Ogni volta che esce un film di Quentin è sempre una festa. Dopo anni di onoratissima carriera, i fan aspettano con trepidazione ogni nuova opera, e non restano mai delusi. Credo sia praticamente impossibile infatti restare delusi da chi mette amore per quello che fa in ogni singolo fotogramma, anche quando il genere scelto non è molto “tarantiniano”, come nel caso di Inglorious Basterds, il primo film di guerra del nostro (anche se definirlo solo film di guerra è estremamente riduttivo), girato nel 2009.
La trama, come in tutti i film di Quentin, non è lineare: nella Francia occupata dai nazi si intrecciano i destini dei “Bastardi”, un gruppo di militari guidati dall’americano Aldo Raine , il cui unico scopo è fare strage di nazisti, possibilmente scalpandoli, e dell’ebrea francese Shosanna, scampata per miracolo, da ragazzina, allo sterminio della famiglia per mano del “cacciatore di ebrei” colonnello Landa, ed ora proprietaria di un piccolo cinema dove Goebbels in persona vorrebbe proiettare il suo ultimo film.
Fin dall’inizio del film la “zampata” tarantiniana si vede e si sente. Innanzitutto il film è diviso in capitoli, il primo è una sorta di preludio alle vicende che verranno narrate in seguito. Seconda cosa, il tempo narrativo non segue i dettami della fabula, ma è MOLTO intrecciato, e i flashback, i salti temporali sia in avanti che indietro abbondano. Terza cosa, la colonna sonora, che ci introduce fin da subito nella Francia occupata dai nazisti con una splendida Fur Elise la cui melodia si unisce ad un’altra di stampo assai simile a quelle presenti negli spaghetti – western di Sergio Leone. E’ solo la parte più evidente di una contaminazione dei generi assoluta ed affascinante, spiazzante per chi è abituato a film di guerra girati seguendo certi canoni, che pervade l’intera pellicola: qui vengono introdotti anche l’horror, il metacinema, il noir, la commedia grottesca, persino la fiaba (la citazione da Cenerentola, nell’immancabile scena “feticista”, è d’obbligo). E ovviamente altrettanto immancabili sono le ironiche scritte a segnalare i diversi personaggi importanti durante la première di Goebbels, come in Pulp Fiction.
Ma la bellezza dei film di Quentin non sta solo in questi splendidi vezzi stilistici. La trama è coinvolgente e particolare, riesce a reinventare i clichè del genere (la persecuzione degli ebrei, la resistenza di un manipolo di eroi) in un modo del tutto nuovo pur sfruttando al massimo elementi già visti. Shosanna alla fine è una giovane “Sposa”, giustamente assetata di vendetta, che non perde l’occasione per metterla in piedi nel modo più eclatante ed efficace possibile, come già fece la buona Beatrix Kiddo in Kill Bill (peraltro torna anche il personaggio di Sofie Fatale, o meglio una sorta di sua antenata, interpretata dalla stessa attrice e sempre nel ruolo di traduttrice ufficiale dei “cattivi”). I Bastardi, più che soldati sono un branco di desperados violenti degni di un film come Il giustiziere della notte, più figli degli spaghetti – western che dei film di guerra. Ognuno di loro, ovviamente, è caratterizzato con pochi particolari che lo rendono unico ed indimenticabile (l’”orso ebreo” di Eli Roth con la sua mazza, l’ex soldato nazista torturato dai suoi, il “piccoletto” che scalpa con la stessa naturalezza con cui si allaccerebbe le stringhe, e così via), curato nei dettagli e nella psicologia come tutti i personaggi della pellicola, sia buoni che cattivi, più o meno importanti.
Molta della bellezza dei personaggi sta nella bravura degli interpreti. E’ stupefacente come Quentin riesca sempre ad assegnare a qualsiasi attore, anche il più sconosciuto ed incapace, un ruolo in grado di valorizzarlo e renderlo indimenticabile. A me pare che in Inglorious Basterds, più che in qualsiasi altro suo film, si sia lavorato molto sull’interpretazione. Al di là di Christoph Waltz che è semplicemente eccelso nel ruolo di Landa (non a caso ha vinto il premio come miglior attore al Festival di Cannes di quest’anno), e che riesce ad infondergli la perversione, la cattiveria, la stupidità ironica e l’infamia in grado di renderlo odioso fin dal primo fotogramma, anche gli altri attori sono perfetti, le interpreti femminili in primis: Diane Kruger con la sua bellissima attrice – spia, tanto raffinata e bella (e con un guardaroba da urlo!) quanto coraggiosa ed intelligente, e la rivelazione Mélanie Laurent con la sua sfortunata e determinata Shosanna, uno dei personaggi femminili più belli mai creati da Quentin, a mio avviso. E parliamo dei Bastardi, che sono uno meglio dell’altro. Ora, io non amo troppo Brad Pitt come attore, ma il suo personaggio così sopra le righe, strafottente e spaccone, affamato di scalpi e infastidito dal fatto che i nazi, una volta finita la guerra, potrebbero condurre una vita tranquilla e rispettabile, senza essere riconosciuti per quello che hanno fatto, è decisamente geniale, e lui ci mette del suo per renderlo indimenticabile, creando dei siparietti esilaranti. Che sarebbero impossibili senza il valido appoggio di Eli Roth che, lo ammetto, mi ha decisamente folgorata: le scene al cinema, dove lui, Pitt e un terzo “Bastardo” devono imitare un trio di cineasti siciliani sono da primato, e aspetto solo che esca il DVD per potermi gustare queste parti senza il doppiaggio italiano, che pure è bellissimo. Menzione d’onore, inoltre, spetta all’ex ragazzino di Goodbye Lenin, Daniel Brühl, che è cresciuto per interpretare un magistrale “eroe” di guerra ambiguo ed irritante fino all’ultimo fotogramma, e ovviamente a Mike Myers, che interpreta un generale inglese in pochi, preziosi minuti di mix tra Dottor Male e Austin Powers.
In ultimo, facciamo il gioco delle citazioni. Ammetto che stavolta Quentin si è impegnato per rendere il tutto più difficile, sfoggiando un’invidiabile conoscenza del cinema tedesco che sta alla base del dialogo tra gli inglesi e in quello tra Shosanna e l’eroe di guerra, conoscenza che porta sicuramente a rimandi e citazioni che io, ahimé, non ho saputo cogliere. Posso solo dire che, oltre ai già citati omaggi a Leone e Cenerentola, e a nomi propri come quello del generale Ed Fenech (interpretato da Myers) o Antonio Margheriti, si vede un Brad Pitt “siciliano” che è praticamente identico al Don Vito Corleone interpretato da Marlon Brando ne Il Padrino (sia nelle movenze, che nelle espressioni, che negli abiti), un Eli Roth che nelle scene finali assume la posa e l’espressione di Al Pacino in Scarface, un film, quello girato da Goebbels, che riprende atmosfere ed alcune inquadrature da La Corazzata Potiemkin, per finire con una faccia gigante fatta di fumo e specchi come quella ingannevole de Il mago di Oz. Ci sta anche una citazione sugli scantinati per bocca di Brad Pitt, presa paro paro dal Fight Club di cui lui è interprete.
Difetti? Ma vogliamo proprio trovargliene qualcuno? Mmmmh…. L’inaccuratezza storica sul finale. Il film alla fine può essere però visto come un sogno. Un sogno di gloria di questi poveri bastardi. Un sogno per l’umanità intera. E se proprio vogliamo cercare il pelo nell’uovo, gli alti papaveri nazisti, soprattutto Hitler, sono delle macchiette, dei pupazzi da operetta. Ma, diciamocelo… chissenefrega? Bastardi Senza gloria, insomma, è un film cinefilo che, a differenza di Deathproof, può essere visto ed apprezzato da tutti. Non ai livelli di Kill Bill, quello secondo me è il capolavoro di Quentin, ma poco inferiore. Splendido, assolutamente consigliato.
Di Tarantino ho già parlato qui, dell’affascinante Michael Fassbender (che interpreta il Bastardo scozzese) qui, Eli Roth lo trovate qua, mentre Christoph Waltz è stato nominato in questo post. Il caro Brad invece ha fatto la sua comparsata sul bollalmanacco qui.
Mike Myers interpreta, come già detto, il generale Ed Fenech. Trasformista come pochi, soprattutto nella sua trilogia più famosa, quella di Austin Powers, il demenziale comico canadese, negli ultimi tempi, pare essersi incarnato nell’orco Shrek, a cui ha prestato la voce per tutti e tre i film. Tra le altre pellicole del “miTTico”, ricordo il geniale Fusi di testa (e seguito), il particolare Studio 54 e lo storico e maffissimo Cat in the Hat. Ha 46 anni e tre film in uscita tra cui un quarto Shrek.
Diane Kruger interpreta l’attrice Bridgett Von Hammersmark. Tedesca (anche se Quentin la trovava troppo “americana”), tra i suoi altri film cito Troy e Il mistero dei Templari, insomma due pellicole che in effetti non lasciavano presagire un’interpretazione come questa. Ha 33 anni.
Ora, siccome ho già messo in un post il trailer di Inglorious Basterds, vi lascio al trailer del film da cui tutto è partito: Quel maledetto treno di blindato, di Enzo G. Castellari, il cui titolo USA è proprio... The Inglorious Bastards. ENJOY!!!!
Insomma, è da vedere.. u.u
RispondiEliminaCome se non avessi già avuto voglia di vederlo.. e mi toccherà farlo in quell'infido bisala della mia città, visto che altrove non lo danno... queste sono le ingiustizie della vita!! u.u
Tra l'altro mi stai pure attaccando questa passione per il cinema folle di Tarantino... qualcuno mi aiuti a disintossicarmi! XD
Uno spettacolo! Un gran film. Consiglio di vederlo in lingua originale perchè rende ancora meglio!!
RispondiEliminaIl cameo di Mike Myers è fottutamente geniale. Ma del resto è tutto il film ad esserlo.
RispondiElimina@Bananafeet:
RispondiEliminaGuarda, appena esce il DVD è la prima cosa che farò, perché me lo immagino già *__*
A proposito di citazioni, ma quella di Eli Roth come torturatore
RispondiEliminadi nazisti non è la più ovvia?
Per le sue origini o per i suoi film?
RispondiEliminaIl Cacciatore di Ebrei è in assoluto il personaggio più azzeccato. Dall'inizio alla fine.. beh, diciamo appena prima della fine, in cui purtroppo fa un brutto scivolone... si può immaginare persona più subdola, cinica, diffidente e impietosa?? XD
RispondiEliminaE poi ovviamente ci sono i Bastardi, il cui nome è tutt'altro che casuale... a mio avviso sono sfruttati poco, anche se in modo sempre molto azzeccato.
Non male anche le donne, anche se alla fine si dimostrano abbondantemente ingenue.. e se gli va male, non si può dire non se la siano cercata.. o.ò
Ad ogni modo, meritava di essere visto : P
E sbaglio, o è questo il film di guerra che Tarantino diceva di aver lasciato in sospeso per il progetto di Kill Bill?
Io non ho ancora visto il primo ma ho visto il secondo e ne parlo qui:
RispondiEliminahttp://testadicinema.splinder.com/post/21498350
Sì il personaggio del Cacciatore di Ebrei è praticamente perfetto.
RispondiEliminaPerò secondo me le donne con le palle di Tarantino ci sono anche in questo film, eccome! Shosanna poi è geniale, l'unico neo è la sfiga nera che perseguita entrambe.
Ma d'altronde, si vanno ad impelagare con dei bastardi... Che peraltro sì, avrei voluto vedere di piùà!!!
E TestadiCinema, ho letto la tua recensione, mi fa venire voglia di vedere Quel maledetto treno blindato *___*
recensione fatta in modo fantastico..è stato un piacere leggerla!
RispondiEliminaely
Shosanna che spara al tampinatore folle e poi gli si avvicina quatta quatta quando geme per vedere se è ancora vivo?
RispondiEliminaSuvvia.. lì era da prendere la pistola e finirlo, non da avere compassione.. mi pare sia stata capace di cose ben peggiori per farsi scrupoli proprio ad un passo dall'agognata vendetta.. u.u
A proposito.. un dubbio che mi insinuato un amico... ma il tipo di colore che fine fa? o.ò
@Cinescopio: grazie *__*
RispondiElimina@Ilranocchio:
Muore bruciato nel rogo... in fondo lui e Shosanna erano pronti a farlo anche prima che le cose andassero male.
O almeno, questo è quello che ho capito io...