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giovedì 16 febbraio 2012

Millenium - Uomini che odiano le donne (2011)

San Valentino alternativo, il mio. Perché andare a vedere smielati polpettoni romantici o stupide commediole a tema quando esistono film come Millenium - Uomini che odiano le donne (The Girl With the Dragon Tattoo), diretto nel 2011 da David Fincher?


Trama: il giornalista Mikael Blomkvist viene ingaggiato da un magnate dell’industria per scoprire cosa sia successo alla nipote Harriet, scomparsa e presumibilmente assassinata quarant’anni prima. Ad aiutarlo nelle indagini c’è la giovane e disadattata hacker Lisbeth.


Tratto dal primo dei tre romanzi scritti da Stieg Larsson, questo adattamento/remake USA si mantiene fedelissimo allo spirito del libro e si distacca dal piattume del suo predecessore svedese, dimostrandoci come, grazie ad un sapiente montaggio e ad un’ottima colonna sonora, anche delle lunghe indagini possano risultare interessanti per il pubblico. Infatti, anche se la sostanza non cambia poi molto, questo Millenium – Uomini che odiano le donne è nettamente superiore al film del 2009, che in definitiva andrebbe ricordato “solo” per la stupenda performance di Noomi Rapace nei panni di Lisbeth Salander, un personaggio difficilissimo che sfido qualsiasi attrice belloccia ma priva di talento ad interpretare. A partire dagli stupendi titoli di testa, dove corpi, catrame, cavi elettrici e fiori si fondono in un caleidoscopio infinito, David Fincher e Rooney Mara riescono a catturare lo spettatore, trascinandolo dal gelido e stupendo paesaggio svedese a sordide camere dove laidi assistenti sociali seviziano senza pietà donne che ritengono indifese, dall’inquietudine di un appartamento fatto quasi interamente di superfici trasparenti, vetri e finestre, al disordinato e quasi malsano appartamento di una povera reietta. Reietta che, ovviamente, è il cuore stesso del film.


Rooney Mara, con quegli occhioni da cerbiatto e quelle mise punk, si annulla completamente nel personaggio di Lisbeth, riempendosi il corpo di tatuaggi e veri piercing, prestandosi ad una delle scene di stupro più truci e disturbanti della storia del cinema (pare che Yorick Van Wageningen, l’interprete di Bjurman, abbia passato un’intera giornata a piangere chiuso nella sua stanza d’albergo alla fine delle riprese e che molti dei lividi che la Mara ha nella scena dopo siano veri), rinunciando alla sua bellezza tipicamente americana per diventare altro, un androgino spirito inquieto. Nel giro di poche inquadrature, l’attrice riesce a passare imprevedibilmente da vittima a carnefice, da misantropa dallo sguardo tagliente a ragazzina entusiasta e quasi innocente, nella sua impazienza di godersi il piacere di portarsi a letto il buon Daniel Craig. Daniel che, dal canto suo, conferisce al personaggio di Michael Blomkvist quell’aplomb e quell’ironia tipicamente british che la sua controparte svedese non aveva, ritrovandosi nel ruolo di colui che, come Jerry Calà, “piace” ma senza dover alzare un dito e, anzi, provando quasi noia nel vedere tutte ‘ste donne che gli vogliono saltare addosso.


Parlando invece della trama del film, l’ho trovata molto scorrevole e comprensibile anche per chi non avesse letto il libro. L’elemento thriller è ben presente, le indagini sulla scomparsa di Harriet sono coinvolgenti e mantengono costante l’interesse dello spettatore, infine il presunto killer offre un’interpretazione assai valida, risultando inquietante senza essere caricaturale. L’unica cosa che mi ha fatto un po’ storcere il naso è la decisione di mescolare l’ambientazione svedese ad una preponderanza anglofona, mi spiego: pare strano che, nell’archivio di un’azienda svedese, il 90% dei documenti e dei ritagli di giornale che ne testimoniano la storia siano scritti in inglese, ed è abbastanza assurdo, anche, che il tatuaggio sul panzone dello stupratore reciti “I am a rapist pig” piuttosto che l’equivalente svedese. Oh beh, dettagli, così come è un dettaglio anche l’aver deciso di cambiare un po’ il destino di Harriett. L’importante è che Millenium – Uomini che odiano le donne rientri nella categoria dei rarissimi remake validi. Speriamo che la trilogia continui (il prossimo film è previsto per il 2013 ma non si sa ancora nulla in merito) e che lo faccia sempre seguendo questa strada.


Di Daniel Craig (Michael Blomkvist), Rooney Mara (Lisbeth Salander), Stellan Skarsgård (Martin Vanger), Robin Wright (Erika Berger), Joely Richardson (Anita Vanger) e David Dencik (l’ispettore Morell da giovane) ho già parlato nei rispettivi link.

David Fincher (vero nome David Andrew Leo Fincher) è il regista della pellicola. Uno dei più famosi registi americani, lo ricordo per film come Alien3, Seven, The Game – Nessuna regola, Fight Club, Panic Room, Zodiac, Il curioso caso di Benjamin Button e The Social Network. Anche produttore, attore e sceneggiatore, ha 50 anni e due film in uscita, tra cui un adattamento di 20.000 leghe sotto i mari.


Christopher Plummer (vero nome Arthur Christopher Orme Plummer) interpreta Henrick Vanger. Famosissimo attore canadese, lo ricordo per film come Tutti insieme appassionatamente, La Pantera Rosa colpisce ancora, Nosferatu a Venezia, Malcom X, Wolf - la belva è fuori, L’ultima eclissi, L’esercito delle 12 scimmie, Il mistero dei templari e Syriana; ha inoltre partecipato alle serie Uccelli di rovo, I Robinson, doppiato il narratore dello storico cartone David Gnomo amico mio e anche uno dei personaggi di Fievel sbarca in America. Anche produttore, ha 83 anni e un film in uscita.


Steven Berkoff (vero nome Leslie Steven Berks) interpreta Dirch Frode. Inglese, ha partecipato a capisaldi come Arancia meccanica, Barry Lyndon, Professione: Reporter e film come Rambo II: la vendetta. Anche sceneggiatore e regista, ha 75 anni e tre film in uscita, tra cui una cosa trashissima e imperdibile dal titolo Strippers vs Werewolves, che conta nel cast anche Robert Englund!!


Geraldine James interpreta Cecilia Vanger. Inglese, ha partecipato a film come Gandhi, Moll Flanders, Calendar Girls, Sherlock Holmes, Alice in Wonderland e Sherlock Holmes – Gioco di ombre, oltre ad episodi di Little Britain e Little Britain USA. Ha 62 anni.


Goran Visnjic interpreta Dragan Armanski. Attore croato famoso per aver interpretato il bellissimo dottor Kovac di E.R. – Medici in prima linea, ha partecipato a film come The Peacemaker, Amori & incantesimi e doppiato uno dei personaggi de L’era glaciale. Anche produttore, ha 40 anni e due film in uscita.


Embeth Davidtz compare brevissimamente nei panni di Annika, la sorella di Michael. La cito, cosa che normalmente non farei vista la parte infinitesimale che le hanno dato, per la sua partecipazione a film come L’armata delle tenebre, Schindler’s List, Alcatraz – l’isola dell’ingiustizia, Matilda 6 mitica, Il tocco del male, L’uomo bicentenario, The Hole e I 13 spettri. Inoltre, ha partecipato a episodi di Scrubs e Grey’s Anatomy. Ha 47 anni e un film in uscita, The Amazing Spider – Man, dove interpreterà Mary Parker.


Il film si è beccato cinque nomination all’Oscar, tra cui spicca quella per Rooney Mara come miglior attrice protagonista. La competizione si fa davvero dura, ma dubito riuscirà a strappare la statuetta alla “solita” Meryl Streep, anche se spero davvero che lei o Viola Davis possano farcela. Le altre nomination sono per fotografia, montaggio e sonoro (snobbata la bella colonna sonora del validissimo Trent Reznor, peccato). Rooney Mara tra l’altro è riuscita ad ottenere la parte surclassando attrici del calibro di Natalie Portman e Scarlett Johansson, mentre Noomi Rapace non ha voluto riprendere il ruolo di Lisbeth Salander dopo averla interpretata per tre anni, nonostante la parte le fosse stata riofferta. Per il ruolo di Michael Blomkvist erano invece in lizza Johnny Depp, George Clooney, Viggo Mortensen e Brad Pitt. Nulla di fatto anche per Max Von Sydow, svedese purosangue, che ha declinato il ruolo di Henrick Vanger in favore di Christopher Plummer. Comunque, se il film vi fosse piaciuto, più che consigliarvi di vedere i film svedesi propendo per dirvi di leggere i libri, scritti benissimo e molto coinvolgenti. ENJOY!!

26 commenti:

  1. D'accordo con te, il film di Fincher mi è piaciuto più della versione svedese, dalla quale emerge e svetta Noomi Rapace. Bravissima però anche (come sottolinei giustamente tu) Rooney Mara.
    Atmosfere, scenografie, montaggio, tutto quasi perfetto. Io continuo a dire in giro che ho trovato un pochino superfluo il caso Wennerstrom:) (l'unico neo)

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    1. Forse sì, ma senza il caso Wennerstrom non sarebbe mai cominciata la vicenda (nel libro si capisce meglio che Vanger tiene Michael per le palle con questa storiaccia, in effetti!) e Lisbeth non avrebbe mai ottenuto i suoi soldini :PP

      Comunque, sono veramente dettagli che non inficiano assolutamente la bellezza del film!!

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  2. Ottimo film, che come sai a me è piaciuto davvero molto.
    Atmosfera perfetta, cast in forma smagliante - grandissima Rooney Mara -, gran finale.
    Un thriller con due gran palle. ;)

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    1. Concordo in pieno!
      Speriamo che i sequel si mantengano all'altezza. Della serie: squadra che vince non dovrebbe essere cambiata!!

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  3. Io ancora non sono riuscita a vederlo. Porcaccia la miseria. Sto leggendo tante di quelle opinioni contrastanti che non ci capisco più nulla.

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    1. Io per non farmi troppo condizionare, stavolta ho letto solo la recensione di Ford :PP
      E pensare che non volevo neppure andare a vederlo quando avevo saputo che lo avrebbero girato, proprio per l'impressione negativissima che mi aveva fatto Rooney Mara nel remake di Nightmare!!
      A prescindere, secondo me credo potrebbe piacerti.

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    2. Visto!
      Affascinante e potentissimo.
      L' ho amato dall' inizio alla fine. E adesso parte il tifo da stadio anche per Rooney Mara agli oscar.

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    3. E tifiamocela allora!!
      O lei o Viola Davis, mi vanno bene entrambe *__*

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  4. Devo dire la verità io non sono rimasto molto entusiasta, alcune dinamiche della sceneggiatura non erano chiarissime e il finale l'ho trovato troppo lungo. Però lo stile di Fincher è sempre delizioso, con quella fotografia quasi sul bianco e nero, e l'atmosfera tesa che pervade tutto il film. Diciamo che sono rimasto soddisfatto a metà!

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    1. Non sei il primo a dire che non era chiaro... sinceramente non capisco come mai, a me è sembrato scorrevolissimo e molto comprensibile!!

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  5. Ciao, sono passata per caso, ho visto un tuo commento sul post di Death note del blog Combinazione Casuale.... a parte che ti stimo per l'immagine di Elvira mistress of the Dark che in pochissimi conoscono, ma volevo anche dire che ho davvero apprezzato molto questo film! a presto da Momo

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    1. Grazie della stima e per essere passata!!
      A risentirci presto ^^

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  6. Brava Erica :D
    Come probabilmente avrai già visto, ho già detto a sufficienza in merito, ma alcune cose che hai detto tu mi hanno colto di sorpresa, in particolar modo riguardo alle reazioni dello stupro da parte degli attori D: Voglio saperne di più! Cercherò!
    Altra cosa, il discorso della scritta. Lisbeth non è americana nel film? O_o Quindi è normale che abbia scritto in inglese. Ma piuttosto che sottolineare il discorso della scritta, hai fatto caso invece a come parlano fluentemente inglese questi svedesi? Lol.

    Vincent

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    1. guarda, dopo questi "retroscena" credo che rooney mara si meriti ancora di più un eventuale Oscar perché, poveraccia, ci ha messo l'anima e non solo.
      Quanto alla nazionalità di Lisbeth... sai che non ricordo? Però sbaglio o il padre era russo?
      E per la fluenza (si dice..? XD)... che dire, c'è chi può e chi non può! :PP

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    2. Ahah! Che bravi linguisti questi svedesi...
      Comunque dove hai sentito dei retroscena? Suona un po' male come domanda, ma non è detta in tono antipatico del tipo "chi ti ha detto sta cavolata", ma proprio perchè non sono riuscito a trovare molto xD
      Comunque sulle sue origini, non ricordo nulla. Ma un americano invece di nome Mikael Blomkvist un po' fa sorridere, piuttosto che Lisbeth Salander xD

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    3. I retroscena li ho trovati su Imdb, che ormai è un po' diventata la mia bibbia :PPP
      Comunque, nel libro se non ricordo male Blomkvist è svedese, come il 90% degli altri personaggi!

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    4. Ri-ciao! Io arrivo sempre in netto ritardo, come è ovvio che sia, dato che, come sai, ho scoperto il tuo blog in epoca recentissima. Altra recensione che condivido quasi al 100%! Una sola cosa non mi trova d'accordo: che quello di Fincher sia un remake. Un po' per il poco tempo che è passato rispetto alla pubblicazione del libro, un po' per il carattere decisamente sparagnino della produzione svedese che l'ha preceduto, io parlerei semplicemente di "seconda versione cinematografica" della trilogia di Stieg Larsson (o versione anglofona, se preferisci). Tanto più che, dichiaratamente, Fincher la versione cinematografica svedese non l'ha proprio presa in considerazione, si è ispirato al libro e basta. Un discorso analogo, secondo me, vale per Lasciami Entrare/Blood Story: anche lì, ispirazione del secondo film del tutto indipendente dal primo e pochissimo tempo trascorso dalla comparsa del romanzo per poter parlare di remake (mentre per esempio, il discorso non vale per il "Carrie" al quale sta lavorando quel gioiellino di Chloe Moretz... che sto aspettando con una trepidazione che non ti dico! :-)). Va bene; a breve leggerai, su tutt'altro argomento, un altro mio commento, ma in questo caso preparati: sarà molto meno alla "volemose bene" rispetto a questo! Non ti faccio anticipazioni, anzi sì (hai osato toccarmi Shyamalan, l'unico regista vivente che difenderei a spada tratta, anche davanti all'Arcangelo Gabriele in persona!)! More about that appena trovo il tempo... ah sì!!!

      P.S.: hai finito di leggere Hunger Games? Io sono già a Mockingjay, terzo e ultimo della serie (li sto leggendo in inglese così mi tengo un po' in esercizio) e più che mai trovo che "il Re" avesse proprio ragione!

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    5. Ma ciao e bentornato!

      Condivido la definizione di "seconda versione cinematografica", anche perché, per una volta, il mio uso della parola "remake" non era dispregiativo!
      Vero è, però, che il pubblico americano non gradisce le produzioni straniere e che, almeno per il film di maggiore successo, urga quindi in tempi brevi un rifacimento made in USA (questo è il caso di Blood Story).
      Per quanto riguarda il remake di Carrie, invece, io lo attendo con un terrore atavico, visto che il film di De Palma è un capolavoro e le interpretazioni di Sissy Spacek e Piper Laurie rimangono a tutt'oggi insuperate. Adoro Chloe Moretz, ma nei panni di Carrie non ce la vedo proprio... mentre Julianne Moore, invece, è una delle attrici che non sopporto in assoluto!
      Adesso aspetto la tua difesa di Shiabadà (non posso resistere :PPPP) che dopo i primi successi è diventato una delle mie nemesi cinematografiche par excellence!

      P.S.
      Siccome ho davvero pochissimo tempo, sono ancora intenta a leggere il primo capitolo degli HG.
      Lo trovo sicuramente migliore del film ma, se devo essere sincera, non mi sta entusiasmando troppo...
      E' anche vero, però, che lo sto leggendo in italiano, temo che con la traduzione perda parecchio.

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    6. Per lo "speech" su Manoj Nelliyattu Shyamalan (ti cucchi la denominazione completa indiana originaria, così impari a fare dell'ironia dozzinale sul cognome!) potrei trovare un po' di tempo e concentrazione mercoledì sera, se non sarò troppo distratto da Spagna-Portogallo in sottofondo, altrimenti si andrà almeno a venerdì. Per il resto ci andrei piano a definire il film di De Palma del 1976 "un capolavoro", solo per rimanere alla filmografia kinghiana trovo migliori non solo l'inarrivabile Shining, ma pure Il Miglio Verde, Stand by Me, Le Ali della Libertà, Misery. Per carità, è senz'altro ben recitato e ben sceneggiato (con qualche caduta di stile, vedi la scena finale di pessimo gusto con la mano che uscendo dalla terra acchiappa Amy Irving, eh... una "tavanata" che ovviamente il Re non si sarebbe mai permesso di scrivere!), ma non è che mi abbia mai trasportato granchè (forse perchè quando l'ho visto - in VHS - avevo già passato la quarantina e parecchi "splatter" già messi in cascina?!?). Lo ricordo più che altro come un film da Guinness dei Primati (massimo "spread" tra l'età dell'attrice protagonista - 27 anni - e quella del personaggio interpretato - 16! -; poi per carità, Sissy Spacek è brava...). Poi, la tua personalissima antipatia per Julianne Moore è un problema tuo (abbi pazienza :-)), ma non ne inficia certo il valore, nè la plausibilità come madre di Carrie! Circa Chloe... vedremo. Considerato che siamo ancora in preproduzione, e che alla sua età un anno di differenza vuol dire molto, se continua a crescere "bene" come promette di fare direi che può uscirne una Carrie da sballo (in fondo ha già interpretato vampire e vampirette varie e assortite, non è certo nuova al genere thriller paranormale, quindi...).
      Hunger Games: ribadisco, a me piace molto, tutta l'ambientazione ma pure la storia. Apprezzo soprattutto l'abilità nel rendere la personalità della protagonista, che poi è un buon esemplare di teenager cocciuta, isterica, incapace di discernimento (tende sempre a capire dopo gli altri le intenzioni di chi ha intorno!), almeno parzialmente egoista e, già di suo (senza bisogno dello stimolo dell'Arena voglio dire!), violenta e manesca. Caratteristiche che già emergono nel primo libro ma si fanno ancor più "apprezzare" nei due successivi, e il prodigio è che ci appassioniamo alle sue sorti, invece di detestarla per l'intrinseca stronzaggine che la caratterizza! Brava Suzanne Collins, e bravo Stephen King che mi ci ha indirizzato.
      OK, doveva essere "una rispostina così" e guarda che giaculatoria mi è venuta fuori, capisci perchè faccio fatica a trovare il tempo per difendere come si merita il buon MNS! Ma lo farò, giuro... sei autorizzata a preoccuparti (anche se solo per la lunghezza di quello che scriverò! :-)))

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    7. Uuuh sul King "cinematografico" potrei discutere per ore.
      Innanzitutto, sarei pronta ad affrontare il Re in persona e ad imparare l'accento del Maine pur di dirgli come si deve che come scrittore lo ritengo un dio, anzi, IL dio, ma di cinema non capisce una beneamata cippa!
      Tra i pochi film tratti dai suoi lavori che ritengo dei capolavori inserisco tutti quelli che hai citato e aggiungo Carrie, che invece io ho visto da ragazzina, rimanendo inquietata per giorni dalla visione, dalla follia della madre, dal San Sebastiano con lo sguardo spiritato, dallo split screen, dalla "tavanata" finale della mano che sbuca dalla tomba! (parlando di tavanate: la statua semovente di Paul Bunyan in IT? Le siepi (anche loro) semoventi di Shining? La donnola aliena nel gabinetto nel meraviglioso L'acchiappasogni? Il Re ogni tanto qualche caduta di stile ce l'ha, eh ^__*)
      Quanto a Julianne Moore la mia antipatia deriva dal fatto che nel 80% dei film da lei interpretati la sua presenza scenica è pari a quella di una patata bollita, non ce la vedo davvero ad infondere il pathos necessario ad incarnare la folle madre di Carrie!

      Comunque, prima di esprimere un giudizio su HG intendo finire la trilogia... al momento avrei davvero voglia di sparare un colpo in testa a Katniss e porre fine alle pene sue e di quel povero sfigato di Peeta XD

      Attendo allora gli strali che mi lancerai per la questione Shyamalan, mi raccomando non odiarmi troppo :PP

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    8. Allora, Erica (apprezzerai intanto che ho finalmente scoperto come ti chiami... a furia di leggere, quinci e quivi! :-)). Penso che su King potremmo discutere per ore in generale, non solo sui film tratti da lui (per esempio io considero The Dreamcatcher tutto fuorchè meraviglioso, è uno dei 3-4 colpi a salve che sparò nel periodo immediatamente successivo all'incidente, ovviamente non del tutto per colpa sua...). Per esempio: c'è tavanata e tavanata! Di solito è più facile perdonare quelle letterarie (che, rispondendo alle leggi di comunicazione del "mezzo", sono spesso analitiche e inserite in un contesto) rispetto a quelle cinematografiche, che risultano sparate lì per fare sobbalzare sulla sedia le teenagers (OPS! Quanti anni avevi quando hai visto Carrie la prima volta? Credo sia stato un VHS anche per te visto che, se ho fatto bene i conti, nel '76 non c'eri ancora... :-))) Ma essendo il tuo un blog di cinema, meglio lasciar perdere, semmai si potrà proseguire via mail in forma privata, se ti va (tranquilla: non ho le abitudini del personaggio di Stanley Tucci in Amabili Resti, anche se gli sono molto vicino per età e, alcuni dicono, tendo ad assomigliargli anche fisicamente! Per cui puoi mollarmi tranquillamente un indirizzo email... rumore di forbici e cesoie in sottofondo... hi hi hi... :-)))

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    9. Ahahaha Stanley Tucci in Amabili Resti mi mette i brividi ancora adesso, comunque la mail dovrebbe essere facilmente recuperabile nel profilo ma, nel caso, è babol81@gmail.com (e adesso vai con i troll di gente che non vedeva l'ora di insultarmi XD).
      Eh, Carrie lo avevo visto quando facevo le medie, è stato uno dei miei primi approcci all'horror... negli anni '90, via, non ti so dire un anno preciso!
      Allora ci si risente via mi-mail, attendendo la difesa Shyamalanica!

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    10. Ma pensa, il tuo profilo l'ho anche spulciato ma l'indirizzo email non l'avevo proprio visto; vabbè, comunque...

      Di MNS ti scriverò sul blog (si potrebbe persino trovare qualcuno interessato, hai visto mai...?!?), di altro privatamente.

      A bientot!

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    11. Per forza, la filippica su MNS la esigo sul bloggo u___u
      A presto, allora!

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  7. Mi è piaciuto più della versione svedese nel suo insieme(grazie,c'è Fincher...e Craig al posto di quell'altro salame),però secondo me fra la Rapace e la Mara c'è un abisso,cazzutissima la prima e invece secondo me piuttosto incolore la seconda.

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    1. La versione svedese era un piattume mortale salvato solo dalla Rapace, ben cazzuta come dici tu. Però la Mara a me è piaciuta un sacco anche perché all'epoca, non ancora famosa com'era, era stata davvero una validissima sorpresa!

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