Trama: Maddie e Frank ricevono una telefonata dalla figlia, rimasta coinvolta in un incidente. I due partono in macchina per andare ad aiutarla, ma cominciano a succedere cose strane...
Hallow Road è uno di quei film che, forse, non sarebbero da definire horror tout court. La maggior parte degli spettatori, infatti, potrebbero lamentarsi perché, nel corso del film, "non succede nulla", non si vede niente di spaventoso, non ci sono scene splatter né jump scares. Eppure, Hallow Road, per quanto mi riguarda, E' un horror, perché è interamente giocato su atmosfere più che angoscianti e sfrutta il non visto per spalancare un abisso di terrificanti possibilità interamente immaginate o, ancor peggio, ragionate a seguito della visione. Purtroppo, per chi apprezza solo le opere chiare dall'inizio alla fine, Hallow Road non offre risposte né soluzioni, ed ha un finale definitivo ma aperto, che non spiega, di preciso, cosa sia successo ad Alice durante la fatidica notte raccontata nel film. Hallow Road si apre con una lenta carrellata su un sottobosco notturno, che si conclude con l'immagine di una scarpa da ginnastica insanguinata, dopodiché presenta un'altra lenta carrellata, questa volta di una sala da pranzo in cui una cena è stata lasciata a metà e durante la quale si è rotto un bicchiere. E' passato del tempo dalla cena, perché Maddie e Frank, i padroni di casa, dormono entrambi e vengono prima svegliati dall'allarme antincendio scattato senza apparente motivo e, poi, costretti ad uscire dalla telefonata della figlia Alice, che comunica di avere avuto un incidente. La trama del film, scritta da William Gillies, verte interamente sul dialogo telefonico tra Alice e i suoi genitori, e l'unica cosa certa, per lo spettatore, è ciò che accade all'interno della macchina, durante il viaggio verso Hallow Road; ciò che invece accade nel luogo in cui si trova Alice, che noi non vediamo mai, è affidato interamente alle parole di una narratrice inaffidabile (giovane, preda dello shock, probabilmente alterata da sostanze stupefacenti) e agli inevitabili limiti del mezzo telefonico, tra linee che cadono e utenti irraggiungibili, atti a creare ancora più buchi all'interno di una storia di cui non è facilissimo rimettere insieme i pezzi. A un certo punto, poi, subentrano eventi inspiegabili a scombinare ancor più le carte, e l'orrore, che prima faceva affidamento sul montaggio e sulla bravura degli interpreti, diventa un incubo sonoro, fatto di violenti suoni scricchiolanti, da fare accapponare la pelle, e voci misteriose ma stranamente familiari.
Ricamare ulteriormente sulla trama di Hallow Road sarebbe un po' un delitto ma, oltre all'inquietudine legata alla comprensione di ciò che è accaduto ad Alice, c'è anche l'angoscia di vedere due esseri umani che, messi in condizioni di profondo stress, vomitano tutto ciò che li tormenta, nascosto a loro stessi e alla famiglia, mostrandosi nudi di fronte a verità dolorose e rendendosi conto, tragicamente, che il male, troppo spesso, ce lo attiriamo addosso con i nostri silenzi, la testardaggine e la diffidenza. In questo, Hallow Road non funzionerebbe senza l'incredibile bravura dei due attori principali. Rosamund Pike si riconferma un'attrice impressionante, un mostro di controllo che, a poco a poco, si sgretola rivelando una fragilità tristemente umana; Matthew Rhys le tiene testa nei panni di un uomo buono, ma disabituato al vedere andare all'aria i suoi progetti, pronto ad arrivare a conseguenze estreme pur di non deviare dal percorso stabilito per sé o per gli altri. Ai due grandissimi attori è consentito brillare grazie alla sinergia tra il regista Babak Anvari e il montaggio di Laura Jennings, la quale scandisce alla perfezione il ritmo della vicenda con tantissimi, importanti stacchi in grado di rendere incredibilmente vario quello che, potenzialmente, avrebbe rischiato di essere un noioso film ridotto ad un singolo ambiente, per di più buio. Invece, regia e montaggio catturano l'interesse dello spettatore alimentandone l'ansia (la sequenza della rianimazione cardiopolmonare è magistrale, spinge proprio a seguire le istruzioni di Maddie, muovendosi a ritmo con le sue mani esperte), dirigendo lo sguardo verso dettagli inquietanti, creando un importantissimo legame con una persona che non vediamo mai se non in foto, e per quanto mi riguarda questo è grande cinema. Ho un paio di teorie sul finale e, in generale, sull'intera vicenda, ma se volete ne parliamo nei commenti. Intanto, vi consiglio di recuperare appena possibile questo film (lo trovate a noleggio su tutte le piattaforme di streaming legale), tenendo in conto però che vi aspetta una serata all'insegna dell'ansia!
Del regista Babak Anvari ho già parlato QUI. Rosamund Pike (Maddie/voce della signora gentile) e Matthew Rhys (Frank/voce dell'uomo gentile) li trovate invece ai rispettivi link.