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mercoledì 14 luglio 2021

Fear Street Parte 2: 1978 (2021)

Causa lentezza atavica nello scrivere e Notte Horror, il post su Fear Street Parte 2: 1978 (Fear Street Part 2: 1978), diretto e co-sceneggiato dalla regista Leigh Janiak nonché tratto dalla serie di libri di R.L.Stine, esce in un orario decisamente poco consono per il blog!


Trama: nel 1978 un maniaco armato di accetta trasforma Camp Nightwing in un lago di sangue...


Dopo un brevissimo riassunto di quanto successo nel 1994, la seconda parte di Fear Street ci getta subito nel vivo dell'azione, con Deena e il fratello alle prese con una posseduta Sam. I due, giustamente, decidono di chiedere aiuto all'unica sopravvissuta alla mattanza di Camp Nightwing, C. Berman, e quest'ultima, sebbene assai riluttante, racconta tutti gli eventi accorsi la tragica notte della "battaglia dei colori", quando uno dei ragazzi è stato posseduto dalla strega Sara Fier e costretto ad uccidere tutti i partecipanti provenienti da Shadyside. Nessuno spoiler, fino a qui, se avete guardato 1994; ora comincerò ad essere un po' più generica, così da non rovinare la sorpresa a chi dovesse ancora vedere il film (ma chi?). Fear Street 1978 aggiunge l'ennesimo tassello alla storia della strega Sara Fier e della sua terribile vendetta nei confronti degli abitanti di Shadyside e lo fa omaggiando stavolta il genere slasher di fine anni '70/inizio anni '80. Se il modello dichiarato di 1994 era il nuovo slasher citazionista e iconoclasta di Scream, qui l'omaggio è interamente per Venerdì 13, con tutte quelle famose "regole" nominate da Randy nel film di Wes Craven: abbiamo un'unità, per quanto ampia, di tempo e di luogo (tutto si svolge in un paio di giornate e sempre all'interno di Camp Nightwing), adolescenti infoiati che preferiscono sballarsi e scopare invece di fungere da tutori per i più piccoli o lavorare, la final girl che si distacca dalla massa in quanto vergine innocente e maniaci dotati di armi da taglio che cicciano fuori dal buio di boschi che paiono sconfinati e si accaniscono contro poveri virgulti desiderosi solo di divertirsi. E voi direte, un'operazione simile l'aveva già portata avanti l'ultima stagione di American Horror Story, con tutte le divagazioni kitsch del caso, qui cosa cambia?


Cambia che, innanzitutto, Fear Street 1978 gioca parecchio con i cliché del genere, sovvertendo in parte le regole dello slasher anni '70 e "ammorbidendone" alcune quanto basta perché lo spettatore scafato ci possa rimanere male (allora, diciamo che chiunque potrà capire l'identità di C.Berman dopo i primi 5 minuti, ma almeno un altro paio di personaggi meritano il nostro amore e vederli morire fa abbastanza male, nonostante Fear Street 1978, a livello di caratterizzazioni, non raggiunga la profondità del precedente capitolo) e cambia, ovviamente, nel momento in cui la mitologia di Sara Fier si insinua di prepotenza all'interno della trama, non solo perché tutto ciò che accade deriva dalla maledizione della strega. Qui, più che in 1994, si  arriva a comprendere la subdola portata dell'infezione che corrode Shadyside; gli abitanti non sono solo costretti a subire, periodicamente, mattanze perpetrate da persone normali possedute dalla strega, ma il veleno di quest'ultima impregna ogni cosa e pare condannare i cosiddetti Shadysiders ad essere perennemente sconfitti dalla vita, più propensi all'insoddisfazione, alla povertà, alla depressione, all'alcolismo e chi più ne ha più ne metta. Come in un'operetta di basso livello, gli abitanti di Sunnyvale non fanno alcuno sforzo per venire incontro ai loro vicini di città, anzi, paiono ben decisi a mantenere lo status quo, gli adulti con una benevolenza accondiscendente falsa come i soldi del Monopoli, i ragazzi senza preoccuparsi di nascondere il disprezzo per i loro compagni più sfortunati, e questo scontro, che si unisce alla rassegnata consapevolezza di un destino immutabile, è il nucleo del personaggio di Ziggy, l'unico (assieme forse al futuro sceriffo Nick Goode) a non essere legato alle regole di cui sopra e a spiccare quindi come moderno e a tutto tondo. Non sto nemmeno a dirvi quanto sia bella e calzante la colonna sonora e quanto sia efficace anche a livello di gore e paura Fear Street Parte 2: 1978; se questo era solo un "capitolo di passaggio" prima del gran finale, ben vengano i capitoli di passaggio!


Della regista e co-sceneggiatrice Leigh Janiak ho già parlato QUI. Gillian Jacobs (C. Berman) la trovate invece QUA.

Sadie Sink interpreta Ziggy Berman. Americana, diventata famosa come Max di Stranger Things, ha partecipato a film come e altre serie quali Eli e Fear Street Parte 1: 1994. Ha 19 anni e tre film in uscita. 


Non credo abbiate guardato Fear Street Parte 2: 1978 senza avere prima visto Fear Street Parte 1: 1994 ma, nel caso malaugurato in cui ciò fosse accaduto, recuperate la prima parte della trilogia e aggiungete ovviamente Venerdì 13 alla lista di film da vedere. ENJOY!


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