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mercoledì 22 maggio 2024

Stopmotion (2023)

Sembra che, con la primavera, il nostro amato genere horror si stia risvegliando. Uno degli ultimi film usciti su Shudder è Stopmotion, diretto e co-sceneggiato nel 2023 dal regista Robert Morgan.


Trama: Ella è figlia di una famosissima animatrice dalla personalità soverchiante, con le mani ormai divorate dall'artrite. Quando la madre entra in coma, Ella comincia a venire assalita dai demoni della propria inadeguatezza...


Non so a voi, ma a me la stop motion ha sempre messo un po' ansia. Per quanto ritenga le opere realizzate in stop motion/claymation una delle più alte espressioni dell'ingegno umano, quei movimenti un po' innaturali di creature anche troppo assimilabili a bamboline hanno sempre tinto la mia ammirazione sconfinata con un senso di inquietudine. Non a caso, la stop motion è sempre stata perfetta per opere dal sapore horror, si vedano casi eclatanti e famosissimi come The Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, Coraline, Paranorman, Wallace & Gromitt ma anche opere meno famose come The House e, soprattutto, tanti piccoli corti sconosciuti o quasi, ché comunque a realizzare un lungometraggio con questa tecnica ci vogliono anni. A proposito di corti, per l'appunto, quelli di Robert Morgan mettono talmente ansia che uno di essi, il terrificante D is for Deloused, è giustamente finito nel film a episodi The ABCs of Death 2 e molte delle suggestioni dell'opera sono finite, dopo ben dieci anni, all'interno di questo Stopmotion. Il primo lungometraggio di Robert Morgan è una discesa nella follia che mescola riprese tradizionali ad animazione in stop-motion, in un continuo mescolarsi di realtà, immaginazione e arte, e che ha per protagonista proprio un'animatrice. Ella lavora come assistente della madre, una leggenda della stop-motion che, a causa di una malattia degenerativa, non è più in grado di manipolare i pupazzetti con precisione millimetrica ed è costretta ad affidarsi alla figlia per portare a termine il suo ultimo film. Vessata da una madre soffocante che, pur imponendole di lavorare senza sosta, la ritiene un'inetta priva di talento e idee, Ella è a disagio all'interno di una cerchia di amici (fidanzato compreso) che vivono una giovinezza artistica di successi sfolgoranti, e la situazione peggiora quando la vecchiaccia entra in coma dopo un ictus. Invece di ritenersi libera dallo spettro della madre, Ella dapprima tenta di finire il film da sola, dopodiché decide di realizzare qualcosa di suo, ma tanta è la convinzione di essere un'incapace priva di valore che l'esperienza si trasforma in un incubo a occhi aperti dove la ragazza cerca, inutilmente, di dibattersi per conquistare una libertà personale e artistica che, come spesso accade negli horror, passerà necessariamente attraverso follia, sangue e morte. 


Fin dall'inizio, la regia cupa e morbosa di Robert Morgan connota Ella come una ragazza dalla personalità spezzata ed incerta (bellissima la scena iniziale con l'alternarsi di luci sul volto della protagonista), permeabile alla cattiveria della madre e inadatta alla vita sociale; attorno a lei, lo squallore di ambienti bui, asettici, mai chiaramente definibili, va ad unirsi alla percezione inaffidabile di una mente debole che spesso tende a rinchiudersi in se stessa, e si esprime in una regia dove i confini tra realtà e allucinazione non sono mai chiari, anche prima che un presunto elemento "sovrannaturale" entri a gamba tesa. Come già in D is for Deloused, la particolarità dei pupazzetti creati da Robert Morgan è quella di sembrare fatti di carne sanguinolenta e malaticcia, il che diventa una componente fondamentale della trama del film, all'interno del quale il disagio mentale si sviluppa in una progressiva decadenza ambientale e fisica. Se già l'opera della madre non era tra le più rassicuranti, il corto animato realizzato da Ella è l'emblema dell'angoscia e, tra simbolismi neanche troppo velati e la presenza ricorrente di un uovo azzurro pronto a rompersi o schiudersi, regala momenti di puro terrore e un senso di "sporcizia" difficile da scrollarsi di dosso. Aisling Franciosi, già bravissima in The Nightingale, offre la splendida interpretazione di un personaggio scomodo, un'altra di quelle protagoniste con cui si riesce ad empatizzare quasi solo in virtù del loro essere circondate da gente peggiore di loro (la madre è incommentabile, la sorella del fidanzato una bitch fatta e finita, mentre lo sfogo di lui, per quanto poco elegante, è comunque dettato da una perdita di pazienza comprensibile), ma è difficile non rimanere ipnotizzati e coinvolti dalla sua inarrestabile discesa verso la follia. La presenza più forte del film è però quella di Caoilinn Springall, perfida ragazzina dal pesante accento inglese che farebbe una coppia perfetta con la Pale Girl di Terrifier 2; il twist legato al suo personaggio non è proprio originalissimo o inaspettato, ma come veicolo di caos la fanciulla è perfetta ed è un ulteriore motivo per consigliare la visione di Stopmotion, che, al momento, è uno degli horror più soddisfacenti visti quest'anno.    

Robert Morgan è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Inglese, ha diretto uno dei corti di The ABCs of Death 2. Anche animatore e produttore, ha 50 anni.


Aisling Franciosi
interpreta Ella Blake. Irlandese, la ricordo per film come The Nightingale e The Last Voyage of the Demeter, inoltre ha partecipato a serie come Il trono di spade. Ha 39 anni e un film in uscita. 


Stella Gonet
, che interpreta la madre di Ella, è stata la "Margaret" di El Conde e la regina Elisabetta in Spencer. Se Stopmotion vi fosse piaciuto recuperate Censor. ENJOY!

4 commenti:

  1. Concordo, angosciante e capace di usare la stopmotion in modo inteligente, mi è piaciuto davvero molto. Cheers!

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    1. Sì, al momento è uno dei film che ho preferito quest'anno.

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  2. Cassidy qui sopra me lo aveva già fatto entrare nei radar, direi che ho trovato il titolo per una prossima settimana horror, ché la stop-motion con la sua magia e la sua pazienza mi spaventa da sempre.

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    1. Ottima scelta, ma occhio perché fa davvero paura!

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