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martedì 28 maggio 2024

Furiosa: A Mad Max Saga (2024)

Di ritorno dalla vacanza in Borgogna sono corsa a vedere il film sulla bocca di tutti, Furiosa: A Mad Max Saga, scritto e diretto dal regista George Miller.


Trama: in un mondo post-apocalittico, la piccola Furiosa viene rapita dal luogo paradisiaco dove vive con la sua famiglia ed è costretta ad imparare a sopravvivere...


Poveri voi, che magari vi aspettavate un post in cui si confrontassero Mad Max: Fury Road e Furiosa. Dovreste ormai sapere che non ho tempo nemmeno per farmi da mangiare, figuriamoci per dei comodi recuperi. Sono quindi andata a vedere Furiosa senza nulla più che il vago ricordo (sono passati quasi 10 anni!) di un film epico e scatenato, zeppo di personaggi comunque talmente ben caratterizzati da essere indimenticabili, tanto che alla prima apparizione della titolare, di Immortan Joe e dei suoi seguaci, il mio cervello si è elettrizzato. Ma cos'è, in definitiva, questo Furiosa? E' la origin story di una delle eroine cinematografiche più cazzute dell'attuale millennio. In essa, si racconta come mai Furiosa sia finita nel regno di Immortan Joe come fidato, benché riluttante, membro del suo entourage, e cosa si celasse in quel luogo paradisiaco che la donna cercava di raggiungere in Fury Road. E' una saga di formazione che spazia nel tempo e che, di conseguenza, non si siede sugli allori. Aggiunge infatti ulteriori tasselli al puzzle post-apocalittico creato da George Miller nel lontano 1979, puntando i riflettori sui territori governati da Immortan Joe attraverso complessi meccanismi di potere, con microcittà/fortezze specializzate nella produzione di un solo, indispensabile approvvigionamento (benzina, armi o cibo), popolate da pochissimi esseri umani ritenuti indispensabili e tanta, troppa feccia. Proprio qui sta il nocciolo dello scontro culturale tra Furiosa, nata in un luogo "sano" ed incontaminato anche a livello di emozioni umane, e un mondo esterno dove i sentimenti positivi sembrano essere stati cancellati con un colpo di spugna, una realtà malata in cui conviene rimanere in silenzio e nascosti nell'ombra, celando desideri e pensieri. E' interessantissima, in tal senso, la scelta di dedicare a Furiosa ben poche righe di dialogo e di affiancarle, come nemesi definitiva, il ciarliero ed insopportabile Dementus, artefice del destino nefasto della protagonista. In una società (prevalentemente maschile) in cui persino un raro eloquio forbito diventa l'ennesimo modo per distinguersi attraverso un tocco di folle originalità e anche la conoscenza è un mezzo per giocare a chi ce l'ha più grosso, come se il timbro di voce e il rombo dei motori fossero interscambiabili, Furiosa si trincera in un testardo e doveroso mutismo per osservare, imparare e migliorare, mettendo a tacere anche il dolore pur di raggiungere i suoi obiettivi. E se non è una lezione di vita questa, signori miei, non so proprio cos'altro lo sia.


Chi ha definito Furiosa un'interminabile sequenza di inseguimenti con mezzi allucinanti, non ha dunque capito un belino, con rispetto parlando. Aggiungo anche che, se non vi toccano il cuore la tamarreide allucinata di George Miller, nonché l'impianto epico delle vicende di Furiosa, siete un po' delle brutte persone. Quest'uomo l'anno prossimo compie ottant'anni, ma nel cuore è rimasto un giovanotto pieno di passione, incanalata in anni di esperienza che rendono il film perfetto per la sala e il grande schermo. Non c'è una sola inquadratura inutile, le sequenze funzionano ed emozionano sia quando sono coinvolti mezzi corazzati usciti dalla mente di un pazzo (sui quali brulicano esseri umani destinati spesso a morti spettacolari e soprattutto esplosive) sia quando si incentrano sulla figura di Furiosa e le sue interazioni con gli altri protagonisti del film (in una, in particolare, mi è salito il magone); in più, ogni gruppo sociale o fazione in guerra è perfettamente caratterizzato, sia a livello di mezzi, costumi e make-up, che a livello di scenografie, e tutti questi elementi presentano almeno un particolare bizzarro o comunque capace di imprimersi a fuoco nella memoria. Poi, ci sono gli attori. Anya Taylor-Joy, assieme alla giovanissima Alyla Browne, ha raccolto lo scomodo testimone di Charlize Theron e non la fa rimpiangere nemmeno per un secondo. Saranno i suoi occhi particolarissimi, messi ancora più in risalto dal make up color fuliggine che le copre mezzo viso, ma l'espressività di Anya Taylor-Joy mi è sembrata ancora più intensa che in altri film ed è davvero impossibile non farsi coinvolgere dalla disperazione e dalla rabbia del personaggio. Anche perché, se Immortan Joe e i suoi figli sono rimasti degli stronzi patentati da appendere a testa in giù, il Dementus di Chris Hemsworth li batte di almeno dieci misure. Dotato di un naso posticcio che, a un certo punto, mi ha fatto venire in mente il Fagin di Oliver Twist (non riesco altrimenti a capire il perché di questa scelta perplimente), Hemsworth è l'irritazione fatta a persona, un soffiablabla in carne e ossa, l'incarnazione stessa di un inutile fiume di parole, con l'aggiunta di una cattiveria spocchiosa che farebbe venire voglia di picchiarlo senza sosta. Siccome spesso i personaggi interpretati da Hemsworth mi fanno questo effetto, anche quando non sono cattivi, mi chiedo se l'attore sia effettivamente bravo oppure se sia così il suo carattere e i registi lo sfruttino nel modo migliore. Al di là di queste mie futili considerazioni, Furiosa è un film che merita di essere visto, ovviamente in sala, per goderselo come merita, augurandosi che Miller non smetta mai di realizzare opere di tale caratura e che porti a termine questa nuova trilogia!


Del regista e sceneggiatore George Miller ho già parlato QUI. Anya Taylor-Joy (Furiosa), Chris Hemsworth (Dr. Dementus), Tom Burke (Pretoriano Jack) e Angus Sampson (Organic Mechanic) li trovate invece ai rispettivi link.


Elsa Pataky
, che interpreta la generalessa Vuvalini, è la moglie di Chris Hemsworth. Se Furiosa: A Mad Max Saga vi fosse piaciuto recuperate l'intera saga di Mad Max Mad Max: Fury Road. ENJOY!


13 commenti:

  1. Questo film è IL FOMENTO 🤩😍 non ricordo un prequel che mi abbia mai preso così tanto, sono uscito dalla sala gasatissimo.
    Mille(r) di questi film 🍻

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    1. Io mi ero esaltata molto di più con Fury Road ma condivido l'entusiasmo, davvero uno splendido prequel!

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  2. Mai stati più in disaccordo di così! 😂😂😂 Io l'ho trovato estenuante... ma dal momento che è piaciuto un po' a tutti è sicuramente un problema mio!

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    1. A me è passato in un soffio, però ci sta. Ero anche reduce da 7 giorni di vacanza rilassante!

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Nella stessa vita, due film di George Miller al cinema, anzi, due film così, davanti a tutto queste lezioni (anche su come fare un prequel) si può solo rendere onore al V8 e a George Miller. Cheers!

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  5. Per me Fury Road era molto meglio, ma non mi spiego lo scarso successo di botteghino di questo film. Chris Hemsworth non mi è sembrato poi così male, [SPOILER] ha fatto discretamente ben il leader mattacchione, e nella scena che conduce alla sua morte conduce un dialogo interessante con la protagonista. Chiaro poi che se non lo si regge a pelle è un altro discorso.

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    1. Non me lo spiego neppure io, a parte forse le critiche arrivate da Cannes che hanno privato di voglia gli spettatori?
      Quanto a Hemsworth, ho odiato il personaggio ma lui lo interpreta alla perfezione!

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  6. Visto tre volte al cinema, non so se mi spiego ;) impossibile non adorarlo

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    1. Addirittura? Io preferisco dare spazio ai nuovi film :)

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  7. Il film mi è piaciuto, ma sono di parte perchè qualsiasi roba post apocalittica mi intriga e qualsiasi roba legata al mondo di mad max per me parte da un 7/10 a salire. C'è un però, per quanto bello sia il film sembra solo voler illustrare qual'è la geopolitica di quel mondo, analizzando le varie città e le varie fazioni. Tutta la trama mi sembra solo voglia nascondere questo obiettivo di fondo. Impressione mia? Può essere.

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    1. C'è molta attenzione al worldbuilding, questo è sicuro. Però anche i personaggi li ho trovati ben delineati.

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