domenica 28 settembre 2008

Profumo - Storia di un Assassino (2006)

Ieri sera, dopo un pò di tempo, ho finalmente potuto vedere questo pregevole film di Tom Tykwer, tratto dal romanzo Il Profumo di Patrick Süskind, del 1985.


La trama è questa: Nella Parigi pre rivoluzionaria, al mercato del Pesce, nasce un bambino dall'olfatto prodigioso, Jean-Baptiste Grenouille. La sua abilità fuori dal comune è tale da consentirgli di riconoscere odori lontanissimi e mescolati ad altri, e questo gli consente di diventare l'assistente del più grande profumiere di Parigi. La sua ambizione è quella di creare il profumo perfetto, e mantenere in eterno gli odori: peccato che questo lo porterà ad uccidere giovani donne nel tentativo di ricavarne l'Essenza...

L'idea da cui parte il film è decisamente intrigante, l'ossessione di questo ragazzo che a tratti ricorda un pò Hannibal Lecter e la meticolosità con cui ricerca questo profumo perfetto sono rese benissimo nel film. Purtroppo non ho mai letto il libro, e chi lo ha fatto mi assicura che la trasposizione è assai fedele, tranne che per alcune "mancanze" (nel film non viene detto che Jean-Baptiste, a differenza degli altri, è privo di odore, da qui l'ossessione per ricercarne uno che possa essere mantenuto in eterno). Gli attori sono molto bravi, e il film alterna momenti molto lenti ad altri più briosi, senza dimenticare ovviamente la parte più "horror" ed inquietante della pellicola. L'impostazione del film è molto letteraria, con tanto di narratore onnisciente a scandire i momenti della pellicola, ed inizio in medias res.


Il regista porta lo spettatore in un delirio di splendide immagini (leggermente penalizzate da una fotografia troppo scura, soprattutto nell'ambientazione parigina) che vanno dal sudiciume ed oscurità della Città e delle botteghe di Parigi, allo splendore dei Campi di lavanda in Provenza, dove si ambienta la seconda metà del film. Tutto il film può essere definito una splendida opera vista attraverso l'olfatto di Jean-Baptiste. Predominanti sono i primi piani del suo naso, il suono del suo respiro, che conducono a flash di immagini diverse, caotiche come le percezioni perfette dell'olfatto del ragazzo. Il finale, che ovviamente non starò a raccontare per ovvi motivi, è un artistico quadro di corpi presi nell'estasi e nell'amore, qualcosa che raramente si vede al cinema.

Un film decisamente godibile, da vedere. Per poi magari leggere il libro.

Tom Tykwer è un regista tedesco non troppo prolifico che tuttavia ci ha regalato un film culto. Il particolarissimo Lola corre, con la sua ex compagna Franka Potente. Ha 40 anni e un film in uscita.


Ben Whishaw interpreta Jean-Baptiste. Questo attore inglese è un pò sconosciuto nel nostro paese, ma ha un viso molto particolare e secondo me è decisamente bravo. Tra i suoi film, Il mercante di Venezia e The Pusher. Ha 26 anni e due film in uscita.


Dustin Hoffmann interpreta il profumiere Giuseppe Baldini, il primo maestro di Jean-Baptiste. Inutile spiegare chi sia questo famosissimo e bravissimo attore, basta solo nominare alcuni tra i suoi film più belli: Il laureato, Uomo da marciapiede, Piccolo grande uomo, Cane di paglia, Tutti gli uomini del presidente, Il maratoneta, Kramer contro Kramer (per il quale ha vinto un Oscar), Tootsie, Rain Man (per il quale ha vinto un Oscar), Dick Tracy, Hook - Capitan Uncino, Virus letale, Sleepers, Sfera, Giovanna D'Arco, Neverland - un sogno per la vita, Mi presenti i tuoi?, Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi, Kung Fu Panda (dava la voce a Shifu). Ha 71 anni, due film in uscita.


Alan Rickman interpreta Richis, il padre di una delle vittime. Allora, io AMO quest'uomo, in originale ha una voce che incarna in sé lo snobismo e lo scazzo cosmico che nulla potrebbe fare passare. Anche il suo cipiglio è qualcosa di ineguagliato, e tutti i suoi film lo testimoniano: Trappola di cristallo, Robin Hood principe dei ladri, Michael Collins, Dogma, ogni capitolo della saga di Harry Pottter, Sweeney Todd. E' anche regista. Ha 63 anni e 4 film in uscita.


E ora vi lascio con il trailer... molto carino! ENJOY!



giovedì 25 settembre 2008

Buio Omega (1979)

Ci sono quei film che si vedono una volta e non si scordano più, nel bene e nel male. Durante la mia adolescenza, sono incappata in un losco figuro (ora marito di una delle mie migliori amiche) dalla dubbia passione per l'horror italico di peggior fattura. Nomi come Lucio Fulci, Aristide Massaccesi , Riz Ortolani, Sergio Stivaletti, erano per me sconosciuti... ed era con sommo stupore che mi accingevo a vedere pellicole dagli inquietanti nomi come E tu vivrai nel terrore... L'Aldilà, Antropophagus, Buio Omega, Quella Villa Accanto al Cimitero, ecc. ecc...

Sommo stupore che si trasformava in somma incredulità (mia) e sommo disgusto (di mia madre) quando alla tenera età di 14 anni mi trovavo davanti effettacci scabecci, dialoghi al limite del risibile, pilu in bella vista, e soprattutto trame confuse, incomprensibili e inconcludenti.


Due film in particolare ho giurato che non avrei mai più rivisto: uno era Antropophagus di Aristide Massaccesi (fermata la cassetta nella scena del feto) e l'altro era Buio Omega dello stesso regista, di cui mi accingo a parlare perché (e di questo devo ringraziare Samhain) l'ho rivisto, e leggermente rivalutato.


buio_omega


La trama è questa: in una cittadina di provincia (italiana, parrebbe, anche se le targhe delle automobili raccontano tutta un'altra storia) vive un ragazzo di nome Francesco, con l'hobby della tassidermia. Nonostante sia ricco e belloccio la sua mente è un baratro di perversione, alimentata anche dall'inquietante governante/amante Iris. Quando infatti la sua fidanzata e unico amore Anna muore di malattia (e di Voodoo perpetrato da Iris attraverso una vecchia maga), Francesco decide di trafugarne il cadavere e imbalsamarlo per metterlo nel letto di camera sua. Camera dove porta tutte le malcapitate che decidono di andarci a letto, solo per essere poi trucidate ogni volta che scoprono il perverso segretuccio del giovinetto.




La trama, come vedete, richiama molto Psycho, a partire dall'hobby di Francesco, passando per la presenza dell'ingombrante governante/madre opprimente e ammorbante, fino ad arrivare alla scena finale di Iris con coltellaccio in mano, la cui shilouette ricorda molto l'ombra nella doccia nel film di Hitchcock. Le somiglianze, tuttavia, si fermano qui. Questo è un prodotto nostrano, e lo si vede da parecchie cose, in primis dalla messa in scena e dalla fotografia “grezze” e poi dalla storia decisamente perversa e malata, che fa di questo film una sorta di horror erotico per necrofili (l'apice della perversione è il momento in cui Francesco versa una damigiana di acido nella vasca, mentre Iris smembra il cadavere della turista: la faccia goduta di lui mentre guarda la sua governante, la posizione della damigiana come fosse un enorme fallo e il continuo soffermarsi della telecamera sul liquido che ne esce, sono metafore piuttosto chiare).




Gore ce n'è in abbondanza: dalla preparazione del cadavere di Anna, con tanto di vivisezione e raccolta dei fluidi corporei, alla morte della turista americana e conseguente distruzione del corpo, per concludere con la resa dei conti finale tra Francesco ed Iris, il tutto condito con quel po' di sadico cannibalismo che non guasta mai. Detto questo, gli effetti speciali dovrebbero in effetti essere all'altezza. Alcuni non sono male, la vivisezione è parecchio realistica (anche se a tratti pensavo al mio macellaio che diceva a mia madre: “Signora, fa due etti e mezzo di fegato: lascio?”) e anche il corpo che viene sciolto nell'acido, solo per fare due esempi. Terribili gli occhi di Anna quando vengono scalzati dalle orbite, un pasticcio di ombretto rosso e kajal nero impastati con dell'acqua, e anche la scena in cui Francesco strappa le unghie alla turista con una pinza, in tempi di unghie finte e ricostruzione è palesemente fasulla, anche per colpa della recitazione.


Gli attori, punto dolente del film. Kieran Canter, che interpreta Francesco, è una maschera di cera, un Cicciobello monoespressivo. Quando uccide, quando pensa (?), quando piange, quando è felice, quando è arrapato, ha sempre la stessa espressione, con gli occhioni blu più o meno spalancati. Le procaci donnine che si porta in casa sono la punta trash del film, ciò che conferisce fascino ai miei occhi: l'Americana è doppiata con un accento da fare invidia a Heater Parisi, cicciona e strafatta di Marijuana. Quando lui le strappa le unghie, lei urla e basta, pesa 80 kg più di lui e neppure si dimena... meravigliosa! La donzella dalle smorfiette sessuose incontrata in discoteca, che sotto il vestito a fiori identico a quello di mia nonna non indossa NULLA, e balla credo un merengue mentre i Goblin suonano un brano dance è davvero l'apice del cattivo gusto, e posso dire di amare Massaccesi solo per questo. Franca Stoppi invece è l'anima del film, a mio avviso. La sua Iris è un meraviglioso esempio di donna frustrata, col cipiglio perennemente scazzato della porcona beffata dal destino: prima Francesco non la considera perché infatuato di Anna, liberatasi di quest'ultima ha solo il tempo per una sveltina e per un po' di gioco di mano, prima di ritrovarsi in casa il cadavere della rivale che ha il potere di aizzare sessualmente il ragazzo verso tutte le donne del paese tranne lei. Ricattandolo un po' riuscirebbe anche a farsi sposare, ma considerato che la signora mangia con la grazia di un facocero, è vecchiotta, e ha una famiglia di freaks che comprende anche una donna baffuta e un nonno che lucida la dentiera, è normale che Francesco non ne voglia sapere.


Nonostante quindi i mille difetti che questa pellicola indubbiamente ha, e sfido chiunque a dire il contrario, la visione non mi ha lasciata disgustata e depressa come quando avevo quattordici anni. Innanzitutto è molto meno noioso di quanto ricordassi, e meno confuso. La trama è lineare nella sua semplicità, ha un inizio e, soprattutto, una fine. Si alternano momenti gore a momenti (volontariamente o meno) esilaranti, e l'attenzione non viene mai meno. Rispetto a molti altri filmacci del periodo ha anche una storia stranamente plausibile e la musica dei Goblin, seppur ridondante da morire, non è affatto malvagia, soprattutto nei momenti più “soft” diventa quasi melodica e bella.


Decisamente un film da riscoprire, per chi ancora non lo avesse visto, ma ovviamente NON per tutti i gusti. Per chi volesse cercarlo, ha mille nomi diversi: Buio Omega, In Quella Casa.. Buio Omega, Blue Holocaust o Beyond The Darkness, questi ultimi due per il mercato internazionale.


 Aristide Massaccesi, in arte Joe D’Amato (e mille altri nomi. La domanda è: si vergognava profondamente del suo lavoro oppure era l’unico modo di sdoganare i film all’Estero e/o farseli distribuire in Italia? In realtà, mi si dice che fosse solo per non mischiare i diversi generi di film che girava e non confondere lo spettatore..) è uno dei registi più prolifici del panorama italiano, e anche uno dei peggiori a mio avviso nonostante la marea di estimatori. Tra i suoi film, quasi tutti di genere horror, erotico/porno, o banali e scialbi emuli dei generi e delle serie più famose negli anni ’70 e ’80 (spaghetti western, kung fu, mondo movies), ricordo i più famosi come alcuni episodi del filone Emmanuelle (Emmanuelle Nera: Orient reportage, Emmanuelle in America, Emmanuelle: perché violenza alle donne?, Emmanuelle e gli ultimi cannibali), Antropophagus, Le notti erotiche dei morti viventi. Allego una lista di esilaranti titoli, solo per presa visione, di una filmografia che giunge fino al nuovo millennio (io non li ho mai visti, ma magari qualcuno che si sente particolarmente solo vorrà cercarli!): Sollazzevoli storie di mogli gaudenti e mariti penitenti – Decameron n°69, Novelle licenziose di vergini vogliose, Messalina orgasmo imperiale, The Erotic Adventures of Aladdin X (della serie, come distruggere un film per bambini!), Robin Hood: Thief of Wives, Le porcone volanti, I predatori della verginità perduta.. e la lista potrebbe continuare, ma anche no. Il nostro è mancato nel 1999, all’età di 63 anni, per un attacco cardiaco.


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Kieran Canter interpreta Francesco. Bisogna dire che la capacità recitativa di costui è stata riconosciuta appieno, visto che dopo Buio Omega ha fatto solo qualche porno. Si dice anzi che si debba a lui la scoperta di Moana Pozzi, di cui è stato fidanzato fedifrago, pur essendo impotente (o___O ma soprattutto peeerchéééé?). Purtroppo non riesco a trovare informazioni biografiche su costui, tranne il fatto che probabilmente è di origine turca, trapiantato in America ed emigrato in Italia, ma, se qualcuno ne fosse a conoscenza, mi contatti che aggiorno il blog!




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Franca Stoppi interpreta Iris. Per lei vale tutto ciò che ho scritto per Canter: dopo un esordio con Dino Risi e i suoi Telefoni Bianchi, pochi film, e tutti erotici o porno. E anche di lei non si trovano notizie… qualche horrorofilo può aiutarmi?


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Della nostrana Cinzia Monreale ho già parlato qui.


E ora, ecco il trailer del capolavoro! ENJOY!


 


sabato 20 settembre 2008

Burn After Reading (2008)

Io non so se riuscirò a scrivere un post su quest'ultimo capolavoro dei Fratelli Coen, che definire geniale e strano è dir poco. Ma devo almeno provarci, per amor di critica o semplicemente di questo duo che io amo particolarmente.


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Come dice la locandina, l'intelligenza (gioco di parole con l'Intelligence USA, ovvero i servizi segreti) è relativa. Perché? Beh, perché i personaggi della pellicola sono l'emblema del vuoto e della stupidità, un cumulo di cliché e luoghi comuni in cui non credono neppure loro. Tutto comincia quando Osborne Cox (John Malkovich), un analista della CIA, viene licenziato per un "piccolo problema di alcolismo". Disoccupato, decide di scrivere le sue memorie e la moglie (Tilda Swinton) che già lo tradisce con un'ex guardia del corpo fedifrago, donnaiolo e paranoico (George Clooney), decide di chiedere il divorzio. Su consiglio dell'avvocato si premura di rubare tutti i dati, memorie, estratti conto dal pc di Cox, ma per colpa della distrazione di una segretaria, il cd coi files finisce nelle mani di Chad (Brad Pitt) e Linda (Frances McDormand), che cercano di riccattare Cox convinti di avere trovato prove di cospirazioni internazionali.


Questo è l'incipit del film, all'interno del quale i destini dei personaggi si intrecciano, si allontanano, si perdono in un tale crogiolo di informazioni, nomi e spie che lo spettatore è costretto a perdersi. Non aspettatevi un finale risolutivo perché non ci sarà, e neppure una morale. I protagonisti seguono un percorso illogico da manuale, in perfetto disaccordo con la trama che è invece perfetta nella sua casualità. Ognuno di loro è spinto essenzialmente dai tic e dalle mode che fanno della nostra società un letamaio: alcool, donne, amore facile, denaro, culto della forma fisica, chirurgia estetica, successo a tutti i costi, internet.  Seguiti in maniera stupida, raffazzonata, vuota.


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In una società di wannabes e stupidi di questa pasta, non è più possibile fare un film di spionaggio come un tempo. Persino i cliché sono impossibili da replicare: i russi, antico spauracchio, ora sono perfettamente integrati nel nostro paese. Da un cellulare si può risalire a qualunque persona, nessuna identità è più "segreta". C'è un tale crogiolo di spie che spiano i controspioni da mandare in palla anche i cervelli dei capi della CIA, che in questo film ci fanno la figura dei cioccolatai. Due "capoccioni" dell'intelligence, come in una tragedia greca, fanno da coro al destino dei due protagonisti. Un coro decisamente anomalo, tant'è che neppure loro capiscono cosa sta succedendo, le motivazioni delle persone coinvolte, gli avvenimenti che sfuggono di mano. Un molto rumore per nulla, si può dire, e la battuta finale dei due: "Cosa abbiamo imparato da tutta questa vicenda? - ... a non farlo più? - Ma cosa? - .. BOH!" rende benissimo il senso del film.


Geniale, come gli attori, perfetti: Malkovich è un modello di nevrosi e su tutti spicca Brad Pitt con il personaggio più stupido e caricaturale della sua carriera. E la regia, con luoghi e scene monotonamente ripetuti, quasi a voler rappresentare un cane che si morde la coda, una vicenda chiusa che, nel mezzo di mille altre quotidiane vicende, sembra venire ripresa dall'occhio satellitare di un Grande Fratello che sta lassù, e si limita a registrare senza dare un senso a nulla. Meraviglioso.


Joel ed Ethan Coen sono tra i miei registi e sceneggiatori preferiti. Il loro nero senso dell'umorismo e l'amore per la provincia americana e i personaggi stupidi e tristi è qualcosa di particolare ed insuperato. Insieme hanno diretto una messe di film splendidi come Fargo, Il Grande Lebowski, Fratello dove sei?, L'uomo che non c'era, The Ladykillers e Non è un paese per vecchi. Joel ha 54 anni, tre film in uscita ed è sposato con Frances McDormand. Ethan ha 51 anni e due film in uscita.


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John Malkovich interpreta Osborne Cox, detto Ozzy, analista alcolista decisamente provato dalla vita e dalla moglie. Un pazzo, eclettico, come l'attore che ha interpretato una miriade di film, indipendenti e non. Tra i suoi titoli amo ricordare Le stagioni del cuore, l'impero del sole, Le relazioni pericolose, Mary Reilly, Ritratto di signora, La maschera di ferro, Essere John Malkovich, Giovanna D'Arco, L'ombra del vampiro, I miserabili, Compagnie pericolose, Con Air, Il gioco di Ripley, Johnny English, The Libertine, Beowulf. Ha tre film in uscita e 55 anni.


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Frances McDormand interpreta Linda, donna sola e decisa a trovare un compagno grazie ad internet e alla chirurgia estetica. Moglie di Joel Coen e bravissima attrice, ha recitato in Hunter, Ai confini della realtà, Mississippi Burning - Le radici dell'odio, Darkman, America oggi, Fargo (dove ha recitato incinta e per il quale ha vinto un meritatissimo Oscar), Madeline - Il diavoletto della scuola, L'uomo che non c'era, Tutto può succedere, e ha dato la voce anche ad un personaggio dei Simpson. Ha 51 anni.


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George Clooney interpreta Harry, l'amante della moglie di Ozzie. Questo attore conosciutissimo, oltre ad essere un gran fico, è anche bravissimo. Ha raggiunto la fama recitando in ER, contribuendo al successo della serie, poi è diventato attore e anche regista indipendente. Tra le sue pellicole come attore Hunter, La signora in giallo, Pappa e ciccia, Friends, Dal Tramonto all'Alba, Un giorno per caso, South Park (Dove interpretava Sparky il cane gay) La sottile linea rossa, South Park: il film, Three Kings, Fratello dove sei?, Spy Kids, Oceans' Eleven - Twelve e Tirteenth, Confessioni di una mente pericolosa, Syriana. Ha 47 anni e tre film in uscita.


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Brad Pitt interpreta il Chad, un povero mentecatto fissato sul fitness. La presenza più esilarante del film. Inutile parlare del buon Brad, tra moglie, amanti e figli, chi è che non lo conosce? Tuttavia è meglio menzionare un paio di film pregevoli. Innanzitutto, televisivamente ha partecipato a Dallas, 21 Jump Street e Freddy's Nightmares, Genitori in blue jeans, Friends e Innamorati pazzi. Per il cinema, ha esordito in Thelma & Louise, per poi continuare con Fuga dal mondo dei sogni, In mezzo scorre il fiume, Una vita al massimo, Intervista col vampiro, Vento di passioni, Se7en, L'esercito delle 12 scimmie, Sleepers, L'ombra del diavolo, Sette anni in tibet, Vi presento Joe Black, Snatch, The Mexican, Fight Club, Oceans' Eleven - Twelve e Tirteenth, Confessioni di una mente pericolosa. Ha 45 anni e sei film in uscita.


E vorrei ricordarlo così... brad_pitt_vestido_4


Ultima, ma non per questo inferiore, Tilda Swinton, androgina attrice inglese che interpreta Katie, la moglie di Ozzie. Estremamente elegante ed "eterea", la ricordo nell'intricatissimo Orlando, in Vanilla Sky, Constantine, Broken Flowers e Le cronache di Narnia (e non di Barbia XD). Ha 48 anni, un oscar vinto e quattro film in uscita.


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Ed ecco il trailer originale.... ENJOY!, decisamente!


giovedì 18 settembre 2008

Fantasmi (1979)

Ci sono film avvolti, erroneamente o meno, da un'aura di mistero. Io ho un elenco di pellicole che vorrei vedere o rivedere, per diversi motivi: Scarlatti – Il Thriller, Il Buio si avvicina di Katherine Bigelow, la serie di Guinea Pigs, solo per citare qualche titolo. E in questo elenco, c'era anche Fantasmi di Don Coscarelli, una cocente e devastante delusione.


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La trama è questa: in un cimitero avvengono delitti inspiegabili. Un uomo alto trafuga cadaveri dalle tombe e il camposanto è infestato da nani mordaci e sfere metalliche che trapanano i crani dei malcapitati visitatori. In tutto questo, un ragazzino da poco orfano cerca di capire che diamine stia succedendo con l'aiuto del fratello maggiore e del loro amico gelataio.


La risposta a questo film potrebbe essere un'altra domanda: E quindi?


Non ho ancora capito cosa volesse fare il buon Coscarelli. Se cercava un horror, è terribilmente deludente: al di là delle sfere assassine che al giorno d'oggi potrebbero far paura solo ad Harry Potter durante uno dei suoi incubi pre Quidditch, qualche salto qua e là dovuto alla comparsa dei nani da dietro le porte o le tombe, e un'ambientazione quasi perennemente notturna penalizzata da una fotografia pessima, c'è solo una grande noia.


phantasm


All'elemento horror si unisce quello fantascientifico, tutto d'un tratto, quando si parla di altri pianeti ed altre dimensioni. Non un demonio in cerca di anime, ma un alieno in cerca di schiavi cadaveri, questa la natura dell'uomo alto e decisamente privo di carisma alcuno.


Aggiungeteci anche una donna (che forse potrebbe proprio essere un travestimento dell'uomo alto) amante dei sacrifici umani, una vecchia medium muta, e un finale in stile Sogno di una notte di mezza estate e avrete il quadro completo di un pasticcio senza né capo né coda.


Una gran confusione, l'indecisione che percorre l'intera pellicola, personaggi raffazzonati e messi assieme quasi per caso, una colonna sonora tediosa e debitrice, in alcuni punti, del lavoro di Ritz Ortolani per L'Aldilà fulciano, una scena presa paro paro dal Rocky Horror Picture Show ed altre non mostrate, immagino, per mancanza di budget (il regista ha fatto tutto in famiglia, mettendo al lavoro genitori, parenti e migliori amici, d'accordo. Ma ce ne sono di film low budget che sono delle piccole perle!) e semplicemente raccontate dai protagonisti.. tutto questo rende Fantasmi uno dei peggiori horror che abbia mai visto, senza nemmeno un briciolo di ironia a salvarlo. Il brutto è che nove anni dopo Coscarelli ci ha riprovato, sfornando addirittura TRE seguiti, ai quali minaccia di farne seguito un quarto!! Holy crap!


Il caro Don Coscarelli, di origine Libica, ha passato tutta la sua carriera o quasi a dirigere e scrivere Phantasm e i suoi seguiti. Tra le altre sue opere spiccano Bubba Ho- tep ( trashissimo film con il mitico Bruce Campbell, ove Elvis e JFK (!), nascosti in una casa di riposo, devono impedire ad una mummia egizia di rubare le loro anime - film che è decisamente un Wannasee!!) e un episodio, per nulla malvagio, dei Masters of Horror, Incidente su una strada di montagna. Ha 54 anni e due film in uscita.


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A. Michael Baldwin (stranamente non imparentato con quelli più famosi) interpreta Mike. Si può dire che sia cresciuto recitando in Phantasm, visto che ha esordito con pochi episodi de La Famiglia Bradford e poi, dall'età di 16 anni, non ha più abbandonato il suo personaggio. Ha 45 anni e un film in uscita, il quinto capitolo della saga.


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Bill Thornbury interpreta il fratello di Jodie, Michael. L'attore è anche un musicista, sua è la canzone che strimpellano il suo personaggio e il gelataio fuori dalla porta di casa, ad un certo punto del film. Anche lui, si limita a portare avanti il suo personaggio nella saga. Ha 56 anni.


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Reggie Bannister interpreta, appunto, Reggie il gelataio. Questo attore è un caratterista dalla quarantennale carriera, si è fatto ovviamente tutti i capitoli di Phantasm, ha partecipato a Bubba Ho-tep e anche al pregevole Wishmaster. Ha 63 anni e la bellezza di 9 film in uscita tra qui l'immancabile Phantasm 5.


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Angus Scrimm interpreta invece l'uomo alto. Altro caratterista decisamente famoso, ha una filmografia di tutto rispetto. Ha infatti partecipato (oltre che ad ogni Phantasm) a Vampirella, Wishmaster, Alias, e Masters of Horror (nell'episodio citato in precedenza, per la regia di Coscarelli). Ha tre film in uscita e 82 anni.


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Ora vi lascio al trailer di siffatto capolaWORK... Enjoy!!


 



martedì 16 settembre 2008

Ab - Normal Beauty (2004)

Bestemmiando perché ADSL e telefono non funzionano, ecco l'ennesima recensione dell'ennesimo horror coreano tratto dalla mia (modestamente) vasta collezione, ovvero AB – Normal beauty (titolo originale: Sei mong se jun) di Oxide Pang, ormai eletto al rango di mia archnemesisse...s...


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La trama ricorda un po', soprattutto verso la fine, il bellissimo Tésis di Alejandro Amenabar. Jiney è una bravissima fotografa iscritta in una scuola d'arte. Bella, ricca e talentuosa, sembra non le manchi nulla tranne l'affetto della madre, che spesso e volentieri la lascia da sola, e la sua insoddisfazione viene riversata sulle foto, delle quali non va affatto fiera. Tutto cambia quando, un giorno, riesce a fotografare un uomo morto dopo un incidente avvenuto poco prima del suo arrivo. Da quel momento in poi la sua sarà una costante ricerca della morte, da immortalare in ogni forma d'arte, mentre l'identità della ragazza piano piano viene sepolta dagli incubi e dal passato..


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Questa pellicola si può dividere in due parti. La prima metà del film racconta una discesa nella follia attraverso immagini di morte sempre più terribili, inframmezzate da incubi, sogni ad occhi aperti, deliri e flashback. E' la parte più bella (e noiosa ahimé) del film, dotato di una fotografia splendida ed un eccezionale montaggio; è arduo seguire il filo perverso della mente di una ragazza che a poco a poco si sfalda, persa in immagini di quadri e foto che sono cupe, violente, virate nel rosso del sangue, nel nero della morte, nel giallo malato di un passato di violenza e disagio, o nei colori acidi della schizofrenia. E mentre la mente di Jiney (assieme all'attenzione dello spettatore che si aspetta un colpo di scena che non arriverà mai) va alla deriva, l'unica àncora di salvezza è la sua amica Jasmine, l'unico personaggio non ambiguo e decisamente positivo della pellicola. Tant'è che, dopo il suo ultimo intervento, pare che il film finisca a tarallucci e vino manco fosse uno spot del Mulino Bianco.


Ed è qui che il film cambia, e diventa un incrocio tra Saw e Tésis, ribaltando il tema del voyeurismo, dell'ossessione per la morte, del senso di potenza che da l'essere in grado di filmare e testimoniare il “proibito”. Da compiaciuta testimone di ciò che dovrebbe essere intimo e privato, se vogliamo, da “peeping tom”, Jiney diventa colei la cui vita viene violata, spiata, stravolta da mano ignota. “Take a look”, dice la cassetta che le viene consegnata sul pianerottolo della porta: e non è quella stessa curiosità che mise nei guai Alice, nel famoso Paese delle Meraviglie, la molla che ci spinge spesso a vedere, o agire nonostante sappiamo sia decisamente sbagliato? Ma quando sono altri che spiano, che vogliono sapere i fatti nostri tutto cambia, e non esiste curiosità e giustificazione che tenga, ovviamente. Quindi si può parlare di un film che segue un percorso banale, è vero, ma assai efficace: peccato – presa di coscienza – punizione – redenzione. Peccato che la parte finale sembri davvero un film a parte, e neppure tanto bello a vedersi.


Ah, Oxide Pang. Uno con un nome così, che filma pellicole dai nomi accattivanti come AB-normal beauty o Bangkok Kill City ci si aspetterebbe chissà cosa. E invece, le sue opere sono sempre un trionfo di splendide immagini e noia sovrana, nonostante tutti i significati filosofici ed artistici che si possano trovare. Né belli né brutti, stanno decisamente lì, e si dimenticano dopo un giorno o due. Chissà perché è già il suo terzo film che guardo o in cui incappo. Direi che ora ne ho decisamente abbastanza, in compenso mi è venuta voglia di riguardare il già citato film di Amenabar. Tra i film diretti da questo regista, che lavora spesso in coppia con il gemello Danny Pang, ricordo The Eye e The Messengers (con attori occidentali). Ha 43 anni e due film in uscita.


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Race Wong, vero nome Yuen-ling Wong, nata a Singapore, interpreta Jiney. Nonostante la giovane età, 26 anni, ha già all'attivo parecchi film, nessuno dei quali distribuito in Italia, ed è anche una delle due cantanti del gruppo 2R (l'altra è la sorella Rosanne), il cui video si può vedere in una scena ambientata nell'appartamento di Jasmine. Non ha film in uscita, al momento.


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Rosanne Wong,vero nome Yuen-Kwun Wong, interpreta Jasmine. Interessante ma vero, le due attrici sono sorelle nella realtà, e cantano entrambe nello stesso duo, oltre ad avere recitato assieme in parecchi film. La signorina ha 29 anni.


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E ora, se Youtube e la connessione non mi hanno ingannata... godetevi il trailer! Enjoy!



lunedì 1 settembre 2008

Bolla Wannasee: Mirrors (2008)


Visto che il cinema langue ed ora sono fissata col vedere tutti gli episodi di X-Files, dovrò ripiegare sul Wannasee!


E oggi voglio parlare di Mirrors, horror di prossima uscita firmato dal pesantissimo e abilissimo Alexandre Aja, già autore di perle come Alta Tensione e del remake di Le Colline Hanno Occhi. Ho visto il trailer al cinema prima che cominciasse Ombre dal Passato, e mi è piaciuto più quello che il film in sé.


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Il film è un remake di un film coreano del 2003, Geoul Sokeuro (Into the Mirror il titolo internazionale) . La trama parla di un ex poliziotto, ora guardia giurata, interpretato da Kiefer Sutherland (24, Ragazzi Perduti) che si trova alle prese con una strana e maligna presenza che usa gli specchi come via per arrivare nel nostro mondo. Come trama può sembrare banalotta, ma il trailer mi ha fatto accapponare la pelle!


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Il tema dello specchio maledetto è una costante nell'immaginario fantastico mondiale, a cominciare da una fiaba antica come Biancaneve, per arrivare alle più recenti leggende metropolitane. Quando ero piccola le amiche più grandicelle mi facevano venire i capelli bianchi sostenendo che, se uno fosse stato tanto coraggioso da recitare l'Ave Maria al contrario (!!!) davanti allo specchio dopo mezzanotte, alle spalle sarebbe comparso il demonio. Versione nostrana della leggenda metropolitana relativa a Bloody Mary, che può essere raccontata in mille modi diverse. Altre precursioni cinematografiche sul tema dello Specchio: la serie di Candyman, dove un artista di colore reo di essersi innamorato di una donna bianca viene condannato ad essere mangiato vivo dalle api solo per poi tornare alle spalle di ogni malcapitato che, davanti ad uno specchio, ripeterà la parola "Candyman" per tre volte.


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Un altro horror "a tema" è Mirror - Chi vive dentro lo specchio? di Uli Lommel, tediosissimo film del 1980 dove una ragazzina scopre un omicidio grazie a specchi più o meno assassini. 


mirror











E dopo questo excursus più o meno storico, vi lascio al trailer di questo miTTico Mirrors! ENJOY!



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