Buon 2022 a tutti! I giapponesi se ne sono bellamente fregati del Natale e il 25 Dicembre 2021 hanno mandato in onda i due episodi conclusivi del ciclo denominato Lupin III vs Holmes, durante i quali vengono, diciamo così, sciolti tutti i nodi venuti al pettine nel corso della prima parte della serie. Perché ho scritto "diciamo così"? Perché gli ultimi due episodi potrebbero rientrare tranquillamente sotto la definizione di "anticlimax", un po' come la serie finora, ma scendiamo un po' più nel dettaglio... ENJOY!
Con tutti i filler mandati in onda prima dell'episodio 11, qualcuno ancora ricorda l'esistenza di Lord Faulkner, il nobiluomo ucciso all'inizio della serie? Forse no ma, se già il vostro cervello non fosse stato abbastanza impigrito dai pranzi natalizi, gli sceneggiatori hanno deciso di aggiungere l'ennesimo personaggio inglese "mordi e fuggi", ucciso da mano sconosciuta dopo cinque minuti dalla sua apparizione e impelagato con la Raven a livello di terreni e palazzi. Hai voglia a ricostruire un puzzle così frammentario e raffazzonato, e infatti anche Holmes a un bel momento si scogliona e mette una taglia su Lupin e su quel mezzo poster recuperato sempre nella prima puntata, quello tenuto da Lord Faulkner nell'ufficio, che a rigor di logica dovrebbe essere una mappa per raggiungere il tesoro della Raven. Mentre ogni cacciatore di taglie del pianeta, con l'aggiunta di Zenigata e socio, tenta così di fare fuori Lupin, Holmes si finge malato e morente per scatenare i ricordi di Lily relativi all'omicidio di Watson e lì capisce la somma cretinata che verrà rivelata nell'episodio 12. Ci torniamo. Nel frattempo, sia Lupin che Holmes capiscono che il poster era un diversivo e che il vero segreto della Raven era l'ufficio di Faulkner, che quest'ultimo si impegnava a tenere sempre al buio; Holmes, Lupin, Lily e persino Zenigata si ritrovano lì dentro e, dopo il ventordicesimo spiegone della serie, decidono di far entrare la luce del sole nell'ufficio... che esplode assieme a mezzo palazzo, lasciando gli spettatori appesi all'unico cliffhanger della serie. Aggiungo che, come da copione, benché Lily non abbia ancora ricordato chi ha ucciso suo padre, ha capito che non è stato Lupin, quindi l'odio della piccola nei confronti del ladro gentiluomo è sparito nel giro di mezzo secondo. Ve l'avevo detto.
Nonostante l'esplosione devastante, i nostri eroi sono sopravvissuti senza nemmeno un graffio (alla faccia!) e Holmes si ritrova punto a capo, senza conoscere né l'identità dell'assassino di Watson, né il segreto di Raven. Tutto d'un tratto, l'illuminazione: Faulkner è stato ucciso perché il vero oggetto da lui custodito non era un poster, bensì un anello che nessuno (nemmeno gli spettatori) aveva mai visto prima. Purtroppo per Holmes, dentro Scotland Yard c'è un infiltrato della Raven, ovvero lo sbirro ricoperto di bende che sorride come un cretino da svariate puntate, e rubato l'anello costui apre un passaggio segreto dentro un cimitero, che lo conduce in una rete sotterranea segreta. Lo sbirro è così sgamato da non accorgersi di essere seguito da mezzo mondo: Lupin, Holmes, Lily, Lestrade, Zenigata, il suo assistente e Fujiko (più Jigen e Goemon come claque), i quali si confrontano tra botte e pistolettate fasulle con un unico obiettivo, ovvero smascherare Lestrade come secondo infiltrato della Raven nonché assassino di Watson, come intuito da Holmes nell'episodio precedente. Cioé, avete capito? Lestrade. L'ispettore integerrimo dei romanzi di Arthur Conan Doyle, privo di immaginazione e sciapo ma comunque rispettato e rispettabile. Ma per favore. Certo, Lestrade mantiene la "coglionaggine" dei romanzi, perché di base viene rivelato che il tesoro di Raven non esiste, trattasi di ordigni inesplosi e ormai inutilizzabili, usati decenni prima come "leva terroristica" contro il governo inglese e mondiale, "piccolo" difetto di cui nessuno in Raven si è mai accorto in quanto organizzazione vetusta, gestita da pagliacci e troppo frammentata. Di fronte a tanta pochezza, a Lestrade non resta che suicidarsi e ognuno se ne va per la sua strada, ma se credete che gli sceneggiatori abbiano finito con le cretinate, vi sbagliate di grosso: nel finale di "stagione" più loffio di sempre, Lily, dall'alto dei suoi 10/11 anni, diventa la nuova assistente di Holmes e il Professor Moriarty si rivela essere un moccioso di poco più grande, la versione "dark" del piccolo Lord Fauntleroy MA vestito come Oliver Twist nell'anno del Signore 2021. Nonostante il suo aspetto prepuberale, viene lo stesso rivelato che Lupin ha avuto a che fare con lui in più di un'occasione, il che lascia Jigen comprensibilmente perplesso, ma a quanto pare anche Lupin si è rotto le balle di questa sciapa parentesi inglese e decide di portare via le suole verso altri lidi.
Come avrete intuito dalla piega tra l'ironico e l'infastidito dei miei riassunti, non sono per nulla soddisfatta di questo Lupin III vs Holmes. Continuo a guardare il bicchiere mezzo pieno dicendo che non siamo ai livelli dell'orrida Avventura Italiana, tuttavia la cosa non mi basta più. Su 12 puntate, la storia principale ne ha occupate a malapena la metà e, diciamocelo, non era nulla che non potesse essere risolto in un'ora o poco meno. L'enorme difetto di questa prima parte di Lupin III - Part 6, oltre all'eccessiva attenzione ai personaggi di contorno, è l'idea che danno gli sceneggiatori di non sapere bene come gestire i protagonisti: certo, poiché Holmes è stato il fulcro della prima tranche di episodi, non è strano che buona parte della breve durata degli stessi sia composta da spiegoni e deduzioni, cosa che già di per sé rallenta parecchio il ritmo, però troppo spesso Jigen e soprattutto Fujiko e Goemon stanno lì giusto a far da spettatori, parte dello sfondo, e parecchio di ciò che sa Lupin o deduce Holmes viene dato per scontato. La piccola Lily è il personaggio carino messo lì per dovere di marketing, ma di fatto non si capisce perché mai Lupin e soci abbiano passato gli anni a proteggerla dalla Raven (!) e la scusa della promessa fatta a Watson non regge davvero, considerando la natura criminale dei coinvolti, inoltre la ragazzina non è neppure granché carismatica ed è abbastanza inutile ai fini della trama. Non parliamo poi di Albert e Moriarty, davvero sprecati, con tutto il potenziale che avrebbero potuto avere entrambi. Al momento, per me è abbastanza un no. Tremo all'idea della seconda parte della serie, imperniata sulla presenza massiccia di donne, tutte in qualche modo legate a Lupin e tutte vittime di un character design banalissimo, e prevedo puntate su puntate in cui si vedranno solo queste donne e Lupin, con gli altri protagonisti relegati in un angolo. Spero di sbagliarmi, onestamente. A lunedì prossimo!
Veramente un modo orribile di concludere la prima parte della storia. Lestrade che diventa un villan perché non si aveva tempo (o meglio voglia) di mettere in campo qualcosa di meglio; la Raven ridotta a una sorta di brigate rosse snob e dal quoziente intellettivo di una ameba; Lambert che sembra buttato lì a fare il traditore perché lo dobbiamo mettere a caso; Moriarty che se non lo mettevano era molto meglio e così è uno schiaffo ad ogni fan di Conan Doyle; Lily contenta di fare la stagista non pagata a tempo pieno... Oggetti che prima non li si considerà di striscio e poi diventano importantissimi... Cose che accadano a caso...
RispondiEliminaMamma che dolore concludere queste due puntate. mai visti dei personaggi come Sherlock, Moriarty e Lily con un così grande potenziale venire usati così male. Se continua così stiamo quasi ai livelli della quarta.
Non posso che darti ragione. Secondo me la seconda parte della serie è meglio, anche se il finale dà il fianco a parecchi problemi. Ma ci risentiremo quando l'avrai vista (ma che ritmi hanno le trasmissioni Mediaset? Mezza serie alla settimana???)
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