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domenica 26 maggio 2019

Aladdin (2019)

Nonostante le mie titubanze, giovedì sono andata a vedere Aladdin, diretto da Guy Ritchie.


Trama: il ladruncolo Aladdin entra in possesso di una lampada magica che gli consente di esaudire tre desideri. Il primo è diventare un principe, così da conquistare la principessa Jasmine.


Non partivo prevenuta verso Aladdin, di più. In primis, nei trailer si vedeva un Jafar fighettissimo, per nulla inquietante e affatto viscido (cosa ahimé confermata durante la visione, per inciso). Secondo, non meno importante, ogni scena sembrava presa direttamente dall'originale, film che io adoro alla follia, senza un minimo di inventiva da parte di un regista un tempo valido, ora definitivamente impazzito, o almeno così pensavo. Infine, neanche a parlarne, Will Smith. Will. Dannatissimo. Smith. Nei panni di Genio. Offensivo oltre ogni dire per chi mal sopporta Smith e adora un Genio che anni fa aveva la voce e le movenze del compianto Robin Williams (per non parlare del doppiaggio illuminato di Gigi Proietti). Insomma, quando l'amico Toto mi ha chiesto di accompagnarlo a vedere Aladdin, sono entrata in sala coi più foschi presagi, alimentati dall'imposizione del 3D e di due posti a dir poco pessimi. E, magia Disney, forse perché non mi aspettavo NULLA da questo Aladdin, mi sono divertita da morire. Certo, il film non è esente da difetti: alcune scene d'azione sono dirette davvero coi piedi, velocizzate in maniera ridicola ed incomprensibile; Jago, il mio personaggio preferito, è relegato al ruolo di spalla monocorde (e di Rodan) e non regala quelle perle di cattiveria che tanto mi deliziano ogni volta che riguardo l'Aladdin originale; le canzoni sono state riadattate in maniera arbitraria, per fortuna non tanto quanto accadeva in La bella e la bestia ma comunque abbastanza da far male a chi ricorda con amore le originali (quella rimasta praticamente intoccata è Il mondo è mio, che talvolta non rispetta nemmeno il labiale di Aladdin e Jasmine, forse perché qualunque cosa sfiorata da GiGGi e Tatangelo non va modificata nemmeno per Ischerzo? Mah). Per il resto, invece, tanta roba. E' vero, la storia è praticamente identica all'originale e, come da trailer, molte scene sono state riproposte fotogramma per fotogramma, ma c'è qualcosa che salva tutta la baracca dall'essere una mera riproposizione senz'anima, per quanto infiocchettata in una confezione splendida. E sì, il Genio di Will Smith, zamarro, goffo e molto umano, è uno di questi elementi salvifici, soprattutto quando duetta con Aladdin all'interno di siparietti a dir poco esilaranti.


Quello però che non mi sarei mai aspettata è che sarebbe stata Jasmine la vera sorpresa del film. Interpretata da una Naomi Scott così bella da essere quasi illegale, la principessa nata come esperimento sexy di un rinascimento Disney che cominciava ad introdurre baci alla francese ed eroine connotate anche sessualmente, si è evoluta per diventare una donna consapevole del proprio cervello, del ruolo che potrebbe avere non solo come principessa ma come statista, come essere senziente la cui voce non può essere messa a tacere. All'interno di una società ingiusta e patriarcale, Jasmine si propone come un vento di libertà, come una figura forte e determinata al pari di Wonder Woman o Captain Marvel e, obiettivamente, non viene mai eclissata dal guascone Aladdin, per quanto affascinante e scaltro. A farle da degna compagna, un'attrice che spesso e volentieri le ruba la scena, ovvero la divertente Nasim Pedrad nei panni dell'ancella Dalia, più amica e confidente che semplice "serva"; le facce della Pedrad, i suoi modi palesemente americani in contrasto con l'ambientazione del film e la sua fortissima personalità la rendono uno dei pochi casi in cui l'introduzione di un nuovo personaggio funziona e riesce ad arricchire il materiale di partenza (non come il Principe Anders. Mi spiace, Billy Magnussen, ma stavolta è NO). Per il resto, la storia è rimasta praticamente immutata salvo alcuni aggiustamenti legati più che altro alle pratiche barbare del popolo di Agrabah (niente condanna a morte evitata da un vecchio misterioso) e alla psicologia di un paio di personaggi secondari che acquistano maggiore tridimensionalità, e ovviamente il film poggia molto sulla spettacolarità delle scene clou, ovvero i numeri musicali Il principe Alì e Un amico come me, un trionfo di scenografie, coreografie e computer grafica tali da superare senza problemi la banalotta Il mondo è mio, degnamente accompagnati da un paio di numeri bollywoodiani (anche se teoricamente saremmo sulle rive del fiume Giordano, qui mutato in mare) inediti e che, sinceramente, non mi aspettavo da uno come Guy Ritchie. Ma, evidentemente, il regista si è trovato a suo agio con questa storia in cui un ragazzo di strada cerca di risollevarsi e il risultato di questa "comunione" è inaspettatamente piacevole, anche per questo consiglio una visione disimpegnata persino a chi, come me, davanti ai trailer si è fatto il segno della Croce.


Del regista Guy Ritchie ho già parlato QUI. Will Smith (Genio/Marinaio), Marwan Kenzari (Jafar), Billy Magnussen (Principe Anders) e Alan Tudyk (voce originale di Iago) li trovate ai rispettivi link.

Nasim Pedrad interpreta Dalia. Iraniana, comica del Saturday Night Live, la ricordo nei panni dell'esilarante Gigi Caldwell di Scream Queens, inoltre ha partecipato a film come Cooties e ad altre serie quali Una mamma per amica, ER - Medici in prima linea. Come doppiatrice ha invece lavorato in Cattivissimo me 2. Anche sceneggiatrice e produttrice, ha 38 anni.


Navid Negahban, che interpreta il Sultano, è lo stupefacente Ahmal Farouk della serie Legion mentre Frank Weller torna a prestare la voce alla Caverna delle meraviglie e ad Apu come già nel 1992. Patrick Stewart ha cercato disperatamente di ottenere il ruolo di Jafar, già rifiutato nel primo Aladdin, cosa che l'attore ha sempre rimpianto mentre Dev Patel e Riz Ahmed sono stati scartati per quello di Aladdin e Jim Carrey, prima scelta per interpretare Genio, era troppo impegnato a risolvere beghe legali per partecipare. Per finire, se vi è piaciuto Aladdin recuperate l'originale del 1992. ENJOY!

6 commenti:

  1. Lo andrà vedere a giorni, anch'io senza grandi aspettative, sperando basti.
    Naomi Scott è ultraterrena davvero, dove se ne stava nascosta?

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    1. Vorrei saperlo anche io!
      Per Aladdin, spero possa divertirti quanto ha fatto con me :)

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  2. E gira gira va a finire che mi convinci a vederlo...

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    1. Lo spero, perché è davvero una delle poche eccezioni meritevoli :)

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  3. Strano regista per questo strano film, ho adorato King Arthur...ma si vedrà poi ;)

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    1. Beh ma King Arthur è una delle regie "minori" di Ritchie XD

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