Alla fine l'unico film che sono andata a vedere in occasione dei Cinema Days è stato Il libro della giungla (The Jungle Book), diretto dal regista Jon Favreau e ovviamente tratto dall'omonima raccolta di racconti di Rudyard Kipling.
Trama: il "cucciolo d'uomo" Mowgli viene trovato nella giungla dalla pantera Bagheera e dato in affidamento al branco di lupi guidato da Akela. Il piccolo cresce sano e forte finché il ritorno della tigre Shere Khan, assetata di vendetta nei confronti degli esseri umani, non lo costringe a fuggire ed intraprendere un pericoloso viaggio per tornare al villaggio degli uomini...
Io devo essere una delle poche persone in tutto il mondo ad aver guardato la versione Disney de Il libro della giungla giusto un paio di volte e ad aver letto l'opera di Kipling talmente tanto tempo fa da non ricordarla nemmeno più. La conseguenza di tutto ciò è stata, ovviamente, che Il libro della giungla non si è radicato nel mio immaginario infantile né si sono sviluppati nei suoi confronti sentimenti tali da storcere il naso davanti all'ennesimo live action sfornato da una Casa del Topo ormai alla canna del gas per quanto riguarda le idee. Un'altra conseguenza è stato l'inaspettato sorrisone col quale sono uscita dopo la visione del film di Favreau, che al momento merita la palma di miglior adattamento da cartone animato a film con esseri "in carne e ossa" (benché di reale, nella pellicola, ci sia solo il piccolo attore che interpreta Mowgli, il resto è stato interamente realizzato al computer, location comprese); la sceneggiatura di Justin Marks è infatti fondamentalmente rispettosa delle opere originali, non ricerca origini strappalacrime alla cattiveria della tigre Shere Khan come accadeva in Maleficent né si limita a riproporre una storia ormai anacronistica soffocandola con barocchismi scenografici o sontuosi costumi à la Cenerentola di Branagh. Certo, Il libro della giungla ha dalla sua l'incredibile universalità e attualità dei temi che tocca, quindi parte già avvantaggiato. L'accettazione dell'altro, il senso di appartenenza a un gruppo che non deve essere necessariamente la famiglia, la capacità di capire ciò che ci rende unici ed arrivare a usarlo per il bene degli altri sono solo alcuni dei mille messaggi positivi che da sempre la storia di Mowgli può trasmettere a grandi e piccini e, ovviamente, se questi messaggi vengono inseriti all'interno di un racconto avventuroso e popolato da personaggi indimenticabili quali l'orso Baloo, il scimmiesco Re Luigi, il cattivissimo e carismatico Shere Khan e la saggia pantera Bagheera, vincere facile è quasi inevitabile.
C'è anche da dire che Favreau, benché non concorrerà mai alla Palma d'Oro o all'Oscar né come regista né come attore, non è assolutamente l'ultimo arrivato in campo action e gran parte del piacere durante la visione de Il libro della giungla deriva direttamente dalla sua capacità di girare scene fluide, dinamiche e a dir poco spettacolari, sequenze alle quali ovviamente giova un valido montaggio. Per quanto gli effetti speciali compongano il 95% dell'opera è raro che si avverta quel fastidioso senso di "finto" che mi ha colpita come un maglio durante la visione del trailer dell'orrido ed imminente Alice attraverso lo specchio: luci ed ombre sono particolarmente realistiche, i paesaggi accolgono naturalmente sia il piccolo Mowgli che gli animali virtuali "indossati" dai pupazzi creati dallo studio di Jim Henson o addirittura dallo stesso Favreau, e le fondamentali bestiole sono realizzate divinamente, soprattutto il bellissimo orsone Baloo (stendo un leggero velo pietoso su Bagheera, l'unico animale che purtroppo non sono riuscita a farmi piacere, troppo rigido il muso e palesemente fasullo). Poi, ovvio, da un film come questo non si può pretendere il realismo assoluto e ci mancherebbe, così com'è giusto che l'originale Libro della giungla non vada dimenticato, nonostante l'intrigante scelta di realizzare un Kaa femmina ahimé poco sfruttato. Ecco quindi perché ho accolto con moltissimo piacere l'altra furberia di Justin Marks, ovvero quella di integrare parte dei testi delle canzoni del cartone animato nei dialoghi tra i vari personaggi, per poi travalicare in pochi ed azzeccati momenti musical durante i quali Baloo e Mowgli prima, Re Luigi poi, fanno scendere la lacrimuccia a chi, come me, ancora non ha dimenticato le accattivanti Lo stretto indispensabile e Voglio essere come te. A tal proposito vi consiglierei, nonostante NON CI SIANO SCENE POST CREDITS, di rimanere a vedere i titoli di coda: primo, perché per buona parte degli stessi ci sono delle simpatiche scenette all'interno di un pop up, poi perché potrete sentire un paio di canzoni in lingua originale, tra cui la sensuale The Python's Song cantata da Scarlett Johansson... anche se nulla batte un inedito Giancarlo Magalli in versione cantante jazz, sappiatelo!
Del regista Jon Favreau (che doppia anche il cinghiale nano) ho già parlato QUI. Bill Murray (voce originale di Baloo), Ben Kingsley (Bagheera), Idris Elba (Shere Khan), Scarlett Johansson (Kaa), Christopher Walken (King Louie) e Sam Raimi (lo scoiattolo gigante) li trovate invece ai rispettivi link.
Lupita Nyong'o è la voce originale di Raksha. Messicana, la ricordo per film come 12 anni schiavo (per il quale ha vinto l'Oscar come miglior attrice non protagonista) e Star Wars - Il risveglio della forza. Anche produttrice e regista, ha 33 anni e tre film in uscita tra cui Star Wars: Episode VIII.
Giancarlo Esposito (vero nome Giancarlo Giuseppe Alessandro Esposito) è la voce originale di Akela. Danese, ha partecipato a film come Changeling, Una poltrona per due, Cercasi Susan disperatamente, Brivido, I soliti sospetti, Derailed - Attrazione letale e a serie come Miami Vice, Ghost Whisperer, Bones, CSI: Miami, Breaking Bad e C'era una volta. Anche produttore e regista, ha 58 anni e quattro film in uscita.
Tra le voci dei lupetti ci sono quelle di Emjay Anthony, il giovane protagonista di Krampus - Natale non è sempre Natale, dei due figli di Naomi Watts e Leiv Schreiber, Sasha e Kai, e di Max Favreau, figlio del regista (la figlia Madeleine invece doppia uno dei rinoceronti); i doppiatori italiani invece contano il già citato Giancarlo Magalli (Re Luigi), Neri Marcoré (Baloo), Toni Servillo (Bagheera), Violante Placido (Raksha) e Giovanna Mezzogiorno (Kaa). La Disney sta già pensando ad un sequel della pellicola con lo stesso team creativo; nell'attesa, se Il libro della giungla vi fosse piaciuto recuperate ovviamente il cartone animato del 1967. ENJOY!
inizialmente, quando seppi che avrebbero fatto una versione "non animata" di uno dei cartoni che ho amato di più, perché i divertiva tanto, fui proprio contenta... ma non ne ho letto una sola recensione entusiasta
RispondiEliminaNon so cosa si aspetti la gente, sinceramente. E' un action interamente realizzato con tecniche digitali, che riprende più o meno fedelmente il cartone animato quindi, almeno per me, ha rispettato le aspettative (che di base erano nulle o quasi) :)
EliminaMi par di capire quindi che è promosso. Magari gli darò una chance :)
RispondiEliminaCome ho detto nel post, nei limiti del suo essere prodotto di mero intrattenimento raggiunge lo scopo :)
EliminaSperavo che non fosse una completa delusione: a questo punto scatta il recupero. :)
RispondiEliminaSarà che partivo con aspettative bassissime ma a me non è affatto dispiaciuto. Non è di sicuro il film dell'anno ma svolge bene il suo lavoro :)
EliminaMi piaceva molto da piccolo come cartone, comunque non è il primo film non d'animazione di Mowgli, ricordo quello molto bello con Jason Scott Lee anche se era già grande ;)
RispondiEliminaSì, ne hanno fatte un paio di versioni però forse questo è il primo dichiarato remake della Disney :)
EliminaMi ispira a metà e solo se l'avessi visto scontato. Però, considerando che parto quasi digiuna degli originali come te, la tua recensione mi ha fatto tornare un po' di voglia.
RispondiEliminaSe non ritrovo qualche offerta lo recupero in altro modo.
Rispetto agli altri live action Disney secondo me questo svetta :) Recuperalo appena riesci!
EliminaNon l'ho visto ancora, a questo punto scatterà il recupero. ;)
RispondiEliminaMai stato un fan del cartone, quindi lo vedrò ma senza fretta.
RispondiEliminaNe parlate un po' tutti bene. :))
Magari è proprio il non essere fan che potrà fartelo piacere un po' di più :)
EliminaNon ho un bel rapporto con i live action Disney... Ma qui farò un'eccezione. Spero di vederlo prossimamente.
RispondiEliminaAh, sai benissimo che io i Live Action Disney mal li tollero. Eppure, sarà perché mi sta simpatico Fravreau... chissà...
EliminaMia sorella lo ha adorato, ma non mi fido troppo dei suoi giudizi... a vedere che pure tu lo promuovi, però, la voglia di vederlo si fa un po' più forte.
RispondiEliminaLo ammetto, di pregiudizi ne ho parecchi.
Secondo me dipende un po' dalle "pretese" che hai. Se vuoi vedere un film d'intrattenimento con qualche insegnamento positivo è perfetto, forse se sei una fan tout court di cartone e libro avrai una delusione.
EliminaIo per fortuna ho avuto quello che mi aspettavo :)
Certo che la Disney sta proprio raschiando il fondo del barile...
RispondiEliminaQuesto è poco ma sicuro, basta guardare i progetti futuri, in buona parte live action di cartoni famosissimi. Però questo era proprio carino!!
EliminaFavreau in realtà come regista non è male, Chef l'ho adorato. Mi sembra un po' un regista passpartout: passa dalla commedia indie ai supereroi, e da loro al libro della giungla. E' un buon professionista, se riesco magari lo recupero!
RispondiEliminaIo amo la sua faccia ciccia, mi fa subito simpatia e non riesco a demonizzarlo come farei con qualsiasi altro simile regista!
EliminaChef per esempio mi ispira molto e dovrebbe uscire a breve per una rassegna dalle mie parti, chissà che non riesca ad andare...