mercoledì 29 aprile 2015

Housebound (2014)

La terribile lentezza con la quale sono costretta a recuperare i film On Demand o il prossimo Special TV di Lupin mi porta a proseguire con la visione dei Best Horror 2014 segnalati da Lucia! Oggi tocca al neozelandese Housebound, diretto e sceneggiato nel 2014 dal regista Gerard Johnstone.


Trama: condannata agli arresti domiciliari, Kylie si ritrova a dover vivere per 8 mesi nella sua vecchia casa natale, assieme alla madre chiacchierona e al patrigno. Subito, Kylie si accorge che i due non sono gli unici abitanti della casa…



Come accade sempre più spesso, il divertimento e le sorprese arrivano o dall’Australia o, come in questo caso, dalla Nuova Zelanda, nazioni dove l’umorismo e l’horror si sposano con incredibile naturalezza. Housebound in particolare si prende gioco di tutti i cliché degli home invasion e soprattutto degli ormai diffusissimi film sulle case infestate, dove i protagonisti sono sempre girati di schiena nei momenti meno opportuni, mentre alle loro spalle passano ombre sinistre e pericolose, pronte a ghermirli in ogni momento. Se la vittima di tali entità è però una come Kylie, grezzissima ragazzotta che entra ed esce di prigione praticamente una volta all’anno, i fantasmi (o presunti tali) rischiano di trovarsi davanti un muro di scetticismo e persino di prendersi qualche cazzotto ben dato, con buona pace di tutti gli orsetti demoniaci e mani putrefatte che gli spiriti inquieti possono scagliarle contro. Ora, voi penserete che Housebound sia una supercazzola parodica della peggior specie ma in verità la pellicola di Gerard Johnstone dimostra di conoscere molto bene i meccanismi del genere e proprio per questo riesce a prenderli in giro eludendo allo stesso tempo le aspettative dello spettatore (fomentate da quei personaggi comuni in questo tipo di pellicola, come l’espertone di fenomeni paranormali, il vicino di casa ambiguo, ecc.), interessandolo comunque al destino dei protagonisti e persino mettendogli addosso qualche brivido, pochini a dire il vero ma sempre graditi. Johnstone non ricerca né la soluzione facile né l’umorismo d’accatto e Housebound si rivela una visione allegra ed entusiasmante, piena di personaggi interessanti che probabilmente avrebbero molto altro da dire, tanto che alla fine quasi si rimpiange di non poter passare un po’ più di tempo con loro.


La cosa che più mi è piaciuta di Housebound, al di là della sua intelligenza, è però la scelta degli attori. So benissimo che il film è ambientato in Nuova Zelanda, ma guardandolo mi è sembrato di ritornare in Australia, in quelle cittadine sonnacchiose dove la gente è simpatica e chiacchierona ma anche noiosa, ancorata ad abitudini “da anziani” e di un’ignoranza abissale; la linguacciuta madre di Kylie è un esempio perfetto di questo tipo di persona e lo stesso vale per il suo patrigno, silenzioso al punto da risultare quasi ostile, quando in realtà è semplicemente il suo carattere schivo a farlo comportare così. Gli unici due personaggi un po’ più “universali” nella loro rappresentazione sono Kylie, insofferente a tutte quelle caratteristiche che ho elencato sopra, e l’agente ciccionetto Amos, molto “americano” nel suo modo di affrontare la situazione; ho tuttavia apprezzato molto il casting di Morgana O’Reilly per il suo non essere eccessivamente bella, né magra né, soprattutto, raffinata, cosa che la rende automaticamente perfetta per il ruolo della protagonista. Per finire, ormai sapete tutti che ho un debole per la miriade di accenti con cui viene pronunciata la lingua inglese nelle diverse parti del mondo, quindi non mi stancherò mai di ripetere che per godere appieno di questo genere di film occorrerebbe armarsi di tanta pazienza e guardarli in lingua originale; in questo caso particolare, le caratteristiche degli attori, la personalità dei personaggi e le rispettive differenze saltano ancora più all’occhio e i vari scambi di battute risultano molto più divertenti e piacevoli di quanto sarebbero se doppiate in italiano. A parte questo sproloquio da nerd linguista, Housebound è davvero un film simpatico e merita una visione: se vi va una serata horror ma non siete in vena di cose troppo pesanti o splatter recuperatelo, ne vale la pena!

Gerard Johnstone è il regista e sceneggiatore della pellicola. Neozelandese, è al suo primo lungometraggio ed è anche attore.


So che probabilmente non ve ne fregherà nulla ma Cameron Rhodes, che interpreta Dennis, ne Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello era l'hobbit che risponde spaventato al Nazgul dicendo che tutti i Baggins abitano a Hobbiville. Forse vi interesserà maggiormente sapere allora che la New Line ha comprato i diritti del film e che l'anno prossimo potrebbe purtroppo uscire un remake americano di Housebound; nell'attesa della probabile fuffa, se il film vi fosse piaciuto recuperate i demenziali film d'esordio di Peter Jackson, ovvero Fuori di testa e Splatters - Gli schizzacervelli, ai quali aggiungerei La casa nera di Wes Craven. ENJOY!

18 commenti:

  1. Certo che il cinema Oceanico ne sta cacciando di pellicole negli ultimi anni

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  2. Carinissimo. Non è per niente facile girare una buona horror comedy. E lo dimostra la quantità di pessimi film su questa stessa linea che escono negli Stati Uniti ogni anno. Bisogna calibrare bene tutte le componenti, e quella horror deve essere presente, altrimenti sbagli completamente il film. Housebound è davvero ben calibrato. E, in alcuni momenti, addirittura esilarante.

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    1. Concordo con tutto quello che hai detto. E aggiungo che, rimanendo in tema horror comedy, ieri ho guardato Tucker & Dale vs. Evil che mi ha fatta stramazzare a terra. Fossero tutti così questi ibridi!

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    2. Al regista di Tucker & Dale andrebbe fatto un monumento equestre!

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    3. Ma veramente! Nei prossimi giorni mi limito a dedicargli un post :P

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    4. Bellissimi entrambi. Da collasso.

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    5. Ci aggiungo anche Las Brujas de Zugarramurdi. In sto periodo l'horror demenziale mi sta dando molte soddisfazioni!!

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  3. Dovrei decidermi a mettere anche io un post su questo film, magari prendo al volo il tuo assist e lo faccio. In ogni caso a me è piaciuto, mi ha ricordato il primo Peter Jackson (ovviamente...) e anche "La Casa Nera" di Wes Craven, lo so sono strano ;-) Ottimo commento, come sempre ;-) Cheers!

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    1. Sì, anche a me ha ricordato molto La casa nera e la demenzialità dei primi Jackson, forse per questo gli ho voluto bene fin dall'inizio! :)
      Grazie! :D

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  4. Davvero un gran bell'horror con risvolti da commedia nera.
    Promosso anche per me.

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    1. Più commedia che horror ma comunque molto piacevole :)

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  5. La protagonista è un'idola totale!

    Ero sicuro ti sarebbe piaciuto un film come questo. Strano solo tu non l'abbia recuperato prima... ;)

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    1. Eh, sai che sono lenta come un bradipo nei recuperi :(

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  6. Sembra davvero ispiroso. Devo decidermi a recuperarlo, insieme ad altre millemila cosa.

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    1. Assolutamente sì, questo secondo me ti piacerà un sacco!

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  7. E' nell'ormai sterminato listone dei film da vedere.
    Sempre dalla Nuova Zelanda ti segnalo (ammesso che tu non l'abbia già visto e io non ci abbia fatto caso) "What We Do in the Shadows". Al TFF ho riso senza ritegno come l'ultima delle dementi.

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    1. No, effettivamente devo ancora vederlo ma ne avete parlato tutti benissimo. E siccome in questo periodo sto recuperando un sacco di horror "demenziali", quasi quasi... :D

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