domenica 8 luglio 2012

Wolf Creek (2005)

Venerdì sera mi sono sparata una simpatica maratona horror a casa di amici, dopo tanto tempo. I film "incriminati" erano il bellissimo Shadow di Zampaglione e l'altrettanto bello Wolf Creek, diretto nel 2005 da Greg McLean.


Trama: tre ragazzi, persi nell'Outback australiano, si ritrovano vittime di un pazzo omicida.


La mia "storia" con Wolf Creek comincia nel 2006, anno in cui ho passato nove mesi in Australia. In quel periodo, sono riuscita a vedere il film due volte, la prima volta nel comfort della mia casetta, assieme ai miei due inquilini, la seconda volta sola in una stanza d'albergo dopo una splendida gita ad Ayer's Rock. Proprio in quella stessa stanza mi sono addormentata dopo la visione della pellicola solo per poi risvegliarmi con l'orrenda sensazione che il maledetto Mick Taylor fosse sopra di me, un incubo (per fortuna!) così vivido che ho sentito distintamente il materasso affondare ai lati del mio corpo come se qualcuno si stesse reggendo sulle braccia. Questo solo per dare un'idea della potenza di Wolf Creek, uno dei migliori horror dell'ultimo decennio, in grado di "partorire" un mostro capace di rivaleggiare con maniaci cinematografici ben più illustri. Certo, il doppiaggio italiano gli fa perdere almeno 30.000 punti, perché ascoltare la quasi incomprensibile parlata da bushman del bravissimo John Jarratt è una parte fondamentale dell'"esperienza Wolf Creek", ma tolto questo, anche alla terza visione la pellicola si riconferma uno spettacolo devastante.


La bellezza di Wolf Creek risiede innanzitutto nel modo in cui il regista rende il paesaggio australiano un coprotagonista fondamentale all'interno della storia narrata. La stupefacente visione del cratere del luogo che da il titolo al film (anche se lo spelling corretto sarebbe Wolfe Creek) diventa il simbolo di una terra misteriosa e affascinante, ma al contempo irta di insidie e non sempre a misura d'uomo, o meglio, non a misura di turista: è troppo facile immaginarsi dispersi nel desolato Outback, al centro di una strada asfaltata sì, ma potenzialmente infinita, che taglia un territorio brullo, pianeggiante, privo di punti di riferimento e persone. In mezzo a queste terre di nessuno potrebbe succedere davvero di tutto, e lo scoprono sulla loro pelle i tre ragazzi protagonisti, schiacciati sia dalla follia di Taylor che dall'impossibilità di fuggire da un luogo che non offre nascondigli, maledetto dalla luce del giorno, talmente ampio e sterminato da risultare, paradossalmente, claustrofobico. Di conseguenza, il secondo elemento che rende Wolf Creek uno dei migliori horror recenti è proprio il ribaltamento di gran parte dei cliché del genere. I tre protagonisti, infatti, riescono a fuggire abbastanza facilmente al loro aguzzino, perché non è tanto la tortura fine a sé stessa ad essere importante (sebbene le scene splatter e le sevizie abbondino, per esempio quella della "testa sullo stecco" è una sequenza difficile da digerire persino per me), quanto l'infrangersi di tutte le speranze e le convinzioni dello spettatore e dei personaggi, costretti ad osservare e subire una spietata ed impari caccia dai risvolti spesso imprevedibili.


Last but not least la, perdonatemi il termine, meravigliosa figura di Mick Taylor. Alla sua prima comparsa sullo schermo, la mia inquilina dell'epoca mi aveva raccontato di come John Jarratt fosse praticamente la versione australiana di Claudio Bisio, un comico e presentatore tra i più amati nella terra dei canguri. Sapendo questo, diventa semplicemente scioccante osservarlo annullarsi nei panni di una odiosa, laida, perversa macchina per uccidere, che stravolge completamente la figura reale degli amichevoli, sboroni, divertenti e incomprensibili bushmen che popolano l'Outback. In aggiunta, il montaggio serrato, gli effetti splatter anche troppo realistici, la fotografia luminosissima e impietosa e la colonna sonora minimal rendono Wolf Creek un piccolo capolavoro che ogni amante dell'horror dovrebbe guardare ed inserire nella propria videoteca.


Di Nathan Phillips, che interpreta Ben, ho già parlato qui.

Greg Mclean è il regista e sceneggiatore della pellicola. Australiano, ha diretto solo un altro film, Rogue. Anche produttore e attore, al momento ha due film in progetto, tra cui il seguito di Wolf Creek.


John Jarratt interpreta Mick Taylor. Australiano, ha partecipato a film come Picnic a Hanging Rock, Rogue e Australia. Anche sceneggiatore e produttore, ha 60 anni e due film in progetto, tra cui il seguito di Wolf Creek.


Anche se viene spesso dichiarato che il film si basa su eventi realmente accaduti, ciò non corrisponde proprio a verità. Wolf Creek prende spunto sia dai famigerati Backpackers Murders avvenuti in Australia negli anni '90 per mano del killer Ivan Milat sia da altri omicidi compiuti sempre in loco da Bradley John Murdoch (in particolare, il processo contro quest'ultimo si è concluso con la sua condanna per omicidio proprio l'anno dell'uscita della pellicola). Se il film vi fosse piaciuto, consiglierei la visione di classici come Le colline hanno gli occhi, Non aprite quella porta o qualcosa di più recente e scioccante come A' l'interieur. ENJOY!











14 commenti:

  1. Mi ricordo che vidi il trailer in tv al epoca che usci nelle sale e mi gaso moltissimo. Lo vidi qalche anno dopo e mi lasciò indifferente, però credo che la colpa sia il fatto che nel fra tempo uscirono un micchio di slasher fati con lo stesso stampo. Il mio commento dopo la visione fu gia visto...

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    1. Effettivamente, dopo l'uscita di Wolf Creek l'Ozploitation e tutta un'altra serie di film simili avevano praticamente invaso le sale.
      Io mi sono salvata perché in quel periodo ho visto davvero pochi slasher, ma ancora oggi questo Wolf Creek ha qualcosa che lo rende superiore a tante altre pellicole simili.

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  2. aaaaaah questo film mi è sfuggito, non l'ho mai visto, mi sa che lo metto in lista, grazie Babol di averne parlato ^_^

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    1. Ci mancherebbe!
      Era da tempo, tra l'altro, che volevo dedicargli un post ^__*

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  3. questo film è bellissimo, sorpassa a destra tutti gli slasher americani del nuovo millennio! Anche Rogue è molto carino, inferiore a questo ma degnissimo di una visione. McLean è decisamente un ottimo regista!

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    1. Rogue devo ancora vederlo, ma ne ho sentito parlare benissimo, spero di riuscire a rimediare presto alla mancanza!

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  4. non l'ho visto, caspiterina. Lo devo vedere?

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  5. Questo conferma il mio gusto in fatto di film. Non mi è piaciuto per niente.
    Ho fatto fatica ad arrivare a metà film, il resto l'ho '''guardato''' facendolo andare avanti a pezzi. Sarà che l'ambientazione non mi sconfinfera, sarà che i tre ragazzi sono uno più odioso dell'altro...non saprei.

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    1. Sarà che forse non ti piace il genere :) Anche un mio amico l'ha odiato con fiera passione!

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  6. Ti dirò, io sono uno di quelli che l'ha visto con abbastanza indifferenza. Ma credo perché lo avevo iniziato con delle aspettative particolari che sono andate un po' a infrangersi :/

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    1. Mhhh forse il motivo è quello. O forse non hai creduto abbastanza in Mick u__u

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    2. Guarda, se già prima non accettavo le caramelle (anzi, i cookie, dati gli ultimi casotti di internet) dagli sconosciuti, dopo questo film intendo persistere su quella strada XD

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    3. E' la prima regola dell'Outback: chi si fa li *azzi sua, torna salvo a casa sua!! :D

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