Siccome un po' di tempo fa mi è capitato di vedere in TV Porgi l'altra guancia, mi sono resa conto che non guardavo seriamente un film con Bud Spencer e Terence Hill dal almeno 20 anni e, dato che era disponibile su Netflix, ho deciso di riguardare Nati con la camicia, diretto da E.B. Clucher nel 1983.
Trama: un'ex galeotto e un ventriloquo vengono scambiati per due super spie e ingaggiati dalla CIA per sconfiggere un criminale che vorrebbe distruggere il mondo...
A 42 anni suonati, posso dire che i film di Bud Spencer e Terence Hill sono l'unica certezza che ho, granitica ed immutabile. Non importa se sono passati decenni da quando, bambina, mi sbellicavo dalle risate in braccio a mio padre guardandoli, mi fanno sempre lo stesso effetto e sono una piccola scintilla di gioia in grado di ravvivare anche le giornate più buie. Nati con la camicia, di cui pure ricordavo poche sequenze e battute rispetto agli altri film del duo, non fa eccezione. La trama si sviluppa dal più classico e "budspencereterencehilliano" dei pretesti, ovvero quando due scappati di casa (Bud ex galeotto appena uscito di prigione e Terence vagabondo ventriloquo) vengono scambiati prima per dei ladri ricercati da tempo e poi, proprio per scappare da queste accuse infamanti, vengono presi per due infallibili super spie e trascinati di peso nelle trame della CIA, costretti a smascherare e sconfiggere un supervillain dal sapore Bondiano. E Bondiana è, per l'appunto, tutta la struttura parodica che regge il film. Una volta accettato di fare buon viso a cattivo gioco per amore di un milione di dollari, Bud e Terence vengono dotati di tutta una serie di accessori di lusso indispensabili per il mondo delle spie, di una macchina talmente accessoriata (nonché tamarrissima) da fare invidia all'Ispettore Gadget, e costretti ad affrontare vari scagnozzi dall'aspetto e dall'accento esotici, oltre a ritrovarsi bloccati in ambienti fantascientifici che, a un certo punto, fanno virare il film verso la direzione del nonsense più totale. Non che questo sia un difetto, beninteso. Anzi, Nati con la camicia sembra proprio voler puntare all'esagerazione crescente, quasi a voler sottolineare come la vita dei due poveri buzzurri Doug e Rosco, fatta di espedienti e scazzottate, sia normalissima e spartana in confronto al mondo "altro" delle superspie Steinberg e Mason (che, per inciso, non vengono mai mostrati); nonostante ciò, questo mondo bizzarro e "superiore" viene spesso messo in ridicolo dal semplice buonsenso dei nostri, ai quali bastano un po' di astuzia e faccia tosta per smascherare la cortina di fumo che cela funzionari pasticcioni (la gag del "Potreste non scriverlo nel rapporto?" è esilarante) e cattivoni da operetta, costretti a soccombere davanti al cervello e, soprattutto, ai pugni dei due agenti per caso.
A proposito di pugni, sapete benissimo che io ADORO le scazzottate di Bud Spencer e Terence Hill, è una passione che ho fin da piccola e che già all'epoca mi portava a non aspettare altro che quelle. Quindi è con un po' di delusione che mi tocca sottolineare come Nati con la camicia non sia particolarmente zeppo di pestaggi, anzi, passa anche troppo tempo tra una scazzottata e l'altra. Certo, il film in questione conta una delle scene più iconiche tra quelle aventi Bud Spencer come protagonista, ovvero quella in cui con un "guarda là" e un perfetto gesto dell'ombrello fa fesso il quartetto di "cinesi" mandati ad ucciderlo, ma giustamente Clucher aveva probabilmente per le mani il budget delle grandi occasioni e ha preferito puntare su inseguimenti in auto, lussuosi hotel, panoramiche di Miami e grandi navi da crociera, oltre a un paio di terrificanti capi d'abbigliamento da far indossare ai due protagonisti. A proposito di abbigliamento, il film è del1983 e un paio di cose a cui, ovviamente, non avevo fatto caso da bambina mi hanno letteralmente agghiacciata. Bud Spencer per metà film porta un berretto in testa con su scritto "Kiss me, I'm black" (tradotto in uno dei dialoghi come "Baciatemi, sono ne*ro") e l'intera sequenza in cui, con l'ausilio di un filtro d'amore, l'integerrima segretaria del capo della CIA viene ridotta a una cutrettola sognante dopo essere stata presa in giro dagli uomini in quanto "quella non sa nemmeno cos'è il sesso", vista al giorno d'oggi raggiunge livelli di cringe altissimo. Per fortuna, l'enorme simpatia di Bud e Terence e la loro enorme alchimia compensano ampiamente, e lo stesso vale per la gradevolissima colonna sonora di Franco Micalizzi, che acquista punti in più in quanto autore anche della sigla di Lupin III cantata da Castellina Pasi. Vedete quanto è piccolo il mondo delle cose belle bellissime e quanto fa bene, ogni tanto, ricordarci della loro esistenza?
Di Bud Spencer, che interpreta Doug O'Riordan/Mason, ho già parlato QUI mentre David Huddleston, che interpreta Tigre, lo trovate QUA.
E.B. Clucher (vero nome Enzo Barboni) è il regista della pellicola. Nato a Roma, ha diretto film come Lo chiamavano Trinità..., Continuavano a chiamarlo Trinità, Anche gli angeli mangiano fagioli, I due superpiedi quasi piatti, Non c'è due senza quattro e Renegade, un osso troppo duro. Anche direttore della fotografia e sceneggiatore, è morto all'età di 79 anni.
Se Nati con la camicia vi fosse piaciuto, avete da sbizzarrirvi con la filmografia di Bud Spencer e Terence Hill, ovviamente! ENJOY!