Pagine

lunedì 24 gennaio 2022

Il Bollodromo #87: Lupin III - Parte 6 - Episodio 15

Buon lunedì a tutti! Al quindicesimo episodio, la sesta serie dedicata a Lupin azzecca finalmente la puntata più bella tra quelle "moderne" e riesce per la prima volta dopo decenni a non sbagliare una storia Jigencentrica. Pront*, fan del pistolero, a piangere davanti a 祝福の鐘に響けよ、銃声 - Shukufuku no kane ni hibike yo, jūsei (Sparo, risuona tra le campane a nozze)?


La mirabilia si apre con un malinconico flashback in cui Jigen, all'interno di una stanza, si tormenta davanti a un foglio vuoto, una penna e un mughetto, prima di uscire sotto la pioggia battente senza aver scritto nemmeno un rigo (e sì che sa scrivere - cit., ma la capiranno solo i nati negli anni '50 - ). Nel presente, la pioggia non smette di cadere e mentre Jigen la rimira alla finestra, Lupin dapprima lo percula, dopodiché gli propone di rubare La lacrima di Marseille, uno zaffiro delle dimensioni di un uovo che rappresenta il dono di nozze di un giovane nobile alla sua futura sposa. Alla vista della foto di costei, a Jigen piglia un colpo, poiché la destinataria del foglio vuoto altri non era che lei, Mylene, una dottoressina che anni prima aveva salvato il pistolero da morte certa e poi, giustamente, avendolo reputato un gran figo, se lo era pure limonato sul letto di malattia (chiamamela scema. Diciamo che se avesse trovato Ceccherini in un lago di sangue se ne sarebbe battuta le balle, invece questa dopo dieci minuti era a già a stringere mani, tocchignare, fare occhioni languidi, complimentarsi per lo sguardo gentile, insomma, una sciacquetta). Memore dell'ennesima, passata fuga precipitosa dinnanzi a un possibile aMMore, Jigen chiede a Lupin di aspettare un attimo a derubare la futura sposa, anche perché nel frattempo quest'ultima è entrata nel mirino di Jackal, un malvivente che rapisce le persone chiedendo il riscatto e poi, una volta ottenuto, le uccide. 


Così, occhio spento e viso di cemento, a Jigen tocca seguire di nascosto Mylene e persino a sussarsi i preparativi e le feste per il matrimonio, almeno finché non riesce a scoprire il covo di Jackal e a fare fuori tutti i membri della banda in un profluvio di headshot e sangue. Jackal però sopravvive alla mattanza e riesce a fuggire giurando vendetta, quindi il povero Jigen è costretto anche ad intrufolarsi al matrimonio. Siccome gli mancava, poverello, solo di infilarsi una scopa nel c**o e ramazzare la stanza, il pistolero diventa anche il confidente del futuro sposo, il quale sarà pure bellino e abbiente ma è un mollo da primato, indeciso se sposare o meno Mylene perché non ha mai lavorato un giorno in vita sua mentre lei ha dovuto lottare tutta la vita per affermarsi. Jigen è un signore e si inghiotte il "vaffammale" che aveva lì sulla punta della lingua, e gli dà un consiglio alla Yoda, evitando così lo sfascio di un matrimonio che nasce già sotto un'ottima stella (sarcasm mode: ON); dopodiché, mentre tutti sono distratti dai fuochi d'artificio, riesce anche ad ammazzare Jackal, nel frattempo travestitosi da prete, senza che nessuno se ne accorga, voltando infine le spalle all'ammasso di gentaglia dabbene che meritava giusto di finire in una puntata de Il castello delle cerimonie


Ma mica è finita qui!! Proprio perché il matrimonio è nato sotto i migliori auspici, si scopre che è stata la stessa Mylene a mettere su internet la foto della Lacrima di Marseille, così da invogliare Lupin a rubarla e coinvolgere Jigen, il quale non è proprio un maestro del pedinamento, visto che è stato sgamato dalla ex con l'ausilio di uno specchietto. Quando Lupin le domanda se ha fatto tutto ciò poiché ancora innamorata di Jigen, Mylene gli rifila un pippone a base di mughetti e felicità, al che tocca al ladro gentiluomo ricordarsi di essere tale e inghiottirsi il "vaffammale!" che io invece non mi sono premurata di reprimere, prima di intascarsi la Lacrima di Marseille come pagamento per aver funto da Alberto Castagna della situazione. Poco dopo, dopo poco, arriva Jigen e Lupin decide, molto cavallerescamente, di dare a lui la Lacrima di Marseille ma il pistolero, come una Eva Kant interpretata da Miriam Leone qualsiasi, la getta a mare, prendendosi tutti gli improperi (mossi da ovvia invidia) che Lupin non aveva potuto riversare su Mylene e chiudendo la puntata con un sorriso illegale e una dichiarazione "Io non ho bisogno di lacrime".


Avrete notato il tono giocoso del post, un bieco modo per dissimulare i 20 minuti di batticuore fangirlisco che mi hanno accompagnata per tutta la visione, ma se volete possiamo prendere la cosa più sul serio. Sparo, risuona tra le campane a nozze è un episodio coi fiocchi, scritto da qualcuno che, evidentemente, ha "vissuto" il personaggio di Jigen e lo ha capito fino in fondo, nutrendosi dei migliori episodi a tema e introducendo una fanciulla giusto un po' più fortunata (alla fine sopravvive. Non da tutte, come sapete) e sgamata delle altre ex fiamme del pistolero per raccontare una malinconica storia di amore e rimpianto. Vero è che Jigen è stato da decenni vittima di un adattamento spesso caprino, ma da nessuna parte è scritto che odi le donne (Fujiko non conta) né che sia gayo, anzi, il buon Daisuke è sempre stato vittima, spesso con dolore, del fascino femminile, e tutte le volte che le storie non sono finite male per colpa del tradimento di eleganti femme fatale o di una morte improvvisa, è sempre stato lui ad allontanarsi, appunto per evitare che la sua sconsiderata vita da criminale potesse danneggiare la donna amata. Sparo, risuona tra le campane a nozze è la summa della concezione di vita di questo personaggio che, in un altro universo, sarebbe stato il perfetto membro di un ideale Ka-Tet, dotato di saldi principi e di una profondità d'animo non comune, ma anche capace di uccidere senza pietà chi non è degno nemmeno di baciargli le scarpe col suo adorato "compagno" di una vita, la pistola. E poi, beh, cosa vogliamo dire a un episodio che si concentra su una caratteristica di Jigen spesso tenuta nascosta dal fido cappello, lo sguardo profondo e gentile? "Portatemi un ventaglio!", come disse Maria Antonietta alla vista di Fersen. Al prossimo episodio, dove Goemon diventerà... modello? ENJOY!



Nessun commento:

Posta un commento