giovedì 15 marzo 2012

Sono fotogenico (1980)

Come da molto anticipato, complice la mancanza di film al cinema ho guardato ieri Sono fotogenico, diretto nel 1980 da Dino Risi. Mi aspettavo una delirante e divertente supercazzola, invece sono rimasta delusissima, ahimé.


Trama: Antonio Barozzi è un bamboccione con velleità da star del cinema. Per coronare il sogno di diventare attore si trasferisce a Roma e lì comincia il suo tragicomico approccio con l’universo cinematografico, tra comparsate, provini, servizi fotografici e agenti profittatori…


Come ho detto, mi aspettavo uno di quei film dove si ride una scena sì e l’altra anche, un po’ come le vecchie pellicole con Lino Banfi, per intenderci. Invece da metà in poi Sono fotogenico diventa “sono soporifero”, e ammetto che, complice la stanchezza serale, ho avuto difficoltà a seguirlo e rimanere sveglia e reattiva. Il motivo che mi ha spinto a cercare e vedere questo film sta tutto in una storica sequenza che la mia collega pomeridiana di tanto in tanto mi ripropone; in questa sequenza, davanti al rifiuto di mangiare da parte di uno dei commensali, la cuoca esordisce con un “Molto buona questa pasta e patate, dovresti mangiarne un po’. Ti farebbe tirar l’usel!”. Ecco, diciamo che questo è l’unico pezzo che mi ha fatto effettivamente ridere, assieme al delirante servizio fotografico dove Pozzetto mantiene la stessa espressione a prescindere da quella che gli viene richiesta (e il fotografo commenta “Fai schifo! Fai proprio schifo…”) e l’intera sequenza iniziale dove ci viene presentata la famiglia e la fidanzata bruttina del Barozzi, tutti bene o male segnati dal suo carattere sognatore ai limiti dell’idiozia (“E prima volevi fare il cantante, poi il prete, poi il mercenario in Africa, poi il terrorista, adesso l’attore…”). Ma il resto è davvero noia.


Il film, dopo un inizio divertente e una critica abbastanza graffiante al mondo del cinema (gossip che nascono senza fondamento, comparse trattate come degli schiavi, incompetenti che fanno carriera grazie ai soliti calci in culo all’italiana, megastar come Tognazzi che hanno occhi solo per le zoccolette che potrebbero portarsi a letto e che sono di una maleducazione infinita, truffatori di varia natura, sedicenti geni della recitazione) si perde nel riproporre più o meno le stesse gag che puntano quasi tutte sull’alta percentuale di personaggi cicci ma spicci, possibili bulicci, come direbbe Elio, che in qualche modo concupiscono il povero Barozzi (il quale, a dire il vero, si tira indietro ma non troppo e a volte prende pure l’iniziativa!). La frustrazione del protagonista per l’impossibilità di realizzare il suo sogno, assieme al sentimento d’amore per la procace attricetta interpretata dall’onnipresente Fenech, alla lunga portano ad un appiattimento generale che degenera quando il film vira verso la commedia rosa, con tanto di figli in agguato, e la pellicola non viene salvata nemmeno dal cinico finale, che riporta la situazione ad una sorta di status quo iniziale.


Poi, per carità, a me può non piacere, ma immagino che all’epoca Sono fotogenico abbia fatto furore. D’altronde, ci sono delle guest star di tutto rispetto, come Monnicelli, Gassman, il già citato Tognazzi, Barbara Bouchet, Lory Del Santo e altri che sicuramente non ho riconosciuto; però poi penso anche che Dino Risi ha diretto fior di pellicole, come Profumo di donna e Il sorpasso, solo per citarne un paio, e mi scende una lacrima di fronte alla mediocrità di Sono fotogenico, che tra l’altro ha anche sceneggiato. Sono sincera: visto l’inizio, la feroce ironia, l’alternarsi di momenti seri ad altri più amari, la triste mediocrità in cui si dibattono i protagonisti e la loro disperata ricerca di qualcosa di migliore, poteva nascere un film a dir poco grandioso. Purtroppo, a me sembra che tutto questo ottimo materiale di partenza (compresa la meravigliosa faccia di Pozzetto, perfetto per il ruolo) sia stato sprecato soprattutto a causa della mancanza di coesione tra un evento e l’altro, come se i realizzatori avessero troppa carne da mettere al fuoco e non riuscissero a trovare un modo per farci stare tutto. Peccato, delusione doppia stavolta.


Di Edwige Fenech, che interpreta Cinzia, ho già parlato qui.

Dino Risi è il regista della pellicola. Milanese, lo ricordo per film come Pane, amore e..., Poveri ma belli, Il vedovo, Il sorpasso, Profumo di donna (la cui sceneggiatura gli è valsa la nomination all'Oscar) e Il commissario Lo Gatto. Anche sceneggiatore e attore, è morto nel 2008, all'età di 91 anni.


Renato Pozzetto interpreta Antonio Barozzi. Originario di Varese, lo ricordo innanzitutto per i memorabili sketch e le assurde canzoni in coppia con Cochi, poi per film come Di che segno sei?, Sturmtruppe, Mia moglie è una strega, Culo e camicia, Ricchi, ricchissimi... praticamente in mutande, Il ragazzo di campagna, E' arrivato mio fratello, Sette chili in sette giorni, Grandi magazzini, Roba da ricchi, Da grande, Le comiche, Le comiche 2, Ricky e Barabba e Le nuove comiche. Anche sceneggiatore, regista e produttore, ha 72 anni.


Nel cast figura anche un giovanissimo Massimo Boldi nei panni del cognato di Antonio, per una volta lontano dalla terribile figura dell'insopportabile “cipollino”. E con questo è tutto, vi saluto. ENJOY!

19 commenti:

  1. questo film l'ho visto e strarivisto,le tue critiche ci stanno dentro assolutamente.Nondimeno a me il finale piace moltissimo,uno scossone cinico e amaro che porta il film oltre alla commediola di pozzetto solita.

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    1. Guarda, ammetto che il finale l'ho visto con un occhio aperto e un occhio chiuso, ma è stato quello che mi ha risvegliata perché era davvero una botta di vita. Dovesse ricapitarmi la visione di Sono fotogenico, sarà di pomeriggio!

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    2. comunque non è un capolavoro o un buon film.Tieni conto che Risi ha concluso la carriera con film come Teresa con Barbareschi e Grandi o Giovani e belli con la Falchi e un tv movie orribile come Miss Italia.
      Monicelli almeno ci ha lasciato con le Rose del Deserto,imperfetto ma toccante

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    3. Gesù, poveraccio. Tre titoli che non ho mai visto e sicuramente non vedrò mai. Per Rose del Deserto, invece, se ne può parlare, quando sarò di animo giusto!

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  2. Io l'ho trovato geniale, certo, non riuscirei a guardarlo più di tre volte, ma Pozzetto dal fotografo, le scene iniziali, Gassman-Tognazzi-Monicelli...no, non riescirò a dimenticarlo facilmente.

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    1. Confermo, la sequenza di Pozzetto dal fotografo è epica, a prescindere dalla qualità del film.
      Ed è bello anche rivedere la triade che hai nominato ^^

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  3. Weh!
    Credo semplicemente che a te un certo tipo di cinema non piaccia....
    questo film che ne avevo parlato in uno dei miei lunghi post sul Pozzetto (l'anno scorso su SPlinder) è particolare....
    Non hai citato l'attore che ha interpretato meglio in questo film: Aldo Maccione!
    E' evidente che il film non l'hai in un certo senso visto....cioè da un certo punto in poi il film non ti ha coinvolto! (anche se l'hai visto tutto!).
    Per quanto mi riguarda, questo è un film che non mi ha convinto totalmente. E il punto è che è stato girato nel 1980, in un periodo in cui il cinema stava cambiando. E quindi forse il film non è completamente riuscito.
    Comunque mi lasci perplesso: fra tutti i film del Pozzetto non hai citato "La patata bollente"...non va bene!!!!!:))))
    E poi a quali film di Lino Banfi ti riferisci? A quelli culi e tette?
    Ora come ora sono (forse) uno dei blogger più esperti del Lino....
    In ogni caso, potresti provare a vedere un film come "Gran Bollito": se ti addormenti durante il primo tempo, vuol dire che un certo tipo di cinema (o vari generi di cinema) non ti piacciono....
    Buonanotte!

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    1. Potrebbe benissimo essere che non sia fatta per questo genere di cinema, eh!
      Però mi ricordo che da piccola qualche film con Pozzetto e, appunto, Banfi l'avevo visto e mi ero fatta le matte risate (non ricordo però i titoli, sorry!)
      Invece, come dici tu, e come ho ribadito in effetti, Sono fotogenico non mi ha coinvolta per nulla, si perde parecchio da metà in poi.
      Comunque cercherò prima o poi di vedere Gran bollito, ci risentiremo!

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  4. Ma soprattutto guardati "La Patata Bollente".......:)
    Ciao!

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  5. Consigliato anche da me, La patata bollente è avanti di 30 anni.

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  6. Onestamente, senza offesa, ma tu di cinema non capisci un cazzo

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    1. E chi s'offende? Non ho mai detto il contrario, mi pare.

      Altrettanto onestamente, con un nickname professionale come il tuo avrei preferito un commento più arguto, argomentato e magari interessante invece così ti sei messo al mio stesso livello di ignoranza anatomica senza che io muovessi un dito.

      La prossima volta il dito lo muoverò io e con un magico click eliminerò a malincuore simili elucubrazioni, costate sicuramente tempo e fatica.
      Buona giornata! :)

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    2. Beh, Erica, lui è Studio News e dà notizie, e la notizia di oggi è che non capisci una sega di cinema, fattene una ragione.
      Credo che ci siano fior di giornalisti che hanno curato l'articolo e la news

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    3. Porca miseria, hai ragione, non avevo ancora consultato la rassegna stampa odierna. E io che credevo che i problemi del mondo fossero altri!

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    4. Può anche darsi che Bolla di cinema non ne capisce un ca**o, ma poi mi dico perchè giudicare soltanto da un post? Non potresti farti un giro prima di sputare sentenze a palla? Scusando l'intromissione ma certi commenti mi mettono i brividi addosso.

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    5. Oh ma magari il tipo s'è fatto un giro e il blog gli fa schifo in generale, che ne sappiamo? E' che era notte, andava di fretta, doveva lasciare assolutamente un segno della sua esistenza quindi non è stato molto prolisso...! :)

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  7. Come si chiama la musica quando c'è la sveglia nell' albergo popolare?

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    1. Purtroppo dovrei rivedere il film, non la ricordo proprio, mi dispiace.

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