Pagine

venerdì 14 giugno 2019

Dragged Across Concrete (2018)

Ne ho letto benissimo da più parti, quindi in questi giorni ho cercato di recuperare Dragged Across Concrete, scritto e diretto nel 2018 dal regista S. Craig Zahler.



Trama: dopo essere stati sospesi, due poliziotti decidono di appropriarsi dell'oro appena rubato da un manipolo di sanguinari malviventi.



Non pretendo di intendermene di cinema, ma per quanto mi riguarda, per ciò che si limita ai film che conosco e che sono riuscita a vedere in questi ultimi anni, Craig S. Zahler non ha eguali. Quest'uomo è capace di inchiodarti alla sedia e non farti staccare gli occhi da scene in cui i personaggi si limitano a stare seduti e parlare tra loro del più e del meno (non dialoghi "cool" alla Tarantino ma dialoghi rozzi, quotidiani eppure profondi), prende personaggi secondari e, davvero, inutili ai fini della trama, rendendoli protagonisti di sequenze devastanti, mette in scena persone con pochi pregi e moltissimi difetti riuscendo a non farcele volere morte dopo dieci minuti, cattura la brutalità della vita come pochi altri Autori. E' un crogiolo di esistenze terribile quello che viene preso in esame con Dragged Across Concrete, fatto di persone "normali" alle quali succedono le peggio cose senza un motivo plausibile, di persone veramente malvagie e di altre che cattive non sono ma neppure si impegnano a fare cose "buone", anzi, si lasciano contagiare dal tanfo della violenza e del marciume col quale vivono a contatto ogni maledetto giorno e ne sono dolorosamente consapevoli. Non è questo, tuttavia, a spingere Brett ed Anthony ad uscire dalla legalità e derubare un branco di ladri ed assassini, con tutto quello che ne consegue; non si gettano a capofitto nell'impresa in quanto "felici" di essere corrotti ma affrontano l'impresa come un sacrificio, il volontario peccato di chi alla società ha dato (dal suo punto di vista) tutto senza ottenere altro che diffidenza e pesci in faccia. I due poliziotti vengono sospesi all'inizio del film per i modi brutali e il linguaggio razzista utilizzati durante l'arresto di un trafficante di droga e se Anthony è relativamente giovane, passabile di cambiare prima o poi, così non è per Brett, veterano che non ha mai fatto carriera perché ha scelto di rimanere immutabile e granitico, un residuato bellico incapace di comprendere concetti come politically correct o l'impietoso mondo social in cui chiunque può venire ripreso, giudicato e condannato. A Brett non frega nulla del giudizio della gente, gli importa solo di fare il suo lavoro in modo efficiente, senza indossare una finta maschera di affabilità e tolleranza: può non piacere, a noi come a chi lo circonda, ma il personaggio così è, punto, con i suoi sfottò razzisti, la sua freddezza, la sua totale mancanza di empatia.


Eppure, quanto arriva ad importarci di Brett e del suo socio voi non lo potete capire. Così come non potete capire, se non avete visto Dragged Across Concrete, quanto si può tirare la corda della tensione, della costruzione dei personaggi e dell'attesa paziente prima di arrivare a quello che dovrebbe essere il nocciolo della questione e che in realtà, per Zahler, nocciolo non è. La risoluzione delle vicende di Brett ed Anthony e delle loro famiglie, ma anche di Henry e persino di Kelly, giunge al 90% con una mancanza di catarsi totale, lasciando lo spettatore con un palmo di naso e spesso più depresso di prima, perché in questo caso, più che in altre pellicole, non è il traguardo che conta ma il viaggio compiuto per arrivarci. Un viaggio all'interno del quale ogni singolo attore brilla come una fulgida stella, da quello che ha solo pochissimi minuti per splendere a chi, come Mel Gibson, all'età di 63 anni e col baffo da duro e puro, è probabilmente incappato nel ruolo della vita; lui e Vince Vaughn sono perfetti, le icone viventi del film, sembrano la caricatura dei veri poliziotti "stronzi" da film e riescono lo stesso a risultare reali come se fossero nostri vicini di casa, il che se ci si pensa è scioccante. Ma una menzione d'onore la merita Jennifer Carpenter, per il cui personaggio la scrittura intelligentissima di Zahler ha davvero compiuto un miracolo, senza dimenticare Tory Kittles, "gangsta" sui generis ma dalle mille sfaccettature. Al solito, l'unico vero problema di Dragged Across Concrete è che nessuno si è ancora impegnato per acquistarlo, distribuirlo e regalarlo al pubblico italiano sul grande schermo, vai a sapere perché. Questo sarebbe davvero grande Cinema, un noir violento diretto benissimo e scritto ancora meglio, con attori in stato di grazia, che meriterebbe una distribuzione capillare. Esprimiamo un desiderio per i mesi venturi e incrociamo le dita.


Del regista e sceneggiatore S. Craig Zahler ho già parlato QUI. Mel Gibson (Brett Ridgeman), Vince Vaughn (Anthony Lurasetti), Thomas Kretschmann (Lorentz Vogelmann), Jennifer Carpenter (Kelly Summer), Laurie Holden (Melanie Ridgeman), Don Johnson (Tenente capo Calvert) e Udo Kier (Friedrich) li trovate invece ai rispettivi link.

Tory Kittles interpreta Henry Johns. Americano, ha partecipato a film come Instinct - Istinto primordiale,  A Perfect Getaway - Una perfetta via di fuga e a serie quali CSI: NY, Dr. House, CSI: Miami e True Detective. Ha 43 anni e due film in uscita.


Se Dragged Across Concrete vi fosse piaciuto recuperate anche Brawl in Cell Block 99 e Bone Tomahawk. ENJOY!

7 commenti:

  1. Ho adorato Mel Gibson in ogni momento della sua vita, da quando era giovane e figo nei film romanticoni, alla sua seconda vita da villain e marcissimo protagonista di film discutibili.Questo sembra davvero roba per noi, vedo di recuperarlo ASAP!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'omino coi baffi Mel. È un bene per un attore come lui sapersi adattare con i ruoli all'avanzare dell'età. Certo non sarebbe più credibile nei panni scalmanati di Martin Riggs... Bruce Willis, Sylvester Stallone prendete nota...

      Elimina
    2. Io con Mel Gibson ho un rapporto altalenante ma devo dire che negli ultimi anni lo sto riscoprendo!
      E sì, Willis dovrebbe prendere nota più di Stallone.

      Elimina
  2. Visto ieri sera,non male anche se l'estrema lentezza l'abbiamo patita davvero tanto.Mel bravissimo ❤

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I film di Zahler sono così. Ci mettono un po' ad arrivare al nocciolo ma è per questo che lo amo *__*

      Elimina
  3. Per me gran prodotto, ma chi conosce Zahler e ha già visto i precedenti, vede ormai troppo la sua firma. Manca la novità. Perchè io, soprattutto nel finale, ho visto praticamente lo stesso film dei precedenti.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di sicuro la struttura è simile a quella degli altri suoi film ma si ama Zahler anche e soprattutto per lo stile, no? :P

      Elimina