venerdì 8 novembre 2019

Doctor Sleep (2019)

Alla faccia di un battage pubblicitario foriero di paragoni ingrati, lunedì ho dato fiducia a Mike Flanagan, regista e sceneggiatore di Doctor Sleep, tratto dal romanzo omonimo di Stephen King.


Trama: Danny Torrance è cresciuto ed è caduto vittima degli stessi problemi del padre, in primis l'alcolismo, per mettere a tacere i fantasmi della luccicanza. L'uomo dovrà ricorrere nuovamente a quel pericoloso potere per aiutare Abra, ragazzina potentissima, finita nelle mire dei vampiri psichici conosciuti come Il Vero Nodo.


So che è troppo facile salire sul carro dei vincitori col senno di poi ma, onestamente, io di Flanagan non ho mai dubitato, nemmeno in questo caso. Era sufficiente mantenere il sangue freddo davanti a trailer ingannevoli che citavano a piene mani l'inarrivabile capolavoro di Stanley Kubrick e ricordare che Flanagan aveva portato a casa il miglior adattamento esistente de L'incubo di Hill House, magari rileggendo nel frattempo un romanzo che nel 2014 mi era sembrato di una faciloneria imbarazzante, ma lasciato decantare per cinque anni è riuscito a toccarmi nel profondo (salvo per il finale. Niente, lo zio King probabilmente arriva alla fine della stesura dei romanzi e pensa "e mo'? La buttiamo in caciara, dai"), per arrivare ad aspettare Doctor Sleep come si fa con Halloween (no, il Natale no). Ho avuto ragione e non ne dubitavo, come ho detto. Tagliamo subito la testa al toro. Doctor Sleep NON è Shining, non potrà mai esserlo. Flanagan non è Kubrick e non intende sostituirsi al genio inglese, inoltre bisogna anche ricordare che lo Shining cinematografico che amiamo ha ben poco di Stephen King ed è stato aspramente criticato dallo scrittore, mentre Doctor Sleep è molto fedele al romanzo di partenza, almeno fino al terzo atto, durante il quale per forza di cose lo sceneggiatore ha dovuto apportare dei cambiamenti. Ma ne parlerò un po' in zona spoiler, più avanti, perché mi sono sembrati molto interessanti e gradevoli. Sempre nel terzo atto, a scanso di equivoci, la presenza di Shining si fa più preponderante ma echi del film di Kubrick riverberano nel corso dell'intero film; al di là di alcune scene più o meno ricostruite e dei fantasmi che perseguitano Danny da bambino, c'è proprio la vecchia colonna sonora fatta di stridii acuti e battiti cardiaci che si mescola alla nuova, oppure un determinato stile di riprese, per non parlare poi di alcuni dettagli scenografici, come se Shining e, per estensione, il terribile passato del protagonista, non volesse lasciarci andare davvero e continuasse a perseguitarci. E' una scelta stilistica finissima, che non va intesa come mero "omaggio" o "plagio", bensì come componente necessaria di un film che per buona parte della sua durata evita di entrare in un territorio scomodo, come del resto fa il protagonista.


A proposito del protagonista, Danny Torrance è cambiato. Non è più il bambino dolce e spaventato degli anni '80, ma è diventato un uomo pieno di problemi che cerca di annegare nell'alcol assieme alla luccicanza. Bastano pochi tocchi a Flanagan per renderlo umano, fragile e credibile (non guasta il fatto di avere a disposizione un attore come Ewan McGregor, al quale da un po' non capitava un ruolo così bello), per accogliere con gioia la parentesi di pace come Doctor Sleep e tutte le piccole stranezze che accadono intorno a Danny, in primis il rapporto privilegiato con la morte degli anziani pazienti che gli vengono affidati, poi l'amicizia a distanza con la piccola Abra. Ora, la "luccicantissima" Abra è protagonista del peggiore plot twist kinghiano di sempre e fortunatamente Flanagan a questo si sottrae completamente, mantenendo invece intatto il carattere di un personaggio forte, di un'eroina cresciuta con modelli letterari e fumettistici ben precisi (ma quant'è bella l'inquadratura dell'action figure di una simil-Tempesta?). Abra è tosta, Abra è spietata, Abra non se la fa menare nemmeno quando in scena appare LEI, il personaggio che potenzialmente avrebbe potuto essere trashissimo, caricato all'inverosimile, vittimizzato da un'orrida CGI (un unico lunghissimo canino in mezzo alla faccia, ci pensate? Brrr) e che invece si mangia da solo l'intero film. Rebecca Ferguson nei panni di Rose Cilindro è una gioia per gli occhi. Lo è non solo perché Flanagan ha deciso di optare per un look più gipsy nel rappresentare i membri del Vero Nodo (nel romanzo sono la quintessenza dell'americano medio), rendendo Rose ancora più bella e misteriosa, ma perché Rebecca Ferguson ci mette l'anima e dà vita a un personaggio affascinante e sicuro di sé, gVande e teVVibile come l'Oz di Pet Sematary e allo stesso tempo fragile e umanissimo, terrorizzato dallo scorrere del tempo al punto da diventare un mostro. Le scene in cui Rose è protagonista sono semplicemente splendide, in particolare i confronti mentali tra lei e Abra sono realizzati in modo così elegante ed inventivo che Dark Phoenix dovrebbero eliminarlo e farlo rigirare per intero da Flanagan.


Flanagan è riuscito in un piccolo miracolo come pochi altri eletti in ambito Kinghiano. Senza scomodare l'autorialità di Kubrick e De Palma, Doctor Sleep si avvicina molto alle splendide opere di Frank Darabont: cinema onesto, "commerciale", rispettoso della fonte principale ma anche pronto a limare, cambiare e aggiungere dove necessario, com'è giusto che sia, senza snaturare il cuore dei personaggi e delle storie di King (Aggiungo che Flanagan mi pare un "vero credente", viste tutte le citazioni de La torre nera disseminate qui e là. E se non le avete colte siete persone male). E' qualcosa che gli è riuscito persino meglio che a Muschietti, e se è vero che adattare It è quasi impossibile, dall'altra parte c'è da ribadire che Flanagan ha avuto l'ingrato compito di infilarsi nelle scarpe di Kubrick, con tutto lo stuolo di fanZ di Shining ad alitargli sul collo per tagliarglielo al primo accenno di "vilipendio di infanzie o capolavori". Per questo vorrei ragionarci su ancora un po', entrando nel campo minato dello spoiler. A voi che siete arrivati a leggere fin qui dico che Doctor Sleep è uno degli horror (anche se di "spaventi" veri e propri ce ne sono pochi) o thriller sovrannaturali migliori dell'anno e che entrerebbe tranquillamente in un'ideale top 10 di adattamenti Kinghiani meglio riusciti, quindi andate a vederlo senza remore e preparatevi ad emozionarvi e persino a commuovervi.


SPOILER

Sì, il terzo atto di Doctor Sleep va per i fatti suoi. E' inevitabile, a causa di quel terribile cortocircuito mentale per cui Flanagan è stato costretto a cominciare il film là dove finiva lo Shining di Kubrick (quindi con un Overlook Hotel ancora in piedi e Dick Halloran morto con un'accetta conficcata nel petto) pur adattando un romanzo che segue lo Shining cartaceo (dove l'Overlook è bruciato e Dick ci ha rimesso solo la dentiera), cosa che per un attimo, essendo fresca di lettura, ha sconcertato anche me (alla domanda del mio compare "Ma non era morto, Dick?" ho risposto "Ma vah, è vivo", per poi prendermi a schiaffi da sola). Eppure, è un andare per i fatti suoi che migliora, e parecchio, il materiale di partenza omaggiando sia Kubrick che King, dando persino un intelligentissimo contentino a quest'ultimo, dal momento che il destino dell'Overlook e di Danny si compiono in maniera speculare a quella del Jack Torrance cartaceo. Una cosa che proprio non mi era piaciuta di Doctor Sleep, e che ho citato a inizio post, è la faciloneria della trama; nel romanzo non muore nessuno e nonostante la potenza del Vero Nodo i suoi membri vengono fatti fessi senza che i buoni ci rimettano. La cosa è assurda, anche perché il branco di "eroi" messo in piedi da King prevede un ex alcoolizzato, una ragazzina (per quanto potente), un vecchio e un paio di uomini comunissimi, che da soli sbaragliano vampiri psichici antichi come le piramidi. Nel film, grazie a Flanagan, anche i buoni muoiono. Muoiono coloro che, per bontà d'animo, decidono di aiutare i possessori di luccicanza, rimettendoci come già Dick Halloran ai tempi di Kubrick, perché il mondo è pieno di cose affamate e qualcuno deve venire masticato, anche se fa male. E questo pessimismo (nonostante un finale consolante che spezza il cuore) viene riproposto nella figura di Jack Torrance, il quale viene tirato fuori di peso dallo Shining cinematografico e privato di ogni possibile redenzione, dimostrando così l'invidiabile coerenza dell'operazione condotta da Flanagan, che dimostra di conoscere bene entrambe le fonti a sua disposizione. Nei libri, infatti, Jack cerca di combattere l'influenza dell'Overlook, come farà Danny alla fine di questo Doctor Sleep, e nel romanzo/sequel il suo fantasma è fondamentale per sconfiggere Rose; qui, invece, abbiamo il ritorno del Jack Torrance corrotto e interpretato magistralmente da Jack Nicholson, una scheggia minuscola del male profondo che abita l'Overlook, divorato dall'oscurità fin dalle prime scene di Shining perché lui, d'altronde, è "sempre stato lì". Il dialogo tra Jack e Danny al bancone del bar dell'Overlook, col primo che nutre ancora un profondo risentimento per la moglie e il figlio e cerca di far cadere quest'ultimo in tentazione, è qualcosa che magona e mette i brividi, più per il contenuto delle frasi di Jack che per quella scena storica e splendidamente omaggiata. E pazienza se l'ex Elliott fa un po' ridere nei panni di Jack Torrance. Di Jack Nicholson ce n'è uno solo e nessuno ce lo toglie, tranquilli. E a chi dovesse continuare a cianciare dell'"inutilità" di un sequel di Shining ricordo che in primis c'era il romanzo di King, il creatore di Danny Torrance, il quale ha voluto dare un futuro alla sua creatura, innanzitutto per curiosità personale e sì, anche affetto. Voi non vorreste sapere come crescono i vostri figli?

FINE SPOILER 


Del regista e sceneggiatore Mike Flanagan ho già parlato QUI. Rebecca Ferguson (Rose Cilindro), Ewan McGregor (Danny Torrance), Jacob Tremblay (Bradley Trevor), Carel Struycken (Nonno Zecca), Cliff Curtis (Billy Freeman), Bruce Greenwood (Dottor John), Carl Lumbly (Dick Hallorann) e Henry Thomas (Jack Torrance) li trovate invece ai rispettivi link.

Emily Alyn Lind interpreta Andy la serpe. Americana, ha partecipato a film come Enter the Void, J.Edgar, Comic Movie, Lights Out - Terrore nel buio, La babysitter e a serie quali Medium e Criminal Minds. Ha 17 anni e due film in uscita, tra i quali The Babysitter 2.


Zahn McClarnon interpreta Papà Corvo. Americano, ha partecipato a film come Rosso d'autunno, Bone Tomahawk  e a serie quali Tequila e Bonetti, Baywatch, Renegade, Walker Texas Ranger, Medium, Ringer e Fargo, inoltre ha lavorato come doppiatore ne Il mio vicino Totoro. Anche produttore, ha 53 anni e un film in uscita.


Robert Longstreet  interpreta Barry. Americano, ha partecipato a film come Always Shine, I don't Feel at Home in this World Anymore, Aquaman e a serie quali Dawson's Creek e Hill House. Anche produttore e sceneggiatore, ha tre film in uscita, tra cui Halloween Kills.


Danny Lloyd, il piccolo Danny dello Shining originale, compare sugli spalti come spettatore durante la partita di baseball, Alex Essoe, che interpreta Wendy, era la protagonista dello splendido Starry Eyes e la piccola Violet McGraw, che interpreta per l'appunto Violet, era la piccola Nell nel capolavoro di Flanagan, Hill House. Anche Catherine Parker, accreditata come Zittina Sarey, è una frequente collaboratrice del regista ed è comparsa in Absentia, Oculus - Il riflesso del male e Hill House. Detto ciò, se Doctor Sleep vi fosse piaciuto, consiglio l'ovvio recupero di Shining e di tutta la filmografia di Flanagan, che male non fa. ENJOY!

8 commenti:

  1. Appena uscito dal cinema.
    Elegante, posato, con belle atmosfere e una bellissima Ferguson. Però mi è parso un po' blando. Il "luccichio" di McGregor è luce riflessa.
    E sai quanto amo Flanagan, quanto amo King.

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    1. Ecco, io blando proprio non lo definirei, visto che prende decisioni coraggiose e non cala di tensione nemmeno per un attimo.
      Quanto a McGregor, un'interpretazione sottotono, "opaca", è quella giusta: Danny di fatto non luccica più come un tempo e ha sprecato molto del suo potenziale, anche nel romanzo. A mio avviso, quindi, è perfetto così ^^

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  2. Penso che lo vedrò... ma luccicanza non aveva proprio altra traduzione? Mi è sempre sembrata una parola troppo inusuale. Non era meglio luccicore o lucentezza? Certo è che shining fa tutto un altro effetto.

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    1. Sarà che sono abituata al doppiaggio di Shining, che adoro, ma "luccicanza" mi è sempre piaciuto molto :)

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  3. Sicuramente lo vedrò, ma già di suo la storia del romanzo non mi piace quindi francamente confido solo in Flanagan.

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    1. Rileggendolo, io l'ho apprezzato molto di più. Spero che Flanagan non ti deluda :)

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  4. un ottimo film davvero, ne ho parlato anche dalle mie parti ^_^ Ma Shining non se tocca, è tutto un altro livello

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    1. E chi lo ha toccato Shining o chi (a parte Stephen King strafatto di bamba e piccato come un bambino) ha mai detto che non sia un capolavoro? Infatti Flanagan gli ha tributato tutto il rispetto che merita, senza fingere di sapere o potere fare di meglio, con tutta l'umiltà del caso :)

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