venerdì 30 novembre 2012

Hatchet (2006)

A furia di perseverare con la fiducia, il famoso dono di compleanno di una collega (che ha fruttato, non dimentichiamolo, robe "ragguardevoli" come 6 giorni sulla terra, Frontiers, Asylum e soprattutto Calvaire) ha finalmente sputato fuori una cosetta deliziosamente gore e stupida come Hatchet, diretto nel 2006 dal regista Adam Green.


Trama: un gruppo di turisti si ritrova disperso nelle paludi della Louisiana, per di più con un maniaco deforme alle costole...


Prima di guardare Hatchet ho mandato un messaggio a un altro collega, anch'egli horroromane, chiedendogli come fosse il film che mi stavo accingendo a guardare. La risposta è giunta categorica: "E' una belinata". Alzando gli occhi al cielo ed aspettandomi il peggio, mi sono messa a guardare il film pronta a spegnere lo schermo dopo 10 minuti, invece ho continuato fino alla fine, divertendomi come una bambina con le idiotissime e sanguinose trovate di cui abbonda la pellicola. Sì perché Hatchet è DAVVERO una belinata, la quintessenza della banalità slasher, con il solito gruppo di persone più o meno mentalmente minorate che vengono fatte fuori e smembrate dal solito killer praticamente immortale... e tuttavia è una pellicola che SA di calcare il terreno del banale e dello scontato, quindi ci scherza su aggiungendo un'ampia dose di umorismo a grana supergrossa. In pratica è come vedere un Piranha 3D molto meno trash ma con lo stesso, basso livello di neuroni: ci sono i rEgazzini in giro per il Mardi Gras a caccia di tette e patonza, ci sono due attricette porno che le tette le mostrano, c'è il geniale, divertentissimo e ciccio fratello di Bill Murray che le tette le filma, un terzetto di personaggi assolutamente sacrificabili e infine l'eroina del gruppo, incredibilmente bella ed intelligente per essere rampolla di una famiglia di zotici cacciatori di alligatori. E poi, in mezzo a tutte le gag e le battute caserecce alla American Pie c'è lui, il maniaco, un incrocio tra lo Sloth de I Goonies e il cugino scemo di Leatherface, con uno spiccato gusto per lo smembramento a colpi di accetta.


A tal proposito, Hatchet sarà anche una belinata per chi di horror ci campa, come me, ma quanto a gore bisogna levarsi il cappello. Gli effetti speciali sono poco realistici, è vero, più vicini a quelli degli esagerati bagni di sangue giapponesi che a quelli dei nostri cugini francesi, ma Adam Green si diletta a mostrarci teste mozzate (anzi, prima girate di 360 gradi con spruzzi di sangue a profusione, poi mozzate), impalamenti reiterati, accettate come se piovessero, sbudellamenti e altre amenità, il tutto condito da un giocoso humor nero, come se il regista ci sguazzasse in questi fiumi di liquido rosso. Se cercate la tensione però, mi dispiace ma dovrete puntare su un altro genere di film perché qui bisogna solo aspettare che il killer cicci fuori da qualche anfratto e le sue apparizioni sono sempre più o meno prevedibili, anche sul finale. Per il resto, gli attori sono decisamente in parte e in linea con la qualità medio-stupida dell'intera produzione, ci sono un paio di comparse d'eccezione (Tony Todd e, soprattutto, Robert Englund) e anche la colonna sonora è adattissima al genere, pesante, casinara e cafona. Insomma, non stiamo parlando della rivelazione horror del secolo e nemmeno di un gioiellino, ma Hatchet è sicuramente un valido intrattenimento che, senza vergogna, consiglio di vedere... Ovviamente una volta sola, per carità!


Del regista e sceneggiatore Adam Green ho già parlato qui mentre Robert Englund (Sampson) e Tony Todd (il reverendo Zombie) li trovate ai rispettivi link.

Joel David Moore interpreta Ben. Americano, ha partecipato a film come Dodgeball, Hazzard, Avatar e Le belve, oltre a serie come Sabrina vita da strega, Angel, Six Feet Under, CSI, My Name is Earl, Medium e Bones. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 35 anni e quattro film in uscita.


Kane Hodder interpreta Victor Crowley e suo padre. Icona horror in quanto inteprete di Jason Voorhes dai tempi di Venerdì 13 parte VII: Il sangue scorre di nuovo, ha partecipato a film come La casa di Helen, Wishmaster - Il signore dei desideri, Gli adoratori del male, La casa del diavolo, 2001 Maniacs, Frozen e Hatchet II, oltre a serie come Renegade, Nash Bridges, Più forte ragazzi, Streghe ed Alias. Americano, anche stuntman e produttore, ha 57 anni e undici film in uscita, tra cui il terzo capitolo di Hatchet.


Mercedes McNab interpreta Misty. Abbonata ai ruoli di zoccolotta smorfiosa dall'età di 10 anni, ricordo la bionda attrice canadese per aver interpretato la stupidissima Harmony nelle serie Buffy the Vampire Slayer ed Angel e per film come La famiglia Addams e La famiglia Addams 2. Inoltre, ha partecipato alle serie Walker Texas Ranger, Dawson's Creek, Supernatural e Criminal Minds. Ha 32 anni.


Joel Murray interpreta Doug Shapiro. Fratello di Bill Murray, lo ricordo per film come S.O.S. Fantasmi, Il rompiscatole, The Artist e God Bless America, inoltre ha partecipato alle serie La tata, Dharma & Greg, Malcom, Criminal Minds, Cold Case, Due uomini e mezzo, CSI: Miami e Desperate Housewives. Americano, anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 49 anni ed è tra i doppiatori del seguito di Monsters & Co., Monsters University.


Tra gli altri attori, segnalo inoltre il "colorato" Deon Richmond, già apparso in Scream 3 e Joshua Leonard, qui "figlio" di Robert Englund, che sicuramente ricorderete come uno dei tre poveri protagonisti di The Blair Witch Project. Il film ha generato due seguiti, Hatchet II del 2010 e l'imminente Hatchet III, che conterà nel cast (udite udite!!) il Billy Peltzer de I Gremlins e il Predator/Jason Woorhes Derek Mears. Aspettandone l'uscita, se Hatchet vi fosse piaciuto consiglio la visione di Black Sheep, di 2001 Maniacs e del geniale Splatters - Gli schizzacervelli. ENJOY!!


giovedì 29 novembre 2012

(Gio)WE, Bolla! del 29/11/2012

Torna il weekend, torna la febbra, ma sono fiduciosa, per sabato dovrei essere in forma. Altrimenti, si aspetta la settimana prossima e nel frattempo si da un'occhiata a cos'è uscito di nuovo per allietare noi cinefili... ENJOY!
Oh, dimenticavo. La carinissima Acalia Fenders dell'interessantissimo blog Prevalentemente Anime e Manga ha candidato il Bollalmanacco come Miglior Blog di Cinema sull'altrettanto valido Ho Voglia di Cinema . E visto che ora ho la candidatura... dal 17 dicembre in poi cominciate pure a votarmi, grézie!



"Dai creatori di Shrek e Kung Fu Panda". Le credenziali sembrano buone..
Le 5 leggende
Reazione a caldo: Già prenotato!!!
Bolla, rifletti!: di quello che spero sia il capolavoro d'animazione del 2012 ho già parlato ampiamente qui e qui. Altro non dico, aspetto di vederlo in settimana e di capire se le mie speranze erano ben riposte o no.


Di nuovo in gioco
Reazione a caldo: Francamente, non mi fa né caldo né freddo...
Bolla, rifletti!: C'è stato un periodo in cui, appena sentivo nominare Clint Eastwood, mi saliva la bavetta alla bocca e mi fiondavo a vedere il suo nuovo film a prescindere. Poi, dopo il deludente Hereafter e il pregevole ma non eccelso J. Edgar, soprattutto dopo le fregnacce da vecchio rincoglionito sparate per Romney, ammetto che l'entusiasmo è un po' sceso. Di questo Di nuovo in gioco non mi ispirano né la trama (vecchi talent scout alle prese col baseball, nemmeno il re King riesce a farmi interessare a questo genere di sport...) né gli attori (Justin Timberlake tra i protagonisti principali? Puah...!), quindi per questa volta passo e lascio la palla a blogger più illuminati.

"Dal regista di Immaturi" Ah, andiam bene.. "La felicità non si compra. Si affitta" Ecco, i film a volte nemmeno quello.
Una famiglia perfetta
Reazione a caldo:Ma la piantiamo...? Non è ancora Natale!!
Bolla, rifletti!: Allora, l'assunto di questa dolceamara commedia non è malvagio. C'è un burbero riccastro solitario che ingaggia un gruppo di attori perché interpretino la sua famiglia la notte di Natale. Ovviamente il committente di questa "recita" è un pazzo furioso, cinico e rompiscatole, quindi non sarà una passeggiata per i coinvolti. Almeno dal trailer, inoltre, questo Una famiglia perfetta sembra simpatico e ben recitato, ma sento sempre quel lieve odore di banale belinata nevrotica all'italiana che mi spinge a tenermi lontana dalla sala...

Al cinema d'élite si torna in terre francesi e alla commedia invece.


"Amici da sempre, da oggi coinquilini" La soluzione ideale in tempi di crisi!
E se vivessimo tutti insieme?
Reazione a caldo: Anche questo sembrerebbe carino...
Bolla, rifletti!: Un gruppetto di anziani (due coppie e un single) decide di andare a vivere, per l'appunto, tutti insieme in una casa, dove verranno "monitorati" da un giovane studente di antropologia. Attoroni della madonna, una visione più "moderna" degli anziani di oggi e una delicata commistione tra commedia e malinconia sono gli elementi che balzano all'occhio guardando il trailer, quindi questa pellicola si candida come futuro recupero come la maggior parte di quelle che danno al cinema d'élite.


martedì 27 novembre 2012

Flash Gordon (1980)

Dopo aver guardato Ted mi è salita una scimmia sulla schiena a dir poco colossale. Una scimmia bionda e dal nome identico a quello del vecchio amichetto di Peter Parker. Così, questa settimana ho deciso di guardare Flash Gordon, diretto nel 1980 dal regista Mike Hodges, per cercare di capire come mai Seth MacFarlane abbia eletto questo film a cult di una generazione.


Trama: Mentre la Terra viene attaccata dal perfido imperatore Ming, il giocatore di football Flash Gordon e la sua futura fiamma Dale vengono praticamente rapiti dal folle Dottor Zarkov che, deciso a salvare l'umanità intera, li infila a forza in un razzo sparato proprio sul pianeta dell'imperatore di cui sopra... 


La visione di Flash Gordon mi ha scissa in due. Da una parte sono tornata bambina e ho ricordato un volume dell'omonima serie a fumetti di Alex Raymond raccattata chissà dove e poi scomparsa di casa, ma non dalla mia memoria. Ricordo ancora il titolo dell'albo, Ritorno a Mongo, c'erano disegni bellissimi, delle sorte di ippogrifi del deserto e gli abiti dei personaggi che diventavano sempre più stracciati man mano che la storia andava avanti e le insidie aumentavano (mi è salita una voglia tale di riavere tra le mani questo fumetto che l'ho persino cercato su E-Bay. Per la cronaca, lo vendono intorno alle 5 euro, ma chissà se è lo stesso che avevo in casa. Chiusa la parentesi nostalgia nerd). Dall'altra parte ho invece rischiato più volte di cadere dalla sedia per le risate a profusione a causa dell'interminabile serie di chicche trash, camp, kitsch e WTF che si susseguono senza soluzione di continuità per tutta la durata del film. Ciò nonostante, sono quasi sicura che se avessi visto Flash Gordon da bambina lo avrei messo, come ha fatto MacFarlane, nella mia personale top 10 di supercult anni '80 perché è comunque zeppo di momenti epici, avventurosi, ironici e... oggesù, ma sono i Queen quelli che urlano "Flash! Aaa-aaah!" nei titoli di testa? Opperdiana, sono veramente loro!!! Niente pizza e fichi, signori.


La trama di Flash Gordon è banalotta ma sincera. C'è un eroe in grado di salvare (e salvarsi da) qualsiasi situazione, la sua futura fidanzata frivola ma di buon cuore, lo scienziato completamente folle ma armato di buone intenzioni e, per finire, tutti quegli inossidabili valori americani in grado di riportare sulla retta via un pianeta di selvaggi che (orrore!!) non credono nella forza dell'unione tra diversi popoli per abbattere il tiranno. Non ci credono, 'sti stolti! E, soprattuttamente, non conoscono il football americano! Ma parliamo del tiranno: un villain talmente cattivo da decidere di flagellare la Terra con calamità assortite solo per diletto. Come carico a coppe, inoltre, questo Minghione svedese ma truccato come Fu Manchu vorrebbe anche portarsi a letto la fedele futura fidanzata del protagonista solo perché, titillandola con la magia di un anello, la reazione vagamente orgasmica della tipa gli ricorderebbe la figlia. Figlia che, con buona pace della povera Ornella Muti che la interpreta, si farebbe veramente qualsiasi uomo presente sul pianeta Mongo. Facendo due più due, questa cosa mi da da pensare. Ma lasciamo perdere, certi rapporti incestuosi è meglio lasciarli dove sono. Flash Gordon, si diceva, ha tutto questo più l'avventura: ci sono battaglie in cielo, in terra e nelle paludi, mostri simili ai Visitors, pistole che sparano raggi laser, esplosioni a non finire, scooter volanti e persino un catfight, giusto per non far mancare nulla agli spettatori maschietti. Il tutto affidato a un cast internazionale mica da ridere, perché il buon De Laurentiis, a differenza dei produttori attuali, aveva sganciato soldi per quella che adesso pare una pacchianata ma che all'epoca sicuramente avrà ottenuto un successo incredibile (anche se il nostro avrebbe voluto nientemeno che Fellini a dirigerla. True story).


A dirla tutta, comunque, ho visto film molto più recenti in grado di superare abbondantemente in quanto a bruttezza, sciatteria senso del ridicolo questo Flash Gordon che, comunque sia, mette in scena costumi e scenografie kitsch ma altamente fantasiosi e che non lesina effetti speciali, sicuramente un po' datati ma usati con intelligenza. Sì, ovviamente non bisogna fare troppo caso ai dialoghi (imbarazzante quello tra Flash e Dale sul finale, dove i due si fidanzano senza praticamente conoscersi, ma in generale ci sono delle chicche sparse qua e là in quasi tutte le sequenze...) e, soprattutto, alla recitazione eccessiva e caricaturale di quasi tutti i coinvolti, tra i quali si salvano in corner giusto Timothy Dalton e le due attrici italiane, un'Ornella Muti palesemente doppiata e una Mariangela Melato con la pronuncia vagamente "Super Mario", ma se chiudiamo gli occhi davanti a queste cose o le accettiamo come trashissimo grasso che cola, allora saremo in grado di passare una serata ad alto tasso di nerditudine anni '80. E tornare un po' bambini e meno cinefili criticoni e precisini, per una volta.


Di Max Von Sydow, che interpreta l'imperatore Ming, ho già parlato qui, mentre Timothy Dalton, ovvero il principe Barin, lo trovate qua.

Mike Hodges (vero nome Michael Tommy Hodges) è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto La maledizione di Damien. Anche produttore e sceneggiatore, ha 80 anni. 


Sam J. Jones (vero nome Samuel Gerald Jonese) interpreta Flash Gordon. Americano, ha partecipato al film Ted e a serie come The A - Team, Hunter, Baywatch, Renegade e Walker Texas Ranger. Ha 58 anni.


Topol (vero nome Chaim Topol) interpreta il Dr. Zarkov. Palestinese, ha partecipato a film come Il violinista sul tetto, Galileo e Solo per i tuoi occhi. Anche produttore, ha 77 anni.


Ornella Muti (vero nome Francesca Romana Rivelli) interpreta la principessa Aura. Famosissima attrice romana, la ricordo per film come Innamorato pazzo, Tutta colpa del paradiso, Grandi magazzini, Io e mia sorella, Stasera a casa di Alice, Oscar - Un fidanzato per due figlie, Il conte Max, Vacanze di Natale '91, Il conte di Montecristo e To Rome with Love. Ha 57 anni.


Brian Blessed interpreta l'alato principe Vultan (personaggio che ha ripreso in una puntata de I Griffin). Inglese, ha partecipato a film come Robin Hood - Principe dei ladri, Hamlet, Star Wars Episodio I -  La minaccia fantasma e ha prestato la voce a Clayton in Tarzan e al Re Pirata in Pirati! Briganti da strapazzo, inoltre ha partecipato alla serie Doctor Who. Anche regista, ha 76 anni e tre film in uscita.


Mariangela Melato interpreta Kala. Gloria nostrana originaria di Milano, la ricordo per film come La classe operaia va in paradiso, Mimì metallurgico ferito nell'onore, Travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'agosto, Di che segno sei?, Il pap'occhio e Un uomo perbene. Anche compositrice, ha 71 anni.


Richard O'Brien (vero nome Richard Timothy Smith) interpreta Fico. Questo meraviglioso artista inglese è la mente che ha creato il musical più cult della storia nonché uno dei miei film preferiti, The Rocky Horror Picture Show (nel quale ha recitato nei panni del gobbo Riff Raff), inoltre ha partecipato a pellicole come Shock Treatment, Dark City, La leggenda di un amore: Cinderella, La casa stregata di Elvira e, ultimamente, si è dato al doppiaggio di un'altra roba cultissima, ovvero la serie Phineas e Ferb. Anche sceneggiatore, stuntman e compositore, ha 70 anni.


Tra gli interpreti spunta anche un giovane Robbie Coltrane, futuro Hagrid ma all'epoca semplice passante nei pressi dell'aereo su cui decollano i protagonisti. E se vi chiedete dove avete già visto il piccolo uomo che la principessa Aura si porta al guinzaglio, ricordatevi La fabbrica di cioccolato di Tim Burton, perché il kenyano Deep Roy era il modello per tutti gli Oompa Loompa del film. Rimanendo sempre in tema di attori, pare che Kurt Russel abbia rifiutato il ruolo di Flash perché il personaggio era privo di personalità, mentre il povero Schwarzenegger è stato scartato a causa dell'accento troppo marcato. Altro rifiuto è venuto dal regista Nicholas Roeg, che avrebbe voluto dipingere il protagonista come un messia, non come un povero streppone, mentre George Lucas, una volta saputo che De Laurentiis si era già accaparrato i diritti del serial su Flash Gordon, si è consolato girando Guerre Stellari. A proposito di serial e affini, ne esistono almeno sei dedicati al personaggio, tutti girati tra gli anni '30 e il 2007, senza dimenticare la parodia erotica del 1974, Flesh Gordon. Inoltre, attenzione attenzione, da qualche tempo si vocifera di un possibile remake, ma ancora nulla si profila all'orizzonte... per fortuna! Se però Flash Gordon vi fosse piaciuto, potrei consigliarvi di guardare Il quinto elemento, Conan il barbaro e i primi tre film di Guerre Stellari (per intenderci, quelli girati negli anni '70-'80). ENJOY!!



lunedì 26 novembre 2012

Get Babol! #43

Buon lunedì a tutti, fedeli lettori. E' stato un weekend tutto sommato positivo il mio, coronato da una capatina a Milano per la bella mostra di Picasso a Palazzo Reale, speriamo che la settimana si mantenga altrettanto piacevole. Nel frattempo, si profilano tempi rosei in campo cinematografico, con alcune intrigantissime uscite USA, sempre consigliate dal fido sito GetGlue... ENJOY!!

Life of Pi
Di Ang Lee
Con Suraj Sharma, Irrfan Khan e Adil Hussain
Trama (da Imdb): Un ragazzo sopravvissuto ad un naufragio viene trascinato in un epico viaggio di scoperta ed avventura. Alla deriva, crea un inaspettato legame con un altro sopravvissuto... una terribile tigre del Bengala.

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti La vita è bella, Forrest Gump e Titanic. Qualche settimana fa mi era capitato di vedere al cinema il trailer in 3D e di essere rimasta assolutamente a bocca aperta davanti alle splendide immagini che mi scorrevano davanti agli occhi. La trama, purtroppo, non mi aveva invece convinta più di tanto ma, da quel che leggo, si parla di un romanzo praticamente "infilmabile", scritto dallo spagnolo Yann Martel, che il regista Ang Lee ha reso in maniera più che mirabile. Bene, sotto Natale credo proprio che andrò a vederlo. Esce il 20 dicembre con il titolo Vita di Pi.


Red Dawn
Di Dan Bradley
Con Chris Hemsworth, Isabel Lucas e Josh Hutcherson
Trama (da Imdb): Un gruppo di teenager cerca di salvare il paese da un'invasione di soldati nordcoreani.

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti La città verrà distrutta all'alba, I mercenari 2 e Iron Sky. Remake di Alba Rossa, film con Patrick Swayze diretto da John Milius nel 1984 e che purtroppo non ho mai visto né sentito nominare, questa pellicola mi puzza di tamarreide bimbominkiosa lontano un miglio. E infatti, mi sono fermata a metà trailer. Va bene negli anni '80, ma come puoi in questi tempi del menga girare un film con un assunto così idiota? Nord coreani che, d'amblé, attaccano l'America? Zeppo di patriottismo e con un palese invito ad combattere fino alla morte per l'orgoglio del proprio paese? E poi ci mettete pura quella faccia da Peerla di Peeta e il bonazzo Thoro? Ma andate a spigolare, vah. Uscita italiana, per fortuna, non pervenuta ma la aspetto dietro l'angolo, sicuro come l'oro.


Rise of the Guardians
Di Peter Ramsey
Con le voci originali di Hugh Jackman, Alec Baldwin e Isla Fisher
Trama (da Imdb): Quando lo spirito maligno Pitch sferra un attacco contro la Terra, i Guardiani Immortali si alleano per proteggere l'innocenza dei bambini di tutto il mondo.

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti Pirati dei Caraibi - Oltre i confini del mare, Harry Potter e i doni della morte - Parte II e Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi. Anche se non me l'avessero consigliato, stiamo parlando di un cartone animato prodotto da Guillermo del Toro e che mi ha affascinata fin dal primissimo trailer che ho avuto la fortuna di vedere al cinema. L'animazione sembra davvero splendida, spero solo che la storia sia all'altezza. Lo scopriremo comunque presto, visto che uscirà giovedì in tutti i cinema italiani col titolo Le 5 leggende.


Hitchcock
Di Sacha Gervasi
Con Anthony Hopkins, Helen Mirren e Scarlett Johansson
Trama (da Imdb):  La storia d'amore tra il potente regista Alfred Hitchcock e la moglie Alma Reville durante la realizzazione di Psyco, nel 1959.

Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti Il discorso del re, Intrigo internazionale e Midnight in Paris. E io ovviamente non vedo l'ora di guardarlo. Dal trailer sembra un ironico dietro le quinte di uno dei film più famosi di Hitchcock, in grado di mescolare con sapienza vita vissuta e vicende un po' più romanzate, qualcosa di simile a Ed Wood, forse? Speriamo! A prescindere, le interpretazioni di Anthony Hopkins ed Helen Mirren mi sembrano di altissimo livello. In Italia, purtroppo, dovremo aspettare fino a febbraio 2013 per vederlo.

domenica 25 novembre 2012

Paranormal Activity 4 (2012)

Nonostante il film trash della settimana avrebbe dovuto essere Dracula 3D (che qui dalle mie parti non si è visto nemmeno dipinto...), io e il mio amico horroromane abbiamo ripiegato su Paranormal Activity 4, diretto da Henry Joost e Ariel Schulman. Perché premiare le brutture nostrane quando possiamo importarle, con velocità impressionante, dall'estero?


Trama: indovinate un po' quale potrebbe essere la sinossi del film! Tutto comincia cinque anni dopo la fine del secondo capitolo, quando un moccioso viene ospitato da una famigliola che, subito dopo il generoso gesto, comincia a venire perseguitata da strani fenomeni opportunamente ripresi dalle telecamere dei pc portatili...

Filmati che poi dimenticano di riguardare, o li guarderebbero ma i pc non fungono più..
Paranormal Activity 4 raschia il fondo della saga, del genere horror e persino del pubblico pagante. Fate conto che in sala c'erano un gruppetto di cutrettole in ultima fila, probabilmente pagate dall'ormai solo produttore Oren Peli in persona, che urlavano come se le stessero scannando ad ogni colpetto o improvviso movimento di telecamera, mentre, in prima fila, una masnada di bambini delle elementari/medie giocavano a tirarsi i pop corn, a scambiarsi di posto e a rispondere ai personaggi del film. Un po' di sindrome da Erode ce l'ho sempre avuta, ma mi chiedo perché, di generazione in generazione, i ragazzini diventino sempre più imbecilli. Chiudo la parentesi "sociale", torniamo all'argomento del post. Paranormal Activity 4, dicevo, rasenta la mostruosità. Tolto il fatto che, ormai, è assodato che non ci si può aspettare dai film della saga nessuna invenzione relativa alla regia o al montaggio, c'è da dire che nei tre episodi precedenti si cercava sempre di creare qualche twist nella trama che facesse perlomeno inarcare educatamente un sopracciglio allo spettatore accondiscendente. Stavolta, ciccia. Gli sceneggiatori si sono riguardati ennemila volte lo Shining di Kubrick e ne hanno ricavato solo un paio di sequenze "omaggio" che il pubblico medio della pellicola non recepirà, poi ci hanno attaccato i due "colpi di scena" che caratterizzavano il secondo e terzo capitolo di Paranormal Activity, facendo piombare dritto dritto quest'ultimo episodio della serie nel baratro della baracconata colossale.

Ammazzali tutti. Soprattutto Oren Peli.
Appurato dunque che questo PA4 è la fotocopia di una fotocopia di una fotocopia e che ormai non fa nemmeno più paura, diamo a Cesare quel che è di Cesare: i realizzatori almeno due novità ce le hanno infilate. La prima, meno importante, è l'introduzione non già dell'ormai vetusta e banale telecamera, bensì del tablet o del portatile che tutti i personaggi hanno sempre con loro, no matter what. Senti un rumore nella stanza accanto? 'spetta che mi camallo il portatile appresso. Giù di sotto cade un lampadario? No problemo, la mamma in cucina ha un pc che usa per seguire le ricette di Benedetta passo passo, vuoi che non abbia anche una telecamera incorporata in grado di riprendere quel che succede? Che poi i protagonisti utilizzino questa prodigiosa tecnologia ad mentula canis non importa a nessuno. Un esempio su tutti: la mocciosa rimane chiusa nel garage con la macchina accesa, a rischio di soffocare per le esalazioni dei tubi di scarico, e si limita ad urlare dimentica del tablet che, fino a un secondo prima, le aveva consentito di comunicare col fidanzato. Usa Skype scema, chiama il 911 o il cellulare dei tuoi al piano di sopra!!! Macché, niente. La seconda, IMPORTANTISSIMA novità a livello "stilistico", invece, è questa:


No, non ho sbagliato immagine. Come i realizzatori insegnano, se prendete una X-Box, accendete il sensore Kinect (quello che, se non ho capito male, lo rende praticamente una Wii), spegnete le luci e cominciate a riprendere la stanza buia, il video risultante vi mostrerà una miriade di puntini verdi fluorescenti sulle vostre figure in movimento, come se vi trovaste in una discoteca di Ibiza al sabato sera. Certo, con questo metodo riuscirete a sgamare anche eventuali esseri invisibili che vi stanno infestando la casa e ciò li farà arrabbiare molto ma hey, non stiamo a spaccare il capello. Tanto prima o poi queste entità vi faranno comunque il mazzo a tarallo, come diceva Giobbe Covatta, quindi perché preoccuparsene? Preoccupatevi piuttosto del fatto che il finale della pellicola è apertissimo e che, dopo i silenziosi e brevissimi titoli di coda, c'è una sequenza girata in un luogo che somiglia parecchio al Messico. Preparatevi dunque ad Atividade Paranormal 5, che stanno già girando e che sarà pronto per il 2013 con, pare, un cast tutto nuovo e di sangre latino. Addio anche all'ex ciccia Katie Featherston, purtroppo, che ormai risulta troppo familiare per mettere davvero paura. Mi mancherai, granitica torcicolli. Procuratevi sombreros, Estathé e rosari, ci risentiamo l'anno prossimo. Ayayayayayyyy!!!

E tu, orribile bambino inespressivo, vai subito a prendere lezioni da Miko Hughes. Fila.
Dei registi Henry Joost e Ariel Schulman ho già parlato qui, mentre la veterana Katie Featherston, che interpreta Katie, la trovate qua.

Stephen Dunham ed Alexondra Lee, che nel film interpretano i due genitori dei giovani protagonisti, sono stati davvero sposati nella vita reale, almeno fino alla morte di lui, avvenuta nel settembre di quest'anno. Se Paranormal Activity 4 vi fosse piaciuto, datevi alla pazza gioia con i primi tre capitoli della franchise ed ESP - Fenomeni paranormali. ENJOY!





giovedì 22 novembre 2012

(Gio)WE, Bolla! del 22/11/2012

Buon giovedì a tutti! Lasciatemi esordire con un NUOOOOOOOOO grosso come una casa per l’assenza dalla programmazione di Dracula 3D, ultimissimo film di Dario Argento che si prospettava agghiacciante e allegramente infuso di trash e sequenze pecorecce, prima di vedere cosa ci attende nelle sale questa settimana…

"Tutto ha portato a questo" Effettivamente un po' di colpa ce l'ho anche io per aver visto i tre capitoli precedenti.. "E' più vicino di quel che pensi" Cristo, ce l'ho alle spalle, vero???? ç___ç
Paranormal Activity 4
Reazione a caldo: Non volevo ma andrò a vederlo comunque.
Bolla, rifletti!: Ormai ho visto la serie dall'uno al tre, questo sarà sicuramente una boiatazza, ma volete mettere il desiderio di completezza? Eh. Sennò poi Oren Peli mi manda il babau a casa e mi vien paura.


End of Watch - Tolleranza zero
Reazione a caldo: Ma che è sta roba? Dov'è Dracula???
Bolla, rifletti!: Pur non avendolo mai sentito nominare, pare che questo End of Watch, scritto dallo stesso sceneggiatore di Training Days ed impreziosito dalla presenza di Jake Gyllenhaal sia un gran filmone, ben diretto e ben recitato. Ed effettivamente il trailer, sebbene lasci intendere come la pellicola sia stata girata con uno stile troppo vicino al mockumentary per non crearmi già qualche scompenso, farebbe pensare ad un valido e diverso approccio alla solita storia dei due sbirri a cui viene messa una taglia sulla testa. Lo recupererò quasi sicuramente, anche se non penso che andrò al cinema a vederlo.


Il peggior Natale della mia vita
Reazione a caldo: il cinepanettone di novembre...?
Bolla, rifletti!: Io dico solo "De Luigi torna a fare cabaret, basta DI film!!" Dopo l'exploit di La peggiore settimana della mia vita (che ho guardato a pezzi quando l'hanno dato la settimana scorsa in TV se non sbaglio...) era ovviamente necessario cavalcare l'onda della commediola a base di sfigatissime gag e girare un seguito, certo, ma... mi chiedo... perché farlo uscire a fine novembre e non approfittare della marea di bibini italioti che a Natale ricordano improvvisamente l'esistenza delle sale cinematografiche? Vero, perché questo è troppo poco volgare per battere i cinepanettoni!! Geniale. Ma evitabilissimo, sì.

Intanto al cinema d'élite qualcuno ha udito le urla straziate dei cinefili savonesi e ha deciso di venire in soccorso...


Amour
Reazione a caldo: *censura*
Bolla, rifletti!: l'ultimo, controverso film di Haneke approda ovviamente nella distribuzione di nicchia. Interpreti della madonna, una storia d'amore commovente e straziante, la riflessione su un tema attuale e sempre molto dibattuto come quello dell'eutanasia... certo, il vero amore e i problemi reali sono quelli rappresentati in Twilight, quindi perché sbattersi a dare una degna distribuzione a un film che ha solo vinto la Palma d'Oro a Cannes? Italiani, popolo di capre!! Per fortuna esistono altre vie per recuperare certe pellicole interessanti...



martedì 20 novembre 2012

Red Lights (2012)

Non trovate anche voi sommamente irritante sentirvi stupidi davanti a un film? Ecco, se questa sensazione vi indispettisce non andate a vedere Red Lights, diretto dal regista Rodrigo Cortés, perché rischiate di fare la mia stessa fine. Se però l'avete capito, vi prego, spiegatemelo. Naturalmente, questo tipo di recensione ridottissima e trasformata in richiesta d'aiuto conterrà FORTI SPOILER.


Trama: La dottoressa Matheson e il suo assistente Tom sono due fisici specializzati nello smascherare ciarlatani che si fanno passare per medium. Quando il sensitivo cieco Simon Silver torna alla ribalta dopo anni di assenza dalle scene, però, i due capiscono che l'uomo potrebbe infrangere davvero ogni loro certezza...


Red Lights è un film fastidioso. Non saprei come altro definire una pellicola girata molto bene, con un cast grandissimo, una sceneggiatura in grado di incuriosire lo spettatore e mettergli alternativamente ansia e dubbi... che però si sgonfia in un finale loffio e un delirante pseudo-spiegone sul pre-finale. Diciamo che il film mi ha presa e coinvolta tantissimo fino al punto in cui Tom va dal "buon" Silver in quella sorta di studio/catapecchia per indemoniati, poi il mio cervello non è più riuscito a seguire e capire una mazza e per fortuna si parla solo degli ultimi dieci minuti. Fino a quel momento Red Lights era andato alla grande, con questo Simon Silver sibillino, il traumatico passato della dottoressa, gli inspiegabili fenomeni che cominciano a perseguitare Tom, il senso palpabile di qualcosa di irrazionale che stona con la realtà che conosciamo, il tutto immerso in una fotografia azzurrina, quasi uggiosa, costruito con un montaggio serrato ma non caotico, affidato ad una regia classica ma efficace. E poi vabbé, niente, come ha detto la mia compagna di visione "non sapevano come finirlo" e Cortés è uscito fuori dal seminato cercando dapprima di sviare vigliaccamente lo spettatore facendogli annusare odore di zolfo (il vecchio sibilante, la tenda rossa tipo la loggia nera di Twinpeaksiana memoria, il confine tracciato col sale...) per poi sbulaccare vergognosamente sul finale cercando il colpo di scena che non ti aspetti. E grazie al ca... che non te lo aspetti: capisco che Tom/Cillian Murphy cercasse a tutti i costi un sensitivo come lui e che avesse puntato tutte le sue speranze su Silver, ma a che pro crearsi falsi fenomeni paranormali solo perché questo disgraziato ha avuto per due volte la sfiga che due dei suoi più grandi nemici morissero d'infarto proprio mentre lui era nei paraggi? Di più: 'a Spaventapasseri, sei un sensitivo e lasci che uno ti spacchi faccia e denti contro lavandini e cessi? Tutto si spiegherebbe se Tom non avesse avuto coscienza della sua natura di sensitivo, ma i flashback finali lascerebbero intendere il contrario, quasi come se il ragazzo avesse volutamente celato i suoi poteri fino a quel momento, rifiutando appunto di riconoscere e rivelare sé stesso. Quindi, ribadisco, spiegatemi questo Red Lights, perché da sola non ci arrivo.


E qui, ovviamente, finisce la recensione, se tale si può definire. Mi dispiace ma non posso fare altro, anche perché, oltre a sottolineare l'ovvia bravura degli interpreti e il mio stupore nel vedere che la sorellina delle gemelle Olsen non è irritante come pensavo, Red Lights non regala momenti di delirio cinefilo né colpisce per scelte particolarmente ardite o innovative per quanto riguarda gli aspetti tecnici (anzi, a proposito: il sosia di De Niro che interpreta il giovane Silver in alcuni brevi filmati d'epoca è talmente fasullo che non si può guardare, una roba a cui non riesce a rimediare neppure la citazione di X- Files con il poster "I Want to Understand" al posto di "I Want to Believe"). Certo, De Niro che svolazza fa impressione ma era una cosa già vista nel trailer. Quindi, molto bastardamente, non ve lo consiglio (non l'ho capito!) ma vi chiedo di guardarlo comunque, così me lo spiegate. Aspetto soprattutto le risposte dei simpatici (sebbene rari) anonimi che finalmente potranno darmi della scema per un motivo reale!

....stai parlando con me?
Di Robert De Niro (Simon Silver), Cillian Murphy (Tom Buckley), Sigourney Weaver (Margaret Matheson), Toby Jones (Paul Shackleton), Joely Richardson (Monica Handsen) ho già parlato nei rispettivi link.

Rodrigo Cortés è il regista e sceneggiatore della pellicola. Spagnolo, ha diretto anche Buried - Sepolto. Anche produttore, attore e compositore, ha 39 anni.


Se il film vi fosse piaciuto, consiglierei I segni del male, perché anche qui si combatte l'eterna battaglia tra fede e scienza. ENJOY!


lunedì 19 novembre 2012

Get Babol! #42

Altro bel lunedì di m.... ... diciamo di guano, un po' di raffinatezza non guasta. Per distrarci un po' dalle brutture della settimana entrante, diamo un'occhiata a ciò che consiglia il sito getglue e alle uscite d'oltreoceano... ENJOY!

Citadel
Di Ciaran Foy
Con Aneurin Barnard, James Cosmo e Wunmi Mosaku
Trama (da Imdb): Un padre affetto da agorafobia si unisce a un prete rinnegato per salvare la figlia dalle grinfie di folli e selvaggi ragazzini che già avevano commesso, anni prima, delle violenze contro la sua famiglia.
Il sito me lo consiglia perché mi sono piaciuti La città verrà distrutta all'alba, Shutter Island, The Others, Signs, Blood Story, The Ward e Echi mortali. Dal trailer non è che si capisca molto di questa coproduzione anglo-irlandese, ma mettiamola così: lo stile di regia mi infastidisce tanto quanto l'emulo di Elijah Wood che veste i panni di protagonista, però 'ste maledette manine piccole che cercano di ghermirlo mi mettono ansia così come l'idea di questi violenti e strani bambini infetti. Ma cosa mi preoccupo di capire se mi piace o no, tanto in Italia non è assolutamente previsto che esca!


Silver Linings Playbook
Di David O. Russell
Con Bradley Cooper, Jennifer Lawrence e Robert De Niro
Trama (da Imdb): Dopo un periodo passato in manicomio, l'ex insegnante Pat Solitano torna dai suoi genitori e cerca di riconciliarsi con l'ex moglie. Le cose si fanno più difficili quando incontra Tiffany, una ragazza misteriosa con dei probleimi.

Il sito me lo consiglia perché mi è piaciuto Scherzi del cuore. Una commedia romantica che unisce l'amore alla (in)sanità mentale, un percorso assai difficile che, di solito, porta a film decisamente pessimi, banali o ridicoli. Invece questa pellicola, diretta e scritta da quel David O. Russell già responsabile degli interessanti Three Kings e The Fighter, parrebbe danzare allegramente sul filo del rasoio, grazie a validi interpreti e un'apparente equilibrio tra umorismo e melassa. Un sorriso il trailer me l'ha strappato, considerate però che ho un debole per Bradley Cooper, quindi forse un po' di parte lo sono. Vedremo se a gennaio, quando uscirà in Italia con lo stravagante titolo L'orlo argenteo delle nuvole, avrò voglia di guardarlo.





domenica 18 novembre 2012

American Beauty (1999)

Oggi mi accingerò a recensire un capolavoro. Con questo pensiero fisso in mente, che mi rende parecchio nervosa, vi chiedo di essere indulgenti, perché per recensire un capolavoro servirebbe un critico cinematografico della Madonna, non una "non - competente amante della settima arte". Cercherò però di compensare la non - competenza con l'amore, perché American Beauty, diretto nel 1999 da Sam Mendes, è stato forse il mio ultimo, vero colpo di fulmine cinefilo. E non me ne voglia Quentin.


Trama: Lester Burnham, un quarantenne costretto a un'esistenza che non gli da più alcuna soddisfazione, decide di cambiare radicalmente la sua vita quando si infatua di Angela, la bionda amica della figlia teenager...


Nel gennaio del 2000, grazie all'ormai proverbiale ritardo della mia migliore amica, siamo entrate in sala a vedere American Beauty a film già iniziato. Pochi minuti persi, nulla di trascendentale, ma sufficienti per cambiare radicalmente la prospettiva di visione e farci arrivare impreparate allo scioccante finale, che lo sceneggiatore Alan Ball, ricorrendo ad un escamotage già utilizzato 50 anni prima in un altro capolavoro cinematografico, aveva anticipato attraverso la voce narrante di Lester già in quei primi minuti. A differenza quindi del, credo, 98% degli spettatori che dal '99 hanno visto American Beauty, io ho avuto l'occasione di guardare due film diversi e di reinnamorami una seconda volta. Sì perché per quanto sicuramente costruito a tavolino, furbo, colmo di immagini talmente emblematiche da aver fatto scuola e da esser diventate persino parodia, American Beauty rimane uno dei miei film preferiti in assoluto, uno dei pochi in grado di divertirmi, sconvolgermi, commuovermi e anche farmi riflettere sulla mia vita e quella di chi mi circonda. Seguendo il consiglio del poster originale, "... look closer", ovvero guarda da vicino, andiamo a scoprire cosa nasconde davvero questa bellezza americana.


Guardando il film, come spettatori siamo influenzati dal punto di vista di Lester, protagonista e narratore. Un uomo fondamentalmente egoista e in piena crisi di mezza età, insoddisfatto della vita, del lavoro, della famiglia, colto da un'incredibile nostalgia per un passato che, da una distanza di sicurezza, gli sembra essere stato tutto rose e fiori. Superficialmente, vediamo solo quel che vede lui: una figlia adolescente che lo considera un perfetto idiota e una moglie che mette al primo posto l'apparenza, un'arida e fredda donna in carriera la cui unica preoccupazione è curare le sue splendide rose. Non è un caso quindi se in sensi ormai sopiti di Lester, novello Humbert Humbert, si risvegliano in un tripudio di petali di rose rosse con l'apparizione di Angela, perché nella disperazione dell'uomo la ragazzina arriva ad incarnare tutto quello che la moglie e la vita non possono più dargli, una promessa di "verità", innocenza, libertà, sesso e giovinezza. Tuttavia, per quanto possa starci simpatico Lester, per quanto indubbiamente, fino alla fine, tiferemo per lui, non possiamo chiudere gli occhi davanti a tutto ciò che si nasconde sotto la finta bellezza americana: Carolyn non è incarna la perfezione che vorrebbe mostrare agli altri, è vero, ma non è neppure una strega cattiva, piuttosto è una donna che si è sentita schiacciare dal peso di una responsabilità che probabilmente il marito ha rifiutato di assumersi da tempo, fino ad arrivare a provare solo disprezzo per lui; Jane e Angela sono due ragazzine insicure, ognuna a modo suo, e la seconda fa ancora più pena perché schiava della sua bellezza esteriore e di quello che gli uomini si aspettano da lei. Di Lester, quindi, non possiamo fidarci perché anche il suo punto di vista è condizionato da convinzioni e sterotipi. Ecco quindi che arriva in nostro soccorso il giovane Ricky, bollato come strano, drogato, maniaco e pazzo proprio perché impossibile da collocare all'interno di questo quadro di apparente perfezione americana.


L'occhio di Ricky è l'occhio del regista e dello sceneggiatore, è il ragazzo in grado di trovare la bellezza e la poesia nella danza di una borsa di plastica cullata dal vento, nell'occhio di chi muore, nel fisico sgraziato di una ragazzina insicura. E' l'unico personaggio in grado di superare lo schermo della bellezza americana, di capire il marciume che si nasconde sotto di essa, di affrontare la società che lo circonda e sfruttarne i meccanismi per non farsi schiacciare e prosperare, ed è in grado di farlo perché il padre è la quintessenza della stupidità USA, un ex marine maniaco della disciplina, omofobo, represso e di conseguenza violento, affiancato da una moglie perfetta perché malata e consapevole solo del proprio ruolo di casalinga. Sono le parole disincantate e sincere di Ricky a scuotere la vita di Lester, Angela e Jane ma solo quest'ultima trova in esse la forza di migliorarsi (notate come, a inizio film, il viso della ragazza è molto truccato mentre verso la fine diventa acqua e sapone, mentre Angela segue un percorso inverso), mentre Lester le travisa, usandole per nascondersi da un'esistenza odiosa e tornare ragazzino fino a giungere all'inevitabile, tragico e commovente finale, in cui riuscirà finalmente a capirne il senso reale. La sequenza e le parole che chiudono il film sono un incredibile, toccante alternarsi di emozioni fin troppo condivisibili, come speranza, gioia, nostalgia, rimpianto e amore, talmente universali da risultare efficaci sia che si guardi il film a 18 anni sia a 31.


A rendere ancora più valida la perfetta sceneggiatura di American Beauty, giustamente premiata con l'Oscar, concorrono una regia classica e al contempo innovativa (saranno anche diventate di maniera, ma quella pioggia di rose, il ralenti del tocco di Angela, la porta color rosso sangue sotto la pioggia notturna, il sacchetto che danza nel vento sono immagini che mi mettono i brividi ogni volta), una colonna sonora delicata e in grado di rendere indimenticabile ogni sequenza del film e, soprattutto, degli attori a dir poco in stato di grazia. Kevin Spacey è immenso, riesce ad essere contemporaneamente sfigato, leppego, affascinante e simpatico, un medioman dallo sguardo magnetico, uno spirito ribelle sconfitto dalla vita; Annette Bening, con le sue mise da donna in carriera e la pettinatura sempre impeccabile, incarna alla perfezione la fragilità e le nevrosi del personaggio, pronto ad esplodere senza preavviso in un pianto a dirotto o in un terribile, sconfortante grido di sconfitta e umiliazione; Chris Cooper è in grado di rendere umano e commovente il personaggio più odioso e stereotipato dell'intera pellicola, gli bastano un gesto trattenuto e uno sguardo per diventare indimenticabile; infine, Thora Birch, Mena Suvari e Wes Bentley (tre attori che all'epoca pensavamo destinati - erroneamente - a grandissime cose e chissà quale memorabile carriera da tanto le loro performance sono perfette) interpretano, ognuno a modo loro, tre adolescenti assolutamente credibili, tanto che ad ognuno di loro avremmo potuto dare o il nostro nome o quello di qualcuno che conoscevamo.


Ok, mi sono resa conto di aver scritto davvero troppo e molto probabilmente anche a sproposito, ma quando un film mi prende troppo non mi fermo più. Scorrendo i commenti del post dove avevo già brevemente accennato l'argomento American Beauty, mi sono accorta che dove io ho visto un capolavoro, alcune persone hanno visto un film tra i più sopravvalutati. Torno quindi a chiedervi indulgenza e anche, se non l'avete mai guardata, di dare una chance a questa splendida pellicola, in grado di comunicare veramente molto sotto la patina di "glamour" che ha acquisito nel corso degli anni. D'altronde, non bisogna mai fermarsi all'apparenza ma si deve guardare sempre da vicino. Fatelo, non ve ne pentirete.


Di Kevin Spacey (Lester Burnham, ruolo che gli ha fruttato l'Oscar come miglior attore protagonista e per il quale si era pensato anche a Jeff Daniels, Tom Hanks e Chevy Chase), Thora Birch (Jane Burnham), Wes Bentley (Ricky Fitts, ruolo per cui si era presentato al provino anche Jake Gyllenhaal), Chris Cooper (Colonnello Frank Fitts) ed Allison Janney (Barbara Fitts) ho già parlato ai rispettivi link.

Sam Mendes (vero nome Samuel Alexander Mendes) è il regista premio Oscar della pellicola. Inglese, ha diretto film come Era mio padre, Jarhead, Revolutionary Road e il recentissimo Skyfall. Anche produttore, ha 47 anni.


Annette Bening interpreta Carolyn Burnham, ruolo che le è valso la nomination all'Oscar come miglior attrice non protagonista. Americana, sposata con l'attore Warren Beatty, la ricordo per film come A proposito di Henry, Il presidente - Una storia d'amore, Bugsy, Mars Attacks!, Attacco al potere e In Dreams, inoltre ha partecipato a un episodio di Miami Vice. Ha anni e tre film in uscita.


Mena Suvari interpreta Angela. Americana, la ricordo per film come Carrie 2, American Pie, American School, American Pie 2, D'Artagnan, Day of the Dead e American Pie: Ancora insieme, inoltre ha partecipato alle serie E.R. - Medici in prima linea, Six Feet Under e American Horror Story. Ha 33 anni e un film in uscita.


E ora, qualche curiosità. Oltre ai già citati Oscar per la miglior sceneggiatura, la miglior regia (e pensare che Terry Gilliam ha rifiutato di dirigere il film) e il miglior attore protagonista, nel 2000 American Beauty si è portato a casa anche quelli per il miglior film e la miglior fotografia, mentre la Bening è stata battuta da Hilary Swank per la sua interpretazione in Boys Don't Cry. A proposito di fanciulle, Jessica Biel avrebbe dovuto interpretare Jane ma, grazie da Dio, era impegnata sul set di Settimo cielo e ha dovuto rinunciare, mentre per il ruolo di Angela erano state contattate Kirsten Dunst, Sarah Michelle Gellar Brittany Murphy e Katie Holmes, che hanno rifiutato, mentre l'unica povera sfigata che si è buttata nel provino, Tiffani Amber Thiessen (ma dai, quella di Bayside School!! XD), è stata scartata. Parlando di cose scartate, e NON ANDATE AVANTI SE NON VOLETE SPOILER, una delle versioni iniziali dello script prevedeva che Jane e Ricky venissero accusati da Angela e processati per l'omicidio di Lester a causa del video (fornito alle autorità proprio dal vero assassino, il padre di Ricky) nel quale lei chiede al ragazzo di uccidere suo padre per 3000 dollari, ripresa che si interrompe un attimo prima che lei dichiari di scherzare; in altre versioni, invece, si parla dell'amante gay del colonnello Fitts in Vietnam, della moglie che nasconde i vestiti sporchi di sangue del marito dopo l'omicidio di Lester, di quest'ultimo che arriva davvero a fare sesso con Angela invece di fermarsi, di Carolyn che sposa Buddy Cane e di Angela che raggiunge il successo come modella e attrice. FINE SPOILER.
Del film esiste una sorta di remake ungherese del 2003 dal titolo Hungarian Beauty (Magyar Szépség) e questo potrebbe essere il trailer, ma non conoscendo l'ungherese non posso esserne certa. Siccome però la qualità mi sembra a dir poco orrenda, se American Beauty vi fosse piaciuto non vi consiglierei di cercare questo dubbio remake, bensì titoli come Tempesta di ghiaccio e La guerra dei Roses. ENJOY!





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