La Horror Challenge della settimana prevedeva la visione di un film uscito nel secondo millennio. Ho scelto Ginger Snaps, conosciuto in Italia col terrificante titolo Licantropia: Evolution, diretto e co-sceneggiato nel 2000 dal regista John Fawcett. Ginger Snaps si inserisce anche negli On Demand perché, neanche a farlo apposta, qualche settimana fa Patrizia mi aveva chiesto proprio di guardare la trilogia (lo farò più avanti, giuro!).
Trama: Ginger e Brigitte sono due sorelle adolescenti morbosamente affascinate dalla morte. Un giorno, Ginger viene morsa da un lupo mannaro e Brigitte tenta disperatamente di arrestarne la progressiva trasformazione...
La saga di Ginger Snaps è un altro di quegli oggetti di culto che ho sempre evitato di guardare, forse perché, da sempre, ai licantropi preferisco i vampiri o forse perché i titoli italiani mi hanno sempre dato l'idea che i film fossero delle cretinate col botto. In realtà, almeno per quanto riguarda il primo capitolo, l'unica cretinata col botto è stata la distribuzione italiana: Ginger Snaps, infatti, è uscito col titolo Licantropia: Evolution (per sfruttare il richiamo commerciale del secondo capitolo di un'altra saga uscita in quegli anni, Underworld Evolution appunto) nel 2007, DOPO il terzo capitolo, intitolato in Italia Licantropia. Aiutami a guarire da questa mia malattia/affetto da una strana forma di licantropia, insomma. Scherzi a parte, è un peccato che queste scelte vengano portate avanti ciecamente, perché poi ci sono persone come me che aspettano 25 anni e una challenge per recuperare film molto belli ed interessanti, che si distinguono per originalità rispetto ad altre opere coeve. Ginger Snaps è la storia del rapporto tormentato di due sorelle, Ginger e Brigitte, che trovano l'una nell'altra la forza di sopravvivere allo schifo dell'adolescenza. Affascinate dalla morte, le due passano il tempo a mettere in scena suicidi splatterosissimi e si promettono di morire assieme prima dei 16 anni, nel caso la loro vita non cambi. Purtroppo, la svolta arriva quando Ginger viene morsa da un lupo mannaro e comincia, inesorabilmente, a trasformarsi; prima, le sue ferite guariscono nel giro di pochissimo tempo, poi cominciano a spuntarle i peli, e anche la sua psiche cambia di conseguenza. L'incidente coincide con l'arrivo della "maledizione", che per Ginger e Brigitte altro non è che il ciclo mestruale, un evento naturale che loro vivono come l'inizio della fine, la metafora di un'adolescenza sporca e disgustosa, sulla quale l'unico controllo è, appunto, una morte decisa da loro. La sceneggiatura di Ginger Snaps, attraverso l'elemento horror del lupo mannaro, racconta in primis lo schifo dell'adolescenza, un'età in cui tutto è difficile ed estremizzato, dove l'istinto sarebbe quello di fare branco per "appartenere" a qualcosa e afferrare una normalità anche squallida, ma spesso subentra l'autoconservazione che porta a starsene in disparte, al sicuro in una bolla di statica autocommiserazione e disprezzo. Il legame tra Ginger e Brigitte è quasi simbiotico, e nocivo per entrambe, ma tutto sommato consente loro di rimanere "sane". Quando Ginger viene morsa, il suo cambiamento in lupo mannaro diventa la metafora di una crescita incontrollata, in cui la ragazza diventa consapevole di tutte le sue possibilità inespresse, tra cui bellezza, sensualità, forza. Il disperato tentativo di salvarla, da parte di Brigitte, viene vissuto come l'azione di una sorella gelosa, ancora bambina (Brigitte non ha ancora avuto le mestruazioni), incapace di uscire dall'ombra di una ragazza più carismatica, e questo porta al doloroso, sanguinoso scontro tra le due.
Ginger Snaps potrebbe sembrare un horror adolescenziale come tanti, a base di licei fighetti all'interno dei quali c'è una determinata tipologia di personaggi mutuati dai cliché anni '80-'90, ma in realtà non è così. Il liceo dove vanno Brigitte e Ginger è lo specchio di un disagio generalizzato, verosimile nel suo essere vittima dello squallore provinciale, e lì dentro persino le persone integrate o cool non sono nulla di che. I ragazzini sono goffi e poco carismatici e non fa eccezione quello che, in un film diverso, sarebbe connotato come il love interest della protagonista, e le ragazzine sono tutte bruttarelle, a partire dalla protagonista, tutte accomunate da frustranti problemi di insicurezza sociale. Anche la madre di Ginger e Brigitte è un personaggio peculiare, disperatamente desiderosa di condividere ogni esperienza, positiva e negativa, con le figlie, fino ad arrivare a dichiarazione estreme sul finale; a differenza del povero papà clueless, più vicino ai genitori assenti degli horror adolescenziali, Pamela si interessa attivamente di tutto ciò che riguarda le sue figlie, arrivando persino a giustificare ed appoggiare i loro passatempi morbosi, ma purtroppo nella sua foga ottiene risultati diametralmente opposti a quelli sperati. Se i personaggi sono interessanti e particolari, è anche merito delle due bravissime attrici protagoniste, senza le quali il film non funzionerebbe. Katharine Isabelle incarna una bellezza nervosa e ferina che, almeno nelle prime fasi della mutazione, sboccia libera come un'affascinante farfalla, salvo poi mostrare una mostruosità inaudita e una ferocia dolorosa nella solitudine della stanza condivisa con la sorella. Emily Perkins fa, per contro, tanta tenerezza nella sua interpretazione dimessa di una ragazza bruttina ed incolore, che è costretta a crescere e a prendere le redini della vita di entrambe, nel modo peggiore. Anche gli effetti speciali sono molto belli e, grazie anche ad accortezze di regia e fotografia che ovviano al budget limitato nei momenti in cui i lupi mannari si vedono nella loro interezza, resistono ancora all'usura del tempo. In particolare il make-up di Ginger si distingue per una progressione sottile, che inizialmente ne sottolinea la sensualità, per poi renderla, a poco a poco, sempre più mostruosa. Insomma, non avrei dato una lira a Ginger Snaps e invece l'ho molto apprezzato. Cercherò di non aspettare troppo a vedere i due film successivi!
Di Emily Perkins (Brigitte), Katharine Isabelle (Ginger), Kris Lemche (Sam), Mimi Rogers (Pamela), Jesse Moss (Jason) e Lucy Lawless (annunciatrice nell'audio della scuola) ho parlato ai rispettivi link.
Il ruolo di Ginger era stato inizialmente offerto a Sarah Polley e Natasha Lyonne, ma entrambe hanno rifiutato. Il film ha un seguito, Gingers Snaps: Unleashed (in Italia, Licantropia apocalypse) e un prequel, Ginger Snaps Back: The Beginning (in Italia, Licantropia), che prima o poi finiranno negli On Demand. ENJOY!





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