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domenica 6 ottobre 2019

Ma (2019)

C'è voluto del bello e del buono ma alla fine sono riuscita a recuperare Ma, diretto dal regista Tate Taylor.


Trama: un gruppo di minorenni in cerca di un adulto che possa comprare loro dell'alcool si imbatte in Sue Ann, infermiera in una clinica veterinaria che prima accetta di aiutare i ragazzi e poi arriva persino a offrire a loro e agli altri giovani della cittadina la propria cantina come locale dove sballarsi e fare feste. Insomma, l'adulto ideale, se non fosse che Sue Ann, detta "Ma", nasconde inconfessabili segreti...



Sapevate che la parola "Ma" in giapponese indica uno spirito maligno? E sapevate che, effettivamente, l'unica parola pronunciata dal Bolluomo alla fine del film di Tate Taylor è stata proprio "ma...?" e ammetto di non essermela sentita di chiedergliene il significato? Questo per dire che la protagonista di Ma può essere davvero assimilabile a un demone vendicativo, o a una megera di quelle sdoganate con l'apprezzatissimo filone della hagsploitation, anche se giudicare la bravissima Octavia Spencer già pronta per questo genere di pellicole significherebbe farle un torto, ché di solito parliamo di attrici che hanno superato abbondantemente i 50/60 anni e non solo santa Octavia è ancora nella quarantina ma meriterebbe millemila film da protagonista, altro che "carriera da rilanciare con ruoli ad hoc". Val la pena, in effetti, guardare Ma anche solo per l'interpretazione della Spencer, che si carica sulle spalle un personaggio cattivo, strano, persino un pochino repellente a tratti, che tuttavia nasconde dentro di sé mille e uno motivi validi per essere così, motivi che vengono rivelati a poco a poco nel corso della pellicola. E se è vero che Ma è palesemente scentrata, non proprio sanissima di mente, talmente traumatizzata dal passato da diventare una moderna Piper Laurie, è anche vero che, salvo la protagonista e forse il fidanzatino, il desiderio di vedere morti male gli altri tre cretini che passano le loro giornate ad ubriacarsi e che trattano fin da subito Sue Ann con accondiscendenza, sopportazione e infine infinita maleducazione è assolutamente condivisibile (la biondina col cellulare sempre in mano, che ricopre di insulti Ma su INSTAGRAM, per il Signore, e poi si presenta nello scantinato con una faccia come il culo, è l'emblema della gioventù cretina di oggi e meriterebbe di subire ogni tortura possibile e immaginabile).


Da qui, ammettiamolo pure, il "ma...?" pronunciato da Mirco, sul quale non ho domandato lumi ma di cui ho comunque capito il senso. Ma, in effetti, ha molte potenzialità che non vengono sfruttate appieno, in primis tutta la frustrazione che potrebbe sfogare Sue Ann dopo un rancore coltivato per decenni (SPOILER qualcuno si becca una coltellata, alla mocciosa bionda viene cucita letteralmente la bocca, ma il ragazzetto di colore si ritrova solo con la faccia dipinta di bianco, e io che, ingenuamente, speravo fosse calce viva... FINE SPOILER), frustrazione che, per altro, viene indirizzata talvolta a casaccio (SPOILER ma trucida pure i tuoi idioti ex compagni di scuola e i loro figli, però gli altri che c'entrano? Sì, sono odiosi, però... FINE SPOILER). Salvo un paio di momenti gore, Ma è un film molto trattenuto, realizzato per un pubblico di adolescenti che probabilmente non hanno apprezzato il modo in cui la trama tende spesso a scavare nella psiche di Sue Ann e che, altrettanto probabilmente, saranno scoppiati a ridere alla rivelazione del suo terribile segreto; meno accattivante di uno slasher tout court e delle case stregate sempre sdoganate da Jason Blum, di fatto Ma non ha avuto successo né in Italia (è stato distribuito veramente col culo) e nemmeno nella madre patria, soprattutto se confrontato ad altre pellicole prodotte dalla Blum House. A mio avviso è un peccato, perché Ma non è peggiore di molti altri horror/thriller che arrivano periodicamente nelle nostre sale e che vengono osannati a sproposito. Innanzitutto ha un cast adulto di tutto rispetto (non chiedetemi perché ma ho un debole per Missi Pyle ma poi ci sono anche Luke Evans e Juliette Lewis!) e un'ottima protagonista adolescente, inoltre è incredibilmente ironico, soprattutto grazie alla colonna sonora, e avvince lo spettatore dall'inizio alla fine, scodellando almeno un twist interessante e inaspettato. In due parole, alla faccia delle critiche che gli sono piovute addosso da ogni dove e del "ma...?" mirchiano, Ma merita almeno una visione.


Del regista Tate Taylor, che interpreta anche l'agente Grainger, ho già parlato QUI. Octavia Spencer (Sue Ann), Juliette Lewis (Erica), Luke Evans (Ben), Missi Pyle (Mercedes) e Allison Janney (Dottor Brooks) li trovate invece ai rispettivi link.

Diana Silvers interpreta Maggie. Americana, ha partecipato a film come Glass e a serie come Into the Dark. Ha 22 anni e un film in uscita.


Dominic Burgess interpreta Stu. Inglese, ha partecipato a film come Batman Begins e a serie quali Agents of S.H.I.E.L.D., Feud, Supernatural, American Horror Story e Santa Clarita Diet. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 37 anni e tre film in uscita.




10 commenti:

  1. E' carino, eh, ma durante la visione mi sono chiesto chi vada a vedere al giorno d'oggi in sala questi film che sembrano né più né meno che quei thriller di stalking che danno la sera su Rai Due. Insomma, se lo potevano evitare in fondo.
    Sul tema, colgo l'occasione per consigliarti nuovamente Greta: la Huppert, che ne parliamo a fare, è una pazza scatenata perfetta.

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    1. Eh, credo tu non sia l'unico ad essersi posto la domanda visto che ha avuto una distribuzione italiana pessima. Peccato, però.
      E Greta me lo avevi già segnalato? Lo metto negli on demand, così non lo dimentico più!

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    2. Ne avevo parlato in una carrellata delle mie, e ti eri detta interessata. Neil Jorda, la Huppert, la Moretz. Un trio che vince facile, nonostante una storia derivativa tanto quanto questa di Ma. ;)

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    3. Vince facile per forza :D
      Ora non lo dimentico più :)

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  2. Ho visto il trailer su FB un po' di tempo fa e mi ha incuriosita ma allo stesso tempo mi sembrava un potenziale film scialbo. Ora sono nuovamente e lo guarderò prima o poi, preparata alla delusione.

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    1. Alla fine è carino ed intrattiene senza far storcere il naso allo spettatore. Di questi tempi è anche troppo! Poi lei è favolosa.

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  3. Film un po' strano in effetti.
    Una vendetta che più che fredda appare congelata, visto che sembra se ne ricordi dopo vent'anni passati nella stessa cittadina di molti dei protagonisti che presumo si vedessero ogni tanto in giro.
    Comunque un film che a me ha intrattenuto a dovere, niente di trascendentale per carità, ma si passa sopra tranquillamente a cose che a prima vista sembrano illogiche dal punto di vista della trama.

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    1. Sì, quello è uno dei motivi di perplessità in effetti. Ma prendiamolo così u.u

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