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venerdì 17 marzo 2023

Bolle dall'Abisso: Scream VI (2023)

Mi ha fatto aspettare un po' ma martedì sono riuscita finalmente ad andare al cinema a vedere Scream VI, diretto dai registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett. Il post che segue sarà rigorosamente SENZA SPOILER e lo potete trovare anche sul blog Pellicole dall'Abisso


Trama: è passato un anno dagli eventi dell'ultimo Scream e Sam e Tara, assieme agli amici Mindy e Chad, si sono trasferiti a New York, gli ultimi tre per studiare, la prima per tenere d'occhio la sorella. Il tentativo di ricominciare una nuova vita viene interrotto dalla comparsa di un nuovo Ghostface...


Con lo Scream uscito l'anno scorso, i Radio Silence raccoglievano l'eredità di Wes Craven dando vita a un requel (definizione di Mindy) che fungesse da ponte col passato ma guardando al futuro. I temi erano gli stessi dei suoi quattro predecessori, aggiornati al gusto moderno, e la follia degli assassini era sempre, in qualche modo, legata all'horror e alle sue regole, in un continuo gioco metacinematografico di eventi "reali", film "fasulli" e la vaga, rassegnata consapevolezza dei personaggi di essere dei cliché da slasher, trattati come tali da un killer senza volto ma dalle grandi ambizioni. Con Scream VI i Radio Silence si staccano dal passato senza lasciarlo andare del tutto e cominciano a creare una propria mitologia, un proprio studio sui personaggi di Sam e Tara, le vere eredi di quella Sidney che (non è uno spoiler, lo si sapeva da un anno) è la grande assente di questo capitolo. I tempi sono cambiati, ed è cambiato non solo il modo di affrontare i traumi ma anche la sensibilità della società: se Sidney, nel secondo Scream, cercava attivamente di rifarsi una vita coccolata dagli amici rimasti e da un nuovo amore, "pulita" e credibile nel suo ruolo di vittima o sopravvissuta, Sam è costretta ad affrontare una gogna mediatica legata alle sue radici, cosa che le impedisce ulteriormente di fidarsi delle persone e che inficia il suo rapporto con Tara, la quale, dal canto suo, vorrebbe solamente tornare a vivere un'esistenza normale. Questo studio sulle due protagoniste, già cominciato in Scream, ce le rende familiari e simpatiche, e lo stesso vale per Mindy e Chad, il che consente allo spettatore di interessarsi alle loro vicende come fossero quelle dei vecchi personaggi titolari, tanto che il ritorno di un paio di volti noti viene vissuto come una piacevole aggiunta, non come LA cosa fondamentale, a dimostrazione che il franchise è ormai in grado di camminare sulle sue gambe. 


Il "manifesto programmatico" del nuovo corso di Scream, se così si può chiamare, viene enunciato senza possibilità di errore nell'esatto momento in cui il nuovo Ghostface manda al diavolo i film horror, lasciando lo spettatore e Mindy (pur inconsapevolmente) con un palmo di naso, in quanto, potete ben capirlo, non ci sono più regole tranne quelle dettate da un assassino che non necessariamente agirà come pensiamo o come siamo abituati. Per questo, Scream IV è forse ancora più spassoso da seguire rispetto ai suoi predecessori, è più divertente perdersi nelle elucubrazioni di chi si possa nascondere dietro la maschera di Ghostface, confrontandosi con i compagni di visione sulle teorie più strampalate (se avete già visto il film, se volete, ne possiamo parlare nei commenti, vi farete delle grassissime risate), ma è anche più insidioso ed inquietante, proprio per la costante atmosfera di incertezza e diffidenza che stringe alla gola Sam, forse ancora più di Sidney. E' anche, diciamolo tranquillamente, molto più sanguinoso ed efferato dei precedenti. I Radio Silence vengono da quei bagni di sangue che sono Southbound e Finché morte non ci separi e il loro stile dinamico e cattivissimo riverbera nella mano del nuovo Ghostface, il quale non disdegna modi assai creativi e dolorosi di nuocere al prossimo; ci sono poi due o tre sequenze esaltantissime che mostrano tutta l'abilità dei Radio Silence come registi, nella fattispecie una delle scene iniziali più interessanti e divertenti di tutta la saga, tre sequenze incredibilmente dinamiche girate all'interno di luoghi chiusi o ristretti, e uno showdown finale ambientato in quello che penso sia uno dei set più belli del mondo. Se ancora non vi basta, potete confidare anche in un paio di momenti di pura commozione, tra sentiti (e mai inutili) omaggi ai personaggi che abbiamo sempre amato e stralci di una colonna sonora ormai consacrata a mito, che già mi emozionava durante i rewatch post 1996, figuriamoci dopo il 2023 d.L.. Di più non posso dire senza fare spoiler, mi dispiace. Correte al cinema a vedere Scream VI e preparatevi, che il VII è già lì che vi sta sulle spalle a mo' di carogna e io non vedo l'ora!!


Dei registi Matt Bettinelli-Olpin e Tyler Gillett ho già parlato QUICourteney Cox (Gale Weathers), Jenna Ortega (Tara Carpenter), Skeet Ulrich (Billy Loomis), Dermot Mulroney (Detective Bailey), Hayden Panettiere (Kirby Reed), Tony Revolori (Jason Carvey), Samara Weaving (Laura Crane) e Henry Czerny (Dr. Christopher Stone) li trovate ai rispettivi link.


Jack Champion, che interpreta Ethan, è lo Spider di Avatar - La via dell'acqua e, come tale, tornerà in Avatar 3 e 4. Ovviamente, per capire alla perfezione ogni riferimento di Scream VI è necessario avere visto Scream, Scream 2, Scream 3, Scream 4 e lo Scream del 2022, quindi recuperateli (li trovate tutti su Prime Video a pagamento, altrimenti potete abbonarvi a Paramount + ma dovrete comunque acquistare a parte Scream 4 che, a quanto pare, è il figlio della serva) e più non dimandate! ENJOY!

lunedì 16 maggio 2016

Giovani streghe (1996)

Per il potere di tre volte tre, mostrami che c'è, mostrami che c'è... C'è che quest'anno Giovani Streghe (The Craft), film cult diretto e co-sceneggiato dal regista Andrew Fleming, compie 20 e con le mie due consorelle Lucia e Silvia abbiamo deciso di festeggiare l'evento, fregandocene della vecchiaia incombente.


Trama: Sarah, orfana di madre e con un padre ormai ri-fidanzato, si trasferisce in una nuova città e ovviamente ha difficoltà ad ambientarsi e farsi degli amici. Le sue abilità magiche, ereditate dalla madre strega, attirano tuttavia l'attenzione di Nancy, Bonnie e Rochelle, tre adepte del dio Manon, ancora in cerca del quarto membro del loro gruppo...


Questo sarà il primo post che scrivo senza necessità di riguardare un film prima di parlarne. Ricordo ancora il giorno in cui, ormai 20 anni fa, ho stretto tra le mani la videocassetta noleggiata di Giovani streghe e l'ho guardato una sera assieme alle due mie migliori amiche del liceo, dopo una lauta cena a base di pizza approfittando dell'assenza dei genitori. Quella stessa videocassetta l'ho riguardata, da sola, almeno tre volte prima di riportarla al videonoleggio e il perché è presto detto: la giovane Bolla si era letteralmente innamorata del film di Andrew Fleming, causa scatenante di un insano interesse verso la wicca, la stregoneria, i tarocchi e compagnia cantante. Nonostante fossi già alle superiori credo di non avere mai provato una delusione così cocente ed infantile come il rendermi conto che mai io e le mie amiche avremmo potuto padroneggiare gli stessi poteri di Sarah e le altre, ritrovandoci ad invocare Manon durante una scampagnata o a sperimentare levitazioni e trasfigurazioni, senza contare incantesimi atti a spingere la gente a fare quello che volevamo noi e nemmeno oggi saprei spiegare il perché di tanta illusoria fascinazione. Forse perché la prima parte di Giovani Streghe potrebbe rappresentare tutto ciò che esiste di "buono" per un'adolescente (riuscire a trovare la forza della sorellanza e dell'amicizia fino a sublimare il proprio status di reietti, consapevoli di essere comunque superiori agli altri, avere uno stile particolare ed affascinante, vivere esperienze indimenticabili e fuori dal comune) mentre la seconda, sconfinante senza pudore nei territori dell'horror, incarna il fascino del misterioso e del proibito o forse perché, al netto di tutti i suoi difetti, la sceneggiatura di Giovani Streghe è stata scritta da persone miracolosamente consapevoli di ciò che può piacere alle ragazze di quell'età, al punto da riuscire a creare qualcosa che ha di fatto travalicato i limiti generazionali, diventando universale e cult.


Sicuramente, buona parte della "colpa" di questo amore, almeno per quanto mi riguarda, è da attribuire a Fairuza Balk, la quale peraltro nella vita reale è una wiccan ed ha aiutato gli sceneggiatori a scrivere una storia il più possibile realistica; è impossibile non venire conquistati da quella sua bocca gigantesca e i folli occhi da pazza, che la rendevano allo stesso tempo bellissima ed orribile, sicuramente inadatta a frequentare la scuola cattolica che funge da teatro della vicenda e da ironico ricettacolo del "maligno". Credo che ben pochi personaggi femminili "negativi" possano vantare lo stesso carisma della sua Nancy che, neanche a dirlo, eclissa la fragile protagonista dalle gambe storte e dal passo elegante come quello di un portuale (occazzo, erano ANNI che volevo dirlo!!!) perché non si fa scrupolo a soccombere al lato oscuro di Manon e diventare la dea dei darkettoni, con quelle mise meravigliosamente nere e decadenti. E vogliamo darle torto? La vita di Nancy è una schifezza, gli sceneggiatori non smettono di ricordarcelo; sì, Bonnie ha il corpo rovinato dalle ustioni, Sarah è orfana di una madre che ha amato tantissimo ed è vittima di un trasferimento non voluto, Rochelle è l'unica nera in un universo composto interamente da stronzissime WASP ma bene o male tutte e tre possono contare sul sostegno di una famiglia o buona parte di essa e hanno il denaro per poter sognare una vita migliore mentre Nancy ha una madre ubriacona, un patrigno maniaco ed è povera in canna. Ce n'è abbastanza, effettivamente, da spazientire un santo ed è normale in circostanze simili lasciarsi sedurre dal potere e usarlo per prendere a schiaffoni forti una vita e delle persone che ci hanno sempre trattati come una pezza da piedi. Che poi Nancy esageri è vero ma alla fine ho sempre sentito di volere più "male" a Bonnie e Rochelle, inutilmente crudeli e sciocche nonostante avessero ottenuto tutto ciò che desideravano (il finale è indicativo della pochezza del loro animo), piuttosto che alla povera, sfortunata Fairuza.


Ovviamente questo post non può diventare un inno a Nancy, anche se lo meriterebbe, perché riguardare Giovani Streghe è come addentare quella madeleine proustiana che è il cinema di genere anni '90, quello che inevitabilmente, tolte le pellicole anni '80 passate a Notte Horror, sento più legato alla mia generazione. Un cinema di genere che andava a braccetto con la supercazzola, non a caso qui ritroviamo quell'adorata faccia da caSSo di Breckin Meyer (che chissà che fine ha fatto, Seth Green lo ritrovo sempre con piacere ma il biondino scemo no...), con la moda un po' cialtrona ma tanto caruccia dei licei "bene" americani, con i volti di attori che abbiamo imparato ad amare perché hanno segnato un'epoca con film seminali quali Scream, uscito nello stesso anno e forte della fondamentale partecipazione dell'indispensabile Neve Campbell e dell'indimenticabile Skeet Ulrich, gente ahimé finita un po' nel dimenticatoio. A proposito di Scream e horror, è bene ricordare che Giovani streghe, benché manchi ovviamente della componente splatter, è un dramma adolescenziale a tinte sovrannaturali quindi non c'è solo abbondanza di effetti speciali (leggermente datati, soprattutto quando Sarah sfoggia quell'improbabile zazzera gialla ma del resto per tutto il film la Tunney indossava una parrucca) ma anche di immagini disturbanti che riempiono lo schermo di serpenti, insetti disgustosi, terrificanti effetti della regola "tutto ciò che farai agli altri tornerà indietro triplicato" e inquietanti giochi di specchi capaci ancora oggi di mettere i brividi. Insomma, niente a che vedere con la serie Streghe, che pure ho guardato fino all'ultima puntata, la quale con il film di Andrew Fleming condivideva giusto il concetto di "potere nell'unione" e l'indimenticabile canzone portante della colonna sonora, quella How Soon Is Now? originariamente cantata dai The Smiths e rifatta dai Love Spit Love che, nel film, accompagna le musiche originali e vagamente misticheggianti di Grahame Revell. Credete che non abbia comprato anche la soundtrack originale durante il mio primo viaggio in America? Stolti!! Ah, i bei tempi in cui non era ancora possibile avere tutto con un click e trovare i memorabilia dei film amati provocava un tuffo al cuore, nemmeno avessi avuto tra le mani il potere di Manon! Ciò mi fa sentire vecchia ma anche incredibilmente felice di poter parlare di Giovani streghe con sì tanto amore... e vedrete quanto ne parleranno ancora meglio Silvia e Lucia sui loro blog!!!


Di Fairuza Balk (Nancy Downs), Neve Campbell (Bonnie), Skeet Ulrich (Chris Hooker), Christine Taylor (Laura Lizzie) e Breckin Meyer (Mitt) ho già parlato ai rispettivi link.

Andrew Fleming è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Le ragazze della Casa Bianca ed episodi di serie come The Michael J. Fox Show. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 51 anni e un film in uscita.


Robin Tunney interpreta Sarah Bailey. Americana, la ricordo per film come Il mio amico scongelato e Giorni contati, inoltre ha partecipato a serie come Dr. House, Prison Break, The Mentalist e doppiato episodi di Robot Chicken. Ha 44 anni.


A differenza di quella delle sue colleghe, la carriera di Rachel True, che nel film interpreta Rochelle, non è decollata neppure per pochi anni e l'unica sua apparizione che possa ricordare è quella in Sharknado 2 mentre, a proposito della serie Streghe, pare che Holly Marie Combs, alias la sorella strega Piper Halliwell, abbia rifiutato un ruolo all'interno della pellicola. Da qualche anno si vocifera riguardo alla realizzazione di un remake di Giovani streghe; in verità in questi ultimi giorni ha cominciato a circolare la voce che il progetto sarebbe un sequel zeppo di rimandi alla pellicola originale, con un nuovo cast di giovani attrici (non ancora assemblato, ovviamente) e personaggi in qualche modo legati agli eventi del primo film oppure direttamente influenzati dagli stessi. Staremo a vedere... ma anche no! Nel frattempo, se Giovani streghe vi fosse piaciuto, recuperate Le streghe di Eastwick e dei "pezzacci da '90" come Amiche cattive, Cruel Intentions, Urban Legend, Sex Crimes - Giochi pericolosi, Schegge di follia, The Faculty, Scream e ovviamente Ragazze a Beverly Hills! ENJOY!






giovedì 21 aprile 2011

Scream (1996)

Esiste solo un film che posso dire abbia segnato la mia adolescenza, diventando l’Horror per eccellenza. Prima della scoperta di Fulci, prima dell’arrivo del J – Horror, prima di cominciare a scavare nelle perle trash della cinematografia mondiale… c’era questo Scream – Chi urla muore (Scream), diretto da Wes Craven nel 1996.


La trama: Nella cittadina di Woodsboro un killer mascherato comincia a mietere vittime tra gli studenti del liceo. In particolare, la più perseguitata parrebbe essere Sidney Prescott, la cui madre era stata brutalmente uccisa proprio un anno prima…


Scream è il giocattolo di un appassionato di horror e come tale va visto e “vissuto”. Nonostante il sangue scorra abbastanza copioso, non c’è niente di serio per i veri appassionati, ci sono soltanto una miriade di ammiccamenti al pubblico “esperto” che deve giocare col regista e cogliere la citazione, l’indizio, la presa in giro del cliché. Ecco perché all’epoca vedevo Scream come l’apoteosi dell’horror e saltavo sulla sedia ad ogni apparizione di Ghostface mentre adesso mi faccio delle grasse risate (tolto il fatto che ormai l’ho già visto almeno cinque volte e ogni spavento mi è precluso…): questo primo episodio è una sorta di dono che Craven fa ai suoi fan e una bella autocritica al cinema di genere, un ironico “manuale del perfetto film horror che ne smaschera le convenzioni, suggerendo ai registi, soprattutto quelli che pensano bastino delle lame e del sangue per spaventare l’audience, di percorrere altre strade visto che ormai l’horror segue gli stessi schemi fin dagli anni ’70, gli anni in cui ha cominciato a lavorare Craven, per l’appunto.


La trama, quindi, è solo un pretesto, anche personalmente ritengo che la parte horror funzioni quanto quella thriller. Sì perché anche a distanza di anni, anche se ora è l’Enigmista di Saw a proporre “giochi” ben più efferati, quello crudele e cinefilo che viene proposto telefonicamente a Casey mette i brividi e la sequenza iniziale è una delle più belle della storia del cinema: la telefonata amichevole, qualche domanda mirata di cui Craven approfitta per mostrare il suo disgusto per i sequel del suo Nightmare – Dal profondo della notte, poi l’inquietudine che si sparge come il fumo dei pop – corn che cominciano a bruciare, quindi la violenza per mano di una maschera che richiama l’impressionante Urlo di Munch, per finire con la cattiveria di mostrare genitori impotenti che sentono i rantoli della figlia attraverso il telefono e che sfocia in quell’urlo che percorre tutto il film. Da qui in avanti il gioco, per lo spettatore, è capire chi si nasconda dietro la figura di Ghostface: Craven ci sfida svelandoci le regole horror che ben conosciamo (il nostro Virgilio all’interno dell’inferno di Woodsboro è il nerd Randy, che conosce a menadito cliché e difetti del genere, tanto da poter essere l’indiziato numero uno…) e ci prende in giro facendoci capire che potrebbe anche non seguirle. Il risultato finale, se vogliamo, potrebbe essere un po’ tirato per i capelli ma, almeno in questo primo film, non delude e funziona. Wes Craven ci regala, così, l’ultimo classico (e questo è indicativo…) di un genere, l’horror USA, che da quel momento non ha fatto altro che declinare lasciando spazio alla Francia, alla Spagna e all’Asia. Da vedere, assolutamente.


Del regista Wes Craven (che fa una guest appearence nei panni del già citato bidello Fred) ho già parlato qui, il post dedicato a Liev Schreiber , che compare brevemente nei panni di Cotton Weary, lo trovate qua, mentre qui c’è un breve profilo di Rose McGowan, che interpreta Tatum.

Neve Campbell interpreta Sidney Prescott. Attrice canadese assai quotata e famosa negli anni ’90, la ricordo per film come il bellissimo Giovani Streghe, Scream 2, Sex Crimes – Giochi pericolosi, Studio 54, Scream 3 e serie come Il mio amico Ultraman, Medium e, soprattutto, Party of Five – Cinque in famiglia, che l’ha fatta conoscere al pubblico. Ha doppiato anche un episodio de I Simpson. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 38 anni e due film in uscita tra i quali Scream 4, attualmente nelle sale italiane, dove riprenderà il ruolo della sfortunata Sid.


Courteney Cox interpreta la reporter Gale Weathers. Attrice americana universalmente conosciuta per avere interpretato Monica nella fortunatissima serie Friends, la ricordo per film come I dominatori dell’universo, Cocoon il ritorno, Ace Ventura – L’acchiappanimali, Scream 2 e Scream 3; inoltre ha partecipato anche alle serie Love Boat, La signora in giallo, Casa Keaton e Scrubs. Produttrice, regista e sceneggiatrice, fino a quest’anno era anche sposata con David Arquette, un amore nato con il primo Scream e purtroppo finito con il quarto episodio, al quale parteciperà comunque la quarantasettenne Courteney.


David Arquette interpreta il poliziotto Linus. Attore canadese tra i miei preferiti (nonostante i ruoli da idiota io lo trovo bellissimo!!), il più giovane dei fratelli Arquette ha partecipato a film come l’orrendo Buffy l’ammazzavampiri, Airheads – Una banda da lanciare, Scream 2, il bellissimo L’insaziabile, Scream 3, l’inguardabile Spot, Arac attac – Mostri a otto zampe, e a serie come Beverly Hills 90210, Friends, My Name is Earl e Medium. Produttore, regista e sceneggiatore, ha 40 anni e tre film in uscita, tra cui Scream 4.


Matthew Lillard interpreta Stuart. Attore americano dalla faccia particolarissima, anche lui ha avuto il suo momento di gloria una decina di anni fa, quando partecipava a film come La signora ammazzatutti, I tredici spettri, Scooby – Doo e Scooby – Doo 2: mostri scatenati; proprio questi ultimi due film lo hanno legato al ruolo di Shaggy visto che tuttora sta continuando a doppiare il personaggio nei cartoni animati, oltre a prestare la voce per serie come American Dad e Robot Chicken. Per la TV, ha anche lavorato in Law & Order e Dr. House. Curiosamente, appare brevemente anche in Scream 2, ma non nei panni di Stuart. Anche produttore, ha 41 anni e quattro film in uscita.


Skeet Ulrich (vero nome Bryan Ray Trout) interpreta Billy. Americano, tra i suoi film ricordo Weekend con il morto, Tartarughe Ninja alla riscossa, il geniale Giovani streghe, Insoliti criminali e Qualcosa è cambiato, mentre per la TV ha lavorato in CSI: New York, Law & Order e doppiato episodi di Robot Chicken. Ha 41 anni.


Drew Barrymore interpreta la sfortunata Casey. Decisamente una delle più famose e potenti attrici americane, fa cinema fin dalla più tenera età, da quando è comparsa nel film E.T. l’extraterrestre come sorellina del protagonista Eliott. Tra gli altri suoi film ricordo Fenomeni paranormali incontrollabili, La mia peggiore amica, Fusi di testa 2 – Waynestock, Batman Forever, La leggenda di un amore: Cinderella, Charlie’s Angels, Donnie Darko, Confessioni di una mente pericolosa e Charlie’s Angels: più che mai. Ha partecipato ad un episodio di Hercules e doppiato serie come I Simpson e I Griffin. Anche produttrice e regista, ha 36 anni e un film in uscita.


Henry Winkler interpreta il preside. Credo che nessuno potrà mai dimenticarsi di colui che ha incarnato per anni il mito di Fonzie nell’ancor più mitico Happy Days (e in una puntata di Mork & Mindy…); con un personaggio così carismatico sulle spalle, va da sé che la carriera di Winkler non se n’è praticamente mai staccata, e le sue parti in film come Cambia la tua vita con un click o Zohan – Tutte le donne vengono al pettine sono essenzialmente degli omaggi a quel ruolo. Inoltre, ha partecipato alle serie McGyver, Law & Order e Numb3rs, oltre ad aver doppiato episodi di South Park e I Simpson. Anche produttore e regista, ha 66 anni e due film in uscita.


Linda Blair compare in un breve cameo nei panni di una giornalista. Tornando a parlare di attori che sono rimasti bloccati in un ruolo, la Blair verrà probabilmente sempre e solo ricordata nei panni della piccola Regan, la ragazzina posseduta dal demonio ne l’Esorcista (ruolo che l’ha vista nominata all’Oscar come attrice non protagonista e che ha ripreso, molti anni dopo, nella parodia Riposseduta, con Leslie Nielsen nei panni dell’esorcista) e nel sequel L’esorcista II: l’eretico. Tra gli altri film ai quali ha partecipato ricordo solo La casa 4 - Witchcraft, mentre tra le serie che la vedono presente segnalo Fantasilandia, Love Boat, La signora in giallo, MacGyver, Renegade e Supernatural. Anche produttrice, l’attrice americana ha 52 anni e un film in uscita.


E ora un paio di curiosità: nel corso di alcune interviste Craven ha dichiarato di avere rifiutato, almeno all’inizio, di dirigere il film (che all’inizio doveva chiamarsi Scary Movie, proprio come quella che sarebbe diventata la sua parodia!) perché “troppo violento”, e di avere poi riconsiderato la cosa dopo le pressioni dei fan. Per quanto riguarda gli attori, inizialmente doveva essere proprio Drew Barrymore ad interpretare Sidney al posto di Neve Campbell. Ma è stata la stessa Barrymore a convincere Craven ad usarla per il ruolo di Casey, così da poter mostrare agli spettatori che in Scream poteva davvero succedere di tutto. Tra le altre attrici in lizza per il ruolo di Sidney c’erano anche Melissa Joan Hart (la ragazzetta di Sabrina – Vita da strega!) e Reese Witherspoon, mentre per quello di Tatum c’era la bella Rebecca Gayheart, che compare però in Scream 2. Cambio ruolo, invece, per David Arquette, a cui in origine era stato offerto quello di Billy: pare infatti che la parte di Linus fosse stata pensata per un attore molto più carismatico e atletico. Francamente, io preferisco il poliziotto dolce ed impedito che è diventato! (SPOILER: parlando sempre di Linus, se guardate con attenzione le scene dopo che il personaggio è stato accoltellato, potete notare che non sta respirando. Effettivamente il povero sbirro avrebbe dovuto morire, ma il pubblico durante le proiezioni di prova lo ha amato così tanto che Craven ha deciso di “salvarlo”, e per fortuna!). Se il film vi fosse piaciuto, vi consiglio di cercare i due seguiti (inferiori al primo, ahimé…) e di andare al cinema a vedere il quarto episodio, ovviamente. E ora vi lascio alla prima parte dello storico e bellissimo incipit del film. Decidete voi se guardarla o meno, e se continuare! ENJOY!


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