo". Dall'altra parte c'è Bridget, servetta di umili origini che pur di tenersi un lavoro importante è costretta a subire le attenzioni sessuali del padre di Lizzie. Tra le due, animi fragili e vessati, scatta subito un'intesa, un'amicizia fondata sul reciproco sostegno; ognuna a modo proprio, Lizzie e Bridget cercano di difendersi l'un l'altra dalle prevaricazioni del signor Borden e da tutte le conseguenze delle sue scelte scellerate, che mirano a minare la libertà della figlia, e in questo modo giungono ad avvicinarsi fino a diventare amanti, creandosi un'effimera bolla di felicità all'interno della quale dimenticare la loro triste condizione.


Messa così, sembrerebbe quasi che Lizzie si soffermi sull'aspetto "passionale" del delitto, cercando i motivi dello stesso all'interno di un amore proibito. In realtà, il sentimento che lega Lizzie e Bridget è sì qualcosa di incomprensibile ed aberrante per gli altri ma è soprattutto dolente per loro due, un'illusione pericolosa nella quale indulgere a caro prezzo e che rischia di distoglierle dalla realtà dei fatti, soprattutto per quanto riguarda Lizzie, donna troppo colta ed acculturata per accettare il suo ruolo all'interno della società ma anche tremendamente accecata dal suo orgoglio. A un certo punto, infatti, sembra quasi che Lizzie arrivi ad approfittarsi di Bridget come suo padre, coinvolgendola in qualcosa di orribile "approfittando" della sua condizione sociale e dell'affetto misto a soggezione che la domestica prova per lei, di fatto portandola (magari involontariamente) a sperare in qualcosa che non potrà mai esistere. Lizzie dunque si concentra più su quanto ha portato al delitto rispetto agli aspetti gore e giuridici della vicenda, cercando di ricostruire, tenendo ovviamente a mente tutte le licenze poetiche del caso, un antefatto quanto più coerente ed emozionante possibile, messo nelle mani di due attrici bravissime, misurate e decisamente in parte, soprattutto la Sevigny, che si annulla completamente nel personaggio di Lizzie senza renderla né caricaturale, né esageratamente pazza; piuttosto, da l'idea di una donna stanca, al limite della sopportazione, incapace di trovare altri modi per liberarsi e tornare a volare come i suoi amati piccioni. La Stewart le fa da degna, misurata spalla e le consente di brillare ancor più riuscendo allo stesso tempo a sottolineare l'importanza fondamentale del personaggio di Bridget, silente testimone e involontaria scintilla della follia di Lizzie. Insomma, lungi da essere una tragedia gore, Lizzie è un dramma teso e misuratissimo, che esplode sul finale in una violenza che liberatoria, ahimé, non è, un po' come accadeva già in The Boy, e che contribuisce a rendere ancora più affascinante e misteriosa la figura già leggendaria della Borden. Detto questo, posso solo sperare che il film ottenga una distribuzione in Italia, almeno su Netflix, perché merita realmente una visione.


Del regista Craig William Macneill ho già parlato QUI. Kristen Stewart (Bridget Sullivan), Chloë Sevigny (Lizzie Borden), Kim Dickens (Emma Borden) e Denis O'Hare (John Morse) li trovate invece ai rispettivi link.

Fiona Shaw interpreta Abby Borden. Irlandese, ha partecipato a film come Il mio piede sinistro, Super Mario Bros., Jane Eyre, Harry Potter e la pietra filosofale, Harry Potter e la camera dei segreti, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Harry Potter e l'Ordine della Fenice, Harry Potter e i doni della Morte - Parte I, The Tree of Life e a serie come True Blood e Channel Zero. Ha 61 anni.


Jamey Sheridan interpreta Andrew Borden. Americano, ha partecipato a film come Jumpin'Jack Flash, Tempesta di ghiaccio, Syriana, Il caso Spotlight, Sully e a serie come L'ombra dello scorpione. Anche produttore, ha 68 anni.


Se Lizzie vi fosse piaciuto, recuperate altre due pellicole tratte dalla stessa storia, ovvero The Legend of Lizzie Borden e Il caso di Lizzie Borden, con Christina Ricci. ENJOY!


8 commenti:

  1. Lo vedrò prestissimo, e oltrettutto questa coppia (belle loro) promette scintille. Peccato conoscere già la storia. Ho visto sia il film sia la serie TV, molto divertente, con la Ricci.

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    1. Mah sai, se il film è fatto bene conoscere la storia non è un problema :)

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    2. Eh, lo so, però il tirarla così frequentemente in ballo mi ha annoiato un po'. Pensa che i protagonisti di Mrs. Maisel, in una puntata, andavano a vedere un musical sulla Borden!

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    3. Bwahahah allora capisco.
      Io sono relativamente "vergine" rispetto a questa storia, quindi sono rimasta affascinata!

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  2. Recupererò sicuramente tutti i film su Lizzie Borden, grazie! La vicenda m'interessa molto, potrebbe venirne fuori un bel dossier Nocturno. ;)

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  3. Hanno fatto il film con la Ricci, poi la serie ed ora un altro film? Serve davvero dico io? Vabbè..

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    1. Beh, anche il film con la Ricci se non erro è un'opera per la TV. E poi la Sevigny teneva davvero tanto a questo film :)

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