Dopo Santorini, il Bollalmanacco On The Road approda a Lisbona, dove sarò il prossimo weekend. Parlare di film ambientati a Lisbona significa parlare di una filmografia sterminata ma, ahimé, a me sconosciuta o quasi, ovvero quella portoghese.
Un cinema particolare e soprattutto “d’autore” quello Portoghese, almeno quello che viene esportato nei festival o nei cinema d’essai e quindi viene conosciuto al grande pubblico, ma anche un cinema ricco di documentari, scorci di vita vissuti, temi importanti come la religione, il sesso, la politica.
La figura cardine del cinema Portoghese è senza dubbio il regista Manoel de Oliveira, nato nel 1908, tuttora vivente ed attivo, nonostante diriga, produca e scriva film sin dagli anni ’30. Devo di nuovo ammettere che la sua opera mi è completamente ignota anche se la gran parte dei suoi film sono arrivati in Italia. Le sue pellicole trattano temi universali e “conflittuali”: vita contro morte, santità contro peccato, bene contro male, il tutto condito dall’annoso tema della solitudine umana. Pesantino, mi verrebbe da dire, ma non è detto che un giorno non mi possa mettere a guardare qualche suo film. Tra i suoi film ambientati proprio a Lisbona segnalo Benilde o la vergine madre, dramma datato 1975, dove una ragazza rimane “inspiegabilmente “ incinta e cerca di convincere la famiglia tutta di essere una novella vergine Maria, appunto; La Divina Commedia (1991), film ambientato in un manicomio dove i pazienti si credono personaggi storici, letterari e religiosi; la commedia A Caixa (La scatola), del 1994, storia di un mendicante cieco che nasconde tutti i suoi risparmi in una cassetta nera mentre i vicini, vedenti e pigri, invece di cercare lavoro passano le giornate cercando di capire come fare a rubargliela; Inquietudine (1998), film composto da tre episodi uniti da un fil rouge legato alla morte e all’eternità.
Tra i film girati invece sempre a Lisbona ma da altri autori, cito un classico trash/horror come Le Tombe dei resuscitati ciechi, diretto nel 1971 dallo spagnolo Amando de Ossorio. Meravigliosa la trama, dove un gruppo di Templari dediti alla magia nera vengono uccisi e lasciati ai corvi, che si cibano dei loro occhi. Ai giorni nostri poi un gruppetto di studentelli si ritrova proprio nel luogo dove sono stati sepolti i cadaveri, ed ecco che comincia lo zombie – movie. Donnine discinte, vampirismo, zombie e finale aperto a tre seguiti sono i tre elementi chiave di questo film.
Restando sempre in tema horror, nel 1999 Roman Polanski ambientava gran parte del suo La nona porta nella città portoghese. Pasticciaccio confuso di cui ricordo assai poco, tratto dal romanzo Il Club Dumas del bravo Arturo Perez – Reverte. L’unica nota positiva del film è la presenza di Johnny Depp che però non si impegna troppo, visto che il suo personaggio è perso in un’intricata storia di libri esoterici e porte infernali. Se dovessi fare un sunto preciso, non ne sarei in grado, così come credo di non ricordare un singolo fotogramma della pellicola, tanto meno il finale. Peccato, peccato.
Famosissimo (anche se io non l’ho mai visto) è Lisbon Story di Wim Wenders, del 1994. In esso un regista cerca di portare a termine la realizzazione di un film su Lisbona, appunto, ma inutilmente. Solo l’arrivo del tecnico del suono, che rimane affascinato dalla città, lo convincerà a tornare sui suoi passi e a realizzare il film. Conoscendo Wenders, regista tedesco autore di raffinati “mattoni” come Il cielo sopra Berlino e The Million Dollar Hotel, non sarà una passeggiata di pellicola, ma senza dubbio sarà assai suggestiva. Probabilmente dopo essere stata a Lisbona mi verrà voglia di provare a vederla, chissà.
Nel 1996 anche noi italiani siamo approdati nella città Portoghese, dove è stato girato parte del film Sostiene Pereira di Roberto Faenza, tratto dall’omonimo romanzo di Tabucchi, storia di un giornalista che, nel pieno regime di Salazar, comincia ad aprire gli occhi sulla realtà politica che lo circonda. Non l’ho mai visto, come nessuno dei film citati qui d’altronde, ma ha un cast di tutto rispetto, nel quale spiccano Marcello Mastroianni (in una delle sue ultime apparizioni, visto che è morto nello stesso anno, ahimé…) e Joaquim De Almeida, uno dei più famosi attori portoghesi, che io ricordo per aver partecipato anche allo splendido 24. Altri interpreti sono Daniel Auteuil, Nicoletta Braschi (bleah…) e Stefano Dionisi.
Insomma, ridendo e scherzando sto per andare in un posto che trasuda amore per il cinema da ogni angolo, e non posso che esserne contenta, in effetti! In attesa di scoprire quali prodezze cinematografiche potrà regalarmi Strasburgo… rimaniamo legati al trash iberico, col trailer "urlato" de La notte dei resuscitati ciechi! ENJOY!
e io che speravo di trovare il trailer in lingua originale.. ._.
RispondiEliminaammetto la mia ignUranza nel non sapere bene come sia la lingua portoghese, ma direi molto vicina a quella spagnola e da qui sorge il quesito che da un milione di euri..... come si può guardare un horror in quella lingua senza mettersi a ridere dall'inizio alla fine del film? come si fa a prenderli sul serio?? XD
E mentre rimugino sulla scimmiante questione, ne approfitto per augurarti (con un bel pò di anticipo, invero..) un buon viaggio a Lisbona! : P
Saranno lunghe giornate qua, ma spero tu possa divertirti là ;)