E finalmente, dopo un anno dall’uscita nelle sale USA, come un tardivo Pesce d’Aprile, anche noi italiani (o almeno quelli che non avevano già “fatto da sé”) siamo riusciti a goderci il bellissimo Kick – Ass, film diretto nel 2010 dal regista Matthew Vaughn e tratto dalla splendida serie a fumetti scritta dal genio Mark Millar e disegnata da John Romita Jr.
Trama: Dave Lizewski è un ragazzetto sfigato, appassionato di fumetti, che un giorno decide di vivere il mito del supereroe e combattere il crimine. Indossata una tuta da sub, si “trasforma” così in Kick – Ass, ma purtroppo dovrà rendersi conto che nella realtà i supereroi non sono invincibili e che, tra una battaglia e un osso rotto, si rischia anche la vita…
Dopo lo scempio perpetrato da sceneggiatori, registi ed attori incapaci ai danni di un’altra splendida opera di Millar, ovvero Wanted, l’industria cinematografica è finalmente riuscita a rendere giustizia ad un comic (non capita troppo spesso, visto che nonostante la mole di film tratti da fumetti gli unici adattamenti che possono essere definiti quasi perfetti, a parte i Batman di Burton, sono Sin City e Watchmen), partendo da un materiale decisamente “scomodo” e creando un film che non solo quel materiale scomodo lo rispetta e lo mantiene, ma riesce, con qualche piccolo cambiamento, a creare qualcosa di simile e al contempo diverso. Il mio timore, in effetti, era di trovarmi davanti un filmetto edulcorato e privo della spietatezza che contraddistingue l’opera originale. Effettivamente, il Kick – Ass cinematografico non è pessimista e realistico come il fumetto, bisogna dirlo.
Millar ci racconta le gesta di un adolescente che è talmente sfigato da risultare quasi invisibile e calca molto la mano sul fatto che, anche da supereroe, questo suo essere nullità non lo abbandonerà per un solo istante, anzi, lo renderà ancora peggiore: in primis perché la sua quasi morte all’inizio manda quasi sul lastrico il padre, vedovo e morbosamente affezionato ad un figlio che praticamente non lo considera, e poi perché, alla fine del fumetto, la sua vita non cambierà di una virgola; nessuna consapevolezza in più (a parte il fatto che è meglio non fare il supereroe…), nessuna fidanzata, nessun posto nel mondo, nulla di nulla. E purtroppo i comprimari non sono da meno, Big Daddy in primis. Insomma, Millar non tenta neppure per un istante di indorarci la pillola e provare a farci pensare che la vita è bella ed essere “super” ci renderà fighi. Gli sceneggiatori invece correggono un po’ il tiro e creano, nonostante tutto, una storia “di formazione”, dove Dave cresce e si assume determinate responsabilità, venendo così ricompensato con una fidanzata che lo accetta e lo ama per quel che è; inoltre forniscono ai personaggi di Big Daddy e Hit Girl un background (splendidamente illustrato da John Romita Jr., peraltro) molto più “cool” rispetto a quello del fumetto, riprendendo un’idea dei personaggi dell’opera di Millar e facendo diventare Big Daddy un ex superpoliziotto incastrato dalla banda di D’Amico, e per questo in cerca di vendetta. Non vi rivelo la vera natura di Big Daddy come ce l’ha tramandata Millar, perché è il colpo di scena che più mi ha sconcertata leggendo il fumetto, anche se non vi impedirebbe comunque di godervi il film.
Per fortuna, come ho detto, questi cambiamenti sono minori ed accettabili. Il cuore del film resta quasi identico a quello del comic, e regala allo spettatore momenti decisamente esilaranti, perfidi nella loro spietata ironia, e ovviamente violenza a fiumi. Sì perché, per fortuna, il personaggio più riuscito dell’opera originale, ovvero la piccola e feroce Hit Girl, non è cambiato di una virgola, e grazie anche all’espressività della bravissima Chloe Moretz e all’uso fantastico di una splendida colonna sonora, ogni sua comparsa buca letteralmente lo schermo: impossibile non applaudire davanti ad un massacro portato avanti sulle note della “Banana Split Song” o non commuoversi davanti al tenero gesto con cui la piccoletta usa il mantello per cercare di salvare il papà. E sono proprio la musica e gli attori ad aggiungere quel qualcosa in più e rendere vivo qualcosa che sulla carta era già perfetto. La colonna sonora infatti è strepitosa ed azzeccatissima (non ci posso fare nulla, adoro la triste melodia che accompagnava il film 28 giorni dopo e sono stata felicissima di risentirla in Kick – Ass), e gli attori praticamente perfetti: oltre alla già citata Chloe Moretz, il tizio che interpreta Red Mist ha una faccia talmente idiota che bastava la sua presenza per farmi morire dal ridere sulla poltrona (i suoi duetti in macchina con Kick-Ass sono da antologia!), senza parlare poi del gruppo di caratteristi ingaggiati per interpretare i membri della gang di Frank D’Amico e lo stesso boss, dei mafiosi un po’ troppo da operetta (far colazione col PANETTONE non è da tutti!!) ma spassosi come da tempo non mi capitava di vedere. Dovessi trovare delle pecche, direi innanzitutto l’utilizzo di uno zainetto volante con tanto di mitragliatrice incorporata, che da uno schiaffo al presunto “realismo” mostrato fino a quel momento, e poi Nicholas Cage. Non capisco se il doppiaggio italiano gli ha dato una voce da pedofilo imbecille o se davvero lui in originale recita a quel modo, ma la sua interpretazione di Big Daddy rasenta il ridicolo: va bene tranquillizzare la figlia e mostrarle tutto come un “gioco”, ma intervallare ogni frase con un “cuuucciolaaaa!!” o “aMMorino, patatinaaa!!!” detto con voce in falsetto…. no, è troppo anche per me. A parte questo, c’è solo una cosa che si può dire sul film. Kick – Ass… spacca. Punto.
Di Nicholas Cage, che interpreta Big Daddy, ho già parlato qui. Aspetto che si redima con Drive Angry 3D, ma so già che sarà un’attesa non ripagata.
Matthew Vaughn è il regista della pellicola. Inglese, sua la regia del bellissimo Stardust e anche dell’imminente X – Men: First Class. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 40 anni e, molto probabilmente, dirigerà il seguito di Kick – Ass, intitolato Balls to the Wall.
Aaron Johnson interpreta Kick Ass. Inglese, ammetto di non averlo mai visto prima d’ora anche se non è stato con le mani in mano; ha partecipato per esempio al film The Illusionist, che devo ancora vedere. Ha 21 anni e tre film in uscita, e parrebbe riconfermato per il seguito di Kick – Ass.
Chloe Moretz interpreta Hit Girl. Ultima (per ora) della lunga serie di “ragazzine prodigio” che di tanto in tanto Hollywood sforna, nonostante la tenera età ha già partecipato a una marea di film, tra cui Amityville Horror e il remake UsA dello splendido Lasciami entrare, Let Me In, oltre che a serie come My Name is Earl e Desperate Housewives. Americana, ha 14 anni e ben nove film in uscita, tra cui l’Hugo Cabret di Martin Scorsese, il seguito di Kick – Ass e, molto probabilmente, Dark Shadows, che si preannuncia essere il prossimo lavoro di Tim Burton.
Mark Strong interpreta Frank D’Amico. Inglese, lo ricordo per aver partecipato a film come Oliver Twist, Syriana, Stardust e Sherlock Holmes. Ha 48 anni.
Christopher Mintz – Plasse interpreta Red Mist (anche se puntava al ruolo di Kick – Ass). Americano, anche per lui vale il fatto di non avere mai visto un suo film anche se un titolo come Suxbad – Tre menti sopra il pelo, vale per tutti direi. Ha 22 anni e cinque film in uscita, tra cui il remake di Fright Night (in italiano Ammazzavampiri) e il probabile seguito di Kick – Ass.
Tra gli attori coinvolti, segnalo un cameo dell’onnipresente Stan Lee mescolato tra le persone che guardano il telegiornale. Passando alle domande “da nerd” che mi sono posta durante il film, ecco le risposte: in originale Frank D’Amico di cognome fa Genovese. Peccato che una delle più potenti famiglie mafiose realmente esistenti in America porta lo stesso cognome, quindi per evitare fraintendimenti ed offese si è deciso di cambiarlo al personaggio. Altra cosa che mi sono chiesta è cosa fosse la “vendetta di Robin” che nomina Big Daddy a Hit Girl quando la bambina cerca di salvare lui e Kick – Ass. Pare che in uno degli innumerevoli albi di Batman, Robin si sia trovato a dover combattere un maestro di arti marziali cieco ma con gli altri sensi sviluppatissimi, e che lo abbia battuto costruendo (!!) un fischietto in grado di suonare automaticamente. Un trucchetto simile lo usa Hit Girl per fare fessi i mafiosi nonostante il buio. E dopo tutto sto sproloquio vi lascio con il trailer originale del film (per una volta sottotitolato!) ENJOY!!!
Hit girl mito assoluto! Comunque mi sa che, sì, Cage è stato trattato male nel doppiaggio, perché in originale rende benissimo secondo me. Na volta tanto...
RispondiEliminaAllora motivo in più per comprare il DVD, appena comincerà a costare meno!!
RispondiEliminaUhm, io dovrei sia rileggermi la graphic novel che rivedere il film XD
RispondiEliminaad ogni modo, da quel che ricordo, Hit Girl fa cose incredibili ed è indubbiamente il pezzo forte del film... Big Daddy pseudo pedofilo è da censura, invece XD
Il protagonista... mah o.ò
magari è un tardi per questo commento, ma devi ASSOLUTAMENTE guardare il fil in lingua origonale... spwcialmente per il personaggio di Hit Girl!
RispondiEliminaNon è mai troppo tardi, vi leggo tutti ^__^
RispondiEliminaCmq appena trovo il DVD ad un prezzo ragionevole mi metterò sicuramente a guardarlo in lingua!
ma io como sono un vigliacco delinquente... l'ho preso da San Bitto... anche perchè o te lo fai portare dal Uk o da USA
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