mercoledì 24 ottobre 2018

German Angst (2015)

Dopo Excision, ho guardato anche l'altro horror distribuito questo mese dalla Midnight Factory, il film a episodi German Angst, diretto e sceneggiato nel 2015 dai registi Jörg Buttgereit, Michael Kosakowski e Andreas Marschall.


La prima storia di German Angst è Final Girl, scritta e diretta dal regista Jörg Buttgereit, famoso per opere estreme come Nekromantik (che non ho ovviamente mai guardato. "Ovviamente" perché patisco questo genere di film a tema necrofilia). Molti dicono che questo sia l'episodio migliore del mucchio, io direi che forse è il meno peggio ma, a prescindere, non l'ho apprezzato granché, sinceramente. Protagonista di Final Girl è una ragazza amante dei porcellini d'india che vive in un appartamento squallido e sporco e nasconde in camera un uomo da torturare. Salvo un paio di scene splatter, l'atmosfera malata del film si crea proprio a livello di scenografia e montaggio, con questa ragazza immersa nella spazzatura sulla quale zampettano i porcellini d'india e i flashback che lasciano allo spettatore il compito di capire perché c'è un uomo legato in una stanza, cos'ha fatto di così grave per meritare le torture che gli verranno inflitte e, soprattutto, chi è costui: è il padre della fanciulla? Un vicino di casa? Un pedofilo? Non lo sapremo forse mai o, meglio, io non l'ho capito. Carino comunque il parallelo tra i momenti più splatter della vicenda e i racconti di vita del porcellino d'india Mucki, narrati con la voce della protagonista che, di per sé, è un po' cagna maledetta... ma non quanto gli attori del segmento successivo, Make a Wish.


Make a Wish è, in effetti, il segmento peggiore e non solo per la recitazione (I quattro skinhead sono imbarazzanti e l'unica donna mi faceva venire voglia di strapparmi le orecchie da tanto strillava a mo' di gallina sgozzata, inoltre costringere gli attori a parlare in inglese non è stata proprio una scelta saggia a mio avviso) ma anche per la storia in sé. L'idea di un amuleto capace di scambiare le persone all'interno di due corpi non è brutta e non lo è nemmeno il concetto di "vittima" che sceglie di diventare carnefice... ma il pippone filosofico sul "Chi sta meglio, io o lui? Lui che soffre perché perseguitato o io che sono odiato in quanto persecutore?" è di una pochezza incredibile e lascia con l'amaro in bocca. Non c'è catarsi alla fine di Make a Wish, non c'è un messaggio di fondo, a mio avviso necessario visto il tema trattato, e, oltretutto, le parentesi ambientate ai tempi della seconda guerra mondiale sono a livelli di recitazione e regia pari a quelli di un episodio qualsiasi di Tempesta d'amore. Giusto per rimanere sul teutonico.


L'ultimo episodio ha un nome particolare, Alraune, il quale indica una sorta di Mandragola o comunque una pianta dai poteri misteriosi... e non solo. Dal punto di vista dello splatter e della fantasia probabilmente questo è l'episodio migliore del mucchio anche se non è esente da difetti (in primis, anche qui, una recitazione penosa, non tanto del protagonista quanto dei comprimari; provare ad ascoltare Il cielo in una stanza cantata dalla Cagna Maledetta che gli fa da fidanzata per credere). Se parliamo di "German Angst", essa si percepisce alla perfezione sia in Final Girl sia in questo segmento, interamente basato sul desiderio di evadere, di perdersi in sordidi club sotterranei dove provare piaceri proibiti, mescolando eros e thanatos per non soccombere alle imposizioni di una vita "normale", con ovvie conseguenze per chi si ritrova ad osare troppo. Dei tre episodi, questo è sicuramente quello maggiormente horror nel senso più stretto del termine e anche quello dalla connotazione maggiormente onirica. Il protagonista si ritrova vittima di incubi ad occhi aperti aventi per oggetto mostri innominabili e donne sensualissime, finendo per soccombere all'altro da sé e alle allucinazioni nemmeno si trovasse all'interno di un corto girato da un Cronenberg alle prime armi; nessun inno alla nuova carne, per carità, ma avviso gli stomaci deboli che un paio di mutilazioni potrebbero essere difficili da digerire, per il resto probabilmente Alraune farà felici gli spettatori uomini vista l'abbondanza di belle fanciulle discinte. Noi donne dobbiamo accontentarci dell'emulo di Demetan seminudo, che non è un bel vedere.


Riassumendo, in tutta onestà non mi sento di consigliare German Angst, probabilmente uno dei peggiori film a episodi distribuiti dalla Midnight Factory. Final Girl ha enormi velleità artistiche ma mi ha colpita poco, Make a Wish è abbastanza inqualificabile sotto ogni punto di vista e Alraune mette più disgusto che inquietudine e non è così entusiasmante da giustificare la visione di tutto ciò che viene prima. Può essere che non abbia capito il senso dell'operazione o che, a pelle, la morbosità deprimente di questo trio di autori tedeschi mi abbia dato fastidio; se vi piace il genere, potreste anche dargli un'opportunità, ma decisamente non fa per me.

Jörg Buttgereit è il regista e sceneggiatore di Final Girl. Tedesco, ha diretto film come Nekromantik, Nekromantik 2, Der Todesking e Schramm. Anche attore, produttore e tecnico degli effetti speciali, ha 55 anni.


Michal Kosakowski è il regista e co-sceneggiatore di Make a Wish. Tedesco, ha diretto film come Zero Killed. Anche attore e produttore, ha 43 anni.


Andreas Marschall è il regista e sceneggiatore di Alraune. Tedesco, ha diretto film come Lacrime di Kali e Masks. Ha 57 anni.


L'edizione Midnight Factory del DVD comprende il libretto illustrativo curato dalla redazione di Nocturno e il making of del film. ENJOY!

4 commenti:

  1. Certo che la locandina è abbastanza inquietante e pure stranamente intrigante, ammazza..

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  2. Nekromantik io, ovviamente, invece l'ho guardato....

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    1. Stavolta non mi sento di spingerti a richiederlo XD

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