mercoledì 5 gennaio 2011

The Killer Shrews (1959)

Torno nuovamente a magnificare l’utilità di internet, soprattutto per chi, come me, è cinefilo con tendenze trash. E torno a ringraziare il sito horror.it senza il quale, probabilmente, non avrei mai scoperto l’esistenza di una cosa inguardabile come The Killer Shrews, film diretto nel 1959 dal regista Ray Kellogg.


Trama: il Capitano Thorne sbarca su un’isola assieme al suo assistente, per portare provviste agli abitanti in previsione di un tifone che sta per abbattersi proprio lì. Scopre così che l’isola è abitata da cinque persone e da una marea di toporagni che, causa esperimenti condotti dai cinque sconsiderati, hanno raggiunto ormai dimensioni più che ragguardevoli ed una fame in linea con la stazza…


Diciamo che non c’è voluto molto per convincermi a vedere questo The Killer Shrews, è bastata la trama e la convinzione che una cosa più trash di un toporagno killer può giusto essere il killer tomato (che, peraltro, devo ancora guardare, mica ci ho rinunciato!!) e, in mancanza di quest’ultimo, ho divorato il film, vista anche la durata irrisoria. E meno male, perché il trash c’è, ovviamente, ma la prima mezz’ora di film è di una noia mortale, con i personaggi chiusi in una stanza a sfondarsi di wiskey e sigarette come se piovessero. L’unico evento degno di nota è il primo attacco degli shrews ma, capitemi… avviene nel bel mezzo di una foresta, ambiente che solitamente ospita dei lupi… complice lo schermo piccolo, la giornata lavorativa, il bianco e nero della pellicola… beh, lì per lì ho pensato che fosse, appunto, un attacco di lupi.


Non avevo torto, gente!! Insomma, ho trent’anni, riuscirò a capire come si muovono dei cani, quando li vedo! E qui il trashofilo può cominciare a gioire, perché i Killer Shrews, quando vengono ripresi da lontano, altro non sono che cani ricoperti da strisce di pelo posticce e un paio di zanne, ma ci manca poco che scodinzolino. “Migliori” le riprese ravvicinate, dove lo shrew è una marionetta dall’occhio vitreo e dalla bocca spalancata che gli attori scuotono per simulare un attacco. Il problema è che, siccome l’effetto speciale è tristissimo (complice anche l’anno in cui è stato girato il film, per carità di Dio…) e probabilmente all’epoca non si potevano mostrare scene troppo cruente, gli sceneggiatori si sono dovuti inventare non solo una giustificazione per la grandezza spropositata delle bestiole, ma anche un’arma letale, rapida ed utilizzabile anche mostrando piccole ferite: la saliva velenosa, che consente agli shrews di uccidere con un solo morso. Quale sia la causa di tale “potere” e come sia relazionabile alla crescita delle bestie francamente lo ignoro o forse mi sono persa la stupidissima spiegazione, visto che la mia attenzione è stata distratta dal barbatrucco con cui i sopravvissuti cercano di fuggire agli animaletti.


Sì perché la genialata del film è che, nel momento in cui gli shrews stanno per infilarsi in ogni pertugio della casa, arrivando persino a rosicchiare muri fatti, credo, di mollica di pane, il protagonista si arma di fiamma ossidrica (!!) e, lungi dall’utilizzarla per fare fuori i roditori, decide di saldare un paio di bidoni di metallo (che peraltro, se non ho capito male, contenevano liquidi tossici…) e di nascondercisi sotto usandoli come “armatura” per arrivare al mare. Ora, io non l’ho mai fatto ma, presumo, una cosa simile funzionerebbe solo camminando a quattro zampe e strisciando i bidoni a terra cercando di muoverli. Gli attori, invece, recitano dritti con la schiena appoggiata al bidone, simulando una sofferenza degna di Ercole durante le dodici fatiche, il che mi fa pensare che gli imbecilli se la siano fatta a piedi, bidoni in spalla, camminando accucciati!! Gesù, piuttosto mi faccio inghiottire dagli shrews… E detto questo, gente, non vi è ancora venuta voglia di vederlo?

Ray Kellogg è il regista della pellicola. Assai più prolifico come operatore nel campo degli effetti speciali (a suo merito va detto che non ha curato quelli di The Killer Shrews, per sua fortuna), tra i pochi film che ha girato ricordo Berretti Verdi con John Wayne. Americano, è morto nel 1976, all’età di 70 anni. Purtroppo non ho trovato foto alcuna di costui.
James Best (il cui vero nome è Jewel Franklin Guy) interpreta Thorne. Giuro che se non avessi cercato notizie su quest’uomo non lo avrei mai capito, ma l’attore americano ha interpretato per anni una figura che nessuno di noi potrà mai dimenticare, ovvero lo sceriffo Rosco di Hazzard (di cui ha diretto anche un paio di episodi). Tra l’altro, la sua filmografia è sterminata, e comprende partecipazioni a film come Pianeta Proibito e ad altri telefilm famosi come Alfred Hitchcock Presenta, Ai confini della realtà, Perry Mason, L’ispettore Tibbs. Ha 84 anni.



E ora un paio di curiosità. Ken Curtis, che interpreta l’ubriacone Jerry, oltre ad aver partecipato a molti tra i più famosi western ha prestato la voce ad un idolo della mia infanzia, l’avvoltoio Tonto dello splendido Robin Hood della Disney. E per la serie “Non c’è mai fine al peggio”, The Killer Shrews fa parte di una cosiddetta double feature, ovvero una proiezione di due film, e la pellicola prodotta e diretta per fare coppia con siffatto capolavoro è una cosa intitolata The Giant Gila Monster, che parla non già di topi, ma di lucertole giganti. Orrore!! E ora vi lascio al trailer del film... ENJOY!

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