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martedì 26 marzo 2024

Imaginary (2024)

Nonostante l'enorme sòla che è stato Night Swim, ho deciso di dare ugualmente una possibilità alla nuova produzione Blumhouse, Imaginary, diretto e co-sceneggiato dal regista Jeff Wadlow.


Trama: Jessica torna nella sua casa natale con il marito e le due figliastre, la più piccola delle quali comincia ad interagire con un orsetto di peluche trovato nello scantinato...
 

Imaginary
è un horror "tranquillo" senza guizzi né sorprese, la tipica pellicola un tanto al chilo per riempire le sale e fare cassa in attesa di qualcosa di più sostanzioso. La storia è un pastiche di cliché e citazioni tratti da altre opere di genere, in primis Poltergeist, e vede un'illustratrice in crisi d'ispirazione tornare nella sua casa natale assieme al marito e alle due figliastre. Il rapporto con queste ultime, soprattutto con la più grande, è complicato dal ricordo di una madre mentalmente disturbata, ma Jessica ce la mette tutta per essere una buona matrigna e sembrerebbe riuscire, almeno con la piccola Alice, finché la bambina non trova un orsacchiotto nello scantinato. L'orsetto Teddy non è solo un peluche, ma diventa per Alice un inseparabile amico a tutti gli effetti, e da lì cominciano guai ampiamente prevedibili dal trailer e condensati nel claim dello stesso: "lui non è immaginario e non è tuo amico". A livello di sceneggiatura, tolti un paio di "maccosa" legati principalmente alla dimensione degli amici immaginari, il film è abbastanza equilibrato nel raccontare una storia destinata principalmente a un pubblico di teenager in cerca di spaventi molto blandi, e per buona parte riesce a rendere interessante un canovaccio ampiamente sfruttato e prevedibile. Nella seconda parte, quando necessariamente bisogna andare oltre la presenza di un orsetto spaventevole che minaccia la vita della sua amichetta umana, il tutto viene appesantito da un paio di personaggi aggiunti apposta per ricoprire il ruolo di "signore spiegoni"; tanto quanto, la psichiatra infantile offre un gancio alla protagonista per ricordare il proprio passato, mentre la vecchia vicina di casa viene sfruttata per spiegare con dovizia di particolari ogni singola cosa, persino quello che lo spettatore può tranquillamente vedere da sé sullo schermo, ed è l'elemento più imbarazzante del film assieme al tentativo di virare, in un paio di dialoghi isterici che vengono presto inghiottiti da una generale atmosfera di tesa serietà, verso l'umorismo Marvel da quattro soldi.


A livello di regia, devo dire di avere apprezzato la dimensione "immaginaria", un palese omaggio al regno del Re degli Gnomi di Labyrinth ma anche a quello del Boogeyman di The Real Ghostbusters, e mi spiace non sia stato sfruttato maggiormente questo Paese delle Meraviglie, assieme magari alle potenzialità espresse dal trovarsi in un mondo dove non c'è limite a ciò che si può ottenere con l'immaginazione. Il design dell'orsetto, nella sua semplicità, è altrettanto gradevole, ed è intelligente il modo in cui il peluche cambia impercettibilmente l'espressione del muso, facendosi sempre più inquietante, ma quel paio di schifezze in CGI nelle scene clou le ho trovate abbastanza sciatte, così come la riproposizione di un paio di pattern che non definirei citazionisti, quanto piuttosto pigri. Al di là delle strizzate d'occhio alle "luci" negli occhi di Pennywise sul finale di It, al già nominato Poltergeist, a quello "Springwood" che si può leggere sulle lettere indirizzate al padre di Jessica, preludio a tutta una serie di scelte di regia e montaggio che rimandano, per l'appunto, a Nightmare (soprattutto al terzo capitolo), ho anche notato come sia molto di moda abbigliare di giallo le final girl "materne" dalla pelle scura, non so se perché è un colore che sta molto bene col loro incarnato o perché richiama un senso di solare positività. Sta di fatto che, da Little Monsters, ad Unwelcome, a questo Imaginary, c'è una sorta di continuità in tal senso. Niente di male, ma mi piacerebbe sapere se è un caso o se la cosa ha un significato particolare. Comunque, se mi sono ritrovata a ragionare su questo, è perché Imaginary in sé non è nulla di che, ed è un film che potete tranquillamente aspettare in streaming per dedicarvi magari ad altre pellicole più interessanti da vedere in sala. 


Del regista e co-sceneggiatore Jeff Wadlow ho già parlato QUI mentre Betty Buckley, che interpreta Gloria, la trovate QUA.


Tom Payne
, che interpreta Max, era quel gran figo di Jesus nella serie The Walking Dead. Se Imaginary vi fosse piaciuto recuperate Poltergeist, la saga di Nightmare, quella di Insidious, i vari Annabelle e, ovviamente, l'adorato Benny Loves You! ENJOY!

4 commenti:

  1. Che dire, a Mark Wahlberg in fin dei conti andò meglio... Anch'io ho trovato Imaginary comunque gradevole. I rimandi a Little Monsters e Unwelcome sono chicche interessanti però credo che la scelta sia soprattutto estetica, anche se più che per contrasto con l'incarnato di Jess quanto - credo - per le nuance di blu del bel mondo "immaginario" (anche per me la parte più interessante del film), Paese delle Meraviglie dove non poteva perdersi che Alice.

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    1. Sì, credo anch'io che la scelta sia estetica, ma mi ha colpita comunque!

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  2. La dimensione immaginaria avrebbe potuto essere bellissima, ho pensato al confronto diretto con "The Hole" di Joe Dante e niente, la messa in scena qui ne esce con le ossa rotte, almeno Piccettino è animato con trucchi vecchia maniera, almeno quello. Cheers!

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    1. Piccettino è delizioso, ma mai quanto l'originale o Benny di Benny Loves You!

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