Per la challenge horror settimanale bisognava scegliere un horror dalla lista di un altro partecipante, in base a quanto ci colpisse la locandina. Ecco perché oggi mi ritrovo a parlare di Slugs - Vortice d'orrore (Slugs, muerte viscosa), diretto nel 1988 dal regista Juan Piquer Simón e tratto dal romanzo Slugs di Shaun Hutson.
Trama: una cittadina americana viene invasa da lumache mutanti carnivore. Il primo ad accorgersene e ad agire, pur avendo tutte le autorità contro, è un ispettore sanitario...
Slugs è una co-produzione tra Spagna e America, che vede coinvolta anche Francesca DeLaurentiis, figlia di Dino DeLaurentiis e dell'attrice Silvana Mangano, la quale compare brevemente all'interno della scena del ristorante italiano. E' una schifezzuola citata in parecchie trasmissioni e libri dedicati al cinema di serie Z, disconosciuta dallo stesso Shaun Hutson (il quale, col tempo, ha però imparato a volerle bene), zeppa di difetti e con qualche sporadico pregio. E' un'opera ascrivibile al genere eco-horror, o se volete animal horror, perché in fin dei conti è un misto tra i due: le lumache sono diventate carnivore e velenose per l'uomo, in quanto la cittadina protagonista del film ha nascosto le sue scorie radioattive "sotto il tappeto" e, pur sapendolo, le autorità hanno scelto di vendere terreni contaminati per realizzare un centro commerciale. Arrivati a più o meno a metà film, sapere il motivo per cui le lumache si sono trasformate in mostri carnivori non ha poi così importanza, perché la sceneggiatura e la messa in scena sono così soporifere che l'attesa tra un attacco e l'altro delle lumache diventa un'ordalia, ma tant'è. Slugs è composto per la maggior parte di questo "contorno", affidato a un protagonista che, pur impegnandosi tantissimo, non è particolarmente carismatico e si limita a girare come una trottola per la città, sperando di trovare, prima o poi, qualcuno che gli dia retta e pianifichi, assieme a lui, lo sterminio delle limacce ipertrofiche e zannute. Purtroppo per lui, come da miglior tradizione di questo genere di film, sceriffi, sindaci ecc. sono pessimi, corrotti o cretini, e i pochi comprimari intelligenti sono mosci da far paura. Vi dico solo che, all'interno di Slugs, il personaggio migliore è il cuoco del ristorante, il quale a un certo punto si profonde in una sequela di invettive ai danni dello sceriffo, pronunciate in italiano perfetto, culminanti in un "gli infilo un minchione su per il culo" che mi ha portata a dover mettere in pausa il film causa grasse risate incontrollabili.
Il cuoco italiano, lo avrete capito, è il primo pregio del film. Il secondo, fortunatamente, ha fruttato a Slugs un meritatissimo premio Goya per i migliori effetti speciali. Nonostante la pochezza della messa in scena, che raggiunge i livelli di bruttezza e piattume di un telefilm anni '80, Slugs è un film parecchio efferato e la cinepresa non si sottrae dal mostrare i dettagli più scabrosi e sanguinolenti. Al di là del sembiante tenerino delle lumache, dotate di quattro dentini aguzzi, è il risultato dell'azione di queste zannine che conta, ovvero corpi scarnificati, volti sfigurati e sangue a secchiate, che aumenta esponenzialmente quando, assieme alle lumache, ci si mettono dei parassiti che divorano le loro vittime dall'interno. Ammetto che la scena del ristorante, cuoco a parte, mi ha smosso un paio di conati, ma l'aspetto del film che più mi ha messo a soqquadro lo stomaco è la terrificante colonna sonora: l'idea di fingere che le lumache strillino nei titoli di coda è talmente weird da risultare simpatica, un po' meno lo è accompagnare ogni spostamento in macchina dei personaggi con una musichetta allegra in perfetto stile Hazzard. Per quanto riguarda il cast, gli attori sono tutti abbastanza medi, non proprio dei cani ma di sicuro nemmeno memorabili, il che è una lunga definizione che calza a pennello un po' a tutto il film, che pure, se non ho capito male, è comunque riuscito a ritagliarsi un posticino all'interno della lista di horror cult anni '80. Chissà, se l'avessi visto all'epoca, forse la visione sarebbe stata filtrata dall'indulgenza dei ricordi d'infanzia, ma così ho rischiato di addormentarmi più volte, quindi non è una visione che consiglio. Ma, se siete curiosi di sentire inveire l'iracondo cuoco, e in tal caso non potrei biasimarvi, trovate Slugs su Tubi.




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