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venerdì 27 marzo 2020

Bombshell - La voce dello scandalo (2019)

Sarebbe dovuto uscire ieri, già in vergognoso ritardo, e ora chissà quando uscirà, Bombshell - La voce dello scandalo (Bombshell), diretto nel 2019 dal regista Jay Roach.


Trama: dopo essere stata licenziata da Fox News la giornalista Gretchen Carlson decide di far causa al direttore Roger Ailes per molestie sessuali, portando diverse altre colleghe a fare altrettanto.



L'eco del movimento #metoo è arrivato fino a qui, "grazie" a quel vecchio suino di Harvey Weinstein e al coinvolgimento di molte attrici famose, ma già nel 2016 qualcosa si era smosso ai piani alti di uno dei posti più impensabili del mondo, ovvero la sede di Fox News, sentina di repubblicani duri e puri, conservatori e Trumpiani della peggior specie. Che lì in mezzo, e perdonatemi se ragiono per stereotipi, non si nascondano i peggio maschilisti e maiali sulla faccia della terra mi parrebbe un po' improbabile e infatti, alla faccia dei mille volti femminili che quotidianamente bucano lo schermo, qualcosa di marcio è venuto fuori. Bombshell è la storia di quel marciume che risponde al nome di Roger Ailes, vero e proprio numero uno, secondo giusto a Rupert Murdoch all'interno della piramide di potere della Fox, e delle donne che hanno scelto di farsi sentire e rivelare la mondo la sua natura di predatore seriale. Una scelta non facile, ovviamente, e non solo per questioni di carriera, reputazione o soldi, ma proprio per quella perversa malattia intrinseca delle persone, che tendono sempre a porre la stessa domanda idiota: "E come mai lo accusa proprio ora? Non poteva dirlo prima?". No, non si può, o almeno non sempre. Lo spiega alla perfezione il personaggio di Kaya Pospisil, uno dei pochi inventati per l'occasione, in un dialogo telefonico che spezza il cuore e conferma Margot Robbie, se ancora ce ne fosse bisogno, come una delle attrici più brave in circolazione. Il motore che spinge le donne a mantenere il silenzio è, semplicemente, la vergogna. Quel dubbio che comincia a rodere e che ti porta non solo a rivivere mille volte momenti disgustosi e dolorosi ma anche tutto quello che c'è stato prima (comportamenti, frasi, abiti, sguardi: e se fossi stata io ad incoraggiarlo, in effetti?), alimentando un senso di colpa inesistente e annullando ogni speranza di indulgenza o di riuscire a reagire e a cercare una qualche forma di giustizia. La colpa, certo, è di una società e di posti di lavoro dove il maschilismo ancora impera, ma spesso le nemiche più agguerrite delle donne sono altre donne, senza contare che non sempre questi enormi atti di coraggio pagano (in senso letterale e figurato), non nell'immediato almeno, e servono spalle enormi per sopportare critiche, insulti o minacce.


La vicenda di Bombshell viene quindi narrata da tre punti di vista prettamente femminili, a partire da quello di Megyn Kelly, probabilmente la donna più potente del network, invidiabile e sicura di sé al punto da poter addirittura osare dare addosso a Trump (pagandone le conseguenze, ovviamente; è interessante vedere come la vicenda di Ailes venga preceduta dallo scontro tra la Kelly e il futuro presidente USA, che contestualizza l'intera situazione e mostra come le giuste critiche mosse da una donna famosa, potente ed intelligente possano diventare in tempo zero il punto di partenza per slut shaming e altre orribili pratiche); Megyn è il vertice apparentemente "neutro" di un triangolo che vede presenti anche Gretchen Carlson, la "scarpa vecchia" da sostituire e trattare come una matta visionaria, e la già citata Kayla, giovane ed inesperta, potenzialmente la più malleabile del trio. Un trio di donne che scatenerà, ognuna a modo suo e ognuna coi suoi tempi, uno tsunami che andrà ad influenzare non sono i personaggi principali di questa scandalosa vicenda ma anche quelli secondari, che si ritrovano ad incrociare il cammino delle tre anche solo per poco tempo. La quantità di vite "toccate" dallo scandalo si rispecchia in una scrittura e in una regia veloci ed accattivanti ma comunque pregne, dove è un attimo perdersi la battuta o il dialogo fondamentali (soprattutto in lingua originale) e dove star dietro alla frenetica attività di Fox News non è facilissimo, tra momenti di dramma e altri in cui Bombshell diventa quasi una commedia, con tanto di quarta parete infranta e narratori esterni. Uno stile che forse riesce a gestire meglio Adam McKay, laddove Jay Roach a tratti pare un po' perdersi e lasciare che sia la grandezza delle tre attrici protagoniste a governare il ritmo della pellicola, ma comunque un modo di fare cinema che a me piace parecchio, soprattutto quando racconta storie importanti come questa sottolineando, con amara ironia, quanto ancora sia lunga la strada per un mondo più equo e giusto per tutti.


Del regista Jay Roach ho già parlato QUI. Charlize Theron (Megyn Kelly), Nicole Kidman (Gretchen Carlson), Margot Robbie (Kayla Pospisil), John Lithgow (Roger Ailes), Allison Janney (Susan Estrich), Malcom McDowell (Rupert Murdoch), Kate McKinnon (Jess Carr), Mark Duplass (Doug Brunt), Jennifer Morrison (Juliet Huddy), Ashley Greene (Abby Huntsman) e P.J. Byrne (Neil Cavuto) li trovate invece ai rispettivi link.

Connie Britton interpreta Beth Ailes. Americana, ha partecipato a film come Nightmare e a serie quali Ellen, 24, American Crime Story e American Horror Story; come doppiatrice ha lavorato ne I Griffin e American Dad!. Anche produttrice, ha 53 anni e due film in uscita.


Liv Hewson, che interpreta Lily Balin, era Abby Hammond in Santa Clarita Diet mentre Madeline Zima, che interpreta la truccatrice Eddy, era la piccola Gracie Sheffield de La tata. Alcuni degli eventi raccontati nel film sono stati riportati anche nella miniserie TV The Loudest Voice, che recupererò il prima possibile. ENJOY!

10 commenti:

  1. Sarà che ho visto da poco The Morning Show, stesso tema, toni più indovinati, ma mi ha deluso un po'. L'unica sorpresa è stata la Robbie, più brava delle altre.

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    1. The Morning Show, ovviamente, mi manca, e non ho nemmeno la possibilità di dire "lo recupero in quarantena", che da me non esiste quella parola XD
      Detto questo, a me è piaciuto parecchio, proprio per lo stile che ha e per le attrici che hanno partecipato.

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    2. The morning show incuriosisce parecchio anche me effettivamente. Anche tu in smart working?

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    3. Magari. Io purtroppo non ho mai smesso di andare a lavorare fisicamente XD

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  2. mi è piaciuto molto, ne ho parlato anche io dalle mie parti xD

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  3. Al di là del tema di fondo, non so, non mi ispira come film, però il cast e il tema appunto, dovrebbero essere già dei buoni motivi per guardarlo a prescindere.

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    1. Io un'occhiata la darei, è molto interessante e loro sono bravissime.

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  4. Il tema era interessante anche in The Morning Show, però la serie non sono riuscito a finirla. Magari ci do un occhiata a questo che sembra migliore.

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    1. Tutti con The Morning Show, io non so quasi nemmeno cosa sia XD

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