Trama: a un'agente di custodia cautelare viene affidata la cosiddetta Bloody Mary, una donna colpevole di vari omicidi e sospettata di essere una strega. Quando sparizioni e omicidi ricominciano, Bloody Mary diventa la prima indiziata...
Mandrake è un film che mi ha dato fiducia già a partire dalla sua nazionalità, ché sapete quanto ami gli horror irlandesi (anche se questo ufficialmente sarebbe inglese, visto che ha origini nord irlandesi), e anche dalla sua definizione di folk horror ambientato nel moss, la boscaglia paludosa dove ci si può perdere e venire inghiottiti da qualsiasi cosa si aggiri nell'oscurità della foresta. Benché non sia legato ad alcuna particolare leggenda irlandese, Mandrake prende spunto da creature fantastiche, a tratti fiabesche, come le streghe e la mandragola che dà il titolo al film, per indagare in maniera non banale su vari modi di percepire e vivere la maternità, un evento tanto naturale quanto traumatico, capace di rendere le persone più complesse di quanto non appaia a una prima occhiata; dico questo perché in Mandrake, nonostante la componente stregonesca e demoniaca, non c'è una netta distinzione di buoni e cattivi, ma anche chi viene percepito come mostro è comunque una creatura che a tratti ispira pietà, mentre gli eroi non sono così perfetti come vorrebbero essere. La protagonista Cathy, per esempio, è una donna che ha consacrato tutta la sua esistenza agli ex detenuti che le vengono affidati, e questo l'ha resa una madre "snaturata", poco amata persino dal figlio affetto da una grave malattia respiratoria e probabilmente considerata "merce avariata" dall'ex marito, che si è risposato con una ragazza più giovane, ancora in grado di dargli figli possibilmente sani. Dall'altra parte, invece, abbiamo Mary, denominata Bloody Mary, alla quale è stato strappato non solo il figlio che un'entità misteriosa ha voluto donarle, ma anche vent'anni di vita solo per essersi vendicata di un marito talmente violento da averle lasciato indelebili cicatrici da ustione su tutto il corpo. Mary è una strega, ha fatto cose indicibili ed è scesa a patti con entità innominabili (Non è uno spoiler, in quanto Mandrake non si preoccupa minimamente di nascondere la vera natura di Mary, perché non è il punto fondamentale del film), eppure lo stesso è impossibile provare totale repulsione per lei e non percepire il dolore e la solitudine che traspaiono dalla sua inquietante figura.
La potenza dei personaggi si esprime appieno grazie alla qualità migliore del film, ovvero la performance delle due attrici principali, Deirdre Mullins e Derbhle Crotty. Quest'ultima, in particolare, attrice di teatro alla sua prima esperienza su un set cinematografico, è in grado di rendere Mary sia inquietante che affascinante, crudele ma anche fragile e triste, efficacissima sia nelle sequenze più horror sia in quelle più legate al thriller psicologico, durante le quali i confronti tra Mary e Cathy strappano più di un brivido. Un altro elemento che eleva Mandrake rispetto alla media del genere è poi indubbiamente l'occhio della regista Lynne Davison, anche lei alla sua prima esperienza di lungometraggi (ha già girato diversi corti), la quale ha evidentemente ben studiato i modelli di riferimento nominati nel corso del Q&A al Tohorror, ovvero The Wicker Man, Midsommar e The Witch, ed è riuscita a confezionare una pellicola che sfrutta al meglio l'ambientazione boschiva e la piccola realtà di un paese poco distante dal moss, e si concede sequenze in cui l'orrore di riti pagani misteriosi viene reso comunque con realismo e un pizzico di "magia" conferita da un sapiente uso delle luci e della fotografia. Detto questo, Mandrake non è un film privo di difetti, ma è scusabile in virtù della sua natura di opera prima. La prima parte, più thriller e giocata su sospetti e dicerie, l'ho trovata più interessante ed efficace rispetto al terzo atto, dove aumentano non solo le suggestioni horror, ma anche i momenti in cui la trama si fa più sfilacciata e perde un po' di vista il fulcro del discorso, tuttavia sono convinta che quello di Lynne Davison sia un nome da tenere d'occhio per il futuro, sempre che continui a coltivare il suo amore per l'horror (l'ho vista molto interessata durante la proiezione di A Wounded Fawn, quindi forse c'è speranza). Date un'occhiata a Mandrake e fatemi sapere cosa ne pensate, se volete!
Lynne Davison è la regista della pellicola, al suo primo lungometraggio. Irlandese, ha lavorato anche come sceneggiatrice e produttrice.
Se Mandrake vi fosse piaciuto recuperate The Wicker Man, Midsommar e The Witch, Hellbender e Il sabba. ENJOY!
Ma c'è pure er Pomata?
RispondiEliminaFolclore e fantasy mischiate all'horror piacciono a mia moglie... sicuramente me lo farà vedere quando le capiterà a tiro. Per ora mi faccio i cazzi miei e non glielo suggerisco.
La prima parte più thriller potrebbe piacermi e ho già capito cosa intendi quando la trama diventa sfilacciata, ce ne stanno parecchi di film così, che si perdono.
Ahahah sì, ci manca solo lui! Comunque credo che un film così potrebbe arrivare anche in Italia. Quando sarà, sicuramente le piacerà! :)
EliminaAaah, ecco. Da ignorante non sapevo che Shudder fosse una piattaforma anglofona. Temevo fosse già presente in una delle più famose che operano in Italia.
EliminaLei, eccezione fatta per Squid Game (poi ha rosicato quando lo hanno doppiato) non guarda coi sottotitoli. Io manco quello, conosco solo l'inglese e mi devo sforzare per capirlo (comprendendo un 70-80% al massimo) e sono contrario ai sottotitoli, perché leggere un video? Ho già i fumetti con immagini statiche!
Non ti chiedo cosa sia un/il ToHorror, ammetto che non ho cliccato volutamente, non voglio imparare nessuno neologismo! 😝 So' anticaaaa 🤣
Al momento no ed è visibile solo grazie a una VPN.
EliminaQuanto ai sottotitoli, capisco tua moglie, perché il mio compagno è uguale, i sottotitoli li patisce tantissimo e per venirgli incontro con lui guardo solo roba doppiata, anche se spesso a me vengono i brividi dal disgusto, visto quanto è peggiorato il doppiaggio italiano.
E il ToHorror è il festival del cinema horror che c'è a Torino, nessun neologismo, solo tanta gioia!
A Wounded Fawn secondo me è ancora più bello di questo. Sì, mi sembra che Mandrake fosse stato acquistato da Shudder proprio pochi giorni prima dell'arrivo al ToHorror, mentre A Wounded Fawn è una produzione della piattaforma.
RispondiEliminaMi piace abbastanza il genere, cercherò di vederlo, magari quando più avanti lo trasmetteranno anche su altre piattaforme.
RispondiEliminaSpero che la Midnight accolga le vostre preghiere! :)
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