Dopo tanti film horror, seri, trash, e chi più ne ha più ne metta, finalmente riesco a parlare di una bella commedia. Oddio, bella è riduttivo… diciamo che questo I Love Radio Rock (The Boat That Rocked), inglesissimo film girato nel 2009 da Richard Curtis, potrebbe anche essere annoverato nell’Olimpo dei miei film cult.
La trama: Carl è un adolescente che viene spedito dalla madre, come punizione per essere stato sorpreso a fumare a scuola, a “lavorare” su una barca gestita da un suo conoscente. Peccato che quella barca è la sede di una radio pirata, Radio Rock, ed è abitata da un gruppo di scoppiatissimi dj. I giorni del ragazzo così cominciano a passare tra musica, ragazze e “lezioni di vita”, mentre il compassato governo inglese cerca di fare chiudere per sempre la Radio…
In un cinema come quello odierno, dove ogni film che passano dev’essere o un polpettone pieno di effetti speciali (meglio se in 3D), o un remake, o talmente demenziale e raffazzonato da non valere nemmeno i soldi del biglietto, un film come I Love Radio Rock è una ventata d’aria pura. Grazie ad una trama semplice e anche molto ingenua (peraltro, anche se il film non è tratto da una storia vera, le radio pirata esistevano, e alcuni avvenimenti di I Love Radio Rock, come il matrimonio sulla barca o il naufragio, sono capitati davvero su altre navi simili, all’epoca), dove ogni cosa alla fine si risolve in modo “cool”, a tarallucci e vino, e i cattivi fanno la figura dei fessi mentre i buoni si godono la vita fino in fondo, lo spettatore riesce a rilassarsi e anche ad appassionarsi alle storie dei singoli personaggi che vengono curati benissimo, da quelli più carismatici a quelli più sfigati. Gente come Il Conte, “Il dottore”, Bob il barbone, la cuoca lesbica, il dj in cerca dell’amore vero, il capitano della nave dandy, sono gli amici che tutti vorremmo avere, gli “zii e papà” con in quali vorremmo essere cresciuti.
I personaggi risultano vivi e carismatici grazie ad attori bravissimi (il film ha davvero un cast di tutto rispetto), che sostengono una valida sceneggiatura e dei dialoghi esilaranti. E ovviamente un film simile non potrebbe esistere senza una colonna sonora di tutto rispetto, che scandisce ogni secondo della pellicola, introdotta dalle voci dei dj che lavorano 24 ore su 24. Brani dei Beach Boys, The Who, Jimi Hendrix, Cat Stevens, Dusty Springfield e, nei titoli di coda, la bellissima Let’s Dance di David Bowie, che ci conferma come dopo gli anni ’60 il Rock fosse tutt’altro che “debellato”… anzi!! Assieme ovviamente alla soundtrack e agli attori, quello che più ho amato del film però sono i costumi, i balletti in cui di tanto in tanto si impegnano i protagonisti; l’idea di mostrare le reazioni degli ascoltatori dell’epoca “in diretta” ovvero mentre i dj parlano, creando la sensazione di vedere questa sorta di enorme famiglia formata da groupies e semplici fan che ridono, piangono, ballano e vivono al ritmo di rock; e infine la scena che più ho amato (oltre a quella del matrimonio d’interesse, of course!!), ovvero la contrapposizione tra le due cene di Natale: quella chiassosa e divertente sulla barca e quella triste e moscia della famiglia del ministro (un irriconoscibile ed esilarante Kenneth Branagh) con la moglie che allo scoppio di un piccolo petardo sobbalza ed esala “uuh, quante emozioni per una sera!”. Al di là di tutto, comunque, anche l’unica, lunga scena d’azione che c’è verso la fine è fatta benissimo e lascia con il fiato sospeso come la pericolosa sfida tra il Conte e il Re… se l’avessi vista al cinema, data l’impressione che mi fanno le scene girate in luoghi sospesi nel vuoto, credo che avrei distolto lo sguardo! L’unico mio rimpianto è quello di non averlo visto in lingua originale, credo meriti davvero anche se il doppiaggio è fatto molto bene. Rimedierò!
Del mitico Nick Frost ho già parlato qui, e devo dire che è un piacere per una volta vederlo in un ruolo che non sia relegato a quello di “spalla” dell’altrettanto mitico Simon Pegg. Un altro attore che è spesso collaboratore dei due comici è il bravissimo Bill Nighy, di cui ho parlato invece qui.
Richard Curtis è regista e sceneggiatore del film. Neozelandese, ha all’attivo come regista solo questo film e Love, Actually, mentre come sceneggiatore dobbiamo ringraziarlo per parecchi episodi dello storico Mr. Bean. Ha 54 anni.
Philip Seymour Hoffman interpreta il Conte. Famosissimo attore americano, interprete di molti dei più bei film dell’ultimo decennio nonché vincitore di un premio Oscar come miglior attore protagonista per Capote (l’unico film, ahimé, che mi ha fatta addormentare al cinema, ma avevo la febbre ed era senza sottotitoli…), lo ricordo anche in Scent of a Woman – Profumo di donna, Twister, Boogie Nights – L’altra Hollywood, Il grande Lebowski, Patch Adams, Magnolia, Il talento di Mr. Ripley, Red Dragon, La 25sima ora, … e alla fine arriva Polly. Ha 43 anni.
Kenneth Branagh interpreta Sir Alistair Dormandy. Grande attore e regista inglese, legatissimo a fedeli trasposizioni cinematografiche di grandiose e famose opere di Shakespeare, lo ricordo per film come Frankenstein di Mary Shelley (di cui era anche regista), Othello, Hamlet (anche regista), Wild Wild West e Harry Potter e la camera dei segreti. Ha 50 anni e sta girando come regista l’ennesimo film tratto dai comics della Marvel, Thor.
Jack Davenport interpreta il viscido Dominic Pirlott. Attore inglese che i più ricorderanno per il ruolo di Norrington nella trilogia de I pirati dei Caraibi, ha partecipato anche a film come Creature selvagge, Il talento di Mr. Ripley e The Libertine. Ha 37 anni.
Emma Thompson interpreta Charlotte. Famosissima attrice inglese vincitrice di un Oscar come miglior protagonista per Casa Howard e anche di uno per la sceneggiatura di Ragione e sentimento (era stata anche nominata, per lo stesso film, come attrice non protagonista), tra le sue altre pellicole cito Nel nome del padre, Ma dov’è andata la mia bambina?, Junior; la splendida serie TV Angels in America, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban e Harry Potter e l’ordine della fenice. Ha 51 anni.
Una curiosità: il cognome dell’assistente/lecchino del ministro, in italiano è stato tradotto in Pirlott, ma in originale è Twatt. “A twat”, by the way, è un coglione, o uno stronzo, fate vobis. Cambiando argomento, invece, Rhys Ifans, che interpreta il “Re” Gavin Cavanagh, molto probabilmente parteciperà all’atteso Harry Potter e i doni della morte, nei panni dello stordito padre di Luna, Xenophilius Lovegood. E ora vi lascio al trailer del film… ENJOY!!
un film assolutamente fuori di testa e vecchio stampo, sì.. nel leggere qui che è del 2009, quasi non ci credevo o.òHo semplicemente adorato il personaggio di Bill Nighy, apparentemente più autorevole e controllato, ma decisamente fuori di testa quanto e più degli altri XDe poi, beh... la diatriba tra il Re ed il Conte.....taccio sul risultato, ma ho tifato assolutamente per il Re. In un'altra vita mi impegnerò per diventare come lui.. u.uconcludo con un: evviva i matrimoni! XD
RispondiEliminafantastico XDDD un film bellissimo, e più lo si riguarda e più bello e divertente diventa!!! per quanto mi riguarda è già nel mio olimpo dei cult :D*Asgaroth
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