venerdì 5 settembre 2025

2025 Horror Challenge: Ghostwatch (1992)

La challenge horror di oggi prevedeva la visione di un'opera diretta da una donna. Ho scelto così Ghostwatch, film per la TV diretto dalla regista Lesley Manning nel 1992.


Trama: La notte di Halloween, un programma televisivo presenta una diretta da una casa presumibilmente infestata. La serata comincia all'insegna dello scetticismo, ma qualcosa di terribile inizia a succedere...


Ghostwatch
è un'altra di quelle opere di cui ho sentito parlare moltissimo e bene, nel corso degli anni, tuttavia non ero mai riuscita a vederla finché non è arrivato il momento di sceglierla per la challenge. Ghostwatch è anche uno dei motivi per cui mi piacerebbe avere una macchina del tempo e poter vivere in prima persona la notte di Halloween del 1992, quando la BBC ha mandato in onda, per la serie antologica Screen One, il mockumentary diretto da Lesley Manning, causando enorme scompenso in tutti quei telespettatori che o non hanno fatto caso alla schermata iniziale, oppure hanno acceso la TV in medias res; anzi, vorrei proprio essere stata una di quegli spettatori, visto che all'epoca avevo 11 anni, e poter dire di aver vissuto un ghost panic talmente reale da aver generato critiche, denunce e persino (purtroppo) causato un suicidio. Il fatto è che, nonostante il blando "avvertimento" iniziale, in cui si derubricava Ghostwatch a mera fiction, il film TV della Manning è realizzato con tutti i crismi ed è estremamente verosimile dall'inizio fino agli ultimi cinque minuti. In primis, perché coinvolge celebrità televisive dell'epoca conosciute per programmi reali, come i presentatori Michael Parkinson e Sarah Greene (qui presente come inviata, all'epoca presentatrice di un programma TV per bambini, nel quale ha dovuto dichiarare di stare bene, durante i giorni successivi alla messa in onda di Ghostwatch); poi, perché ha la stessa struttura di un programma in diretta, con un presentatore in studio, affiancato da un'esperta di paranormale, che segue e commenta il collegamento esterno in cui gli inviati intervistano gli abitanti del quartiere oppure, nel caso di Sarah Green, riprendono assieme a una troupe gli avvenimenti che accorrono all'interno di una casa presumibilmente infestata. Il tutto, mentre un centralino raccoglie le telefonate in diretta degli spettatori, ai quali viene chiesto di raccontare le loro esperienze paranormali, chiacchierandone appunto con Parkinson e con l'esperta che lo affianca in studio. Probabilmente, non vi sto rendendo l'idea di quanto sia perfetta l'illusione creata dalla Manning e dallo sceneggiatore Stephen Volk. In pratica è come se, nel 1992, Maurizio Costanzo avesse condotto una diretta a tema, sfruttando Cristina Parodi come inviata, testimoniando impotente non solo come la povera Parodi si trovasse sempre più in difficoltà con gli avvenimenti sovrannaturali accorsi in casa durante il collegamento, ma ricevendo telefonate sempre più inquietanti e legate alla diretta in corso, affiancato da un'esperta sempre più preoccupata e incerta, mentre sullo schermo cominciavano a mostrarsi strane ma inequivocabili manifestazioni di qualcosa di "sovrannaturale". Considerato quanta gente, all'epoca, si ritrovava le dita legate a causa di Giucas Casella, probabilmente ci saremmo tutti cagati in mano.


Visto "in differita", dopo decenni di mockumentary visionati a casa o al cinema, ovviamente Ghostwatch perde il vantaggio dell'illusione quasi perfetta, ma non risulta meno efficace. La sua natura, a patto di stare al gioco, lo rende molto coinvolgente e spaventoso, in particolare per il modo progressivo in cui il pericolo (già di per sé inquietante) legato alla casa da cui va in onda il collegamento si estende alla relativa sicurezza di uno studio televisivo, "protetto" dal cinico distacco di un presentatore razionale e scafato. Inizialmente, lo spettatore si ritrova testimone di ombre sbagliate, figure umanoidi confermate da poche telefonate assimilabili a episodi isterici, dopodiché i dettagli stridenti aumentano, diventando inequivocabili, così come la sensazione di trovarsi di fronte ad un pericolo insidioso e molto più articolato di una banale casa infestata. Per quanto mi riguarda, ho visto Ghostwatch in casa da sola, al buio, e ammetto di avere avuto parecchie difficoltà a prepararmi per andare a dormire dopo la visione, non tanto per il finale un po' "baracconesco", quanto per il fastidio causatomi da effetti sonori inquietanti, porte che si spalancano su un'oscurità terrificante, la generale sensazione di stare assistendo ad eventi orchestrati da un malvagio burattinaio invisibile, pronto a sfruttare il desiderio di sensazionalismo tipico della televisione, accompagnato da quella superficialità supponente di cui non ci si pente se non quando è ormai troppo tardi. Una superficialità che, per inciso, la BBC non ha mai più mostrato, almeno per quanto riguarda Ghostwatch: il film è stato bandito dalla televisione inglese (all'estero è stato invece trasmesso da alcuni canali), ed è stato distribuito in DVD solo 10 anni dopo, per il suo anniversario. Parlare di superficialità è però improprio. Purtroppo, Ghostwatch è un esempio di televisione all'avanguardia, intelligente a livello di scrittura e di messa in scena, e si sa che il pubblico televisivo è fondamentalmente stupido, tanto quanto la critica del settore è feroce. Forse sarebbero serviti avvertimenti ancora più chiari di quelli inseriti dalla BBC prima della messa in onda, ma così non avremmo avuto l'oggetto di culto che è oggi Ghostwatch, con tutto il suo codazzo di leggende metropolitane annesse, né tutta una serie di mockumentary,  a partire da The Blair Witch Project, che a quest'opera devono moltissimo, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui giocano con le aspettative e i dubbi dello spettatore. Se non avete mai visto Ghostwatch recuperatelo, non ve ne pentirete! 

Lesley Manning è la regista del film, nonché la voce di Mary Christopher. Inglese, ha diretto film come The Agent, Leila e Honeycomb Lodge. E' anche produttrice, sceneggiatrice e attrice.


Nel 2013 è uscito il documentario Ghostwatch: Behind the Curtains, dedicato alla realizzazione del film e alle reazioni suscitate dopo la sua messa in onda. Non ho ancora avuto modo di vederlo ma, se Ghostwatch vi è piaciuto e l'argomento vi interessa, non posso fare altro che consigliarvelo! ENJOY! 

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