mercoledì 1 aprile 2015

La mafia uccide solo d'estate (2013)

L'avevo perso all'uscita nelle sale ma qualche tempo fa sono riuscita a recuperare La mafia uccide solo d'estate, diretto e co-sceneggiato nel 2013 dal regista Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif.


Trama: il piccolo Arturo nasce a Palermo negli anni '70 e fin dal concepimento la sua vita viene segnata dall'influenza della mafia. Crescendo, il bambino eleggerà l'allora presidente del consiglio Giulio Andreotti come eroe personale e cercherà di intraprendere la strada del giornalista...


La mia è stata un'infanzia molto felice. Sono nata e cresciuta in una piccola cittadina ligure, vicino al mare, e l'unico evento degno di nota in grado di caratterizzare le calde estati era l'arrivo di una colonia di ragazzi tedeschi che andavano a vivere per una o due settimane in una villa poco distante da casa mia. Come succede a tutti i bambini è ovvio che di tanto in tanto spuntasse qualche motivo per avere paura, ci mancherebbe: sulla strada davanti a casa le automobili filavano che era un piacere ed è un miracolo che non ci sia mai scappato il morto; la zona in cui vivevo, per quanto tranquilla, era (chissà perché) un luogo dove si spacciava allegramente e mia madre ogni tanto nominava la parola "drogati" implicando con essa dei mostri armati di siringa che trascorrevano le giornate ad infettare ignari bambini come la sottoscritta, poi c'erano i ragazzi più grandi che immancabilmente si divertivano a terrorizzare noi piccini parlando di "naitmer", della "riposseduta", del diavolo, della "bamboladiProfondoRosso" e raccontando terribili leggende metropolitane a cui era d'obbligo credere ciecamente per poi passare notti insonni. Paure piccole, quasi banali insomma, nulla di incredibilmente serio. Di certo noi non dovevamo preoccuparci della mafia, non come il piccolo Pif (o Arturo, se preferite) e i suoi coetanei che un giorno sì e l'altro anche erano costretti a vedere delle persone crivellate di colpi, sentire il rumore di una bomba che esplodeva chissà dove e subire l'omertà di genitori, insegnanti e persino preti che dicevano loro di come la mafia, per l'appunto, uccidesse solo d'estate.


Per me la mafia era uno dei tanti mostri "di fantasia" al pari di "naitmer" e questo perché i miei genitori, come la maggior parte credo degli italiani, a partire dal 1984 erano inchiodati davanti alla TV a vedere La piovra. Ora,  una cosa che ricordo bene de La piovra, oltre a Michele Placido/Commissario Cattani (che quando è morto ho avuto gli incubi per settimane) e il terribile Remo Girone/Tano Cariddi, erano gli attentati che, per come la vedevo io all'età di sei anni, potevano capitare a chiunque: bastava solo che un motociclista col casco ti si avvicinasse alla macchina e automaticamente il centauro avrebbe preso la mitraglietta e fatto fuori te e i tuoi genitori. Spesso guardavo La piovra a casa della bonanima di mia nonna e la mezz'ora impiegata per tornare a casa era per me una fonte di angoscia indescrivibile; durante la visione di La mafia uccide solo d'estate mi sono quindi chiesta quanto coraggio ci sia voluto a Pif per raccontare con tono ironico e scanzonato un periodo sicuramente terribile della vita sua e di tutti i suoi coetanei. Guardando il film di Pif si ride, ma è una risata a denti stretti, che fa riflettere e venire voglia di documentarsi su un periodo storico importante non solo per la Sicilia ma per l'Italia tutta, fondamentale a mio avviso per fare un po' il punto della situazione attuale e chiederci come diamine abbiamo fatto a diventare un popolo di cazzoni e menefreghisti dopo tutto quello che abbiamo passato. Sì perché io, persino io che all'epoca avevo 11 anni e non pensavo ad altro che andare a spiaggia, le morti di Falcone e Borsellino le ricordo benissimo. Ricordo le facce sconvolte dei miei genitori, ricordo quella presa di coscienza sociale e quel senso di orribile risveglio che Pif descrive così bene alla fine di La mafia uccide solo d'estate. Un risveglio che è durato giusto il tempo di una bomba, appunto. Perché è così facile dimenticare.


Ricordo anche, non con la stessa ironica venerazione del piccolo Arturo, la fondamentale figura di Andreotti e di tutta una serie di politici sui quali i comici dell'epoca potevano solo fare una satira "fisica" (ah, il vecchio Bagaglino!), bonaria, appena accennata, in grado di renderli umani e simpatici. Perché quella era gente, per quanto corrotta e sicuramente dedita solo a tirar acqua al proprio mulino, che aveva comunque una fortissima consapevolezza e forza politica, che voleva davvero cambiare il paese e riusciva ad influenzarlo con estrema serietà, che veniva da un periodo storico di grandi conquiste e cambiamenti. Era gente che faceva paura, altroché. E ora abbiamo Berlusconi, Renzi, Salvini, Grillo e tutto il resto del circo Togni, talmente privi di credibilità e carisma che nessuno, tra trenta o quarant'anni, si sognerebbe di mostrare un bambino che passa il tempo a raccogliere ritagli di articoli su di loro. Perché la mafia ucciderà solo d'estate, ma la stupidità, l'ignoranza e il lassismo ci hanno uccisi invece ogni giorno, lasciandoci incapaci di riflettere su quello che è il nostro passato. Invece è giusto ricordare, per quanto sia doloroso, "noioso" e scomodo. E' giusto prendere per mano i nostri figli e condurli nei luoghi che hanno segnato la nostra storia, nel bene e nel male, parlando loro dei veri mostri che ancora continuano ad agire indisturbati, magari rimanendo un po' più in sordina rispetto al passato e diventando quindi ancora più pericolosi. Magari se ne può parlare con ironia, proprio come fa Pif, perché la risata intelligente è la prima a non nascondere la testa sotto la sabbia e a lasciare naturalmente alla serietà e alla commozione il doveroso spazio che meritano. E sì, La mafia uccide solo d'estate è un film che ho adorato, ma lo avrete capito da soli. A voi lascio il piacere di scoprirlo e di gustarlo come se fosse una Proustiana madeleine in grado di trasportarvi nel passato com'è successo a me.

Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, è regista e co-sceneggiatore, inoltre interpreta Arturo da grande. Nato a Palermo, è più famoso come conduttore televisivo che come attore, grazie a programmi come Le iene e Il testimone. Ha 42 anni.


Cristiana Capotondi interpreta Flora da grande. Nata a Roma, la ricordo per film come Vacanze di Natale '95, Notte prima degli esami, La peggior settimana della mia vita e Il peggior Natale della mia vita. Anche regista, ha 34 anni.


30 commenti:

  1. Visto a spezzoni qualche tempo fa... Ora lo voglio recuperare per bene

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    1. Guardalo perché, con tutti i suoi difetti, merita!

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  2. Non perfetto, ma onesto e a suo modo travolgente.
    E gran bel post "vissuto".

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    1. Per un film simile sinceramente la solita "recensione" non mi andava :) Grazie!

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  3. non lo so, non mi ha convinto fino in fondo...

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    1. Ha un sacco di difetti, eh. La seconda parte è più debole della prima e la Capotondi l'ho trovata pessima come al solito, però è girato col cuore e si vede.

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  4. L'ho adorato anch'io. Mi ha molto commosso.
    Sono nato a Palermo, anno 1994, e mio padre - carabiniere da ormai trent'anni - ha vissuto tutto.
    Sarà stata più quell'idea, dunque, del film stesso a colpirmi, anche se Pif mi piace e ha una sensibilità meravigliosa.

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    1. Immagino allora che per te vedere un film simile sia stato un colpo al cuore. Però è bello vedere che Pif riesce a parlare anche a chi non è nato da quelle parti :)

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  5. è un film che mi ha sorpreso, parecchio e mi ha fatto scappare anche una lacrimuccia...

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    1. Sì, alla fine ho pianto anche io, lo ammetto. Credo sia inevitabile...!

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  6. Bellissimo pezzo, cara.
    Il film - ad esclusione della Capotondi, davvero intollerabile - mi era piaciuto molto.

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    1. Eh, la Capotondi per fortuna non riesce a rovinare la bellissima atmosfera generale.
      Grazie, bella! :D

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  7. Ho letto la tua recensione con estremo interesse, perchè ho visto il film ma prima ancora perchè in occasione dell'ultimo tour siciliano sono passata da Capaci, visitato Palermo e Monreale, tre luoghi che fanno riflettere e che spingono inevitalbilmente il visitatore a voler saperne di più.
    Il tratto di autostrada di Capaci dove è accaduto l'attentato fa venire i brividi, oltre a l'obelisco dedicato a Giovanni Falcone ed alla scorta, si nota il rifacimento del tratto stradale avvenuto recentemente.
    A Monreale, bellissima località dell'entroterra pelermitano, mi è capitato di assistere ad una commemorazione in onore di un carabiniere morto per mano della mafia.
    Palermo, sebbene in ottima ripresa dal punto di vista artistico ed urbanistico, porta ancora i segni di un passato travagliato...
    Quando tornai a casa mi feci un'overdose di documentari sulla storia moderna di Palermo e dintorni. Significativa fu anche la visione dle film "I 100 passi" dedicato alla vita di Peppino Impastato che se non l'hai ancora visto ti stra-consiglio di vedere. Decisamente meno "divertente" del film di Pif ma assoutamente toccante.

    Un bacio e buona giornata cara
    Enza

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    1. Una visita in Sicilia e nei posti che hai nominato la vorrei fare da molto, molto tempo anche per la volontà di conoscere di più un passato che è anche "nostro", non solo del sud.
      Segno I 100 passi, che effettivamente non ho mai visto, sperando non mi angosci troppo T__T

      Grazie del commento Enza, un bacione!!

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  8. Ma che bel pezzo hai scritto, brava Bolla, mi hai commosso come mi ha commosso Pif.
    Avrà anche dei difetti (la recitazione? un po' di buonismo?) ma si passa sopra a tutto per il potere che il film ha, per il messaggio che vuole dare e per come sa arrivare, con semplicità, al cuore.
    Clap clap!

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    1. Ma grazie! :)
      Esatto, siccome ho voluto passare sopra ai difetti (che non intaccano minimamente la potenza dell'opera in sé) ho deciso di usare un approccio un po' diverso ^__*

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  9. Un film bello, magari non perfetto, ma comunque giusto. Pif ha dei buoni margini, può diventare regista di buone commedie qui da noi, anche satiriche, anche se gli standard da superare non sono poi così alti.

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    1. Sì, spero che si cimenti di nuovo in un altra pellicola altrettanto valida :)

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  10. Meglio la prima parte della seconda con Pif adulto, ma tutto sommato un piccolo gioiellino.
    A me piacque molto. :-)

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    1. La seconda parte è piaciuta meno anche a me ma in generale il film è proprio bello :D

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  11. Wow, credo che sia il tuo miglior post che io abbia mai letto! :D
    E anche il film è molto bello. Ottima accoppiata ;)

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  12. Perfettamente dìaccordo su tutto. però i miei genitori erano tra i pochissimi che non guardavano "La piovra", e nemmeno io, a tutt'oggi, ne ho vista neanche una puntata.

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    1. I miei erano fan accaniti, lo ricordo bene :P E quanta paura mi faceva!

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  13. anch'io l'ho visto di recente e non mi è dispiaciuto ^_^

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  14. anche a me è piaciuto molto: Pif è geniale!

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    1. Sì, non me l'aspettavo ma è piaciuto un sacco anche a me..!

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