mercoledì 27 giugno 2012

Snowtown (2011)

Nonostante io sia rimasta per ben nove mesi in terra australe, di quel meraviglioso paese c'è tanto che ancora non conosco, nel bene e nel male. Parlando di quest'ultimo, proprio in questi giorni ho guardato Snowtown, diretto nel 2011 dal regista Justin Kurzel.


Trama: l'adolescente Jamie, cresciuto in un quartiere degradato, viene coinvolto nei delitti perpetrati dal nuovo compagno della madre, John, un uomo all'apparenza integerrimo che nasconde tuttavia una natura di serial killer...


Il film racconta, in chiave leggermente romanzata, la follia omicida che negli anni '90 si è abbattuta nei sobborghi di Adelaide, la capitale dell'Australia, per mano di John Bunting, i cosiddetti Snowtown Murders (dal nome della cittadina dove sono stati ritrovati i resti delle vittime e dov'è stato commesso l'ultimo omicidio). Lo fa attraverso gli occhi di uno dei complici di Bunting, Jamie Vlassakis, un ragazzo vittima di abusi, debole, facilmente permeabile alla follia del compagno della madre e figlio di un ambiente tra i più degradati e colmi di ignoranza. Il risultato, lungi dall'essere una di quelle pellicole splatter o ridondanti dedicate ai serial killer storici, è un film lungo, freddo, quasi privo di un filo logico e assolutamente impietoso, sia nei confronti dei protagonisti che in quelli dello spettatore. Il regista, infatti, ci butta in faccia la banalità del male e la sua incredibile mancanza di fascino, facendo coesistere in  modo quasi sconcertante la crescente follia di Bunting e una quasi noiosa routine familiare, resa ancora più squallida dall'ambiente in cui si sono consumati i delitti, sicuramente la parte peggiore dell'Australia.


Snowtown mostra come, all'interno di questi quartierucoli zeppi di roulotte, prefabbricati e locali da quattro soldi, popolati dalla peggior feccia dell'umanità, basti una sola figura vagamente carismatica per addormentare le coscienze di tutti gli abitanti e fare leva su ignoranza, pregiudizi e debolezza. I personaggi principali ci vengono introdotti come se fossero delle figure appena abbozzate, una famiglia composta da figli e figliastri mosci ed inespressivi, tenuta malamente insieme da una madre malata e sconfitta; Bunting, che dovrebbe essere l'"anima" della pellicola, non compare subito, ma viene presentato in seguito come una sorta di salvatore, giunto a difendere i ragazzi dagli abusi sessuali a cui li sottopone il compagno della donna. Proprio questo episodio è la chiave dell'intera vicenda narrata, perché da questo momento il germe del pregiudizio (verso gli omosessuali in primis, dichiarati tutti pedofili) sarà quello che consentirà a John di diffondere la sua personale idea di giustizia e, di conseguenza, di trovare degli alleati che lo aiuteranno nei suoi crimini. Questi ultimi non ci vengono mostrati nel dettaglio perché, come ho detto, l'intera vicenda viene filtrata dal punto di vista del sedicenne Jamie e diventa sempre più confusa e frammentata tanto più diventa profondo il suo coinvolgimento negli omicidi. Lo spettatore non vede altro che quello che vede il ragazzo, che testimonia con crescente sconcerto l'inquietante cambiamento delle motivazioni di Bunting, che da spietato giudice e carnefice di supposti criminali muterà in arbitrario assassino di chiunque non incontri i suoi gusti, dal drogato, allo spastico, alla cicciona, in un delirio alimentato dalla mera brama di sangue.


La storia così narrata è sostenuta da uno stile registico asciutto, da una fotografia non troppo nitida e prevalentemente basata su colori freddi, da una colonna sonora praticamente inesistente e un montaggio poco fluido, che rende l'intera pellicola un'insieme di flash tenuti malamente assieme, come se la mente e la percezione di Jamie faticassero a dare coerenza a tanto orrore. Gli attori, quasi tutti al loro primo film, sono assolutamente perfetti (per quanto di una bruttezza rara) ai fini del realismo della messinscena, e una menzione speciale la merita sicuramente Daniel Henshall che, con il suo fisico da hobbit e quel viso pacioso, incarna un serial killer talmente "normale" da mettere i brividi ad ogni inquadratura. Detto questo, per quanto mi sia piaciuto Snowtown, non mi sento di consigliarlo a tutti: è inadatto agli amanti dello splatter tout court perché di sangue se ne vede davvero pochissimo e le terribili torture di John e la sua banda vengono lasciate solo immaginare. Inoltre, come Funny Games, ha un'introduzione lentissima e quasi soporifera, che rischia di scoraggiare più di uno spettatore. Se però, come me, siete pazienti e amate le storie vere (e verosimili) che scavano nella follia umana, Snowtown è il film che fa per voi. Il consiglio che vi do, però, è di leggervi prima qualcosina sugli Snowtown Murders, così riuscirete a seguire meglio l'intera vicenda.

Justin Kurzel è il regista  e cosceneggiatore della pellicola. Australiano, è al suo primo film e ne ha un altro in uscita.





14 commenti:

  1. Pare interessante... lo scaricherò e prima o poi leggerai la mia recensione!

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  2. è già pronto per la visione e questa tua recensione gli ha fatto scalare molte posizioni nella lista.

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    1. Ahaha spero che tanta fiducia non sia mal riposta! Non vedo l'ora di leggere la recensione!

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  3. Che carino, pensa che lo avevo lasciato in disparte perché non mi ispirava. Grazie per la dritta.

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    1. Mah, io l'ho trovato molto interessante e ben fatto, ma ammetto che all'inizio non ero molto convinta della scelta...

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  4. Mi hai trascinata all'interno dell'atmosfera del film e devo dire che mi hai messo molta curiosità.

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    1. Ne sono felice!
      Spero allora che Snowtown possa piacerti una volta che l'avrai guardato! ^__^

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  5. Sembra tipo Ex drummer che è unn film brutale e realisticamente impietoso e che ti consiglio. Mi hai comprato, mi getto nel torrente.

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    1. Fai bene a gettarti, con questo caldo ti rinfreschi un po'! :P
      Fammi sapere poi cosa ne pensi!

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  6. Film drammatico e a tratti molto sureale, mi è piaciuto molto grazie per avermelo consigliato. La stima che ho per te è cresciuta ancora di piu.

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    1. Waah grazie della stima, sono contenta che ti sia piaciuto!!

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  7. un film straordinariamente perverso, questa non l'ho scritta nella mia rece, ma fa venire i brividi si...

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    1. Di sicuro non è un film leggero, né per l'argomento né per la realizzazione :)

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