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mercoledì 17 dicembre 2025

Five nights at Freddy's 2 (2025)

La settimana scorsa sono andata al cinema a vedere Five nights at Freddy's 2, diretto dalla regista Emma Tammi.


Trama: mentre Mike, la sorellina Abby e Vanessa cercano di tornare a una vita normale dopo gli eventi accorsi da Freddy Fazbear's Pizza, un'altra minacciosa presenza legata al locale viene incautamente evocata...


Faccio una doverosa premessa: sicuramente non rientro nel target a cui il franchise di Five Nights at Freddy's è destinato, visto che ho superato i 40 anni da un pezzo. Detto ciò, riguardando il primo film, mi è sembrato migliore di quanto non ricordassi e, mettendomi nei panni di un ragazzino, magari amante del videogioco da cui è stato tratto, immagino non ne sarei rimasta affatto delusa. Con questa disposizione d'animo favorevole mi sono accinta alla visione di Five nights at Freddy's 2, che viene introdotto da un flashback ambientato negli anni '80 e racconta cos'è successo poco dopo gli eventi del film precedente. Mike e Abby sono riusciti a liberarsi della pericolosa zia ma la ragazzina ricorda con tristezza i suoi "amici", ovvero i ragazzini fantasma che abitavano gli animatronic di Freddy's, e il fratello ha il suo bel daffare per distrarla ed impedirle di tornare al locale per vedere come stanno; la poliziotta Vanessa, invece, è vittima di un violento PTSD che le provoca allucinazioni assai realistiche, aventi per protagonista il padre pluriomicida. Nonostante tutti cerchino di andare avanti, pur a fatica, il destino ci mette lo zampino quando un terzetto di youtuber si introduce all'interno di un'altra sede in disuso di Freddy's, risvegliando un'entità ancora più terribile dei bimbi fantasma del film precedente. Il nuovo Five nights at Freddy's 2, soprattutto nel primo tempo, calca maggiormente la mano sulle atmosfere sovrannaturali e sulle possessioni "à la The Conjuring", lasciando un po' in disparte l'effetto shock degli animatronic che hanno decretato il successo del franchise. Come già accadeva nel primo film, il reame onirico è molto preponderante, ma se i sogni di Mike si limitavano ad essere vagamente inquietanti, quelli di Vanessa sono dei veri e propri incubi popolati da un babau terrificante ed insidioso quanto Freddy Krueger. Probabilmente, sono questi due elementi che mi hanno portata ad apprezzare molto il primo tempo del film, perché sceneggiatura e regia si appoggiano in toto ai topoi del tipo di horror che preferisco, quello demoniaco/sovrannaturale, con un aumento del grado di terrore personale derivante dalla presenza di parecchi personaggi burattineschi.


Purtroppo, dopo un primo tempo scoppiettante che semina anche molti indizi e sottotrame interessanti, Five nights at Freddy's 2 si "siede" su un secondo tempo ripetitivo durante il quale, ovviamente, la presenza degli animatronic diventa preponderante. Il problema, almeno per quanto mi riguarda, è stato che i pupazzoni sono molto meno terrificanti rispetto al capitolo precedente, e anche molto meno sanguinari. Anche nel primo Five Nights at Freddy's la violenza era molto limitata e tanti omicidi avvenivano fuori campo, tuttavia avvenivano, e quello che veniva dato ad intendere era anche peggio di quello che veniva mostrato; qui, invece, c'è un body count molto più ridotto e, ancor peggio, c'è pochissima fantasia, in quanto spesso gli animatronic si limitano a "fare brutto" e spaventare le potenziali vittime. Nel secondo tempo, inoltre, si percepisce la fretta di chiudere in qualche modo il film e diventa evidente la natura "di passaggio" di un'opera realizzata già con lo sguardo proiettato verso un probabile terzo capitolo. A farne le spese, in particolare, è l'Henry di Skeet Ulrich, personaggio che non sviluppa appieno il suo potenziale (a meno di non essere fan del videogame, se non si sta attenti al dialogo tra Henry e Mike si rischia di non capire nemmeno quanto la sua presenza sia importante, neppure rimanendo in sala fino alla fine dei titoli di coda), mentre tra le new entry c'è l'inutile Michael, portatore sano di un twist talmente loffio che davanti alla rivelazione ho esclamato un sentito "e sti cazzi?". In realtà, c'è da dire che non mi sono mai sentita coinvolta, neppure durante il primo film, dai problemi familiari di Mike ed Abby, né dalle crisi di Vanessa. Non so se è un problema di scrittura, di attori o di doppiaggio italiano che rende le interpretazioni ancora più monocordi (la situazione migliora leggermente in v.o., ma non è una gran svolta), ma se si potessero eliminare 'ste tre pittime e mettere qualcun altro a lottare contro il malvagio e ben più carismatico Matthew Lillard, credo che il franchise ne gioverebbe parecchio.


Al solito, invece, tanto di cappello per gli effetti speciali e il reparto scenografie. Questa volta i locali infestati diventano due e il Freddy's originale è molto più interessante e ricco della pizzeria abbandonata protagonista del primo film. La presenza di un canale navigabile interno, di una serie di passaggi segreti che conducono ad angusti sotterranei e di un enorme pacco regalo, danno vita alle sequenze migliori di Five nights at Freddy's 2, tra le poche, assieme a quelle oniriche dove però è il digitale a farla da padrone, ad avermi messo addosso vera ansia. Come sempre, anche gli animatronic realizzati dalla Jim Henson's Factory sono bellissimi e molto realistici. Personalmente, preferivo il character design e la natura pelosetta dei pupazzi precedenti, e il design della nuova Chica, come sottolineato ironicamente in un paio di dialoghi, è un filo imbarazzante, ma la Marionetta, assieme a tutti i minions che si porta appresso (ahimé, poco utilizzati), compensa ampiamente con momenti di terrore puro. C'è della gioia, inoltre, a ritrovare sul grande schermo, assieme alla pubblicizzatissima "coppia d'oro" Lillard/Ulrich, quell'adorabile merda di Wayne Knight, sempre a suo agio nei ruoli dello stronzo senza speranza. Vedete, quindi, che di aspetti positivi ce ne sono, all'interno di Five nights at Freddy's 2, tuttavia è un sequel che fa parecchi passi indietro rispetto al primo capitolo e, nonostante le ottime premesse, si sgonfia mano a mano che la storia prosegue e, detto in tutta sincerità, non credo valga la pena di spenderci dei soldi in sala, a meno che non siate fan del videogame. Come ho scritto all'inizio, probabilmente sono fuori target, ma ciò non toglie che sarei ugualmente molto curiosa di vedere un terzo capitolo, anche solo per togliermi l'amaro lasciato in bocca da un film che ricominciava ad essere interessante proprio sul finale. 


Della regista Emma Tammi ho già parlato QUI. Josh Hutcherson (Mike), Matthew Lillard (William Afton/Coniglio Giallo), Mckenna Grace (Lisa) e Skeet Ulrich (Henry) li trovate invece ai rispettivi link.

Elizabeth Lail interpreta Vanessa. Americana, aveva già partecipato al primo Five Nights at Freddy's, a film come Countdown e a serie come C'era una volta. Ha 33 anni. 


Wayne Knight
interpreta Mr. Berg. Americano, lo ricordo per film come Dirty Dancing, Nato il quattro luglio, JFK - Un caso ancora aperto, Jurassic Park, Basic Instinct, Space Jam, Rat Race,  Ave, Cesare! e serie quali La signora in giallo, Una famiglia del terzo tipo, That '70s Show, CSI, Nip/Tuck, Bones e Loro; come doppiatore, ha lavorato in Hercules, Tarzan, Toy Story 2, Kung Fu Panda, Kung Fu Panda 3 e Robot Chicken. Ha 70 anni. 


Teo Briones
, che interpreta Alex, era il Junior Wheeler della serie Chucky. Nell'attesa del terzo capitolo della saga, che dovrebbe cominciare la pre-produzione a metà dell'anno prossimo, se il film vi fosse piaciuto guardate, innanzitutto, Five nights at Freddy's e aggiungete Willy's Wonderland e The Banana Splits Movie. ENJOY!

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