mercoledì 23 ottobre 2013

Evita (1996)

Dopo una settimana dedicata praticamente solo ai thriller horror oggi parlerò di un esponente di un altro genere che apprezzo parecchio, il musical! Quelle che seguono sono alcune impressioni su Evita, diretto nel 1996 da Alan Parker e tratto dall'omonimo musical di Tim Rice ed Andrew Lloyd Webber. L'app Muze indica una buona compatibilità tra me ed Evita... avrà ragione?


Trama: la giovane Eva Duarte lascia il paesino dov'è cresciuta e si trasferisce a Buenos Aires, dove intraprenderà la carriera di attrice e sposerà il Colonnello Juan Peron, diventando così la prima First Lady dell'Argentina...


E' incredibile come i gusti cambino col passare del tempo. Avevo visto Evita solo una volta alla TV ed ero rimasta scandalizzata dalla ridda di critiche piovute sul film di Alan Parker: complice soprattutto la presenza di Madonna, una delle mie cantanti preferite, avevo trovato la pellicola semplicemente meravigliosa ed ero anche riuscita a piangere come un vitello all'inizio e sul finale. E' superfluo dire, ovviamente, che alla visione era seguito l'acquisto del doppio CD con TUTTE le canzoni del film ed è altrettanto superfluo dire che, se a qualcuno dovesse pungere vaghezza di mettermi in una stanza vuota ed impormi di cantare l'intero musical lo farei tuttora senza battere ciglio, senza sbagliare una sola parola ed imitando anche gli strumenti, inca**ata come una belva per l'impossibilità di riprodurre la polifonia. Però, devo anche ammettere che rivedere Evita mi ha dilusa in più di un modo e ora mi domando se non avessero ragione quei critici che lo avevano stroncato senza pietà. Non per le canzoni o il modo in cui sono cantate, anzi, quelle rimangono bellissime, ma per la messa in scena.


Evita, pur nominato all'Oscar per la miglior fotografia e il miglior montaggio, risulta piatto e carente proprio nel ritmo e si riduce in un susseguirsi di immagini statiche virate nei toni del marrone. La scelta di rendere, giustamente, la protagonista fulcro di tutta la vicenda e di riservarle gli abiti più ricchi e sgargianti fa sì che il resto delle comparse, a parte giusto Peron e Che, non buchino lo schermo e rimangano praticamente fuse con la scenografia, un gruppo di statue semoventi a cui vengono riservate ripetute inquadrature quasi tutte simili tra loro. L'idea di dare un taglio più realistico alla rappresentazione, dunque, pur essendo valida e condivisibile si traduce in uno spettacolo a tratti pesante e noioso, ravvivato di tanto in tanto da alcuni numeri di tango, ballo usato soprattutto per indicare come Evita cambi amanti allo stesso modo in cui, nelle balere, si susseguono i partner nella danza. Inoltre, e mi fa male dirlo, Madonna da il meglio di sé nei numeri musicali ma in quanto a recitazione, almeno in questo film, non ci siamo proprio: con i capelli tinti di nero risulta a dir poco improbabile nei panni della sedicenne Evita, mentre da bionda recita per la maggior parte del tempo con il dito alzato e urlando. Banderas e Jonathan Pryce se la cavano meglio (quest'ultimo in particolare spezza il cuore con la sua interpretazione di un Peron silenziosamente innamorato e molto umano) ma anche loro sembrano a tratti appannati e poco convinti.


Per quel che riguarda le canzoni, ovviamente le adoro. Non ho mai avuto modo di ascoltare la registrazione di una delle rappresentazioni teatrali, pertanto posso basarmi solo sulle versioni del film, ma la colonna sonora è un accattivante mix di melodie classiche, ritmi rock e suggestioni sudamericane, imperniate nell'insieme a smontare il mito della "santa" Evita, che, sebbene omaggiata da alcuni pezzi davvero commoventi, viene dipinta essenzialmente come una sgualdrina assetata di potere elevata a salvatrice di un'intera Nazione. A fungere da voce della ragione del popolo imbambolato ed incantato dal carisma di Eva ci pensa Che (che NON è Che Guevara), il classico narratore onnisciente che commenta con amara ironia la vita della first lady argentina e si riserva, di conseguenza, le canzoni migliori: Oh What a Circus, Goodnight and Thank You, The Lady's Got Potential, Raimbow Tour e And the Money Kept Rolling in (and Out) sono degli esempi di satira al vetriolo, in diretta contrapposizione con le canzoni eseguite da Evita, ben più sentimentali e personali, come You Must Love Me, scritta appositamente per il film e vincitrice dell'Oscar per la miglior canzone originale (uno dei pochi pezzi, peraltro, che Madonna in un concerto riesce a cantare dal vivo perfettamente, tanto che a Roma mi aveva commossa). La mia preferita, comunque, rimane She's a Diamond, adoro la voce di Jonathan Pryce ed è questa l'unica sequenza che a tutt'oggi, dopo anni di distanza e un cinismo più vicino a quello del Che, riesce ancora a strapparmi la lacrima. Per il resto, forse è meglio che gli appassionati di musical si dilettino nell'ascolto del CD o vadano a Broadway piuttosto che impelagarsi nella visione di Evita.


Di Madonna (Evita Peron), Antonio Banderas (Che) e Jonathan Pryce (Juan Peron) ho già parlato ai rispettivi link.

Alan Parker è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Inglese, ha diretto Midnight Express, Saranno famosi, Pink Floyd The Wall, Birdy – Le ali della libertà, Mississippi Burning – Le radici dell’odio, The Commitments e Le ceneri di Angela. Anche attore e produttore, ha 69 anni.


Oliver Stone viene citato nei credit come co-sceneggiatore; in realtà, il regista progettava da tempo di fare un film su Eva Perón (con Michelle Pfeiffer come protagonista) ma alla fine ha rinunciato e, in sostanza, non ha mai collaborato alla stesura dello script di Evita. Non che questo sia il primo ed unico cambiamento legato alla produzione del film: Ken Russell è stato il primo regista preso in considerazione e lui avrebbe voluto Barbra Streisand per il ruolo di Evita. Dopo che l’attrice aveva rinunciato, la stessa proposta era stata fatta a Liza Minnelli ma Tim Rice voleva a tutti i costi Elaine Page, già Evita a teatro e, soprattutto, fidanzata del compositore. Alla fine, col tempo e con i vari ritardi accumulati, l’ha spuntata Madonna su gente come Jennifer Lopez, Mariah Carey, Gloria Estefan, Zsa Zsa Gabor, Patti LuPone, Bette Midler e Sarah Brightman. Negli anni ’80, invece, era Olivia Newton John a volere disperatamente il ruolo ma il flop di Xanadu l’ha ridotta a più miti consigli. Infine, per il Che erano stati fatti nomi eccellenti come Patrick Swayze, Mandy Patinkin, Meat Loaf, John Travolta e Sylvester Stallone mentre per Juan Perón erano stati proposti Julio Iglesias e Raul Julia. Per concludere, se volete saperne di più su Evita sappiate che esistono anche il film TV Evita Peron (con Faye Dunaway nei panni della protagonista) e l’argentino La vera storia di Eva Perón, uscito ovviamente lo stesso anno di Evita. Non avendoli mai visti non posso commentarne la qualità ma se Evita vi fosse piaciuto posso consigliarvi Marie Antoinette e magari Les Misérables. ENJOY!




15 commenti:

  1. Il problema di questo film è il seguente: E' tutto cantato. Questo lo fa diventare di una piattezza unica, e lo rende pesante, la mia sequenza preferita è quando Banderas e Madonna ballano insieme, quello è il miglior momento del film...un consiglio questa volta il film non è un musical, ma ha raccolto consensi da ogni parte, si chiama shine ed è la vera storia del pianista David Helfgott, uno dei miei fim preferiti di sempre, guardalo e poi mi dici se ti è piaciuto :)

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    1. Beh, è un musical, solitamente sono quasi tutti cantati :)
      I Miserabili per esempio era bellissimo anche scenograficamente per non parlare poi del Fantasma dell'Opera e sono entrambi interamente cantati.
      Shine ho sempre voluto vederlo ma non ho mai avuto occasione...

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    2. guardatelo, beh ovvio che è un musical, Moulin Rouge ad esempio ha anche parti recitate, ed è piacevole a vedersi...Bolla prenditi un po' di tempo per Shine, è un capolavoro :)

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    3. Moulin Rouge però esula dalla semplice definizione di musical... è qualcosa di nuovo e assurdo! Evita & c. hanno un taglio ben più classico e nascono come opere teatrali prima che cinematografiche...!
      Shine me lo segno!

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    4. Arwen ha ragione: Evita più che un musical è un lunghissimo videoclip che non lascia tregua allo spettatore. La prima parte è frizzante e divertente, poi man mano che ci si avvicina all'epilogo si fa sempre più pesante. Troppo barocco, esagerato, ridondante...Belle le canzoni (riprese dalla versione teatrale) e brava Madonna (in un ruolo che, senza ironia, era cucito addosso a lei). Però il risultato è davvero sfiancante. Molto meglio ascoltarsi con calma la colonna sonora, senza dubbio la cosa più riuscita.

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    5. Per le canzoni, Madonna è semplicemente perfetta. Però barocco non è l'aggettivo che userei per descrivere Evita anzi, a me è sembrato piuttosto piatto per quanto sì, ridondante da morire...

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  2. Uno dei miel film preferiti, bellissimo,l'ho visto la prima volta al cinema e da allora è stato amore. nonostante non sia una grandissima fan di Madonna attrice (che qui riesce molto sopratutto perchè essensialmente canta, che è il suo mestiere).
    Ma Peron proprio non mi piaceva, sopratutto come cantante.

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    1. Ah io Pryce l'ho adorato! :) E Madonna di solito mi piace ma qui l'ho trovata un po' legnosa...

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  3. Uno dei pochi Musical che ho apprezzato di cuore (in primis ci sono Sweenie Tod e The Rocky Horror Picture Show)

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  4. Anche a me era piaciuto moltissimo (lo vidi al cinema per due volte!). Ed è da un po' che non lo riguardo... non vorrei che mi deludesse come è accaduto per te. C'è però da dire che i miei gusti non sono molto cambiati, anzi ho imparato ad amare ancora di più il cinema di impostazione "classica"...

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    1. Più che un'impostazione classica Evita ha proprio un'impostazione statica. Riprese continue di enormi folle o gruppi che tuttavia si limitano a guardare in camera e cantare, sequenze abbastanza ripetitive... insomma, poteva essere un capolavoro e invece niente ç__ç

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  5. Ricordo che anch'io lo vidi in tv e a parte le canzoni non mi impressionò particolarmente!

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    1. Forse io ero ancora sotto la pesante influenza dell'aMMore per Madonna...

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