giovedì 26 marzo 2009

Venerdì 13 (1980)

Il povero Bollalmanacco si è lasciato un po’ andare, ma senza tempo di vedere film, ahimé, è così!

Comunque in questi giorni sono riuscita a vedere Venerdì 13, quello diretto nel lontano 1980 da Sean S. Cunningham.

 


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La trama è storica ormai: un gruppo di ragazzi decide di mettersi a lavorare per riaprire Camp Crystal Lake, teatro di una tragedia accaduta qualche anno prima. Peccato che questi ragazzi cominciano a cadere come mosche sotto i colpi di mano ignota. D’altronde Ralph il pazzo li aveva avvertiti che non sarebbero usciti vivi…

 


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Questo viene considerato il capostipite degli Slasher Movies, ovvero quei film dove ci sono una serie di persone perseguitate da un maniaco (più o meno sovrannaturale e mostruoso) che riesce ad ucciderle in modi vari e spesso fantasiosi, con dovizia di sangue ed urla. E questo Venerdì 13 è appunto il compendio di queste regole, anche se è stato ampiamente superato dal gore dei film che sono venuti dopo. Nonostante tutto questo film si difende bene sia per numero di vittime che per le metodologie scelte dal killer: interessante la morte di Kevin Bacon (questa è una delle sue prime apparizioni cinematografiche), che viene infilzato al collo da una lama spuntata da sotto il materasso, e anche quella del killer, che toglie ogni  mio dubbio sulla morte iniziale dell’ultimo Venerdì 13 e che sottolinea la bravura del tecnico degli effetti speciali Tom Savini, se ce ne fosse bisogno.

 



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Pecche questo Venerdì 13 ne ha molte. Innanzitutto risente dell’usura del tempo, e per il pubblico odierno risulta certamente più noioso rispetto ad un Hostel o ad un Saw. Gli attori sono inguardabili ed inascoltabili persino in originale: le facce sorprese delle vittime quando vengono infilzate da una lama danno un po’ da pensare, soprattutto quella della tizia che, vedendosi calare un’accetta sulla faccia, chiude gli occhi, si appoggia al muro e si lancia in un urletto che pare più il verso di Jet McQuack quando chiamava il “Signor De’ Paperoooonii aAAAaaah!”. Ovviamente chi conosce l’identità del killer perché ha visto il film può confermare l’assurdità di non riuscire a sfuggirgli quando viene meno l’effetto sorpresa. Nel finale, in effetti, l’assassino vendicativo viene giustamente scassato di botte, sebbene la vittima ne sia terrorizzata. Ora, io dico… una volta che ne scopri l’identità quanto ti ci vuole a prendere e correre via, dopo avergli magari assestato una bastonata tra capo e collo? Un conto è Jason, inarrestabile persino a scagliargli contro del napalm, ma qui Jason non c’è… non del tutto.

 


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I pregi invece sono che, oltre ad essere stato il “primo” ed avere dato il via ad una delle saghe cinematografiche più fortunate e amate della storia, l’identità del killer è totalmente inaspettata (ovviamente se non avete visto il primo Scream…) ed il finale aperto precorre i tempi, piazzando un bel mistero proprio nelle ultime scene, come va tanto di moda fare oggi. Un happy ending non troppo happy, col senno di poi. Nonostante secondo me sia più thriller che horror, è comunque una pietra miliare che un appassionato che si rispetti non può non conoscere, e alla luce dell’orrendo newquel è comunque una pellicola che va recuperata.

 

Sean S. Cunningham è il regista della pellicola. Questo è forse l’unico suo successo universalmente riconosciuto, è più importante la sua attività di produttore, che ci ha regalato tutti quegli horror i cui titoli sono rimasti impressi in ogni appassionato cresciuto negli anni ’80 con la Notte Horror di Zio Tibia: L’ultima casa a sinistra (1972 e 2009), Chi è sepolto in quella Casa?, La casa di Helen, l’orrido La casa 7, Jason va all’inferno, Venerdì 13 (2008). Ha 68 anni.

 



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Kevin Bacon interpreta Jack, e chi pensava che sto ragazzetto belloccio avrebbe fatto tanta carriera, fino a diventare uno degli idoli degli anni ’80 e ’90? Il suo esordio risale allo storico Animal House con il compianto John Belushi, e la carriera del nostro è proseguita con titoli come Footloose, Tremors, Linea mortale, JFK – Un caso ancora aperto, Codice d’onore, Alcatraz – L’isola dell’ingiustizia, Apollo 13, Balto, Sleepers, Sex Crimes – Giochi pericolosi, Echi mortali, L’uomo senza ombra, lo splendido Mystic River e Frost/Nixon. Per la TV, ha partecipato a Sentieri e Will & Grace.







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Avendo nominato zio Tibia, visto che il trailer di questo film è stato già messo in un altro post, beccatevi l'icona delle Notti Horror della mia infanzia... anche se me lo ricordavo più cattivo e pauroso, invece fa tenerezza! ENJOY!!! 






10 commenti:

  1. Che ricordi!!! Ce l'avevo in videocassetta e lo guardavo sempre quando facevo forca a scuola! Comunque: grazie dei complimenti e del commento, ma il "tratto" non è roba mia...io so sì e no tenere in mano un lapis. Faccio tutto con un programmino. Io ci metto solo la scadente ironia da taverna!

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  2. Tanto di cappello comunque!
    Io so disegnare a mano, ma con i programmini non riuscirei nemmeno a tirare una riga dritta!!! XD

    Eh sì, ogni tanto l'operazione nostalgia va fatta, soprattutto per ricordare al pubblico odierno che non esistono solo i newquel, ma soprattutto gli originali!! ^__^

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  3. Ah, lo zia Tibia!
    Venerdì 13 mi manca.
    Anche se molti classici del cinema horror a vederli con gli occhi smaliziati di oggi si dimostrano spesso incapaci di coinvolgere e spaventare.
    Ma lo vedrò, prima o poi.

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  4. Lo zio Tibia... mai visto né sentito.. dove lo davano? °_°
    Riguardo al film, da quel che dici è uno di quegli horror che tendo ad evitare accuratamente, trovandoli urticanti... protagonisti capaci solo di fare agnelli sacrificali... il realismo va sotto i piedi assieme all'istinto di sopravvivenza di cui questi pseudo-umani sembrano essere del tutto privi o.ò

    al prossimo filmo u.u

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  5. Ranocchio, devi saper contestualizzare le opere che vengno analizzate...altrimenti ti toverai a dire che i gereoglifici sono brutti perchè non c'è prospettiva. Venerdì 13 è un film dell'80, ricordatelo!

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  6. beh, southflorence,non credo serva essere esperti cinefili per poter dire se un film ci piace o meno... così come non serve conoscere l'intera storia della musica per dire se un dato genere ci è congeniale... questione di gusti :)

    è un film degli anni '80, ok.. ma non ho criticato effetti speciali scadenti, cose che sono venute col tempo e l'evoluzione tecnologica.. ho criticato reazioni che non mi risultano naturali... o forse se ti trovi di fronte uno psicopatico armato di accetta/motosega/altro resti anche tu immobile a farti massacrare? XD

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  7. No, ma te hai ragionissima eh!! Era solo per dire che quello di cui parli te - psicologia del personaggio - è una cosa abbastanza recente nel mondo dell'horror. Quel film lo si deve guardare con lo spirito giusto, cioè apprezzandone alcuni elementi innovativi: insomma come un piccolo passo verso quelli che poi sono i film di oggi. Almeno io la vedo così.

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  8. Guarda, Southflorence, ti darei ragione se nell'horror attuale lo spessore psicologico ci fosse.
    Il problema è che spesso e volentieri, oggi come allora, si pigliano attorucoli bellocci e privi di spessore e li si mette davanti all'accetta come carne da macello, e loro la fissano come se stessero guardando la bacchetta magica di Sailor Moon e non la loro morte incombente.

    Ma d'altronde, lo Slasher non risiede in quello, ma nel killer che "slasha", appunto. Quindi conconrdo col Ranocchio quando dice che il genere nella sua totalità non gli piace... non piace neppure a me, che sia anni '80 o '90 ^__^
    Questione di gusti!

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  9. a me invece piace...nel senso che è trash. un po' come le cose che fanno ridere senza volerlo.

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  10. Southflorence, grazie alla qui presente Babol mi è capitato di vedere diversi vecchi film horror di cui ignoravo completamente l'esistenza.. registi mai sentiti nominare, ma che mi pare di capire siano stati maestri del genere.. (scusate l'ignUranza XD)
    Alcuni li ho apprezzati proprio perché, come dici tu, sono di un trash meraviglioso... fontanelle di sangue, improbabili putrefazioni velocizzate, corpi che esplodono e obrobri vari... cose che ti viene il sospetto siano state volutamente accentuate per farti ridere, più che per spaventarti.
    Quello non mi dispiace affatto, ma quando il regista si prende sul serio è un pò diversa la questione e il film riesce solo a farmi storcere il naso.. non spaventa, non diverte.. a che serve? :S

    Poi ognuno ha una percezione diversa dlele cose ed è evidenti che non sono poche le persone a cui invece piace così : P

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