venerdì 16 marzo 2018

Annientamento (2018)

Era uno dei film che più mi incuriosivano quest'anno e quando Annientamento (Annihilation), diretto e co-sceneggiato dal regista Alex Garland partendo dal romanzo omonimo di Jeff VanderMeer, è approdato su Netflix ho deciso di guardarlo. Segue recensione di ignoranza crassa e completamente SPOILER FREE.


Trama: una biologa decide di unirsi a un gruppo di esploratrici per entrare nella fantomatica Area X, una luogo in continua espansione delimitato da una barriera luminescente all'interno del quale si manifestano strani fenomeni...


Stavolta posso anche cominciare il post dicendo con fierezza di non avere mai letto il romanzo di VanderMeer, intanto persino Garland ha ammesso di avere adattato "il ricordo" dello stesso e di essere andato dritto per la sua strada, quindi avere una mente vergine e pronta a tutto forse in questo caso ha giovato. Dall'alto della mia crassa ignoranza e dalle immagini promozionali di Annientamento mi sarei quindi aspettata una sorta di survival horror in cui le protagoniste venivano fatte a pezzi una ad una da forze sconosciute ma non avevo tenuto in conto la raffinatezza del Garland regista e sceneggiatore e ci ho azzeccato solo al 30%. Annientamento è infatti in parte survival horror ma anche e soprattutto sci-fi elegantissima fatta di dialoghi filosofici, allucinazioni, teorie scientifiche, sensi di colpa passati e percezione di un io che va progressivamente disgregandosi; al centro di tutto c'è la figura di Lena, biologa interessata ai comportamenti delle cellule ed ex militare che da un anno aspetta il ritorno del marito, missing in action durante una missione misteriosa. Proprio il ritorno inaspettato e sconvolgente del marito la porta a scoprire l'esistenza di una porzione di mondo delimitata da una barriera luminescente, in continua espansione, e ad entrare a far parte di un gruppo di esploratrici incaricate di rivelarne i segreti, in barba al fatto che tutti coloro entrati nell'Area X non hanno mai più dato loro notizie. Cosa si nasconda nell'Area X ovviamente non starò a scriverlo nel post ma le amabili fanciulle si ritroveranno ad avere a che fare con un luogo dove i fondamenti della biologia sono completamente stravolti e dove qualcosa distrugge per poi ricreare, chissà se per "annientare", come suggerirebbe il titolo originale, oppure per comprendere un mondo sconosciuto; questa stessa incertezza, ovviamente, ce l'hanno le protagoniste, chi più chi meno affette dagli stravolgimenti del luogo e quindi pronte o ad arrendersi serenamente al mutamento oppure a combatterlo, travolte dal terrore dell'incomprensione e dal forte desiderio di rimanere sé stesse. Oppure potrei non avere capito una cippa io, come del resto non ho ancora ben compreso se Annientamento mi sia piaciuto o se invece mi stia riempiendo la bocca di belle parole perché non ho il coraggio di ammettere di non essere rimasta entusiasta.


Oggettivamente parlando, al di là della trama, Annientamento è splendido. Il tripudio di colori che sfocia nella psichedelia, l'atmosfera "sfumata" in cui sono immersi protagonisti e luoghi, il riproporsi ciclico di un paio di dettagli (il tatuaggio di Lena o la casa in cui si rifugiano le donne, replica di quella in cui vive la protagonista), l'elegante coreografia, mix di balletto e lotta, in cui vediamo impegnata la Portman alla fine, la musica inquietante, le inquadrature mai casuali e il ritmo lento, ragionato, imposto da chi ha scelto di realizzare il PROPRIO film alla faccia di tutte le cretinate economiche del mondo produttivo, tutto questo fa di Annientamento un film unico, fatto da chi ama il Cinema per chi ama il Cinema, ed è ancora più frustrante pensare che proprio questo abbia condannato la pellicola a venire distribuita principalmente attraverso Netflix. Non oso immaginare tanta bellezza come sarebbe risultata se proiettata in un luogo consono come, per esempio, una sala cinematografica. Però (e parlo solo da un punto di vista soggettivo, eh, ché ad un sacco di gente valida Annientamento è piaciuto da morire) tanto tripudio di forma non è riuscito a rendermi partecipe dell'intimo dramma di Lena, il personaggio meglio caratterizzato, e delle altre, ridotte a poco più di semplici manichini dalla personalità scritta su un foglio di carta velina, e ciò mi impedisce di considerare il film di Garland come qualcosa di più di un sci-fi horror con velleità autoriali. Per dire, se l'avesse diretto un altro e anche costui avesse scelto di ignorare la trama del romanzo, probabilmente avremmo avuto un trucidissimo survival horror con qualche eco del vecchio Punto di non ritorno ma meno infernale, chissà. Sarà che da una singola immagine piazzata più o meno a un quarto del film ho capito quale sarebbe stato lo sconvolgente twist finale? Più probabilmente sarà che io e la sci-fi non andiamo d'accordissimo ed è per questo che Annientamento, pur riconoscendogli tutti i pregi del mondo e pur ringraziando Garland per il coraggio di rimanere Autore in un mondo di capre come la sottoscritta, non mi è entrato nel cuore come avrei voluto. Voi però non datemi retta e recuperatelo, ché film così purtroppo non ne girano più!


Del regista e co-sceneggiatore Alex Garland ho già parlato QUI. Natalie Portman (Lena), Benedict Wong (Lomax), Oscar Isaac (Kane), Jennifer Jason Leigh (Dr. Ventress) e Tessa Thompson (Josie Radek) li trovate invece ai rispettivi link.


Sonoya Mizuno, che interpreta l'umanoide e una delle ricercatrici della base, era già comparsa in Ex Machina, sempre di Garland. Frances McDormand era stata considerata per il ruolo del Dr. Ventress prima che venisse presa la Leigh. Se vi interessassero le imbarazzanti vicende produttive che hanno condannato Annientamento alla distribuzione su Netflix leggete l'articolo di Lucia ,se invece il film vi fosse piaciuto potreste recuperare Ex Machina, Under the Skin, Arrival, La cosa,  2001: Odissea nello spazio, The Abyss e soprattutto Stalker di Tarkovskij; io non l'ho mai visto ma mi si dice che sia parecchio simile ad Annientamento. ENJOY!

24 commenti:

  1. Sospetto che la penserò come te, e lo temo un po' questo film.
    Vedrò a giorni. :)

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    1. Mica detto, magari sarai uno di quelli rimasti folgorati. Il bello di Annientamento è che è davvero imprevedibile!

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  2. Il film mi ha diviso, molto più di "Madre!" giusto per fare un esempio recente. La storia del film mi è piaciuto un sacco e anche come si sviluppa dino alla fine. Però la parte visiva del film ha ottime idee ma realizzate in modo scadente. Spiace dirlo, ma vedere effetti speciali da serie televisiva in un film del genere fa piangere il cuore. Sicuramente farà discutere molto e la classica battaglia tra chi grida al capolavoro e chi invece schifezza è già iniziata.

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    1. Io per Madre! non ho avuto dubbi, l'ho adorato dalla prima visione.
      Per Annientamento invece abbiamo espresso un giudizio diametralmente opposto per regia e trama, mi fa piacere XDXD
      Io non l'ho trovato assolutamente televisivo in quanto ad effetti speciali, anzi, è un peccato che il film non abbia goduto di una distribuzione cinematografica...

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    2. Sai cosa se lo paragono a un film come "Justice League" allora gli effetti speciali di "Annientamento" diventano bellissimi. Ma se penso a un film come "Blade Runner 2049" dove tutto è perfettamente integrato creando un quadro compatto, allora "Annientamento" è brutto forte davvero. Purtroppo se riesco a distinguere il distacco tra reale e aggiunta mezzo cgi per me qualcosa non funziona.

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    3. Di solito anche io sono abbastanza pignola in questo, però stavolta non ho avvertito particolare stacco. Certo, Blade Runner è davvero tutt'altra cosa :)

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  3. Devo dire che già dal trailer non mi aveva preso, nel senso che nonostante sembrasse tutto figo, mi mancava qualcosa (e si potrebbe dire che mi mancava averlo visto giustamente), e quindi nulla credo sarei d'accordo con te.

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    1. Non saprei, bisogna vederlo. Come ho detto, in molti sono rimasti entusiasti, io mi sono "solo" rifatta gli occhi e adesso aspetto il prossimo film di Garland, perché com'è autore lui sono rimasti in pochi!

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    2. Non so se lo vedrò in verità, ho già molti film da recuperare :D

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    3. La storia della mia vita XD

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  4. Il paradosso Babol è proprio quello che sottolinei nella tua recensione: film confezionato benissimo, ma troppo autoriale e quindi 'freddo'. Invece io sarei affascinato da un classico survival horror un po' caciaronesco, con personaggi sopra le righe e senza troppe caratterizzazioni profonde.

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    1. Bah, ti dirò che io le caratterizzazioni profonde non le ho trovate nemmeno qui... o__O

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  5. Da fifona, mi ha messo una fifa addosso che non ti dico, e solo per quell'ombra finale. Per il resto, io sono rimasta incantata, stranita e a bocca aperta davanti a questo strano mondo (che sì, su grande schermo sarebbe stato ancora più d'impatto), e anche se non ho trovato tutte le risposte, son felice che Garland mi abbia fatto fare delle domande.

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    1. No, io paura zero, nemmeno nei momenti più ad alto tasso horror. Però il mondo creato da Garland, senza regole e coloratissimo, è piaciuto molto anche a me :)

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  6. Provo le tue stesse sensazioni di spaesamento (quasi di straniamento) però avercene di film così. ;)

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  7. Lo scopro ora da te... Una possibilità voglio dargliela!

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  8. Fiero di far parte di un mondo di capre! 😁

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  9. Non so se rientro nella "gente valida" ;) ma, da vecchio appassionato di fantascienza, è piaciuto molto anche a me. Sci-fi adulta, riflessiva, uno di quei film che ti fanno ragionare subito dopo appena visti... un film che si presta a varie interpretazioni: io ci ho visto una bella metafora sui timori ancestrali dell'uomo, su come affrontare la malattia, il cancro, più in generale su come affrontare l'incognito e la voglia di provarci.
    Su una cosa comunque siamo d'accordo: è davvero un paccato che un film così non lo possiamo vedere al cinema!

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    1. Avessi letto il tuo post prima rientreresti, tranquillo :)

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  10. A me è piaciuto, ma gli riconosco molti difetti. Apprezzo molto la tua filosofia e condivido: film così vanno visti, perché non ti lasciano indifferenti :)

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    1. Esatto, che piacciano o meno questo è Cinema con la C maiuscola, quindi va sostenuto a prescindere!

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