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martedì 30 agosto 2022

Bullet Train (2022)

Conquistata da un trailer che prometteva Giappone e tamarrate come se piovessero, domenica sono corsa a vedere Bullet Train, diretto dal regista David Leitch e tratto dal romanzo I sette killer dello Shinkansen di Kotaro Isaka.


Trama: al ladro/killer Ladybug viene commissionato il furto di una valigetta all'interno di uno Shinkansen diretto a Kyoto. Il lavoro, all'apparenza semplicissimo, si complicherà all'inverosimile...



Giappone e tamarreide mi aspettavo e tanto ho avuto. Bullet Train è un rinfrescante mix di vari generi, perfetto come blockbuster estivo, che segna una sorta di ritorno al passato popolato dai vari Tarantino, Guy Ritchie e, soprattutto, dei mille emuli che tentavano senza successo di eguagliarli, in quanto propone allo spettatore un film a base di killer ciarlieri, citazioni pop e splatterate irriverenti messe nelle mani di assassini stilosissimi e sopra le righe. Non ho letto il romanzo di Kotaro Isaka (direi mai tradotto in italiano e disponibile in lingua inglese a prezzi ancora troppo alti per un e-book - lo so, sono ligure, abbiate pazienza) e, considerato che Bullet Train in origine doveva essere un thriller serissimo diretto da Antoine Fuqua (rimasto in veste di produttore), dubito che il film di Leitch gli sia granché fedele a livello di atmosfere, ma di sicuro la trama è abbastanza machiavellica da essere stata concepita da un giapponese. Tutto parte dal lavoro "facile" di Ladybug, a cui viene chiesto di rubare una valigetta di proprietà di altri due killer, Tangerine e Lemon, il cui lavoro consiste invece nel consegnare detta valigetta e un ragazzo al padre di quest'ultimo, un terribile boss della mala; purtroppo, all'interno dello spazio claustrofobico costituito dal treno veloce che da il titolo al film, paiono essersi radunati altri killer, ognuno con i loro obiettivi, il loro passato e le loro colpe, e i destini di tutti questi particolari passeggeri arriveranno ad intrecciarsi in un clamoroso e tesissimo gioco dove non necessariamente servono forza, furbizia e cattiveria per vincere, quanto piuttosto fortuna. Fortuna (o l'atavica mancanza della stessa) e destino sono il fil rouge che lega tutti i personaggi e sono le forze che muovono una trama capace di regalare non poche sorprese allo spettatore, a cui si chiede di prestare molta attenzione e non farsi distrarre dalla messinscena accattivante, in quanto tra dialoghi fiume, flashback e soggettive particolari, perdersi è un attimo. 


Dal canto suo, infatti, David Leitch parrebbe perseverare nel suo progressivo allontanamento da prodotti tamarri ma "seri" come John Wick e Atomica Bionda per continuare sulla scia del sovraccarico cazzaro di Deadpool (non a caso in Bullet Train ci sono tantissimi attori che hanno avuto a che fare, chi più e chi meno, con Deadpool 2). Tra coloratissime scritte bilingue in sovraimpressione che introducono i vari killer, morbidi pupazzoni, dialoghi con gabinetti automatici, utilizzo di armi improprie, flashback rapidissimi ed esilaranti, citazioni pop e linguaggio "colorito", non è difficile immaginarsi Wade Wilson aggirarsi nei corridoi dello shinkansen, pronto a sgozzare i nemici tra una battuta e l'altra, e si vede che il regista è perennemente in cerca di quel miracoloso equilibrio tra stunt fenomenale e slapstick comedy. Su grande schermo e con l'occhio "vergine" di una prima visione, il film non presenta sequenze sciatte o mal realizzate, soprattutto per quanto riguarda i momenti di confronto corpo a corpo, e il finale in particolare, salvo quale esagerazione a livello di CGI, per quanto necessaria, lascia letteralmente a bocca aperta per la sfacciataggine con cui ignora qualsiasi legge della fisica. Personalmente, in quanto cultrice di killer "weird", ho apprezzato soprattutto il bestiario di assassini presenti nel film e la caratterizzazione dei vari attori. Dopo anni di assenza in ruoli da protagonista (parliamone, nell'ultimo Kingsman spuntava giusto 5 minuti), Aaron Taylor-Johnson torna a bucare lo schermo con un personaggio affascinante e carismatico anche nella sua puntuale dabbenaggine, e l'unica cosa che mi dispiace è che ciò lo ha portato a venire nuovamente inghiottito in quel carrozzone Marvel/Sony che era riuscito ad abbandonare, stavolta come Kraven il cacciatore, nemesi di Spider-Man; il suo Tangerine è diventato in tempo zero il mio personaggio preferito all'interno di un cast in parte e carichissimo, dove assieme a un Brad Pitt mattatore e alcune ghiotte guest star spiccano, in personalissimo ordine di gradimento, Hiroyuki Sanada, Brian Tyree Henry e Michael Shannon. Onestamente, posso dire di essermi divertita tantissimo con questo Bullet Train e, se dovessi proprio trovargli un difetto, è l'assenza di un crossover con John Wick. Ma invece di spendere soldi in MCU e DC Cinematic Universe, perché non create un JohnWickVerse? Pensateci!! 


Del regista David Leitch, che interpreta anche Jeff Zufelt, ho già parlato QUI. Brad Pitt (Ladybug), Joey King (Prince), Aaron Taylor-Johnson (Tangerine), Brian Tyree Henry (Lemon), Hiroyuki Sanada (il vecchio), Michael Shannon (Morte Bianca), Sandra Bullock (Maria), Logan Lerman (il figlio) e Zazie Beetz (Hornet) li trovate invece ai rispettivi link.


Un paio di curiosità: Ryan Reynolds compare, non accreditato, nel ruolo di Carver, Channing Tatum nei panni del passeggero fissato col sesso mentre la bionda "hostess" del treno non è altri che Karen Fukuhara, l'adorabile Kimiko della serie The Boys, e il controllore Masi Oka, ovvero Hiro della serie Heroes. Sandra Bullock ha rimpiazzato Lady Gaga nel ruolo di Maria. Se Bullet Train vi fosse piaciuto recuperate tutti i film della saga John Wick, Atomica Bionda, Free Fire e Pulp Fiction. ENJOY!  

18 commenti:

  1. Menomale che non hanno tradotto Ladybug in italiano 😜

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    1. Te lo traducono nei dialoghi, come anche Lemon e Tangerine, attraverso domande indirette e un paio di "leggende" a tema.

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    2. Assolutamente, devi! E' uno spettacolo divertentissimo :)

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    3. Ladybug suona bene anche in italiano!

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    4. Eh ma sentirlo chiamare "coccinella" in effetti avrebbe fatto un po' strano :)

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  2. Super tamarro con farcitura di minkiate (esilaranti le scene del cesso giappo, e con Ladybug che scrive 'non aprite, serpente'). Mi sono divertita! Piacerebbe pure alla gatta di mamma che ha un debole per John Wick (giuro ho il video che lo testimonia) lol :)

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    1. Ti prego fammi vedere quel video, lo sai che ho un debole per i gatti di mammà tua!

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  3. Poco più che un videogioco, ma divertentissimo. Improponibile sotto ogni altro punto di vista, ma per disconnettere due ore il cervello va più che bene :)

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    1. Ma perché improponibile, dai. Esistono film simili ma ben più sciatti e, davvero, improponibili di questo, che ha comunque un suo stile e un suo perché e se non altro diverte senza annoiare nemmeno un secondo.

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    2. Improponibili per me sono certe corazzate intoccabili che vengono farcite di premi, quando in realtà intrattengono solo un certo tipo di critica o un certo tipo di pubblico.

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    3. Improponibile, intendevo, del punto di vista della verosimiglianza e della sceneggiatura, ma è ovvio che qui l'importante è altro. Come ho detto, va benissimo così

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  4. Ci sta come blockbuster, Leitch che dirige un pazzo treno pieno di killer di cui uno è Pitt nelle veste di cazzaro. Vale il prezzo del biglietto per quanto mi riguarda.

    Anch'io sono ligure, zona di Diano Marina!

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    1. Lontani ma non troppo, dunque!
      Per quanto riguarda il film, nemmeno io ho rimpianto i soldi spesi e sono davvero contenta di essermelo potuta godere al cinema invece di piazzarmi sul divano davanti ai soliti film in streaming.

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  5. Visto in sala mi ha divertito un sacco. Per fortuna da Fuqua è finito nelle mani di Leitch

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    1. Sì, nulla da togliere a Fuqua ma questo era un film fatto proprio per Leitch!

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  6. Lo danno anche nella mia città, ero tentato, poi no, adesso che ho letto la tua rece mi pare dovrei... vediamo, ho una settimana piena, se mi ritrovo un buco di un paio d'ore può darsi.

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    1. Se hai avuto una giornata/settimana brutta, questo film ti rimette al mondo grazie alla sua allegra ignoranza. Nell'attesa che escano i pezzacci veneziani, direi che è un ottimo compromesso!

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