In questo periodo sto guardando davvero un sacco di film ma il tempo per recensirli è sempre meno.
Ho festeggiato la domenica di Pasqua guardando, dopo mesi di consigli e recensioni altrui, 300 di Zack Snyder, tratto dall’omonima graphic novel di Frank Miller, spinta anche dall’indubbia bellezza di Watchmen. Che dire, si agitano in me opinioni contrastanti…
La trama, come ben mi disse l’amico Toto: “Quale vuoi che sia? E’ storia”. Per gli ignoranti come me che non la conoscessero si parla della battaglia delle Termopili, avvenuta nel 480 a.C. tra gli Spartani, appunto 299 uomini guidati dal prode guerriero Leonida (e con questo fanno 300), e l’enorme esercito del grande re Serse che vorrebbe sottomettere il regno di Sparta. Inutile dire che la battaglia, nonostante gli inaspettati successi, può avere un solo esito, anche grazie al patetico gobbo Efialte.
Questo è uno di quei film che riesce ad essere artistico, epico e trash al tempo stesso. E’ innanzitutto un film assai “visivo”, giustamente. Non avendo mai letto la graphic novel non posso essere certa che, come in Sin City, ogni scena riprenda la sua gemella nel fumetto: certo è, però, che ogni singolo fotogramma della pellicola è curato fin nel minimo dettaglio, grazie anche ad un uso della computer graphic che, pur essendo assai invadente, crea comunque delle immagini che sono indimenticabili.
I colori sono molto intensi, predominano ovviamente il rosso del sangue ed il nero delle armi e delle frecce. Gli sfondi sono uno splendore come le scene di battaglia, meravigliosamente coreografate pur nella loro rozzezza (non è un film alla “Hero” o “La foresta dei pugnali volanti” ma l’immagine del cielo oscurato dalle frecce non ha nulla da invidiare a questi due capolavori). L’aggettivo che mi veniva in mente mentre guardavo il film era “caravaggesco”: gli sguardi intensi dei guerrieri, l’intensità del contrasto tra luce ed ombra, la violenza delle immagini continuava a richiamarmi Giuditta e Oloferne. E anche la scena finale ricorda molto più un martirio dell’iconografia cristiana, un San Sebastiano, piuttosto che un eroe greco.
La trama di per sé è semplice ma, come ben ho detto, non è molto importante quella. Alla fine la pellicola è una sequela ininterrotta di battaglie, condita da qualche risvolto legato al tradimento e al sesso, che sia quello legato all’amore di una moglie, che sia quello libidinoso di vecchi oracoli o quello più orgiastico di Serse e della sua corte. Quello che conta è la retorica di Leonida, la rappresentazione della fierezza di questi guerrieri che si battono per la libertà consapevoli che, se anche loro dovessero venire sconfitti, il loro esempio verrà seguito da tutti i popoli liberi del mondo allora conosciuto. Come film ricorda molto il Gladiatore, le musiche sono assai simili e anche il destino del protagonista, così distaccato all’apparenza, legato al suo ruolo ma in verità animato da sentimenti e idee impossibili per noi comuni mortali. Interessanti gli scorci più o meno realistici che mostrano la vita della società spartana, a cominciare dalla selezione impietosa dei neonati, uccisi se non rispettano determinati canoni di salute e forza, per arrivare agli oracoli arroccati su una rupe, tanto osannati quanto abietti e corrotti. I due personaggi più interessanti, al di là della moglie di Leonida, Gorgo, il cui ruolo di donna “forte” non la rende troppo diversa da tutte le improbabili eroine di film simili, sono quelli di Efialte e Delios.
Efialte è la vittima di una società ingiusta e di leggi troppo rigide. Gobbo, debole nello spirito e nel corpo, rispetta così tanto Leonida da arrivare a trasformare l’amore in odio quando il condottiero lo rifiuta. Nella corte di Serse crede di trovare tutto ciò che ha sempre desiderato: donne, denaro, rispetto. Quando però viene messo di fronte alla morte di Leonida non può fare altro che pentirsi, portando in silenzio il peso del tradimento, accentuato dal palese perdono di Leonida. Un personaggio patetico e tragico fino all’ultimo. Meno delineato il ruolo di Delios, uno fra tanti dei guerrieri, finché ironicamente, una volta perso l’occhio in guerra, diventa l’osservatore e il custode della storia dei 300, colui che poi motiverà i greci fino a condurli nella battaglia di Platea, che segnerà la fine della tirannia di Serse.
E nonostante l’indubbia bellezza… il mio occhio non ha potuto non cogliere la vena trash che pervade tutta la pellicola. Fiumi di inchiostro sono già stati spesi per gli addominali ritoccati al computer, quindi non starò a parlare del fatto che gli Spartani sembrano un branco di gayssimi Big Jimme (come direbbe Elio…) e neppure starò a discutere la famosa scena del “Questa… è… SPARTA!!” con calcione annesso. No, ciò che mi ha colpito di più è stato l’incontro tra Spartani e Arcadi, con il seguente dialogo:
Leonida: Ah, voi siete arcadi. Tu, arcade, cosa sei?
A: Pastore.
L: E tu, Arcade?
A: Fabbro.
L: E tu?
A: Sono un sarto.
L: E noi, cosa siamo, Spartani?
Spartani: UHUHUHHUHHUHUHHUHU!!!!!
Ora, io devo dedurne che gli Spartani non mangino, rubino le armi senza fabbricarle e soprattutto abbiano come vestiario solo quelle mutande che ormai staranno in piedi da sole… ma soprattutto mi immagino il pensiero comune che ha attraversato la mente di ogni Arcade presente: Siete dei gibboni?!?
Altra punta di spicco del trash è Efialte. Già poveraccio sei gobbo e mostruoso… ma all’inizio mentre segue i 300 sembra davvero Gollum che segue la Compagnia dell’Anello, e poi la faccia libidinosa mentre le donnacce del bordello di Serse gli si strusciano contro è tutta un programma; cosa chiede lui all’apice dell’arrunchio? Una corazza nuova. Ora, già fai schifo all’animo, non ti viene in mente che chiedendo una corazza nuova ad uno che è palesemente un trans, come minimo ti ritroverai con un costume da giullare? E infatti. A proposito di Serse, è forse la figura più trash del film, il dio re ricoperto da piercing, dall’aspetto simile a quello di Cher e con la voce profonda da macho, circondato da orde di guerrieri che più che esseri umani sembrano dei mostri usciti dalla penna di Clive Barker. Incredibile ma vero, amici. E nonostante questi elementi weird o forse proprio in virtù degli stessi, questa è una pellicola che decisamente mi sento di consigliare a tutti, seppur con la dovuta cautela: evitate di esaltarvi e farlo diventare il vostro film preferito, a mò di Gladiatore. E’ carino, ben diretto e ben recitato, ma il vero cinema è altro, secondo me.
Del regista Zack Snyder ho già parlato qui.
Gerard Butler interpreta Leonida. L’attore scozzese è stato uno splendido Fantasma dalla meravigliosa voce ne Il Fantasma dell’Opera di Schumacher, ed inoltre ha partecipato a Il domani non muore mai, Lara Croft Tomb Raider: la culla della vita. Da anche la voce al Capitano nella trasposizione video dei Tales of The Black Freighter, nato da una costola di Watchmen. Ha 40 anni e cinque film in uscita.
David Wenham interpreta Delios. L’attore australiano è diventato conosciuto universalmente per la sua intrerpetazione, seppur breve, di Faramir nella trilogia de Il Signore degli Anelli. Tra le altre pellicole ricordo Dark City, Moulin Rouge, Van Helsing e Australia. Ha 44 anni e tre film in uscita.
Vi lascio con il trailer non già di 300, ma di Meet the Spartans, ovvero Treciento. Mi sono innamorata della scena con Britney Spears, lo ammetto... ENJOY!!!!
Amo questo film!
RispondiElimina(L)
muahahaha, il trailer è pazzesco, Treciento pure peggio XD
RispondiEliminaComunque, mi aspettavo una recensione più critica..... vedi che alla fine lo spirito del buon spartano ha contagiato anche te?? u.u
a loro non serve lavorare, loro combattono! (al resto pensano le care mogli a casa, gh..)
unica cosa.. qualcuno mi spiega il senso dell'ingigantimento di Serse?
Messo vicino a Leonida, lo fa sembrare un nano o.O
Comunque, dici bene in chiusura.. non è un film così profondo da restare come capolavoro o eventuale film preferito.. ma è comunque un gioiellino di grafica e non solo : P
@ilRanocchio:
RispondiEliminaSe non ho letto male narra la leggenda che il sangue di Serse fosse incrociato con quello dei Titani... questo spiegherebbe molte cose, ma ripeto, non ho letto la graphic novel...
quando serse ha parlato per la prima volta sono scoppiato a ridere! E' la voce di the saw!! Ci mancava che dicesse "Leonida: voglio fare un gioco con te"...
RispondiEliminaCavolo è vero!!
RispondiEliminaEcco dove l'avevo già sentita XDXDXD
Oh beh.. immagino Serse ne avrebbe avuti a bizzeffe di giochini perversi da fare con Leonida o__O