Avendolo perso al cinema ho approfittato della sua uscita su Disney + per recuperare Lightyear - La vera storia di Buzz (Lightyear), diretto e co-sceneggiato dal regista Angus MacLane.
Trama: dopo essere rimasto bloccato su un pianeta sconosciuto e ostile, il ranger spaziale Buzz Lightyear cerca un modo di riportare la sua gente sul pianeta natale, ma invano. La situazione precipita quando la colonia viene aggredita da un orda di robot capitanati dal misterioso Zurg...
Lightyear, come chiarito dal testo in sovrimpressione che si può leggere all'inizio, è il film da cui sono stati tratti i personaggi tanto amati da Andy nel primo Toy Story, quindi il "gioco" che ha dato il la all'operazione è l'idea che lo spettatore si mettesse nei panni del piccolo Andy e vedesse coi suoi occhi, finalmente, cosa lo avesse entusiasmato tanto da mettere da parte il suo cowboy Woody per il moderno ranger spaziale Buzz Lightyear. Ho cercato un po' di notizie in rete e l'età di Andy nel primo Toy Story non è proprio chiarissima. Chi dice sette anni, chi dice dieci, comunque si parla di un bambino delle elementari, massimo delle medie, e onestamente, ricordando cosa piaceva a me da piccola, mi risulta un po' difficile credere che a quell'età ci si possa entusiasmare tanto per un film del genere. Visto con gli occhi di un bambino degli anni '90, Lightyear risulta interessante per l'ambientazione spaziale, l'abbondanza di robot e navicelle, per il piglio combattivo del protagonista e la presenza di comprimari abbastanza simpatici e, soprattutto, "inesperti", perfetti perché un ragazzino ci si possa identificare e sognare di essere al loro posto accanto al suo eroe; d'altra parte, ho trovato il protagonista anche troppo antipatico e supponente per essere apprezzabile da un bambino (mi viene in mente, uno su tutti, Han Solo oppure anche Luke Skywalker, se vogliamo rimanere in tema spaziale, molto più carismatici e umani di Buzz) e la trama è cupa da morire oltre che molto complicata, soprattutto da un certo punto in poi. Quella di Buzz è la storia di un uomo che ha fallito, che non riesce a creare dei legami perché per lui la cosa essenziale è concludere con successo una missione che, per forza di cose, lo porta ad alienarsi non solo dalle persone ma anche dalla realtà, e il suo percorso di "redenzione" verso una visione più umana ed altruista del mondo non è particolarmente vivace, quindi non riesco davvero ad immaginare come un bambino possa sentirsi totalmente coinvolto.
Dal punto di vista di un adulto del 2022, Lightyear risulta invece un film non necessario e neppure memorabile. La storia stenta un po' ad ingranare, anche se le cose più interessanti e coinvolgenti succedono proprio nel primo atto, dopodiché il piglio umoristico dei personaggi secondari, soprattutto del gatto SOX che merita di entrare nell'Olimpo dei preferiti di chiunque, la rende leggermente più scorrevole, almeno fino al pre-finale, durante il quale ammetto che il mio livello di interesse è drasticamente calato, al punto che il mega twist con spiegone annesso mi ha lasciata abbastanza fredda. Considerato ciò, la fortuna di Lightyear è la sua relativamente breve durata, ma riuscire ad annoiarsi a tratti davanti ad un cartone animato di un'ora e mezza o poco più è qualcosa che dovrebbe fare vergognare la Pixar. Nulla da eccepire, invece, per quanto riguarda la qualità visiva, sempre eccelsa. I passi avanti fatti nel campo dell'animazione al computer (provate a non spaventarvi quando Disney +, alla fine di Lightyear, vi schiafferà in home page un fotogramma del primo Toy Story!) sono tangibili e alcune sequenze del film, molte delle quali omaggiano film di fantascienza ormai cult, sono belle da mozzare il fiato, non hanno nulla da invidiare alle grandi produzioni riservate a franchise come Star Wars (anzi, a volte le superano) e funzionano bene anche su uno schermo piccolo, quindi figuriamoci al cinema. Un peccato, dunque, che questi passi avanti dell'animazione vengano accompagnati da un passo indietro della complessiva qualità dei prodotti Pixar, che ci aveva abituati ad exploit ben più grandi e, soprattutto, ben più dotati di cuore ed anima; Lightyear risulta una specie di riempitivo, un tentativo di mungere una mucca prosciugatasi già nel 2010, un film carino ma nulla più che, probabilmente, avrà lasciato freddi anche i fan di Toy Story e che non fa venire la voglia di guardarlo e riguardarlo. Che peccato!
Del regista e co-sceneggiatore Angus MacLane ho già parlato QUI. Chris Evans (voce originale di Buzz Lightyear), Keke Palmer (Izzy Hawthorne), Peter Sohn (SOX/Vecchio SOX), Taika Waititi (Mo Morrison), James Brolin (Zurg) e Bill Hader (Featheringhamstan) li trovate invece ai rispettivi link.
Il film è uno spin-off di Toy Story - Il mondo dei giocattoli, quindi, se vi fosse piaciuto, recuperate anche Toy Story 2 - Woody & Buzz alla riscossa, Toy Story 3 - La grande fuga e Toy Story 4. ENJOY!
Un po' l'ho capito Andy, anche se forse parla solo la gattara che è in me che aspetta ancora un gadget con SOX.
RispondiEliminaPur non essendo perfetto e di certo non in linea con quello che poteva uscire sul grande schermo negli '90, mi sono divertita e ho apprezzato l'umorismo e le citazioni.
Resta un riempitivo non necessario nell'universo di Toy Story, e indice di una brutta china presa dalla Pixar. Spero che Elemental la risollevi, lunedì l'ardua sentenza in sala.
Il fatto che mi sia annoiata con un prodotto Pixar e che, ad oggi, ricordi solo SOX, è davvero deprimente. Spero davvero che Elemental sia meglio!!
EliminaInfatti non l'ho ancora visto perché temo di rovinare l'immagine che ho del mio amato Buzz! ^^
RispondiEliminaIn realtà se ti piace il personaggio Buzz, non ne esce rovinato affatto, quindi magari una chance dagliela!
EliminaCarino, ma principalmente abbastanza inutile...
RispondiEliminaCome, purtroppo, buona parte dei prodotti Disney usciti direttamente sulla piattaforma, inutile negarlo.
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