Pagine

martedì 25 giugno 2024

Inside Out 2 (2024)

Il giorno stesso dell'uscita mi sono fiondata al cinema per vedere Inside Out 2, diretto e co-sceneggiato dalla regista Kelsey Mann.


Trama: Riley è arrivata a 13 anni aiutata dalle sue emozioni, ma con l'arrivo della pubertà la sua testa si riempirà di nuovi, inquietanti elementi...


Inside Out
mi aveva rapito il cuore e la mente, e ancora oggi ritengo sia uno dei più bei film Pixar mai realizzati. Avevo un mix di aspettative e timori all'idea di un seguito, ma ho deciso comunque di dargli fiducia, perché mi interessava sapere come sarebbe cresciuta Riley. Introdotto da una bella botta di nostalgia, nella forma dello storico score di Michael Giacchino (che ovviamente mi ha spinta alle lacrime quando il film non era neppure ancora cominciato), Inside Out 2 inizia due anni dopo la fine del primo e ci mostra delle emozioni solide ed equilibrate, che lavorano in perfetta sintonia per fare di Riley un gioiellino di ragazza. "Io sono una brava persona" è il nucleo della personalità della protagonista, un nucleo che Gioia e gli altri cercano di preservare con tutte le forze, eliminando e nascondendo tutto ciò che potrebbe intaccarlo; le emozioni "base" non hanno, però, fatto i conti con la pubertà, che introduce altri destabilizzanti colleghi all'interno della mente di Riley. Invidia, Imbarazzo, Ennui e, soprattutto, la terribile Ansia, scuotono dalle fondamenta la semplice e dolce ragazzina, proprio nel momento di transizione tra scuole medie e liceo, quando un breve campo estivo di hockey diventa il fondamentale crocevia per determinare il futuro successo. In maniera non dissimile dal primo Inside Out (di cui ricalca anche la struttura narrativa e una serie di situazioni) anche il secondo capitolo contiene un importante monito a non ignorare né le emozioni né le esperienze negative, perché contribuiscono ad alimentare la complessità e la conseguente ricchezza del nostro carattere, facendoci crescere come persone, per quanto imperfette. L'esperienza evita che le emozioni ci governino e ci permette di controllarle e richiamarle secondo la nostra volontà, salvo inevitabili ricadute in momenti particolarmente stressanti o emotivamente soverchianti, com'è comprensibile per un individuo equilibrato. Nel suo percorso di crescita, l'adolescente Riley si riconferma così un personaggio col quale è facile empatizzare e in cui ci si può riconoscere, e lo stesso vale per Gioia, Tristezza e tutti i loro compagni, che crescono ed evolvono assieme alla loro "umana".


Forse perché l'Ansia è una mia costante esistenziale, mi sono riconosciuta parecchio in quel tarlo insinuante che parla senza sosta, non richiesto, scodellando una serie infinita di scenari mentali da incubo, e ho trovato la rappresentazione del passaggio tra infanzia e adolescenza molto realistica. A parer mio i realizzatori sono riusciti a renderlo molto angosciante, in virtù delle scelte sbagliate intraprese da Riley e per la visione da incubo di un nucleo positivo sempre meno luminoso; i richiami alla morte "figurata" e alla depressione sono palesi, inoltre ho apprezzato tantissimo la rappresentazione di un attacco di panico in piena regola, di quel momento in cui il cervello si blocca in una frenesia terrorizzata e senza via d'uscita. In generale, Inside Out 2 mi è sembrato ancora più dolceamaro del primo e alcune prese di coscienza, sia della protagonista che delle sue emozioni, mi hanno commossa parecchio. Per quanto riguarda la realizzazione, Inside Out 2 è bello quanto il suo predecessore. L'interazione tra mondo reale e mentale non presenta sbavature ed è molto emozionante, soprattutto è bello vedere l'evoluzione dei coloratissimi luoghi introdotti nel 2015, con interessanti aggiunte alla mente di Riley, funzionali alla sua crescita; l'idea di inserire una sorta di lago da cui si dipanano tutte le "ramificazioni" delle esperienze della protagonista è vincente, e si traduce in una miriade di splendide immagini. Passando ad argomenti più faceti, da appassionata (giuro) di La casa di Topolino, ho adorato, tra le tante parodie presenti all'interno del film, la presenza di un simil-Toodles che mi ha fatta piegare dalle risate in più di un'occasione, un colpo di genio forse un po' autoreferenziale, ma comunque sempre un colpo di genio. Anche il character design delle nuove emozioni è assai intelligente, con l'apice di preferenza personale raggiunto con Ennui, talmente molla e scazzata dalla vita da avere un modo tutto suo di muoversi senza spendere troppe, inutili, energie (viceversa, Invidia non mi ha detto nulla, e più che un vergognoso peccato capitale mi è sembrato il comprensibile, per quanto disperato e spesso sbagliato, desiderio di conformarsi a persone che si ammirano). Dopo il deludente Lightyear, nonostante non fosse sequel ma spin-off, la Pixar si è rimessa sul giusto cammino e ammetto di non vedere l'ora che esca un terzo capitolo di Inside Out che faccia luce sul terrificante mondo degli adulti!  


Di Maya Hawke (Ansia), Tony Hale (Rabbia), Diane Lane (Mamma), Kyle MacLachlan (Papà), Paul Walter Hauser (Imbarazzo), Frank Oz (Dave il poliziotto), Pete Docter (Rabbia di papà) e Flea (Jake) ho già parlato ai rispettivi link.

Kelsey Mann è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, è al suo primo lungometraggio e prima ha lavorato principalmente come storyboarder. E' anche animatore e doppiatore.


La doppiatrice originale di Ennui è Adèle Exarchopoulos, la protagonista di Vita di Adèle, mentre in Italia il personaggio è stato affidato a Deva Cassel, la splendida figlia di Monica Bellucci e Vincent Cassel. Se Inside Out 2 vi fosse piaciuto, recuperate Inside Out e Soul. ENJOY! 


12 commenti:

  1. Michael Giacchino spacca, non si discute. Sarebbe bello che finalmente questa serie facesse un salto nel mondo degli adulti, gli ultimi venti minuti di questo "Inside Out 2" vanno davvero in crescendo, non supera il primo ma chissene, va bene così, alla faccia dell'ansia da prestazione ;-) Cheers

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sarebbe carino davvero, anche se, prendendo a modello i genitori di Riley, mi pare che gli adulti di quell'universo siano molto banali!

      Elimina
  2. Faccio fatica ad assistere a questa apoteosi di emozioni negative.. attendo Rimorso e Depressione per Inside Out 3..e resto sempre dell'avviso che l'Associazione Psicologi Mondiale sponsorizzi alla grande.. ;)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Eh, ma purtroppo crescendo subentrano solo quelle. Il bello di Inside Out però è che insegna ad accettarle e a controllarle.

      Elimina
  3. Non ricordo più com'è un cinema... ovviamente anche questo sarà annoverato fra i recuperi. :p

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tanto penso che in un mesetto sarà disponibile in streaming o home video...

      Elimina
    2. Alla fine sono cmq riuscita ad andarci... molto carino! Ansia è ansia... non c'è nulla da fare! ^^

      Elimina
    3. Bene, sono contenta che tu sia riuscita! Credo la sala aggiunga comunque qualcosa in più!

      Elimina
  4. Alla fine mi è piaciuto e ho trovato molti momenti davvero riusciti, ma... non so... hai presente quando senti una barzelletta già sentita, ti fa ridere comunque, ma non puoi fare ameno di pensare di averla già sentita?
    Ecco, uguale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Come impressione ci sta, in effetti. Ricalca molto sulle situazioni del precedente capitolo e perde quindi l'effetto sorpresa!

      Elimina
  5. Anche secondo me hanno reso bene l'ansia, ma mi chiedo se sia il caso di parlare di questa emozione ad un pubblico (i bambini) che magari ancora non la conoscono.
    Sembro quella dei Simpson che urla "perché nessuno pensa ai bambini?!", lo so

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Anche io mi sono chiesta cosa possano apprezzare dei bambini di Inside Out 2 (ma anche di Inside Out se per questo). Probabilmente a loro arriverà la negatività del personaggio che fa "ammattire" Riley e il character design buffo che lo rende comunque meno spaventoso. Ma bisognerebbe chiederlo ai bimbi che lo hanno visto!

      Elimina