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lunedì 23 maggio 2016

Cannes 2016

L'ho già detto un paio di volte negli ultimi tempi e potrei anche ripeterlo, non mi merito di avere un blog di cinema. Della Cannes di quest'anno non ho seguito nulla, non so quasi nemmeno quali film siano passati (a parte Il GGG di Spielberg, Personal Shopper con Kristen Stewart e ovviamente The Neon Demon di Nicolas Winding Refn, gli unici di cui ho sentito parlare) quindi l'elenco dei vincitori sarà particolarmente freddo e distaccato.


La Palma d'Oro va a I, Daniel Blake del regista Ken Loach, un film che parla dei nuovi poveri e di lavoratori in lotta contro la fredda e spietata burocrazia. In Italia dovrebbe arrivare in autunno ma si sa come funziona con la distribuzione!


Nell'indecisione, il premio per la miglior regia è andato a ben due autori, Olivier Assayas per Personal Shopper e Cristian Mungiu per Bacalaureat. Personal Shopper, nonostante la presenza di Kristen Stewart, mi ispira in quanto thriller con venature sovrannaturali (inoltre il regista è lo stesso di Sils Maria, di cui ho sentito parlare benissimo) ma anche Bacalaureat pare non essere male, un film sull'essere genitori e sul "fine che giustifica ai mezzi" per amore dei propri figli. Di nessuno dei due film è ancora disponibile una data di uscita italiana.


Il miglior attore è risultato essere l'iraniano Shahab Hosseini, del quale non avevo mai sentito parlare fino ad oggi. Il film Le client, diretto e sceneggiato dal regista Asghar Farhadi, parla di una coppia che, nel corso della rappresentazione di Morte di un commesso viaggiatore, comincia a sfaldarsi. Sarà interessante? Chissà!


Pare più nelle mie corde Ma' Rosa, diretto da Brillante Mendoza, che è valso a Jaclyn Jose il premio come miglior attrice per l'interpretazione della donna del titolo. Il film racconta la vita di una madre che gestisce un negozietto di alimentari a Manila e, per mantenere i suoi figli, è costretta anche a vendere narcotici, almeno finché non viene arrestata assieme al marito dalla polizia. Storia di disperazione e corruzione, due elementi che paiono essere il filo conduttore dei premi assegnati a Cannes quest'anno.


Per concludere questa sconclusionata rassegna Cannesiana, sottolineo anche la vittoria del Grand Prix della giuria, andato al giovane ma ormai scafatissimo Xavier Dolan per Juste la fine du monde, che vede nel cast pezzi da novanta come il protagonista Gaspard Ulliel e i comprimari Marion Cotillard e Vincent Cassel. Che dire, c'è solo da aspettare un'uscita italiana! ENJOY!

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