Finita la settimana dedicata all'Udine Far East Film Festival, passiamo a qualcosa di necessario per l'estate: l'horror! In tal senso, luglio sarà un mese ricchissimo grazie a Netflix, che a partire da venerdì 2 e per le due settimane seguenti proporrà la trilogia di Fear Street, tratta dai libri di R.L. Stine e diretta (oltre che co-sceneggiata) dalla regista Leigh Janiak. Cominciamo con Fear Street Parte 1: 1994 (Fear Street Part One: 1994)!
Trama: nella città di Shadyside gli omicidi sono all'ordine del giorno e ogni tanto qualche abitante impazzisce compiendo delle stragi. La giovane Deena viene coinvolta assieme al fratello, la ex fidanzata e due amici nelle trame di un serial killer e i ragazzi scopriranno che non tutto è come appare a Shadyside...
Gli originali Netflix, soprattutto se horror, danno ben poca soddisfazione, ormai lo sappiamo. Lo stato d'animo col quale mi sono accinta a guardare Fear Street 1994 non era dunque dei migliori, questo nonostante la regista avesse messo mano a quel gioiellino che era Honeymoon, e non mi aspettavo di sicuro che avrei messo in pausa il film appena cominciati i titoli di testa, dopo la folgorante sequenza introduttiva, per consigliare a Lucia di guardarlo di corsa e preparare i fazzoletti. Non pretendo di amare Scream come l'adorabile Gore Gore Girl di cui sopra ma è comunque un film che ho guardato fino alla nausea e che ho avuto la fortuna di vedere al cinema in un'età particolarmente permeabile (più o meno la stessa, per inciso, dei protagonisti di Fear Street) e ancora oggi davanti alla splendida sequenza in cui Ghostface insegue ed accoltella Drew Barrymore vengo assalita da un mix di emozioni violentissime, sulle quali ultimamente prevale il magone, e mi vengono i brividi nel momento esatto in cui sento la melodia che accompagna la carrellata iniziale sulla scuola di Woodsboro assediata dai giornalisti; immaginatemi dunque con la bocca spalancata e gli occhi lucidi alla fine di un omaggio perfetto all'omicidio della Barrymore, seguito da titoli di testa che scorrono su una colonna sonora assai simile a quella composta da Marco Beltrami per Scream (e chi figura tra i compositori di quella di Fear Street?) e provate a pensare all'ondata di amore puro che ho provato da quel momento in poi per Fear Street 1994. Che, per inciso, non è semplicemente la sagra dell'omaggio cinematografico ma un horror serio e molto coinvolgente, che già nella prima parte introduce un gruppo di personaggi ai quali è facile affezionarci e getta le basi per una storia molto articolata, che vede la contrapposizione tra due città apparentemente antitetiche (la cupa, sfortunata e povera Shadyside dove ogni tanto gli abitanti uccidono i compaesani senza un perché e la solare, ricca Sunnyvale dove chiunque sembra avere un'opportunità di ottenere il successo) e l'antica maledizione di una strega decisa a vendicarsi di chi l'ha torturata, cosa che dà il la ad un interessante e riuscitissimo mix tra teen horror, slasher, thriller sovrannaturale e chissà cos'altro ci riserveranno i due film seguenti.
Anche in questo caso fare spoiler sarebbe un delitto perché Fear Street è pieno zeppo di sorprese e colpi di scena, ha uno sviluppo dei personaggi non stupido né banale, riserva allo spettatore una quantità di colpi al cuore senza mai calare di ritmo e regala delle sequenze slasher e sanguinolente davvero soddisfacenti, inoltre a tratti riesce a mettere genuinamente paura senza ricorrere a mezzucci troppo scorretti. La paura, in primis, deriva dal terrore di vedere i nostri beniamini sbudellati, sgozzati o peggio, perché Fear Street, a differenza di moltissimo horror a base di carne da macello, ha dei protagonisti carinissimi e verosimili, interpretati da giovani attori sicuramente poco famosi (a parte Maya Hawke) ma espressivi e già molto bravi, alle prese con personaggi ricchi di sfaccettature e, anche quando magari compaiono poco, caratterizzati da piccoli dettagli, "pennellate" che catturano l'attenzione dello spettatore; così non è, ahimé, per gli adulti che (non) popolano la pellicola ma sono certa che anche loro nei sequel avranno modo di brillare perché già qualche atteggiamento ed omissione dei pochi presenti fanno drizzare le orecchie. Voto dieci anche alla messa in scena, sia per quanto riguarda le scenografie degli interni (l'intera sequenza iniziale salta all'occhio per le coloratissime luci al neon ma anche le stanze dei personaggi sono molto interessanti) sia per la scelta delle location esterne, entrambe molto suggestive, per non parlare poi di una colonna sonora talmente anni '90 che per un attimo mi sono commossa ricordando gli anni delle superiori e dell'università. Probabilmente i ragazzini che vedranno oggi Fear Street non si commuoveranno invece, ma sono ragionevolmente sicura che il film potrebbe diventare, per loro, uno di quei cult da ricordare quando saranno dei vecchiacci quarantenni, quindi incrocio le dita perché anche gli altri due capitoli siano all'altezza del primo e intanto vi consiglio spassionatamente la visione di Fear Street Parte 1: 1994!
Della regista e co-sceneggiatrice Leigh Janiak ho già parlato QUI.
Maya Hawke interpreta Heather. Figlia di Ethan Hawke e Uma Thurman, ha partecipato a film come C'era una volta... a Hollywood e a serie come Piccole donne e Stranger Things. Ha 23 anni.
Ok, me l'hai venduto con le prime righe!
RispondiEliminaNetflix a fatica indovina i titoli ultimamente, horror e non, e il fattore trilogia mi faceva sospettare un po'. Direi che ho i prossimi venerdì prenotati :)
Ero molto titubante ma l'ho adorato, spero che piaccia tanto anche a te!
EliminaPer la seconda parte io aspetterò domenica, così mentre il Bolluomo guarda la finale posso gustarmi in pace il ritorno a Fear Street!
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