venerdì 22 maggio 2015

Il racconto dei racconti (2015)

Approfittando dell'insperata fortuna di trovarmi davanti una settimana ricca per quel che riguarda la programmazione cinematografica savonese, martedì sono andata a vedere Il racconto dei racconti, diretto e co-sceneggiato dal regista Matteo Garrone partendo da tre novelle contenute nell'opera omonima di Giambattista Basile.


Trama: in tre diversi regni vicini, una regina desidera ardentemente rimanere incinta, una principessa viene data in sposa ad un orco e un re si innamora perdutamente di una vecchia, ingannato dalla sua splendida voce..


In questi giorni il Cinema mi sta davvero regalando delle gioie. Prima c'è stato il trionfo di Mad Max: Fury Road, ora lo splendore visivo di questo Il racconto dei racconti, un film talmente bello da non sembrare nemmeno italiano. E invece, per fortuna, a parte gli attori principali (e la splendida fotografia di Peter Suschitzky) con l'ultima pellicola di Garrone si gioca interamente in casa e finalmente possiamo vantarci di quella Bella Italia che dovrebbe essere il nostro fiore all'occhiello nonché il nostro schiaffo morale agli occhi del mondo intero: i personaggi da fiaba de Il racconto dei racconti vivono, soffrono e soprattutto sbagliano nelle magnifiche stanze del Castello di Sammezzano, nel verde del bosco monumentale di Sasseto, tra le mura del Castello di Donnafugata, sulle rocce mozzafiato dove s'arrocca il Castello di Roccascalegna, nelle acque misteriose delle Gole dell'Alcantara, tra le strettissime pareti di roccia di Sovana e Sorano, solo per citare i luoghi che mi sono rimasti più impressi. I re e le principesse che rivivono sul grande schermo indossano abiti sfarzosi, talmente ricchi da lasciare senza parole, e interagiscono con creature fuori dall'immaginazione, le più belle che abbia mai visto in un film italiano: il mostro che sul finale attacca gli albini Eliah e Jonas è un incubo degno di Guillermo Del Toro e il drago che si vede all'inizio è molto, molto più realistico e delicato di quanto potrà mai essere lo Smaug della WETA, per non parlare della raccapricciante pulce formato famiglia del Re di Altomonte, talmente ben fatta da indurre a temere che possa uscire dallo schermo da un momento all'altro. Tutto questo orgoglioso sfoggio di artigianalità italiana viene amalgamato dalla sapiente regia di Garrone, che smussa alcuni difetti e lungaggini insite nella trama regalandoci immagini da imprimere nella mente per non scordarle mai più, in un continuo alternarsi di poesia e trivio, di allegra luce e triste oscurità, di commozione e risate, mentre l'evocativa colonna sonora di Alexandre Desplat culla l'orecchio dello spettatore trasportandolo inconsapevole all'interno di questo mondo che affonda le radici in un passato mai esistito e allo stesso tempo terribilmente familiare.


Avrete notato che, a differenza degli altri post, ho cominciato a parlare de Il racconto dei racconti partendo dalla tecnica mirabolante con cui è stato confezionato. Questo perché, onestamente, mi hanno catturata più le immagini del contenuto ma anche i tre racconti scelti non mi hanno lasciata indifferente, anzi. Finalmente, qualcuno ha avuto le palle di voltare le spalle alla "lezione Disney" e di proporre al pubblico delle fiabe senza snaturarle, lasciando intatta la loro ingenuità e soprattutto la loro terrificante crudeltà. Genitori alla lettura, non azzardatevi a portare i bambini a vedere Il racconto dei racconti: al di là di alcune immagini che ho trovato paurose persino io e di qualche nudo frontal-posteriore (sia benedetto Vincent Cassel e la sua chiappa d'oro) le tre storie selezionate dal cosiddetto "Pentamerone" sono angoscianti perché gettano in faccia allo spettatore tutta la pochezza della razza umana senza alcuna morale di fondo, lasciando i personaggi a subire un triste o mortale destino a causa dell'egoismo e dell'avidità di chi dovrebbe proteggerli e amarli. La regina che non può avere figli e la vecchia Dora sarebbero dei personaggi verso i quali provare pietà ma i loro desideri sono talmente violenti (come giustamente dice l'evocativo Necromante di Franco Pistoni) e loro talmente prive di scrupoli nel tentare di realizzarli che automaticamente la pietà si trasforma in repulsione, soprattutto quando la loro arroganza arriva a danneggiare i più deboli. La regina di Salma Hayek e la vecchia Dora sono due protagoniste complesse e sono in grado di suscitare sentimenti ambivalenti ma la storia che più mi ha toccata nel profondo, facendomi uscire dal cinema con un magone devastante, è quella che racconta di come il Re di Altomonte abbia dato in sposa la figlia Viola ad un orco, un racconto in cui la stupida freddezza di un solo uomo (che preferisce dare attenzioni ad una pulce piuttosto che alla figlia) causa l'infelicità e la morte anche di chi, pur essendo normalmente additato come "malvagio", non avrebbe sicuramente meritato una simile sorte. E qui mi fermo, altrimenti rischio di incappare nei tanto odiati spoiler. Voi invece non lasciatevi scoraggiare da eventuali recensioni tiepide e andate a vedere questo trionfo di fantasia e fiaba tutto italiano: vi assicuro che nessun blockbuster fantasy d'oltreoceano vi lascerà in bocca lo stesso gusto dolceamaro e nostalgico de Il racconto dei racconti!


Di Salma Hayek (Regina di Selvascura), Vincent Cassel (Re di Roccaforte), Toby Jones (Re di Altomonte) e John C. Reilly (Re di Selvascura) ho già parlato ai rispettivi link.

Matteo Garrone è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Originario di Roma, ha diretto film come L'imbalsamatore, Gomorra e Reality. Anche produttore e attore, ha 47 anni.


Shirley Henderson interpreta Imma. Scozzese, ha partecipato a film come Rob Roy, Trainspotting, Il diario di Bridget Jones, Harry Potter e la camera dei segreti, Che pasticcio Bridget Jones!, Harry Potter e il calice di fuoco, Marie Antoinette, Lo schiaccianoci 3D, Anna Karenina e a serie come Doctor Who. Ha 50 anni e un film in uscita.


Alba Rohrwacher interpreta la padrona del circo. Originaria di Firenze, ha partecipato a film come Melissa P., Mio fratello è figlio unico, Caos calmo, La solitudine dei numeri primi, Bella addormentata e Hungry Hearts. Ha 36 anni e tre film in uscita.


Massimo Ceccherini interpreta il padrone del circo. Originario di Firenze, lo ricordo per film come S.P.Q.R. 2000 e 1/2 anni fa, Cari fottutissimi amici, I laureati, Il ciclone, Fuochi d'artificio, Viola bacia tutti, Lucignolo e Faccia di Picasso. Anche regista e sceneggiatore, ha 50 anni.


Stacy Martin, che interpreta la giovane Dora, era la giovane Joe in Nymphomaniac mentre il Necromante altri non è che il meraviglioso Iettatore di Avanti un altro, alias Franco Pistoni. ENJOY!

Qui trovate la recensione di Lucia e quella de I 400 calci, con le quali mi trovo assolutamente d'accordo!

52 commenti:

  1. Fino ad ora avevo letto solo recensioni convinte eventualmente a metà, e invece tu ribalti la situazione: sono curioso di scoprire cosa accadrà quando Garrone arriverà dalle mie parti. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Qualche lungaggine come ho detto c'è: in particolare, la storia che mi ha convinta di meno è stata la prima, soprattutto nella parte centrale visto che inizio e fine sono splendidi. Però mi in generale mi è piaciuto tantissimo!

      Elimina
    2. Noooo le lungaggini all'inizio mi faranno incagliare il Khal,già vedo :/
      Quando guardiamo i film lenti lui ad un quarto d'ora dall'inizio inizia a sbuffare tipo locomotiva,e comincia col mantra "miannoiocambiamoguardiamounapuntata".
      A me il fatto che sìa italiano e del regista di Gomorra e l'imbalsamatore(roba che col cinema fantastico non ha nulla a che fare) blocca moltissimo,e poi c'è la Rocswhrsarcomecazzo che mi sta sulle palle alla morte :/ non so se riuscirò a recuperarlo :((((

      Elimina
    3. La Rohrtipa si vede davvero pochissimo e se ti sta sulle palle forse è meglio che stavolta lo guardi, ti toglierai una soddisfazione personale :)
      E fidati che horror e fantastico sono dosati alla perfezione qui!

      Elimina
    4. Come previsto,il Khal dopo mezz'ora non ne poteva più.Io sto finendo di guardarlo a pezzi,volevo intanto commentare che trovo che il sedere di Cassel non sia così dorato,anzi un pò troppo "stretto" in altezza.E quando si infila sotto le coperte,c'ha pure un pò di panzetta.
      Non che con quel naso,il suo metro e ottantasette e quella chioma lo mando via,se mi bussa alla porta,intendiamoci ;)
      Devo parzialmente concordare col Khal,un pò lento e noioso lo è,ma sono curiosa di vedere come prosegue.
      Però sulla sontuosità delle ambientazioni,dei costumi,degli effetti speciali scusami,non sono convinta.Persino le props sono delle patacche disumane.La corona di John C Reilly è una latta indegna,e la scena della battaglia sottacqua è davvero robetta.
      Diciamo che è una produzione europea e si vede.E non nel senso buono.

      Elimina
    5. Vabbééé ma Cassola è affascinante, non bello bello in modo assurdo u__u

      Dovrei rivederlo, ovviamente, ma al cinema sono rimasta talmente affascinata, come se fossi una bambina che non sta tanto a guardare i dettagli, ma alla "meraviglia" in sé. Quindi le props fasulle non le ho nemmeno notate, sono sincera, e ho apprezzato lo sforzo artigianale nostrano :)

      Elimina
    6. Cassola è affascinante in maniera assurda,sarà anche che io ho una vera passione per i nasoni.Con la chioma lunga,poi!!! XD

      Elimina
  2. Basta, io DEVO vedere questo film, ne stanno parlando tutti alla grande, anche chi pensavo lo avrebbe demolito, grazie per il commento, vado a cercarmi un cinema ;-) Cheers!

    RispondiElimina
  3. Non vedo l'ora di vederlo!
    (ma cavolo, al cinema vogliono mandarmici da solo)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho rischiato anche io la solitudine ma per fortuna ho trovato un degno compagno di Ventura!

      Elimina
    2. Visto. Mi ha incantato per tutto il tempo.
      Perché amo la fiaba così, truce e imprevedibile, e perché è una cosa fieramente nostra e oggettivamente bella. Mi scapperà un otto, mi sa.

      Elimina
    3. E non avrei saputo dirlo meglio. Ma fatti scappare anche qualcosina di più, dai :)

      Elimina
  4. Io sono davvero curiosa di vederlo.. xD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Spero ti possa piacere quanto è piaciuto a me :)

      Elimina
  5. Dovresti già sapere cosa ne ho detto io.... In parte ,per quanto tu lo abbia salvato per l'effetto che ti ha fatto, anche tu non puoi negare che sia la confezione e l'operazione in sè (italiana, originale, coraggiosa) a salvare la resa complessiva. Rimango della mia opinione sempre di più a distanza di giorni : prima parte miniere di Moria del Sig. degli A, seconda parte prigioni del reame boscoso dell'Hobbit(stilisticamente ed attorialmente parlando, oltre che egisticamente)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In verità devo ancora leggere bene tutte le recensioni ma, come ho detto a Ford, l'unica storia che ho trovato debole e solo nella parte centrale è quella con Salma Hayek. Il resto è pura magia e ritengo che paragonarlo al lavoro di Jackson sia abbastanza impietoso e ingiusto, anzi: per quanto mi sia piaciuta la prima trilogia del Signore, paragonata a Il racconto dei racconti diventa un freddo ed asettico action fantasy!

      Elimina
    2. "Senti jokkkker, sappiamo che ti va di cacca col cinema italiano, ma non c'è bisogno di rifartela su di noi."

      Elimina
    3. Metamorfosi MODE: ON

      http://www.daidegasforum.com/images/1542/boni-maurizio-costanzo-gif.gif

      XD

      Elimina
    4. Ahahahahhahahaha, tatte bbboni! COSTANZO MI FA SENSO COME IL TRICHECO TI TUSK!

      http://www.daidegasforum.com/images/1542/boni-maurizio-costanzo-gif.gif#sthash.yNkCzeL9.dpuf

      Elimina
    5. T___T

      http://cdn1-www.craveonline.com/assets/uploads/2014/09/Tusk-Movie.jpg

      Elimina
    6. Il paragone che faccio non è basato sul titolo ma sulla resa della singola sequenza, ma vabbè...

      Silly, parli senza sapere, senza leggere e senza pensare, ma arivabbè..
      http://www.ledieci.net/risorse/antipgrat9.jpg

      Elimina
    7. Ho letto la tua recensione Giocher ma non capisco ancora quale sia la sequenza "incriminata". Paesaggi, stili e rese mi sono sembrati tutti molto diversi. Al limite l'incontro nelle caverne con il mostro vampiro mi ha richiamato parecchio Del Toro. Comunque, anche se fosse, non ci sarebbe nulla di male ad omaggiare e riprendere elementi di film che ci hanno colpiti: Quentin lo fa sempre e lui è il mio aMMore :)

      E ribadisco: BBoni! >.<

      Elimina
    8. Questo lo sostieni perché sei a casa mia? È esattamente il contrario, ma arivabbètrallallàtrollollò!
      Un abbraccio!

      Elimina
    9. Noneeeeeeeeeeee: non c'entra niente il parallelo (al massimo l'ho usato come riferimento "fantasy"..C'entra con il passare da un ritmo, una resa, un'organizzazione, a qualcosa che le dovrebbe assomigliare ma è stata arraffazzonata utilizzando solo alcune delle impressioni della sequenza precedente (giusto argomento, ambientazione e tipologia di personaggi)

      Elimina
    10. Mah, abbiamo opinioni completamente divergenti mi sa allora: questa atmosfera raffazzonata non l'ho proprio colta, anzi mi sembrava che le sequenze fossero ben legate tra loro :)

      Elimina
  6. Mi ispira molto e ancora non ho trovato il tempo per andarlo a vedere...

    RispondiElimina
  7. Condivido l'entusiasmo per il valore aggiunto che Garrone ha saputo dare, riuscendo a caratterizzare un genere che non amo particolarmente, in maniera estremamente originale e creativa.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mah, ti dirò che secondo me Il Racconto travalica i generi, tanto che non saprei come definirlo. E anche per questo mi è piaciuto tanto!

      Elimina
  8. Sono curioso.
    E' un film diverso per il cinema italiano, che fa sperare nella nascita anche di altri generi...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. I generi in Italia già ci sono ma mancano i fondi per sostenerli e il coraggio di buttarsi :) Per fortuna Garrone ormai si è fatto un nome e può "osare"!

      Elimina
  9. Come ogni fiaba è rappresentazione del reale, nel senso di sentimenti e desideri comuni a tutti noi. Qui si parla di cose profonde attraverso la fantasia, ma quello che rimane è l'assoluta solitudine dei tre re. E i desideri feroci delle donne, entrambi destinati alla rovina. Film davvero bellissimo

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non avrei saputo dirlo meglio... e sì, film davvero bellissimo! :)

      Elimina
  10. Si fatica davvero a definirlo italiano, e ci si sente anche un po' in colpa per usare così l'aggettivo. L'unico difetto che ci ho trovato sta in immagini e scene così belle da togliere il fiato e far diminuire l'attenzione verso la trama. Io sto già programmando un viaggio in visita ai luoghi delle riprese, incantevoli :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vorrei tanto farlo anche io, cominciando dai luoghi toscani, più vicini a me!
      Allora ti chiederò qualche dritta nel futuro :P

      Elimina
    2. Io mi son salvata questo articolo. Ora non resta che trovare il tempo e i mezzi per vederli tutti ;)

      Elimina
    3. Grande! Più o meno è simile a quello che avevo trovato io ma in italiano invece che in inglese. Incrociamo le dita allora!

      Elimina
    4. Alle gole dell'Alcantara io ci sono stata anni fa e ho fatto tutto il percorso con gli stivalonazzi. Una cosa di una bellezza rara, andateci prima o poi.
      Vedo di fare il tour pugliese quest'estate!

      Elimina
    5. Invidiaaa voglio venire con te!! :D

      Elimina
  11. Se devo essere sincero, a me è parso più un horror che un fantasy... e non essendo un amante dell'horror mi ha inquietato e turbato forse più del dovuto, tanto che non mi sono quasi accorto della magniloquenza delle immagini e delle location. Un film coraggioso e di ottima fattura, con qualche difetto però evidente: le storie sono tutte 'scollegate' tra loro (eccetto la prima e l'ultima scena) e l'eccessiva frammentazione va a scapito della comprensione. Inoltre, la prima parte l'ho trovata esageratamente lenta e didascalica, mentre invece c'è un' "accelerazione" finale che lascia un po' interdetti. Fermo restando, comunque, che un film di Garrone non è mai brutto. E va visto per principio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sinceramente io non le ho trovate così scollegate, il fil rouge c'è ed è quello dell'eccessiva avidità umana: che poi i protagonisti siano "distanti" tra loro non è un male e a mio avviso non inficia la comprensione, anzi. E poi io adoro l'horror quindi capirai quanto possa avermi entusiasmato questo mix di generi!

      Elimina
  12. Mi è piaciuto molto. Spero di vedere altri film di questo genere. Forse il problema più grosso e che è troppo particolare per il pubblico nostrano. Comunque per il finale del film poteva essere gestito meglio,

    RispondiElimina
    Risposte
    1. A me il finale non è affatto dispiaciuto: quell'inquadratura finale dell'equilibrista, a metà percorso, che si ferma come a voler dire che PER ORA l'equilibrio è ristabilito è stata magistrale! :)

      Elimina
  13. *.* Sei una delle poche a parlarne bene! Mi hai messo troppa voglia di vederlo!!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo consiglio senza remore, vallo a vedere!! :) Spero ti piaccia!

      Elimina
  14. Ecco, io tutto questo bello non sono proprio riuscito a vederlo :/ e anche la bellezza visiva decantata da molti mi sembra più fotografica che registica...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma no, ha delle inquadrature e dei giochi di macchina stupendi, basta solo pensare a quel finale di cui ho parlato nei commenti e la corsa nel labirinto della Hayek...!! Bellissimo tutto :)

      Elimina
  15. Bellissimo! Garrone conferma di essere non solo un regista solido, ma un vero e proprio autore. Concordo sul fatto che non sembra italiano e non tanto per il cast internazionale, quanto per la qualità del tutto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Esatto, è la qualità che "frega". Speriamo che presto tutti i film italiani si adeguino a questo standard, così quando guarderemo un film straniero diremo "cavolo, sembra una pellicola italiana!!" :D

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...